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Aprile 2011

Google Hit List [Aprile 2011]

A cavallo tra i due eventi mondiali più chiacchierati del momento ecco arrivare la consueta classifica di fine mese. Prima di stenderla però, voglio dire anche io due parole due sui due avvenimenti di cui sopra.
Le nozze reali di William e Kate: partendo dal presupposto che chissenefrega, non nego di aver ovviamente sviluppato un senso di competizione nei loro confronti dovendo io sposarmi tra cinque giorni. Voglio anche io il live streaming della cerimonia. Necessito aiuto per realizzare la cosa.
La beatificazione di Wojtyla: il presupposto è più o meno quello di prima. Non mi piace che la chiesa cattolica metta becco nelle questioni della mia vita quindi dovrei riservarle lo stesso trattamento non mettendo becco nelle sue questioni. Questo intento sarebbe facilitato se non vedessi ovunque gente che osanna la figura di un tale che, secondo i miei criteri, tirando due somme forse in paradiso neanche entrerebbe. Ad ogni modo, partendo da una lucida analisi fatta da un mio amico anni fa, non capisco perchè Vanna Marchi debba essere arrestata se vende sale grosso che allontana i fantasmi, mentre sia lecito chiedere 1000 euro per una stanza vista beatificazione.
La classifica di questo mese a me piace. Ci sono tante domande a cui mi farebbe piacere rispondere, ma non è forse il caso.
In settimana, come detto, mi sposo.
Forse, finito tutto, riprenderò anche ad aggiornare con più frequenza.

1 – il marsupio è da sfigati
2 – canzone eeehhh ooohhh radio virgin 2011
3 – cosa facevano i saosin prima di formare la band?
4 – uomo moviola è un uomo moscio?
5 – tom delonge dita su per il naso
6 – fa più schifo berlusconi o il duce?
7 – streaming illegale, siamo davvero alla fine?
8 – perche’ zucchero non gradisce testimoni di geova ai suoi concerti?
9 – e se gesù fosse venuto dal futuro?
10 – atticus black perche l’uccello?

Comprare dischi


Da due o tre giorni volevo scrivere del Record Store Day 2011 perchè la ritengo una bellissima iniziativa. Non l’ho fatto fino ad ora perchè, essenzialmente, per me è difficile ricordare IL negozio di dischi. Quello che ha caratterizzato la tua adolescenza musicale. Quello dove andavi dopo scuola (o invece che a scuola) a comprare i primi album scelti da te e non per te.
Io sono cresciuto a Brugherio (MB) e a Brugherio c’era un solo negozio di dischi: il Pick-Up. Era uno stanzino piccolo e aveva pochissima scelta, ma il gestore era in simpatico e provava sempre a darmi una mano. Facevo le medie e da lui ho acquistato la serie completa delle compilation “Alba” più non so quante altre porcate dance. Ci ho anche preso “Nord-sud-ovest-est” degli 883, giusto per dare un quadro temporale alla cosa.
Poi è arrivato il liceo e la mia vita è cambiata, in tutto, ma anche e soprattutto musicalmente parlando. Il grande salto l’ho fatto comunque da Pick-up, entrando e comprando “Ixnay on the Hombre“. Qualche mese dopo tornai da lui a chiedere “Heavy Petting Zoo“. Ci misie due settimane a procurarmelo. Lì capii che forse, per le esigenze che stavo maturando, quel negozio non avrebbe più fatto al caso mio. Qualche mese dopo, in ogni caso, a Brugherio aprono un Bennet e Pick-Up ci si trasferisce dentro col proprio negozietto. Dura forse sei mesi. Poi chiude. Ora al suo posto c’è un Gamestop.
Dicevamo i tempi del liceo. Io andavo a Monza e tutte le mattine passavo davanti ad un negozio enorme, proprio di fianco alla Rinascente, chiamato “Ricordi Megastore”. Abituato ad uno stanzino di 4 metri per due, all’inizio pensavo si trattasse di un immenso passo in avanti, ma sbagliavo. E’ vero, c’era più scelta, ma alla fine per quanto concernesse i miei nuovi gusti non c’era tutta questa differenza in quanto a fornitura. Peggio ancora, non c’era servizio nè rapporto col cliente. Nessuno ci avrebbe messo due settimane a procurarmi un disco lì. Se non lo trovavo erano puramente cazzi miei. E poi i prezzi iniziavano a farsi proibitivi.
Monza non è Milano, però, e a trovare un negozietto di dischi che facesse al caso mio ci ho messo un po’ di tempo. C’erano infatti i negozi per i metallari, ma erano appunto pieni di metallari e a quei tempi io in posti con dentro i metallari non ci entravo a prescindere.
Però, girando e girando, un posticino l’avevo trovato. Inculatissimo in una vietta senza marciapiedi nell’intrigo dei sensi unici del centro c’era il Musicland, quello che definirei il reale punto di riferimento del me teenager in fatto di dischi. Ci ho preso robe che nemmeno ho più, tipo “90-93” o “Gli Amici di Roland“. Ai tempi io non avevo internet e per me l’informazione musicale arrivava unicamente dalle persone che conoscevo a scuola. Quindi andavo al Musicland e passavo gli espositori, chiedendo consigli e pareri. Era divertente.
A fine liceo però è arrivato internet e con lui il mail order di siti tipo “Negative” e roba del genere. Il Musicland ha chiuso e dio solo sa cosa c’è oggi al suo posto. Quella via io non la percorro dai primi anni zero.
La storia si conclude negli ultimi dieci anni, un periodo privo di riferimenti in cui i CD dapprima venivano comprati ai banchetti dei live show e poi, quando anche lì hanno smesso di venderli, on-line su siti tipo “Interpunk”. Se può contare qualcosa a mia parziale discolpa, mai su Amazon. Per un brevissimo lasso di tempo mi sono persino trovato a comprare CD in un negozio di abbigliamento, il Quarter, tanto ero perso e privo di riferimenti. Che poi io sono il primo ad avere delle colpe. Ho girato mezza New York per trovare “Generation records” e non ho mai provato a prendere la metro ed andare a Milano a comprare un disco dove è giusto farlo.
Anyway, a me la musica piace.
Mi piace anche comprare i dischi, schiavo più che altro della necessità di possedere oggetti (e farmici a mia volta possedere, citando il buon Tyler Durden).
Questo post quindi promuove un’iniziativa sacrosanta in favore dei negozi di dischi. Quelli veri.
Quelli che mi sarebbe piaciuto frequentare di più in gioventù.
Quelli che, se domani vinco al superenalotto, ne apro uno esattamente uguale e vivo la mia vita facendo la cosa che amo più fare: ascoltando e parlando di muscia.