Vai al contenuto

Fotografia

L’insostenibile leggerezza di un boeing

La mia prima esperienza con gli aerei merita di essere raccontata, poichè, come tutte le prime volte in generale, è stata un assurdo. L’idea di stare in una trappola da cui è impossibile fuggire, sospeso a 10k metri dal suolo, totalmente impotente, è stata un tarlo terribile nel mio cervello per le ore precedenti a tutti e quattro i voli effettuati. Forse è solo la mia arroganza, o magari è tutto dovuto al fatto che io nutro fiducia pari a zero nell’operato del prossimo, tuttavia ho scoperto quanto sia odioso non essere artefici del proprio destino. Non so nemmeno bene come spiegarlo, ma stare in un posto in cui non si ha la minima possibilità di perpetrare l’autoconservazione è angosciante come poche altre cose. Pensandoci, in quante altre situazioni si è totalmente impotenti in caso di imprevisti che minino la sicurezza di noi stessi? Non me ne viene in mente nessun’altra. Questa è stata la mia paranoia principale. Una volta a bordo però, la situazione è diversa. Lo spettacolo che si vive vale in toto il prezzo del biglietto, basta unicamente non focalizzarsi sull’idea di essere in un aereo. Non è semplice, ma se la vista lo consente, si viene rapiti a tal punto da ciò che si vede che allontanare i pensieri poco stimolanti non è poi così complesso. Anche le sensazioni dovute all’incremento o alla diminuizione della forza di gravità sul mio corpo mi sono piaciute un sacco. L’ultimo dei quattro voli l’ho passato interamente incollato al mio oblò/finestrino come fossi un bambino su una giostra. A pensarci bene Povia ha ragione: è bello stupirsi delle cose come fanno i bambini. Io però, a differenza sua, riesco ancora a farlo e quindi mi reputo fortunato. Chiudendo l’iniciso, scrivere cose intelligenti non lo autorizza certo a metterle in musica in maniera pessima.
Tirando le conclusioni del discorso, viaggiare in aereo è bello se si ha la forza, la sfrontataggine e l’incoscienza di farlo. Certo che se sceso dal velivolo il primo pensiero è quello che ho avuto io, ovvero: “E’ andata, sono vivo!”, evidentemente quelle tre caratteristiche non sono poi così presenti.

Foto del giorno N°5 – L’insostenibile leggerezza di un Boeing
Posto finestrino
* da ovunque lo si guardi, il cielo è sempre bello.

Fioretto

Mia nonna diceva che quando si fa un buon proposito, si fa un fioretto. Eliminando la connotazione religiosa al tutto, voglio provare a fare un fioretto per l’anno lavorativo che va ad incominciare, intendendolo nel senso più propositivo del termine.
Quest’anno voglio realmente provare a mettermi in forma. Niente fisicata o robe del genere, semplicemente iniziare a mangiare in modo meno convulso, in dosi più regolari e con una dieta più varia. Vorrei non eliminare la birra, ma limitarne il consumo, e mi piacerebbe introdurre la colazione nella mia vita. Espresso “sveglia” e cornflakes col latte, niente di particolare. Se riesco e capisco come fare senza spendere milioni di petroldollari, mi piacerebbe consultare un dietologo. Credo che sia dall’età di 9 anni che ho perso il mio peso forma e vorrei quantomeno sentire se è possibile recuperarlo senza eccessive rinunce. Certo, sarebbe figo potersi far asportare un pezzo di tubo digerente per assimilare meno, sarebbe anche molto molto comodo e non richiederebbe alcun sacrificio, ma amo il mio apparato gastro-intestinale e non mi piace nemmeno l’idea di privarmi di una parte di esso che potrebbe sempre rivelarsi utile un domani.
I sacrifici ignoti che si parano all’orizzonte rendono questo fioretto più simile ad una spada di Damocle.

Foto del giorno N°4 – Hail to the king
Come da titolo della foto
* non credo che servano commenti…

Pic nic

Ieri ho trascorso interamente la giornata con Ambra. Dopo un mese senza vederla, l’impatto è stato tremendamente piacevole. Si festeggiava quello che lei considera il nostro anniversario (io continuo a contare dal 19 luglio) e come meta si è scelto l’iper romantico parco di Increa. Ha organizzato tutto sapientemente, dalle vettovaglie al vino, rendendo il pomeriggio splendido. Unico neo il fatto che lei abbia perso un orecchino di legno cui si era affezionata in estate. Peccato.
La sera è poi trascorsa tra l’aperitivo al Bar Roma e il visionamento di parecchi video a casa sua, forti della nuova aDSL a 4 mega. Dormire da lei ha concluso questa ventiquattr’ore di piacevolissima convivenza conclusesi solo alle 13.10 di oggi.
Il programma del pomeriggio è invece di sano sport: visita all’euromercato, acquisto del decoder per il digitale terrestre nonchè della scheda “campionato” e installazione del tutto. Facendo due rapidi conti potrò così finalmente saziare la mia fame di calcio visionando un sacco di partite e potendo gufare comodamente dal mio salotto in eventuali scontri tra le rivali dei rossoneri.
Mi attende una stagione calcistica decisamente importante!

Foto del Giorno N°3 – Free your mind
Cliffs of Moher
* Vedere queste immagini dal vivo ed in silenzio ti spalanca le porte della mente, lasciando spazio ad un’autostrada a tre corsie di pensieri che schizzano tutti oltre la velocità consentita.

Le mie vacanze

Finalmente fresco, pulito e riposato, mi appresto a scrivere un po’ di righe sulla mia vacanza, attendendo con gioia le 12.30, ora in cui Bri passerà a prendermi per portarmi non so dove.
Ho fatto veramente un bel viaggio, uno di quelli che si ricordano per tutta la vita. Scozia ed Irlanda sono due paesi molto diversi, ad accomunarli ci sono solo il clima ipervariabile e la cucina nefanda, ma sono indubbiamente due lati negativi per entrambi. I due paesaggi non sono assolutamente confondibili nè paragonabili, ognuno presenta caratteristiche proprie che lo rendono spaventosamente affascinante. La Scozia è semplicemente commuovente. Nuvole bassissime, spesso grigie e incombenti, lasciano nel cielo finestre di un azzurro che pare irreale, il tutto a suggellare scorci di natura incontaminata ricchi di storia. Aprendo gli occhi all’improvviso pare di essere tornati indietro nel tempo, catapultati in un era lontana ed irreale. Mentre la fantasia galoppa creando immagini surreali nella mia mente, di fronte al mio sguardo restano quelle montagne coperte di nubi e dalla malinconia palpabile. Senza dubbio quanto di più emozionante io abbia visto nella mia vita. Non pensavo fosse vero potersi commuovere di fronte alla bellezza di un paesaggio, ma giuro che se non ho pianto è solo pura casualità. Credo di essere mentalmente regredito ai miei dieci anni immerso in quei paesaggi e quelle rovine di roccaforti, castelli e cattedrali.
Stupendo.
In Irlanda invece è tutto molto meno cupo. La mia visita a quel paese non è stata approfondita quanto quella alla Scozia, per diversi motivi tra cui il clima e la stanchezza accumulata spiccano per merito, tuttavia da quello che ho visto l’ho trovato un posto irrealmente pacifico, dove l’unica cosa da fare è soffermarsi in silenzio, guardare il panorama e restarsene un po’ soli con i propri pensieri. Spicca in quest’ottica la vista sbalorditiva che mi hanno offerto le scogliere di Moher, capaci di farmi rendere conto di quanta bellezza sconfinata ci sia in giro e di come questa sia sproporzionata rispetto a noi piccoli uomini. Per un credente non credo ci possa essere dimostrazione più esaltante della potenza di Dio. Per me che non lo sono resta comunque lo stupore reverenziale di fronte ad una cosa che l’uomo non riuscirebbe a ricreare nemmeno ci lavorasse da qui all’infinito. E non credo affatto che questo sia un male, tutt’altro.

Foto del giorno N°2 – L’Equipaggio dell’Enterprise
La truppa al completo
* Grazie a tutti (nell’ordine da sinistra a destra: Capitan Peich, Fà, la Eli, *io*, Missa, Bazzu e Simo) per le belle vacanze trascorse. You guys rule!

A casa

Eccomi rientrato dalle ferie. Il viaggio è stato uno dei più belli della mia vita perchè il posto visitato è sbalorditivo da ogni punto di vista. Per questo motivo ho deciso che per trenta giorni a partire da oggi, 25 agosto, posterò una foto quotidiana ritraente parte delle mie ferie. Avrei mille cose da raccontare, ma adesso sono stanco. Notte.

Foto del giorno N°1 – L’infinita bellezza di ciò che è triste
Highlands
* Ecco la scozia di cui mi sono innamorato: paesaggi che trasudano malinconia…

I’m good for nothing

Capita che io mi soffermi a guardare quanto siano belle alcune delle cose che mi circondano.
Venerdì sera tipico. Playstation, birretta, due scambi a “Centra il palo”. Sigaretta della buona notte, ultimi saluti, appuntamento all’indomani. Tutti i clichè erano stati rispettati senza problemi e, soprattutto, senza facessero pesare la loro scontatezza. Una buona serata, insomma.
Improvvisamente, proprio prima di andare ognuno per la propria strada, Aui alza lo sguardo appena sopra i tetti di via Quarto ed esclama: “Raga, guardate che bella luna rossa!”.
Alzo la testa e la vedo. Era veramente bellissima, tanto da sembrare finta. Da sola creava un effetto ed un’atmosfera fantastici rendendo ai miei occhi tutto ciò che la circondava molto più bello.
Gli amici si allontanano, ognuno sulla propria strada. Io rientro in casa solo per il tempo necessario a munirmi di macchina fotografica, poi torno fuori. Provo e riprovo ad immortalare quell’immagine, purtroppo senza successo. Le mie scarse conoscenze in ambito fotografico hanno avuto la meglio sul mio slancio passionale. Peccato.
Il non essere riuscito a fotografarla però ha anche dei riscontri positivi: non potrò mai stancarmi di quell’immagine a furia di guardarla e quindi potrò aspettare di rivederla una notte di chissà quando sicuro di reagire nello stesso modo.
A bocca aperta.

Night’s words

Ho voglia di scrivere.
Questa cosa può sembrare strana visto l’orario, ma soprattutto visto che non ho nulla di particolare da annotare. Eppure ho proprio voglia di scrivere.
Sono a casa ormai da quasi cinquanta minuti, ho trascorso questo tempo controllando la posta ed i classici 3/4 siti che frequento giornalmente. Oltre a questo, mi sono perso nelle pagine di questo mio stesso blog. Ho iniziato a rileggerne alcune parti, senza motivo, per poi lasciarmi trasportare e continuare nella disamina del mio operato. Devo ammettere che sono piuttosto orgoglioso del mio Blog, sebbene quando qualcuno me ne parla di persona finisco per imbarazzarmi. Sta di fatto che rileggerlo mi ha messo voglia matta di scrivere e quindi eccomi qui, alle prese con tastiera e scarsa ispirazione.
La mia serata è trascorsa piacevolmente, tra la cena con i miei volta a festeggiare il mio compleanno e la classica birretta con gli amici. La cosa che più mi è piaciuta è l’aver discusso un po’ con Bazzu di vari argomenti. Capita sempre più di rado che esca con noi nel week end e quindi sono contento di aver “sfruttato” l’occasione per farci due chiacchiere. Il bello di parlare con lui è che si possono prendere in esame argomentazioni di ogni tipo, dall’attualità al gossip, e trarre da ognuna discussioni interessanti. Non esclusivamente serie, non forzatamente idiote, si tratta di tipologie di discorsi piacevoli, che in compagnia posso intrattenere solo con poche altre persone.
Domani sela andlò a mangiale al listolante cinese “Gialdino di Giada”. Al solo pensielo mi viene foglia di infliggelmi una selia punizione colpolale, che siculamente lisultelebbe più gladita della cena in questione. Essendo pelò impossibilitato a schivale l’impegno, ho già intlapleso la via della lassegnazione all’idea. Wanton flitti, liso alla cantonese, involtino plimavela, gelato flitto, glappa di lose e billa cinese. Tutto obbligatolio e assolutamente inevitabile. Una volta messo piede nel locale, il mio destino e le mie oldinazioni salanno segnati nel fato. Cledo che in queste cilcostanze affioli plepotentemente l’idiozia che legna all’intelno della mia compagnia, idiozia liscontlabile appieno nell’assuldo modo di sclivele che ho adottato pel nallale della cena di domani.
Da ieri ho una macchina fotografica digitale mia. Questo potrebbe dare il la ad un invasione di queste pagine da parte di foto più o meno orrende scattate dalla mia mano principiante. Credo che anche le fotografie possano essere un bel modo di comunicare la mia vita e le mie sensazioni, tutto sta a vedere se riuscirò a farne di mio gusto.
Chissà.
Intanto credo siano definitivamente cessate le velleità di costruzione di un template personale. Dopo miriadi di prove non ho ottenuto nulla che mi soddisfacesse, ad eccezione dei piccoli bottoncini rosa a forma di stella che ho ideato, ma che non troveranno mai un contesto grafico in cui essere inseriti. La delusione è solo parzialmente alleviata dal fatto che la livrea attuale ormai sia parte della mia quotidianità e quindi sia diventata di mio gusto.
Per stanotte direi che è veramente tutto, ho scritto anche molto più di quel che pensassi.
Non sono pienamente convinto che questo sia un bene.

Ogni promessa è una promessa!

Ecco la foto del nostro pranzo Pasquale* alla birreria Lowenbraü di Monaco di Baviera. A mio parere questo è il locale con la birra migliore di tutta Monaco. Devo anche averlo fatto notare ai miei commensali, tuttavia non ne sono sicuro. Avrei voluto postare foto singole per ogni partecipante, ma questa operazione avrebbe richiesto troppo spazio.
La truppa al completo
* Da sinistra a destra: Aui, la Vera, Dani, Ambra, io, Simo, Missa, la Paola e Ori.