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La chitarrina

Quella nella foto è la mia nuova chitarra.
Se sarà uno dei miei tanti trip passeggeri ancora non lo so. Le intenzioni sono buone, ma lo sono state altre volte e questo non è garanzia di nulla. Tuttavia voglio crederci. Non saper suonare uno strumento è da sempre uno dei miei rimpianti maggiori, così in questi giorni ho deciso che sarebbe stato da stronzi non provarci nemmeno. Non so dire come mai mi sia mosso proprio ora. Forse è stata l’euforia dell’aver finito la stesura di quella che voglio sperare sarà l’ultima tesi della mia vita, o forse il vedere attorno a me amici che, nelle mie stesse condizioni, hanno deciso di provarci ed iniziare ad imparare.
Forse avevo bisogno di uno stimolo.
Sta di fatto che sta sera sono uscito dal lavoro e sono andato al Music Store di Colonia.
Ho girato per un po’ tra le tantissime chitarre, completamente indeciso non solo su quale acquistare, ma se farlo o meno. Poi ho chiesto aiuto.
Il ragazzo, molto gentile, mi ha indirizzato su una chitarra classica che, a suo dire, per imparare è la meglio cosa. Dal canto mio però, la volevo amplificabile. Non elettrica, perchè non credo ne avrò mai bisogno, ma nemmeno totalmente acustica.
Quella che alla fine mi son portato a casa dovrebbe essere il giusto compromesso. La custodia era omaggio, così come l’accordatore (ausiliario, avendolo la chitarra già incorporato di suo). Ho dovuto solo acquistare i plettri. Ne ho presi tipo cento tutti identici, così, giusto perchè non pensassero che ne capisco qualcosa.
Poi sono arrivato a casa e mi sono sparato le prime cinque lezioni del manuale di chitarra di Massimo Varini. Cinque lezioni non perchè io sia un genio o particolarmente portato all’apprendimento dello strumento, ma perchè nelle prime quattro non c’è molto da imparare. Lui comunque è un idolo.
Nella quinta lezione ho appreso i primi due accordi: Mi minore e La minore. Ok, appreso è un parolone, però diciamo che ho iniziato a far pratica. Ora devo esercitarmi un po’, prima di passare alla lezione successiva. Intanto però, segnalo che sto scrivendo il blog solo usando la mano destra in quanto medio e anulare della sinistra dolgono come poche altre volte.
Sono contento.
Vediamo quanto durerà questa euforia.
Per i bookmakers, la Polly mi da stufo in tre settimane.

11 commenti su “La chitarrina”

  1. ah comunque uno dei buoni motivi che possono spingerti a smettere è il non avere una chitarra elettrica! Anche all’inizio è moooooolto più divertente una chitarra elettrica, senza contare che le corde sono molto più morbide e hai meno dolori :)
    Ma io tifo per te, sto già imparando “what’s my age again” con la batteria!

  2. Devo dire che massimo varini è il massimo. Io ho comprato i suoi primi due manuali e spiega molto bene con gran pazienza.
    Se avessi più tempo riprenderei a suonare alla fine con il basket e il lavoro non riuscivo a ritagliarmi del tempo per lei.
    Stavo imparando “your decision” degli alice in chains, molto facile e big sun di eddie vedder, un po’ più difficile visto che ha le pennate in alto e in basso.
    Sarà una bestemmia ma come esercizio i guitar game aiutano.

  3. Hai fatto bene ad iniziare con la classica. E, come tradizione italica insegna, bisogna sempre imparare come prima cosa “La canzone del sole” che se non ricordo è un banalissimo La / Mi / Re / Mi.
    Sui plettri provali un po’ tutti e vedi con quale ti trovi più a tuo agio. Per le prime volte forse è meglio uno morbido (tipo quello nella foto) poi chissà. Io da anni mi sono stabilizzato sui Dunlop nylon 1 mm.
    Dai, resisti almeno due mesi!

  4. sono passate quasi 3 settimane. gradisco aggiornamento: hai i sacchi scrotali gonfi per caso?

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