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In italia siamo tutti allenatori.

Tranne Lippi, che è un coglione.
Ad ogni modo proprio perchè all’italiano medio piace dire la sua in termini di nazionale io scriverò due righe a caldo, dopo la vergognosa e sacrosanta eliminazione.
Per punti? Massì, per punti, che il nervoso non aiuta a strutturare pensieri in forma particolarmente brillante.
1- Che nessuno, NESSUNO, si azzardi mai più a dire in mia presenza che Iaquinta “alla fine ci sta, è uno che corre e si danna l’anima, è utile”. Iaquinta è una merda che non giocherebbe in nessuna delle squadre presentate come teste di serie al mondiale e che in italia fatica a fare il titolare in una squadra che arriva a malapena in zona Europa League (quanto suonava meglio zona Uefa?). Non fatemelo più vedere, please.
2- Giocando quindici minuti in tre partite l’italia confeziona due gol validi di fattura anche pregevole, un terzo in fuorigioco più che dubbio ed un quarto salvato sulla linea o forse oltre. Alla luce di questo non è lecito chiedersi come cazzo sia possibile che nei restanti 255 minuti non si sia combinato niente? Non un tiro, non un’azione. Nulla. Questa è la cosa più vergognosa, non si è giocato a calcio.
3- Lippi ha le sue colpe e cazzo quante ne ha, ma non si può stare in campo senza correre. Senza pressare. Senza andare incontro alla palla. Queste cose le devono fare gli uomini che giocano e da noi non le ha fatte nessuno. Quindi tutti colpevoli. Tutti. Perchè anche la Quaglia, che oggi mi ha dato emozioni fortissime, all’esordio era entrato con l’atteggiamento molle e compassato degli altri.
4- Di Natale a trent’anni gioca nell’Udinese. Cannavaro svincolato per trovare una maglia è dovuto andare a Dubai. Zambrotta è la riserva di Abate (ABATE) nel Milan. Gattuso è la riserva di Ambrosini. Camoranesi e Pirlo si fanno male e partono comunque. Non solo, giocano pure. Vogliamo dire che la nostra nazionale, nel campionato italiano, lotta per non retrocedere?
Ecco, già scrivendo questi punti un po’ del nervosismo m’è passato. Meritavamo di uscire e siamo usciti. Giusto. Con un girone come il nostro era doveroso fare meglio. Magari non passare, ma giocare a pallone. Ora non resta che guardare cosa fanno gli altri, con le sole certezze del tifo pro Maradona e del fatto che possono vincere tutti, ma non la Germania.

5 commenti su “In italia siamo tutti allenatori.”

  1. la canzoncina dei tedeschi è una merda!

    ma la loro nazionale (anche se ha poco di tedesco) ha suonato i grandi bretoni come tamburi…forse sarebbe il caso di prenderne esempio, non tanto per gli oriundi da naturalizzare ma per gli under23.
    italia e inghilterra avevano nazionali under35.
    indipendentemente dal buon Jack Gambadilegno Iaquinta…

  2. Iaquinta nemico pubblico.

    Detto questo è difficile puntare sugli under 23 in italia quando:
    1- Nelle grandi squadre se li metti in campo li bruci, perchè alla prima cagata vanno in panchina e ci restano a vita. Oltretutto spesso lo spogliatoio di senatori li sega anche senza bisogno della cagata in campo.
    2- Nelle piccole squadre giocano, ma se li porti porti gente senza esperienza che non è abituata a certi pacoscenici e rischia di cagarsi addosso.
    3- I due, tre buoni che hai e che si mettono in mostra nonostante i primi due grossi problemi non li porti perchè sono immaturi.

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