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Vita da single

Machete

Ieri sera, causa impegni di lavoro, mi sono ritrovato a casa in modalità single e ho deciso di sfruttare l’occasione per guardare finalmente Machete di Rober Rodriguez. Per chi non lo sapesse, l’idea di questo film nasce anni fa ai tempi di que capolavoro assoluto che è Grindhouse, in cui appariva come uno dei trailer disseminati nella pellicola. Lo dico giusto per la cronaca: per me Grindhouse resta un film unico composto da Planet Terror, Death Proof e i vari trailer. Solo così ha senso, spezzettarlo come è stato fatto in due film separati secondo me toglie molto all’opera.
Ad ogni modo, il trailer di Machete tra tutti era certamente uno dei più riusciti e così si è deciso di farne un film vero e proprio tenendo comunque al suo interno le scene già presentate nel trailer. L’operazione, lo disco subito, non è particolarmente riuscita. Uno perchè le scene del trailer sembrano davvero incollate dentro al film in maniera spesso troppo evidente, due perchè il tutto poteva essere realizzato molto, ma molto meglio.
Insomma, le trashate attese ci sono tutte, con picchi di genio tipo [SPOILER] lo sbudellamento di un tizio e la fuga dalla finestra del quinto piano usando il di lui apparato digerente a mo di liana [/SPOILER], però il tutto tende a diventare ripetitivo troppo in fretta, togliendo entusiasmo in chi guarda e soprattutto gusto per la possibile sorpresa. Insomma, decisamente molti i passi indietro rispetto a Planet Terror.
Nel finale, non si sa se per goliardia o con reali intenti cinematografici, si apre la porta a due possibili sequel, intitolati con somma genialità “Machete kills” e “Machete kills again”. Wikipedia li presenta come già scritti dal buon Rodriguez e quindi c’è forse da aspettarsi di trovarseli di fronte, prima o poi, auspicandoci che vengano realizzati con un po’ più di cura e, perchè no, creatività anche a livello di trama. Insomma, ci si aspettava qualcosa di meglio da sta baracconata che ritorna sui livelli posticci di roba tipo “C’era una volta in Messico”. Che poi, diciamocelo, è anche lì che sta il genio di Rodriguez. Perchè se io provassi a scrivere film così e proponessi di farli recitare a, chessò, Rober De Niro o Johnny Depp, probabilmente mi internerebbero.
Quindi bravo lui e discorso finito. Ah, certo, se nell’ipotetico film da me scritto ci fosse anche [SPOILER] una donna nuda infingarda che tradisce il protagonista e avvisa i cattivi estraendo da se stessa un cellulare [/SPOILER], beh, altro che manicomio…

Due righe di quelle che una volta scrivevo spesso

Oggi scrivo in attesa che venga pronta la pasta.
Non la mangerò sta sera, perchè come ormai sanno anche i muri il carboidrato in the evening è molto poco cool, ma potrò gustarla per i prossimi 2/3 mezzogiorni.
Trattasi di amatriciana, aka soffritto di cipolle in un velo d’olio extravergine, pancetta dolce rosolata, peperoncino e salsa di pomodoro in tocchetti.
La passata non è mai stata una mia passione.
Odio i sughi liquidi che lasciano la pasta rosino scondito.
Ho appena assaggiato il prodotto: delizioso.
Per la cena tuttavia il menu propone bistecca alle ormai famigerate erbe provenzali e spinaci bolliti, da cucinare nonappena la pentola avrà finito con la pasta.
Mentre scrivo posso ammirare il mio nuovo soggiorno, giunto in casa già da Venerdì, ma solo da ieri in grado di esprimere appieno le sue potenzialità.
Sono soddisfatto.
I mobili sono belli, il rosso è un bel rosso ferrari e il tutto secondo me si amalgama bene con gli spazi del mio caldo e accogliente bilocale. Al momento ho la casa ridotta come un campo di battaglia a causa dei lavori di montaggio e dei lavori di ristrutturazione della facciata esterna, ma conto che quanto prima qualcuno verrà a prendersi un po’ di euri in cambio di una pulizia generale in grado di ridare alla mia casina il fascino che le appartiene.
Intanto, con i mobili ormai collocati al loro posto, è iniziato lo studio per l’arredamento delle pareti. Ad oggi l’unico “quadro” affisso nel mio soggiorno è l’edizione della Gazzetta dello Sport in cui Cannavaro alza al cielo la Coppa del Mondo.
E’ all’ingresso e credo vi resterà.
Ieri sera tuttavia ho realizzato altre due cornici, sempre destinate al soggiorno.
Della prima avevo già parlato e quindi mi limito a scriverequesto: detto, fatto.
La seconda invece racchiude la prima pagina dell’articolo che è uscito a mio nome e di cui ho già parlato.
Sì, sono megalomane.
Ora credo mi rimanga solo da trovare un modo di occupare la parete sopra il divano. Pensavo di farlo con delle foto, molte foto di luoghi, persone e cose che ho sempre piacere nel rivedere.
A questo scopo mi tornerebbero utili dei portafoto che vidi una volta all’Emporio 31.
Direi che tre o quattro potrebbero bastare.
Bene, vado a scolare gli spianci e ad impiattare la bistecca, visto che aspetto visite.
Stare in lab non è mai stato così difficile.

Più per dovere

E’ stata una settimana di merda.
Decisamente.
Forse per questo non ho trovato molti stimoli per dedicarmi al mio diario online, tuttavia il buon Max ieri mi ha fatto notare che un aggiornamento era necessario e quindi eccomi qui.
Resta che non so cosa scrivere.
Ho un gran sonno in verità, se potessi andrei a dormire in questo istante.
Questo non è di grande interesse, tuttavia.
Domani pomeriggio devo andare a Cassano a sentire il preventivo che mi han fatto per i mobili della sala. La tipa al telefono è stata sospettosamente sul vago, evitando accuratamente la questione monetaria e spingendo invece sulla volontà di “farmi vedere i disegni”.
Non so perchè, ma ho una certa riluttanza ad approcciarmi a dei disegni adesso come adesso, preferirei di gran lunga sapere quanto devo sborsare e chiuderla lì.
Sempre che la cifra non sia spropositata, perchè altrimenti credo dovrò ricominciare tutto da capo, ovvero dalla ricerca di qualcuno che faccia i mobili di cui ho bisogno.
In casa al momento c’è ancora l’odore della cena di Mercoledì, quando colto da un flash di irrazionale delirio culinario, ho pensato di sfumare uno dei due filetti di merluzzo con del Braulio.
Diciamo che non è stato un esperimento felice.
Sta sera invece credo mi farò un paio di uova col sugo, visto che la bistecca alle erbe provenzali me la sono giocata ieri.
Sana dieta mediterranea.
Non sono abituato a sforzarmi per scrivere su questo sito e questo credo sia lampante, indi forse è il caso che la pianti qui.
Spero di riacquisire voglia e stimoli nel prossimo futuro.
Chiudo con la scoperta del giorno: a Cuba un mojito costa meno di due euro.

L’inizio

E’ giunto il momento di scrivere un po’ di impressioni sulla mia nuova vita.
Oggi erano le nove e dieci quando ho rimesso piede a casa fuori dal laboratorio. La giornata è stata massacrante e l’unica cosa che mi importava era arrivare a casa per mettermi a letto. Una volta varcata la soglia però, ecco lì ad attendermi nuove responsabilità e nuove mansioni. Innanzi tutto la cena da preparare, poi l’organizzazione del pranzo del giorno seguente, entrambe con annessi piatti da lavare, ed infine accenni di pulizia dell’angolo cottura che non so ancora come utilizzare senza ridurre una discarica.
Il pensiero di tutto questo è stato come un pugno in faccia.
A quel punto però ho aperto il frigor, ho estratto una delle sei Moretti ivi contenute, l’ho stappata e me la sono bevuta riflettendo su come tutto questo non contasse nulla rispetto al fatto che fossi in casa mia.
Perchè è lì la chiave che fa assumere al tutto una connotazione diversa.
Ora sono le 22.45 e sono seduto in soggiorno a scrivere mentre aspetto che il calorifero aiuti i filetti di nasello a scongelarsi.
Domani pesce e patate al forno.
Cazzo.
Nel fine settimana mi è tornata l’influenza e quello è stato un momento poco felice. Effettivamente, essere soli quando si sta male è una bella rottura di coglioni. Fortunatamente vivere da solo però non vuol dire essere solo sul serio.
Tutto questo e molto altro che pensavo avrei scritto e che invece non credo scriverò serve a dire che sono contento.
Davvero.
Sono stanco, provato, costantemente indaffarato, non molto organizzato e assai dispersivo nell’impiego delle mie energie, però sono soddisfato e spero di riuscire in questa piccola grande impresa che è l’autosostentamento.
Ho infornato il nasello.
Prima di chiudere con un immagine dal mio nuovo mondo, un’ultima riflessione.
Essere senza TV vuol prevalentemente dire non avere più possibilità di vedere il TG. E’ vero che non è facile parlare dei telegiornali come di fonti di informazione, ma la mia pigrizia fa si che senza di questi io risulti totalmente tagliato fuori da ciò che accade in Italia e nel mondo.
Forse anche per questo sto così bene.
Kitchen
* La bistecca di roastbeef del Carrefour ha nettamente dominato questi primi giorni.

Il cofanetto

Oggi Dietnam ha scritto un post geniale. Da una quindicina di giorni io sto lavorando alla stessa cosa sotto forma di una delle mie classiche “compilation”. Purtoppo non sto riuscendo a sfornare un prodotto che sia esattamente come l’ho in mente.
Il post del canadese però mi ha anche fatto pensare a come sarebbe bello chiedere a qualche personalità significativa di fare altrettanto.
Ne potrebbe uscire una sorta di cofanetto modello mediashopping.
Vabbè, buttiamola lì e vediamo cosa ne esce.
La richiesta è semplice: una quindicina di pezzi (più o meno, diciamo tra i dieci e i quindici) che raccontino gli anni novanta per come li si è vissuti. Possibilmente dando ad ogni gruppo/artista un unico spazio nella lista, così da aumentare la varietà.
Lascerò la mia tracklist per la fine.
Le persone che più mi incuriosisce coinvolgere in tutto questo sono quattro: Ale-Bu, Federico A.S., Manowar e The O.
Non è una cosa che costi particolare fatica e secondo me può essere divertente.
Credo che le cinque compilation potrebbero dare origine ad un cofanetto molto eterogeneo.
Ovviamente chiunque altro voglia cimentarsi nella cosa non verrà escluso, ma la mia curiosità è per le selezioni dei nominati.
Bene, vediamo se riesco a ricavarne qualcosa.
Chiudo con una notizia autocelebrativa: mi sono arrivati cucina e letto.
La mia cucina è bellissima.
E’ gialla.

Bilancio di una giornata qualunque, ma a suo modo diversa

Vado a letto piuttosto contento.
La giornata lavorativa mi ha dato soddisfazione. Non tanto dal fatto che mi sono aperto il pollice della mano sinistra con un bisturi atto al taglio dei gel d’etidio (NdM: Etidio Bromuro – Intercalante del DNA – Cancerogeno), quanto perchè dopo diverso tempo mi sono ritrovato con un bel risultato per le mani. Era un po’ che non provavo la bella sensazione della vittoria lavorativa. Oltretutto il mio capo mi ha accennato a quello che sarà il mio futuro dal punto di vista prettamente tecnico. Ne sono usciti microarrays, live imaging & time laps, colture primarie neuronali e mitomice. Tutte tecniche che imparerei molto volentieri, roba stuzzicante.
Vedremo.
Intanto si avvicina il concorso di dottorato ed è forse il caso di iniziare a preoccuparsene.
Sono contento anche perchè i lavori nella mia casina sono praticamente finiti. Bagno rifatto, piastrelle posate, piccole modifiche apportate, pareti imbiancate. Oggi ci sono entrato e mi sono realmente emozionato.
Amo quell’appartamento.
Anche in quest’ambito però non è che tutto vada proprio come dovrebbe. Non mi sono ancora stati consegnati nè i mobili del bagno, nè quelli della cucina. Ora, se per i secondi mi è stato detto di un problema a livello di produzione indipendente dalla volontà di chi me li ha venduti e, soprattutto, mi è stato promesso un regalo per sorvolare sul disguido, per la mancata consegna delle mie antine da bagno verde acido non mi sono state fornite giustificazioni di sorta. Le aspetto solo da inizio settembre.
Mi girano discretamente le palle.
Comunque sia, ora non resta che acquistare interruttori, citofono, termostato programmabile e lampadari.
Poi c’è da fare il grande passo.
E dopo ancora, ci sarà da comprare tutto il resto.
Meglio pensare ad altro.
A capodanno sarò a Berlino.
Ho prenotato l’aereo per me e la Bri, sarà il suo regalo di laurea.
Quest’anno ho passato meno giorni in Italia di quanti ne ha trascorsi Missa al lavoro, il che la dice abbastanza lunga.
Ora devo trovare una sistemazione ove dormire a prezzi modici. Ogni aiuto è ben accetto, ma nessun mio conoscente pare essere in grado di consigliarmi.
Ancora una volta mi affido al web e al mio blog.
Prima di chiudere voglio alleggerirmi la coscienza: adoro “Superman” di [Dj] Francesco Facchinetti.

Per punti

– In una settimana ho trasferito su wordpress tutti i post del 2005 e i relativi commenti. All’inizio è stato facile, ma poi mi sono scontrato con lo scoglio dell’aumento di visitatori e di commenti lasciati su queste pagine. Sono tanti, soprattutto per un blog come il mio che non è altro che una pagina personale. Questo mi riempie di orgoglio e di soddisfazione, anche se triplica i miei sforzi. Spero che il fenomeno continui così a lungo o che addirittura possa espandersi. Amo i commenti. Credo anche di aver arginato il problema dello spam su wordpress utilizzando un facile ed indolore plug-in.
– Spinto dalla diatriba mediatica degli ultimi tempi e dalle parole di Manowar, ho acquistato il libro “La Casta”. Ora spero di riuscire a leggerlo.
– Sono ufficialmente iniziati i lavori della mia casina.
– Ho visto il film dei Simpson e ho riso tutto il tempo. Chi me ne parlava come fosse nulla di che secondo me si sbaglia, ha delle chicche mostruose. E poi “Spider Pork, Spider Pork, il soffitto tu mi spork…” è un motivetto indelebile.
– Ho messo il piumoncino nel letto. Libidine.
– I ragazzi di Milano organizzano delle belle cose. Sabato sera in piazza Leonardo ci saranno state tremila persone perfettamente sconosciute unite solo dalla voglia di fare un po’ di casino assieme. Bellissima esperienza, alla faccia di chi dice che i giovani non sanno divertirsi.
– Avendo voglia di andare a ballare, Venerdì sera mi sono fatto mettere in lista al Plastic. Intanto sta sera alla festa di Marco (che ringrazio) ho fatto scorpacciata di dance anni ’90. Commozione.
– Martedì si laurea la Bri e Sabato, se il tempo tiene, si festeggia. L’idea è una maxi grigliata al Bosco in Città. Nessuno è invitato perchè l’imperativo è IMBUCARSI. Gli imbucati rendono belle le feste, mica gli invitati. Chiunque voglia prendere parte all’evento può quindi presentarsi in loco con cibo e bevande atte alla sua propria alimentazione, per una giornata di sole, birra e carne rossa. Per ovvie ragioni la festa è metereopatica, indi tutto dipende dal tempo che fa.
Portare delle griglie aiuta la buona riuscita del progetto.
– Temo di non sopportare l’idea che spostino il mio laboratorio a Quartoggiaro.
– Vado in bagno. Oggi ho decisamente esagerato col mangiare.