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Spoiler e valutazioni su Prison Break

La mia passione per le serie tv è abbastanza recente e, di conseguenza, spesso e volentieri le mie analisi ricadono su prodotti non proprio di recentissima pubblicazione. Lost è stato il primo esempio di serie vista per intero e tutta d’un fiato solo una volta che fosse già conclusa e quindi come un’unica intera opera e non con la percezione delle diverse stagioni. L’esperimento era stato un successo e così ho deciso di fare altrettanto con un’altra serie. Chiedendo un po’ in giro, la scelta è ricaduta su Prison Break che ha battuto “24” al fotofinish, soprattutto grazie al fatto che si sviluppa in un numero di episodi decisamente inferiore.
La prima serie, devo riconoscerlo, si è rivelata una bomba. Appassionante, curata, abbastanza originale e con personaggi tutto sommato ben caratterizzati per quanto stereotipati. Ecco, lì sarebbero servite giusto due o tre puntate aggiuntive per scagionare i fratelli, magari con l’aiuto di Veronica, e tutto sarebbe andato a posto.
Invece no.
Hanno pensato bene di tirare la roba in lungo per ben tre serie successive, generando uno delle più grandi sequenze di “WTF” cui mi sia mai capitato di assistere. Esemplifico? Ok. T-Bag è un pluriomicida pedofilo evaso e ricercatissimo cui viene tagliata una mano di netto con un’accetta. Questo vaga nei boschi per un incalcolabile numero di ore, sanguinante, fino a quando raggiunge un veterinario. Lo sopraffà. A questo punto lo obbliga a ricucirgli la mano e questo esegue che nemmeno il Lanzetta. Con la sua nuova mano T-Bag riprende la fuga, ma viene preso da due cacciatori di taglie che, per scoprire dove sono gli altri evasi lo torturano e lo ammanettano ad un termosifone. Lui scappa staccandosi di nuovo la mano ricucita pochi giorni prima e, senza medicazione alcuna, continua a vagare per l’America. Ecco, questa non è che la punta dell’iceberg.
Però vabbè, a parte i nonsense e la costante ricerca del botto a scapito di qualsivoglia logica o trama, la serie l’ho seguita quasi sempre volentieri e, alla fine, ai personaggi chiave mi ci sono anche affezionato. Non c’è chiaramente stato il vuoto emotivo lasciato da “Friends”, “Scrubs”, “Lost” o “Dawson’s Creek”, ma comunque un po’ di malinconia sul finale c’è stata.
Che poi, anche lì, la scelta di piazzare un doppio episodio a colmare il vuoto tra quanto succede nella quarta serie e quanto mostrato negli ultimi due minuti della stessa risulta ancora una volta superfluo e nonsense, ma forse ormai l’abitudine a gridare “No dai, non questo…” ad ogni cambio di inquadratura era così radicata da impedire una conclusione diversa da quella utilizzata.
Restano le montagne di cadaveri, davvero incalcolabili, che dal primo episodio in poi si accumulano levando di mezzo sistematicamente un buon 60% dei personaggi via via introdotti. Ad un certo punto, sul finale della quarta serie, compaiono persino Jacob e Smookye, a garanzia del fatto che tutto andrà in malora di lì a poco, e puntualmente finiscono anche loro nella lista dell’obitorio. Se si pensa che tutto è scaturito dalla volontà di Michael di salvare una vita, si capisce chiaramente il tono della serie.
Non so se consiglierei di vererla a qualcuno, ma tutto sommato e nonostante quanto scritto, non sono pentito.
In ogni caso, Fernando Sukre libero!

4 commenti su “Spoiler e valutazioni su Prison Break”

  1. ho finito da poco di vedere la serie come tu hai fatto: “tutta d’un fiato”.
    al di là del caso t-bag e altre situazioni difficili scaturite da conflitti a fuoco, la sensazione che ho avuto è che sul finire della 2a serie gli sceneggiatori si sono “leggermente” fatti prendere la mano.
    il fatto che scofield torni in galera nella 3a serie che lincoln sia fuori ad aiutarlo è il colmo e questo nonostante la terza serie l’ho trovata comunque appassionante data dalla diversa ambientazione.
    la prima serie resta ancora la migliore, curata e molto più thriller, da suspance.
    sono rimasto molto deluso dalla 4a… troppi ribaltamenti di situazioni, troppa carne al fuoco per far finire tutto come nell’ultima puntata.. poco credibile.
    e comunque, probabilmente, la serie si sarebbe conclusa meglio se non ci fosse stato di mezzo lo sciopero degli sceneggiatori durante la 3a serie che è durata solo 13 miseri episodi..

  2. Condivido. Però secondo me il “degenero” inizia prima, già nella seconda serie, quando diventa evidente come cerchino di ingigantire il tutto…

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