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Avere trent’anni

La Polly ci teneva proprio a vedere i Green Day dal vivo. Io sono un moroso come si deve e quindi ce l’ho portata, sfruttando ancora una volta le mie conoscenze altolocate. Ci ho portato anche Ciccio, perchè so che a queste cose ci tiene e già che c’ero ho tirato in mezzo anche Marco e Carlo che quando c’è da essere anni novanta son sempre presenti.
Si parte per il forum dopo il lavoro, Ciccio arriva in giacca e cravatta (una Ferragamo coi cuoricini di cui si bullerà per tutta la sera), parcheggiamo nel parcheggio a pagamento e nessuno di noi tre (Marco, Carlo e i loro amici li abbiamo incontrati dentro) ha mai sentito il nuovo disco. Viene quindi facile il totale perpendicolarsimo (my own personal contrario di parallelismo) con il concerto anni novanta.
All’interno del forum ci sono proprio tutti, dai ragazzini con i genitori, ai meno giovani nostalgici fino agli anziani. Ci sono anche diversi VIPs come il cantante dei Lost e Ringo, il DJ di Virgin Radio, da cui vengo inviato affanculo dopo una gag molto divertente che tuttavia perde molto del suo fascino se raccontata per iscritto.
Aprono il set i Prima Donna, gruppo abominevole riguardo al quale non spenderò ulteriori parole.
Io e Ciccio decidiamo di approcciare l’evento con l’attitudine punk di un tempo e così, dopo una salamella ed un rustichella, io perdo in fretta il conto delle birre. Entrambi sappiamo che le nostre speranze di sentire “Haushinka” e “Church on Sunday” verranno frustrate ancora una volta, però Ciccio si sente particolarmente parte della scena e non mi consente di esprimere qualsivoglia dubbio sulla tenuta artistica della band.
Il concerto vero inizia alle 20.38.
La scenografia è eclatante, il palco è immenso e ci sono pure i fuochi artificiali. Attaccano con pezzi dal nuovo album e sul palco ci sono altre due chitarre, una in vista ed una nascosta, più una tastiera. Billy Joe ha la chitarra, ma probabilmente non la suona. Io e ciccio, sempre più punk, decidiamo di riutilizzare uno scontrino che non ci è stato ritirato e prendere altre birre.
A fare i primi tre pezzi ci impiegano 25 minuti. Non essendo i Dream Theater è chiaro che qualcosa non va, ma alla gente sembra piacere particolarmente il momento “Ehhhhhh-Ohhhhhh” e quindi intorno a noi è puro visibilio.
A quasi un’ora dall’inizio Billy Joe attacca con le prime cover, buttate lì a piccoli assaggi per infoiare la gente. Nell’arco della serata ci sarà spazio per tutti, dai Nirvana agli AC/DC, dai Guns a David Bowie, dai Beatles fino agli Oasis, anche se credo che quest’ultimo caso non fosse voluto visto che l’intro di chitarra su cui abbiamo cantato “Wanderwall” era l’intro di “Boulevard of Broken Dreams”. Nel dubbio Ciccio dichiara che il pezzo è orribile e va a pisciare, tornando con una nuova birra. Io lo seguo a ruota.
A più di un’ora dal calcio d’inizio la ciurma inizia a manifestare disagio per via di una scaletta un po’ troppo new wave. I ragazzi sul palco se ne accorgono ed inizia il momento revival. Entra la storica chitarra con gli adesivi, la scenografia si fa minimal ed io inizio a sentire l’adrenalina salire, spinta probabilmente dall’alchol. Da qui i ricordi e le sensazioni si fanno un po’ confusi, ma spero di riuscire a renderli per benino.
Attaccano con “2000 Light Years Away”, che non è “Going to Pasalacqua”, ma che comunque accende gli spiriti. Io tiro a basso in un sorso ciò che resta dell’ennesima birra, per evitare di rovesciarla di li a poco. Nel parterre la gente smette di ballare e agitare le mani. Ciccio mi indica una tipa e grida: “AHAHAH, la figa ha smesso di ballare!!!”. Risate.
Segue “Hitchin a Ride”, il gruppo si compatta e avanza di qualche metro. L’atmosfera viene però distrutta da dieci minuti di “Ehhhhh-Ohhhhhh” e “I need only one, two, one, two, three, four!”. Io dichiaro che se fanno una roba del genere su un pezzo di quelli seri gli tiro le vans e torno a casa in calze.
All’improvviso, senza neanche chiudere il pezzo, parte “When I come Around”. Io perdo il cappellino per la prima volta. Si parte verso il palco, cantando come ragazzini. Si salta, qualcuno cade, nonostante non ci sia neanche l’ombra di quel che una volta era definito “pogo”. A fine pezzo ho il fiatone e ritorno dagli altri.
Parte “Welcome to Paradise” e si ritorna in mezzo, con più cattivria. Un piccolo pogo si crea e io e Ciccio ci buttiamo dentro ridendo come idioti. Dopo pochi scondi Ciccio mi guarda e dice: “Che pogo da froci”. Altre risate.
Sono quasi spaesato, le cose capitano intorno a me e io le subisco in preda a quella sensazione di benessere suscitata solo dai concerti d’una volta.
Durante “Brain Stew” è ormai delirio. Ciccio chiede in giro se c’è qualcuno che gli passa la versione di latino, io sostengo che “Brain Stew la suonavamo anche noi”, conscio del fatto che ciò che noi suonavamo avava solo la pretesa di essere quella canzone.
Parte “Jaded” ed io perdo il controllo del mio corpo.
Si tira di nuovo il fiato per “Longview”, aiutati dal fatto che vengano chiamati a cantare personaggi improponibili dal pubblico. Si canta tutti insieme, desiderando di uccidere la malcapitata ragazza sarda che si sta umiliando di fronte ad un pubblico non proprio ridotto. E’ una festa, con tanto di immancabili e tristissime pistole d’acqua per innaffiare un pubblico che forse un tempo ai concerti sudava, ma che oggi risulta più che altro seccato.
Il tutto pare essere vicino alla conclusione e per un attimo torno semi lucido, ma è un istante.
“Basket Case” è il degenero.
“She” è il colpo di grazia. Io vivo esperienze extracorporee e grido frasi senza senso, tra cui “Se ci sposiamo in chiesa voglio questa canzone” rivolto ad una Polly attonita. Ciccio è altrettanto adeso alla realtà e mi dice fiero di aver toccato le tette prima ad una ragazzina e poi a sua madre. Il momento è di quelli che ne vivi pochi.
Poi tutto torna pian piano alla realtà. Il concerto torna nella sua fase mainstream, l’alchol inizia ad abbandonare le mie sinapsi e l’effetto è quello di una piacevole dissolvenza fatta di botti, coreografie e coriandoli.
In questo stato passano gli ultimi pezzi e i bis, fino alla chiusura che tutti temono. Billy Joe afferra una chitarra acustica e prende il centro del palco. Ciccio mi dice che a quel punto o fa “Time of your Life” o fa “Albachiara”. Invece partono due ballatone presumibilmente estratte dagli ultimi dischi, la gente accende gli accendini, Ciccio accende una sigaretta ed io guardo l’orologio.
Siamo sulla soglia delle due ore e mezza di concerto ed io rifletto sul fatto che, si può dire quel che si vuole, ma va riconosciuto che a tirare in piedi uno show del genere partendo da tre accordi non sono stati in molti, nella storia.
Arriva il momento di “Time of your life” che non è più “Good Riddance” da almeno dieci anni e tutti sono contenti.
Le ragazzine piangono, i genitori pure.
Io ricordo la conclusione del concerto del 1997, ricordo che sono passati 12 anni e che vado per i trenta e a Billy Joe che mi dice “I hope you had the time of your life” rispondo: “I had, Billy. It was 1997”.

Nota: aggiornata la sezione “musica”.

26 commenti su “Avere trent’anni”

  1. il post è bello. ma il capolavoro non te lo passo. deformazione professionale! :P

    ad ogni modo, sono sicuro che mi sarei divertito, e non poco, durante i dieci pezzi dei vecchi album. sono altrettanto convinto che il loro effetto sia stato amplificato da un’ora e mezza di attesa passata ascoltando i green day nuovo corso.

    però, più rileggo il post stesso più ci intravedo il racconto del tipo di concerto che mi piace sempre meno. fatto di lustrini e fuochi d’artificio, atteggiamenti da pop star. ehhhhhhh ohhhhhhhh e pistole d’acqua. soprattutto all’interno di un determinato genere.

    per cui, sono convinto di non aver sbagliato a scegliere nick oliveri. che si è rivelato un genio al di là delle aspettative. su un palchetto da solo, con la chitarra acustica e una voce che faceva tremare i muri.

    questione di punti di vista.

    cheers

    ale-bu

  2. Non solo hai detto “Se ci sposiamo in chiesa voglio questa canzone” ma hai aggiunto anche: “Suonata da loro”.

  3. @ Ale-BU: probabilmente hai ragione sull’effetto “amplificazione” dato dalla prima parte. Io non sminuirei il lavoro fatto dalla birra, in ogni caso. :P Detto questo, il concerto fatto di lustrini io non lo disdegno nemmeno, se fatto dai Coldplay (per dire). Fatto dai Green Day però effettivamente fa storcere il naso.

    @ Polly: ho dovuto tutelarmi.:P

  4. Non chiedermi come sono arrivato qui,comunque ho letto un commento circa il nostro video in giro.
    E ci tengo a ringraziarti. Non in molti hanno capito certe cose.
    Ma sappiamo di aver fatto il nostro dovere;)
    Grand concerto quello dei Green Day, hai ragione..mancava Going to P..;) e Burn Out.

    I Prima Donna sono qualcosa di atroce a mio modesto parere.

    A presto e buna fortuna.

    Ti aspettiamo a qualche concerto.

    UN abbraccio
    Mike e My Own Rush ( sono l’ultimo fotogramma)

  5. Ehi ciao!
    Vi ho visti di spalla al set acustico di Kris Roe, se non ricordo male.
    Ora ho la curiosità di sapere dove mi è capitato di parlare del vostro video, perchè non me lo ricordo.
    A presto ed in bocca al lupo anche a voi!

  6. Io sottoscrivo il commento di Beppe! Questo post è un capolavoro! Racchiude tutti i momenti di ilarità sguaiata della serata. Personalmente mi sono divertito un casino, anche perchè i Green Day per me sono religione!

    Momento migliore: Scherzone a Ringo.
    Momento peggiore: L’odore di vomito nel bagno!!!

  7. Progeguo il commento.

    I Green Day più o meno negli anni ’99-2000 hanno fatto un cambio di rotta per quanto riguarda i live.
    Alla loro formazione hanno aggiunto il buon Jason White come secondo chitarrista per far sì che l’ego smisurato di Billie Joe potesse esprimersi al massimo di fronte alle folle. Personalmente io apprezzo anche concerti di questo tipo in cui il pubblico si sente parte di un evento, piuttosto che essere di fronte a gente che suona in maniera professionale ma che non ti dà niente di più.

    Che gruppo permette a gente del pubblico di salire e suonare i loro strumenti e cantare un’intera canzone con loro?!!? Sarà che sono stato baciato anche io da questa fortuna, ma questa cosa è stupenda!

    Altro discorso è da fare per la musica in studio. 21st century è oggettivamente brutto, lo ammetto. Ma American Idiot a me piaceva molto (sicuramente più di Warning) perchè contiene un sacco di innovazioni: il concetto di opera rock, le canzoni da 9 minuti (jesus of suburbia dal vivo spacca!), l’impegno politico (anche se un po’ demagogico), ecc.

    E poi, per la categoria “si stava meglio quando si stava peggio”, ricordo un paio di cose dei vecchi live dei GD:

    – fino al live di insomniac, le performances erano di 45 minuti, ok molto intense, ma mi ricordo di gente tornare dai concerti scazzata per questo.
    – Al live di nimrod il caro BJ aveva già iniziato a far fare al pubblico “eeeeeeeeeeeh, hooooo!”.

    A voler essere sinceri, io stesso contesto un po’ la scelta dei pezzi, delle varie “king for a day”, cover varie e pezzi nuovi. Detto questo… CIAO!

  8. eh eh, colpa mia, postava dal mio pc.

    E ci tengo a fare il grezzone di bassissimo livello e specificare che a me i Green Day hanno sempre fatto abbastanza cagare. :-)))

  9. ciao place.
    rispondo al volo al tuo commento:

    il fatto è che io preferisco (nulla più di un’opinione personale, chiaramente) l’atmosfera più intima di certi concerti. sono sempre stato più fan del live “da club” rispetto a quello che si tiene in un palazzetto o allo stadio. detto questo, la scenetta di far suonare qualcuno sul palco mi sa tanto (e anche qui, non voglio pretendere di avere la verità in tasca) di contorno a quell’atmosfera di cori forzati, su dai battete le mani, fuochi d’artificio e collateralità varie che a me, più che farmi sentire parte di un concerto, mi fan cadere le balle (ho sempre davanti l’impietoso confronto tra i concerti deftones e limp bizkit nel 2001/2002).

    per quanto riguarda il sentirsi parte di un concerto…beh, potrei citarti almeno una decina di concerti visti quest’anno (grandi e piccoli, anche se non chiaramente a livello green day) in cui ci sono state invasioni di palco, canzoni intere cantate con il pubblico a fare i cori al secondo microfono, parte della scaletta a richiesta (questa è veramente una cosa che a me piace da matti. avere la possibilità di far sentire la propria voce per chiedere il tuo pezzo preferito), birre bevute insieme alla fine del concerto e persino partite a biliardino. questi sono esempi di cosa, a mio avviso, coinvolge “il pubblico” (e non uno o due fortunati vincitori della lotteria) durante la serata. mi rendo conto che sia una questione di gusti e poco più, ma così è…

    a livello di lunghezza del live, anche qui siamo proprio su due pianeti opposti: nella mia testa, un concerto “punk”, con tutto quello che può voler dire, trova la sua dimensione perfetta nell’ora, ora e un quarto (in alcuni casi persino 45/50 minuti)…due ore e mezza mi fa piacere (anche se forse mi sembrerebbero comunque troppe) se suonano i rem o bjork, i green day mi sembra onestamente troppo.

    ok, son stato fin troppo lungo, la finisco qua. alla prox!

  10. Secondo me state parlando di cose diverse, semplicemente perchè i Green Day non fanno concerti punk.
    Fanno esattamente il concerto che possono fare i Rem e gli U2 e, tra 20 anni (se non muoiono), saranno i Rem o gli U2 della nostra generazione.
    Può piacere o meno, ma è così.
    Probabilmente 15 anni fa c’era chi si lamentava del nuovo stile live di Bono e soci, perchè preferiva sentirli al circolino di dublino, però son cose che a mio avviso fanno parte della storia dei gruppi che, volente o nolente, “sfondano”.
    Ale, con tutto il bene che ti voglio, i paragoni che fai non stanno in piedi.
    Se Billy Joe si desse disponibile per giocare a biliardino ci vorrebbero 10 giorni di pre concerto. Capisci da solo che non è possibile.
    Uno dei miei concerti preferiti di sempre è stato il live reunion delle Gambe al bloom, quindi capisco cosa intendi, però capisci che i Green Day quei concerti li non li possono più fare e non è del tutto colpa loro.
    Fare successo secondo me non è sempre da vedersi come una colpa. Fare dischi brutti lo è. Io mi arrabbio quindi se sento l’ultimo CD, non se devono suonare al Forum perchè altrimenti non c’è spazio per tutti i fan che volgiono (e secondo me hanno il diritto) di sentirli.
    L’ultima volta che ho sentito i BoySetsFire eravamo li in 20. A fine concerto il cantante è saltato giù dal palco ed è venuto al banco a bere una birra con tutti, raggiunto poi dagli altri.
    Fighissimo.
    Ma eravamo lì in venti.
    La prima volta che ho visto i New Found Glory avevano di spalla i Something Corporate e suonavano al Rainbow.
    Durante il set dei SC il cantante dei NFG era nel pit insieme a noi e cantava i pezzi col dito alzato. Poi è venuto con noi a bere al bar.
    Fighissimo.
    Anche lì eravamo forse 100.
    Quando i NFG hanno suonato spalla ai Green Day io poi non li ho visti in giro per il forum.
    Certe cose devi potertele permettere.
    I Green Day non possono più.
    Incolparli di questo è, a mio avviso, ridicolo.

  11. Mi ricordo i NFG al rainbow, grandi!!!!
    E’ naturale che si cresca, anche secondo loro l’ultimo disco fa cagare, ma vivono di luce propria come VASCO in italia.
    Ho un’amica che era in coda a Bologna dalle 9.30 del mattino per vederli, ma per tanti sono icone rock, loro vogliono così e come se dicessi che i korn sono ancora metal!!!Purtroppo non vendono Cd e devono far in modo di riempire i palazzetti e loro anche se fannop delle puzze lo ci riescono.

  12. nono manq, o non hai capito tu o non mi sono spiegato io.

    quello che volevo dire non era (ovviamente. ho sottolineato apposta nel commento la differenza di dimensioni) che bj dovrebbe giocare a biliardino con la gente che c’è a vederlo. quello che contestavo era il fatto di apprezzare determinati atteggiamenti (eeeeh-ooohhh e compagnia bella) identificandoli come mezzi per coinvolgere il pubblico. per me non lo sono, anzi, al contrario mi fan cadere le balle.
    ho semplicemente citato in seguito degli esempi di cosa vuol dire coinvolgere il pubblico, esempi che ovviamente sono praticabili solamente in occasione di live di dimensioni contenute. tutto qua.

    ritengo di arrivarci a capire le differenze di possibilità di interazione di un concerto al forum sold out rispetto a uno al bloom mezzo vuoto. non mi sottostimare, dai! ;)

    per il resto, io mica incolpo il fatto di fare successo…non sia mai. solo che non mi piace il modo di porsi che hanno sviluppato una volta raggiunto il successo. se a un concerto dei rem micheal stipe passasse troppo tempo a fare il cretino sul palco, suonasse 2 ore degli ultimi due dischi e mi facesse mezz’oretta degli altri 10..beh, scriverei le stesse cose. solo che lui non lo fa, per cui mi piace molto andare a vedere i rem.

  13. Il problema è che il pubblico in larga parte apprezza gli eeehhh-ooohhh e adora il nuovo disco 100 volte di più che Dookie.
    Quelli fuori posto, oggi, a vedere i Green Day siamo noi. Se mio padre oggi andasse a vedere gli stones probabilmente all’uscita mi direbbe: “che concerto di merda, che scaletta fuffa” e via dicendo.
    I Green Day sono passati per MTV e questo gli ha cambiato le prospettive. Ora non possono più venir meno alle aspettative di un pubblico che non è quello che magari avrebbero voluto, ma che paga e pretende.
    Per carità, sto sacrificio gliel’hanno pagato bene, ma è un turbine da cui non si esce più. Guarda gli Offspring, per fare un altro nome caldo del genere. Ti fanno i contratti e ti dicono come devi suonare e tu lo fai, perchè sui soldi non ci sputa nessuno.
    Parere mio, si intende.
    Con questo non voglio dire che tu non sia in diritto di non apprezzare queste cose, anzi fai bene a non andare a vederlo. Dico solo che sbagli quando pensi di essere ancora il target cui si rivolge Billy Joe. Per come è messa la cosa, secondo me dovremmo ringraziare che ancora li fa quei venti minuti di pezzi vecchi…
    In sostanza io sono contento del fatto che i Green Day trovino ancora la voglia e l’occasione di suonare qualche pezzo per noi, invece di snobbarci come potrebbero benissimo fare (numeri alla mano). Ripeto, è come se in quel punto del concerto mi guardassero e mi dicessero: “Ciao Manq. So che abbiamo preso strade diverse. Tu oggi ascolti un sacco di roba che col punk non c’entra un cazzo e noi suoniamo roba che col punk forse c’entra ancora meno. Però un tempo eravamo amici, cazzo, e sti pezzi sono per ricordare quei momenti lì.”

  14. per carità…il tuo discorso ora fila benissimo e sono pienamente d’accordo.
    solo che io non pretendo di essere il pubblico di riferimento di nessuno: il tutto era cominciato semplicemente per spiegare perchè io (persona singola con le sue idee) all’alba del quasi 2010 non sento più il bisogno impellente di andare a vedere un concerto dei green day se vengono in italia (modalità eufemismo off). senza togliere che comunque, se capitasse, anche a me farebbe piacere sentire basket case dal vivo.
    detto questo, ultimo appunto, poi la smetto che divento pesante: passare per mtv non vuol dire per forza stravolgersi e modellarsi sul pubblico mtv generation.
    i rem li hai citati tu: di successo ne avevano già fatto parecchio quando hanno fatto uscire un disco come monster. blur e oasis (degli u2 non parlo appositamente. me ne rifiuto) non mi sembra siano completamente cambiati.
    e per gli stones…beh, quando leggo i commenti dei concerti mi capita molto più spesso di leggere fan di vecchia data entusiasti piuttosto che delusi dal “moderno corso delle cose”.
    come dicevi tu, l’eeeeh-ohhh può anche piacere, ma il fatto di proporti in quel modo è una scelta che fai. e che potresti non fare. una volta fatta, io sono dalla parte di quelli che non la apprezzano particolarmente. cosa che non penso non faccia dormire il buon armstrong, del resto..

  15. Assodato che sono assolutamente rispettoso del tuo punto di vista in merito alla Green Day story e che, parlando di gusti personali, ne condivido larga parte, devo commentare il tuo ultimo appunto.
    Il cambiamento dipende dal punto di partenza.
    Britney Spears dopo l’album del boom di successo non è cambiata di una virgola.
    Lo stesso discorso non vale per i Metallica.
    Grazie al cazzo.
    Oasis, Blur, U2 e compagnia cantante avevano un prodotto che poteva piacere alle masse senza bisogno di troppi aggiustamenti, bastava solo venderlo.
    I Green Day andavano smussati e così è stato.
    I Converge non hanno nemmeno le basi per poter piacere e quindi nessuno chiederà loro di fare ehhhh-ohhh ai concerti.
    Per quel che no so io le cose vanno così.
    Il pubblico medio quando parla di concerto parla di un evento che deve durare almeno due ore e che deve fornire un certo tipo di spettacolo, con botti, luci e tutto il resto.
    Assodato che per quel che riguarda l’aspetto scenografico non ci sono problemi, per quel che riguarda le tempistiche un concerto di 120 minuti tutto suonato dei Green Day logorerebbe anche il fan più accanito. Non sapendo fare null’altro, devono riempire gli spazi con gli ehhh-ohhh. Oppure fare dei balletti. Io ancora preferisco la prima scelta. :D

  16. manq non c’è dubbio che questo post sia il tuo capolavoro. bello, divertente, coinvolgente, chi ascoltava i green day di dookie non può non immedesimarsi. e con la perla del finale del commento 17. però ora dicci di ringo, dai…

  17. Grazie, detto da terzi da più soddisfazione che detto da me stesso. :D
    Sulla scia dell’entusiasmo quindi provo a raccontare la gag di Ringo.
    Lui è a metà della tribuna VIP, fa il bello e si fa fotografare un po’ con tutti.
    Io arrivo ai piedi della stessa tribuna, a ridosso della sicurezza che mi divide dalla gente che conta, ed inizio a sbracciarmi per attirare la sua attenzione.
    Come fossi il suo fan numero 1.
    Lui mi nota e con fare orgoglioso discende tutta la tribuna per venire da me.
    Mi si avvicina e io gli sussurro nell’orecchio: “Tutti buoni a fare i rocker e poi guardare il concerto in tribuna vip”.
    Lui mi manda grossomodo a cagare.

  18. Carissimo, se non vuoi che ti denunci per avermi mandato nel piu’ fetido covo di botulino&salmonella di Monza :) potresti consigliarmi 5-10 pezzi dei Green Day? cosi’ mi faccio una playlist. (anche piu’ di 10 se vuoi… non volevo farti perdere tempo)

    A parte gli scherzi, so che ti ho chiesto io l’indirizzo di quel postaccio… ma se dovesse ricapitare che qualcuno te lo chieda… SCONSIGLIALO!!! :D

  19. @ Mnwr: mas scusa, tu mi chiedi un’info, io te la do al volo e ti lamenti pure? M’avessi chiesto com’era il posto te l’avrei detto… :D
    Anyway, ecco i consigli.
    Green Day:
    Going to Pasalacqua, 2000 lights years away, Welcome to Paradise, Basket Case, She, When I come around, Brain Stew, Geek Stink Breath, Nice Guys Finish Last, Jinx+Haushinka (le conto una perchè vanno ascoltate insieme e di filato). Se vuoi pescare anche dagli ultimi due album (quelli della discordia) l’unica traccia che ti direi di scaricare è Jesus of Suburbia. Warning, come disco, lo ignoro di proposito.
    Blink 182 (come da richiesta in facebook):
    Wasting My Time, Dammit, Waggy, Untitled, Apple Shampo, Josie, Family Reunion, Dumpweed, Don’t Leave Me, Anthem. Qui è stato complicato perchè Dude Ranch secondo me è da sentire tutto. Più volte. Di Enema of the state ho escluso i singoli perchè non ti servo io per scoprirli. Di quel che è stato dopo non mi curo e quindi non consiglio.

    @ Ale-BU: Pastarito.

  20. Grazie, mi premunirò del suddetto materiale.
    Certo che escludere Adam’s song e poi dirmi che devo cercarmi da solo i singoli… è proprio da scortesi!
    pfui!

    ciauz

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