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Leaving Capeside

Con i tre episodi che mi sono guardato questa mattina ho concluso la visione della sesta ed ultima serie di Dawson’s Creek.
Mi resterebbe da guardare solo il puntatone finale che ne ha definitivamente sancito la conclusione, ma non ne ho voglia perchè non è che mi fosse piaciuto poi così tanto.
Preferisco considerare gli episodi di questa mattina come la fine del serial più bello di sempre.
Nel guardarli avrei persino potuto piangere.
Una volta qualcuno mi disse che non c’è nulla da trarre come insegnamento dalle storie di Capeside.
Secondo me, se si scrosta sotto alla facile morale e ai clichè su amore e amicizia, di spunti per riflettere e imparare ce ne sono moltissimi e le vite finte di quei cinque ragazzi possono essere più vicine alle nostre di quanto ci si possa immaginare.

End is closer

Nella vita capita che alcune cose finiscano.
Oggi, ad esempio, ho finito con gli esami scritti e con quelli a moduli.
Basta.
Per sempre.
Per mettere la parola “Fine” all’esperienza più angosciante e traumatica della mia non più tanto breve esistenza mancano solo due orali.
Due stramaledetti orali.
Ognuno di questi porterà sul mio libretto un voto a completamento della lista necessaria a poter presentare finalmente domanda di laurea.
Voglio riscriverlo: due orali.
La data ultima per consegnare libretto e documenti vari è il 31 Gennaio 2007 e questo vuol dire avere a disposizione quattro mesi e mezzo, anche se la mia speranza è di finire il tutto prima dell’anno nuovo.
Non ho mai avuto a cuore in modo particolare la mia media, ma adesso è forse il caso di fare due calcoli.
Al momento sono sul 25 secco e l’obbiettivo finale è lasciare esattamente tutto com’è. Nell’ultimo anno ho preso a colpi di scure il margine di vantaggio costruito nel 2004/2005. Come la formica che accantona provviste per l’inverno anche io ho potuto sopravvivere al mio momento di terribile magra senza troppo scompormi. Ora però le scorte sono finite e non ho minimamente intenzione di intaccare quanto ho costruito in sei lunghi anni.
Spero di farcela.
La cosa buona è che per la prima volta da molto tempo, ci credo.
End is closer.

Le mie prime diapositive

Sono appena rientrato in casa dal laboratorio.
In attesa che venga pronto da mangiare ho deciso di scrivere due righe su un importante passo della mia vita nel magico mondo della ricerca: oggi ho preparato le mie prime “slides”.
Domani mattina mi attende il turno mensile del labmeeting, incontro settimanale in cui a rotazione illustriamo ai colleghi i progressi e gli intoppi del nostro lavoro, in modo da essere tutti più partecipi dell’operato altrui e, magari, di poterci aiutare insieme a superare momenti di eventuale stallo.
Essendo il mio gruppo di lavoro costituito da sole cinque persone, questa routine mi ha visto protagonista più o meno una volta al mese fin dal mio ingresso nel laboratorio, quindi non è affatto una cosa nuova per me.
Allora dove sta il grande passo?
E’ presto detto.
Essendo queste riunioni molto informali, di solito vengono fatte con fogli, appunti e quaderni, in maniera molto spartana. Il caso ha però voluto che io abbia ottenuto la maggior parte dei dati che domani presenterò nel periodo estivo in cui queste riunioni sono state sospese. Questo ha fatto sì che la mole di cose da illustrare domani sia piuttosto ampia e, quindi, ho deciso di aiutarmi facendo alcune diapositive in powerpoint.
Very professional.
Volendo però mantenere il clima di sobrietà, le ho fatte piuttosto semplici. Ci ho messo solo figure e grafici, senza nemmeno una didascalia o un titolo. Le userò solo per aiutarmi nella spiegazione vocale che spero così non risulti troppo confusa.
C’è comunque un po’ di tensione.
Prima di chiudere faccio un salto dal palo del lavoro alla frasca della politica.
Non amo Prodi.
Oggi però l’ho adorato.
E’ abbastanza scandaloso che in Italia ci debba essere un dibattito politico sul prestare protezione al capo di uno stato confinante deciso a recarsi in visita in un terzo stato ameno. Quando c’è di mezzo il Papa, tuttavia, siamo sempre pronti a dare il peggio di noi e quindi ecco la diatriba serrata sul fornirgli “protezione militare” per la sua visita in Turchia.
Ritenendo inutile precisare il mio parere a riguardo, o forse avendolo già svelato, mi limito a citare il Presidente del Consiglio:
“Protezione al Papa? Ci penseranno le guardie svizzere…”

Cerchiamo di capirci

Non so perchè ultimamente farmi i conti in tasca sia diventato sport nazionale, oggettivamente non mi interessa nemmeno troppo. Mi interessa di più chiarire a tutti coloro non ce la fanno proprio ad arrivarci per conto loro, che è ora di finirla.
Per essere ancora più chiaro: mi sono rotto il cazzo.
Non passa giorno senza che qualcuno mi faccia pesare qualcosa che ho fatto come neanche avessi rubato dalla cassetta delle offerte in chiesa.
Una persona normale probabilmente nemmeno ci si metterebbe a rispondere a queste cose, ma per me è più complicato.
A 25 anni l’idea di non essere ancora economicamente indipendente è la cosa che mi fa stare peggio in assoluto e chi mi conosce veramente (fortunatamente qualcuno c’è) sa quanto questo mi faccia stare male. Per questo non riesco a lasciar correre pur sapendo che quello di cui sto parlando sono solo occasioni che certe persone perdono per stare in silenzio e riflettere un po’ di più sulle loro situazioni.
Anche fossi un parassita e scroccone che gode nel fare la vita del nababbo sulle spalle altrui non c’è nessuno che può permettersi di farmi le pulci.
Nessuno.

Giusto due chicche

La prima: sono letteralmente “La pupa e il Secchione” addicted.
Per quanto non sia particolarmente votato ai reality, ogni tanto mi capita di trovarne qualcuno che mi appassiona e devo ammettere che questo è uno dei casi.
Ho visto due puntate e trattenere le risate è stato assolutamente impossibile.
Coppia idolo è quella del drammaturgo e dell’aspirante sosia di Paris Hilton (???).
La seconda: la guerriglia tra Fabri Fibra e il restante mondo dell’hip-hop italiano.
Anche qui trattenere le risate è difficile.
Non sono particolarmente amante dell’hip-hop, diciamo pure che eccezion fatta per i primi Articolo 31 e per qualche bella base sparsa qua e la per la storia della musica, trovo il genere piuttosto fastidioso.
Tutto il turbine di insulti di questi ultimi giorni invece mi sta appassionando molto.
Già il nuovo video di J-Ax “S.n.o.b.” aveva lasciato trapelare un po’ di questa polemica (fantastiche le magliette con la scritta “Basta Infamare”), ma è con il video di Grido su Youtube che si è toccato l’apice del delirio.
Nella speranza di assistere a nuove ed esilaranti performance posto la perla.

Per non dimenticare

Sono riuscito a reperire, come al solito con l’aiuto di Dietnam, il documentario che tratta dell’undici Settembre di cui avevo visto diversi spezzoni in una puntata di Matrix, il programma di Enrico Mentana.
Onestamente non so se ciò che viene raccontato in questo video sia attendibile. E’ indubbiamente credibile, ma questo non vuol dire molto.
Ci sono diverse cose che, oggettivamente, lasciano poco spazio ai dubbi, ma molte teorie frutto dell’invenzione una volta esplicate sanno essere assai credibili.
Se così non fosse Dan Brown sarebbe un fallito.
Il punto quindi non è se sia o meno tutto vero, ma se sia o meno tutto frutto di assurde ipotesi cospirative.
Io ho sempre avuto la mia personale idea a riguardo. Non credo di aver mai nascosto il mio spiccato anti-americanismo o la mia passione per qualsivoglia ombra di cospirazione, sia questa governativa o religiosa.
Forse anche per questo non mi meraviglierebbe apprendere che questo video sia un tentativo di far trapelare la verità.
Certamente mi chiederei perchè un governo che non si fa problemi ad ammazzare migliaia di persone per raggiungere un certo scopo dovrebbe permettere a documentari che tentano di smascherarlo di diffondersi.
E’ anche vero che un documentario che devi sbatterti a cercare in rete non avrà mai l’impatto mediatico che possono avere nove ore di diretta in mondovisione del WTC in fiamme, quindi forse non oscurarlo potrebbe portare più frutti che farlo, adducendo il primo dei miei dubbi come forte elemento screditante.
In sostanza, comunque la si legga, restano i dubbi, tuttavia guardarlo credo sia meglio che non guardarlo.

11-09-2001: per non dimenticare.

Flash

Diciotto anni fa il mio cuore si è fermato per cinque minuti.
Non mi capita spesso di pensarci, ma oggi mio padre me l’ha fatto notare e così mi sono preso un attimo per riflettre.
Il quell’attimo, tutto ha assunto un diverso significato.

Video Music Awards

Stasera io e la Bri ci siamo guardati i VMA’s.
A me piace guardare i “main event” di MTV perchè solitamente trascorrono piacevoli e frivoli come l’ambiente in cui si svolgono.
Il mio interesse principale sta prettamente nel vedere come si agghindano le star per queste serate di gala, ma non disdegno il seguire con attenzione le categorie che più mi possono interessare come quella del gruppo emergente o del miglior video rock.
Tirando due somme lo show di questa sera è stato un po’ sotto tono, ma non ha mancato di fornire alcune chicche strepitose.
Parlando in generale, la sensazione che ho avuto è che Madonna abbia pestato i calli a qualcuno ad MTV perchè pur essendo in nomination con “Hang Up” in diverse categorie in cui era assolutamente favorita, almeno dal mio punto di vista, non è riuscita a portarsi a casa nemmeno una statuetta. La cosa puzza soprattutto perchè è stata battuta da pattume del calibro delle Pussycat Dolls.
Abbastanza scandalosa anche l’assegnazione del premio principale, ovvero quello al video dell’anno, che è stato assegnato a quei caproni dei Panic! at the Disco, che non hanno mancato di evidenziare la loro totale incapacità musicale esibendosi live in una performance da colica renale.
Veramente perrimi.
Ultma nota negativa la sovrabbondanza di rap, hip hop, r&b e compagnia che sempre in questi spettacoli riesce a spiccare per la capacità di indisporre me che guardo.
Come dicevo però, non sono mancati picchi ad alto gradimento che hanno permesso di farmi valutare il tutto in ottica sicuramente positiva.
In primis cito il premio per miglior gruppo vinto dagli All American Rejects, coronato anche da una più che onesta prova live. Adoro quando vince chi non si aspetta il premio e sale a ritirarlo completamente ubriaco. Così hanno fatto gli AAR che, dopo aver battuto Angels and Airwaves, Red Hot Chili Peppers e compagnia erano increduli come un interista che vince un derby.
La genuinità è facilmente riscontrabile nel commento alla vittoria pubblicato sul loro sito: “THANK YOU!!!!!! Holy Shit, we have a Moonman!!!!”.
In effetti non serve aggiungere altro.
Positivissima anche la vittoria degli Avenged Sevenfold nella categoria “Best New Artist”. Pur non sopportando il loro ultimo disco, in cui è stato abbandonato il metalcore in virtù di un hard rock piuttosto pacchiano, loro restano dei personaggi strepitosi, vere rock star.
Anche qui è d’obbligo la citazione ai ringraziamenti: “Ringriazio Dio, se esiste. Io non credo. Scusa papà per quello che ho detto.”
Idoli.
Unico rammarico è il non aver seguito anche l’intro alla serata in cui i My Chemicals Romance presentavano il nuovo singolo.
Pazienza.
Ora è il caso di andare a nanna, che domani si lavora.

Google hit list [Agosto 2006]

Ecco la classifica del mese di Agosto.
Le ferie si sono fatte sentire e le ricerche fatte per arrivare a queste pagine sono state meno del solito, tuttavia la qualità non ne ha risentito.
Unica annotazione è la ricerca che sarebbe dovuta essere prima in classifica, ma che ritenendo io fuori scala rispetto alle altre, preferisco innalzare a menzione d’onore: qualcuno è finito a leggere ciò che scrivo cercando “ottimismo”.
Paradossale.

1- “vai gibo”
2- e capirai in un solo momento
3- trasformare vecchio monitor in cestino
4- cappello neffa
5- foto crude
6- interruzione improvvisa pillola anticoncezionale
7- per non annoiarmi
8- senza mutande inconvenienti
9- test: hai davvero una cotta?
10- cos e la pillola balanca

Blog Day 2006

Ho appreso navigando che oggi è il Blog Day.
In qualità di Bogger ormai discretamente veterano, seppur totalmente avulso da tutto ciò che è il mondo dei blogger e di conseguenza dalle loro iniziative, ho deciso di aderire alla manifestazione.
Per partecipare, a quanto ho capito, non serve fare altro che linkare in un post cinque blog che si frequentano.
L’iniziativa prevederebbe che questi fossero totalmente dissimili dal proprio per arricchire e ampliare lo spettro della manifestazione, tuttavia io conosco pochi blog, tra l’altro tutti assolutamente italiani e per di più quasi tutti simili al mio per argomenti trattati.
D’altra parte se non volessi raccontare la mia quotidianità non avrebbe senso aprire un blog, almeno a mio avviso, quindi non posso che comprendere chi fa esattamente come me.
Bando alle ciance, è il momento di elencare le mie cinque scelte.
Lo farò in ordine sparso e del tutto casuale, senza meritocrazia o premeditazione.
As it comes.

Dietnam. La blogstar. Lo inserisco non tanto perchè sia particolare, ma perchè è continua fonte di soluzioni e spunti su come utilizzare appieno le potenzialità del nostro amico internet. Credo che tra le mie scelte questa sia la più simile al mio blog e quindi forse la meno corretta, ma tant’è.

Primadipartire. Il cinismo. Il primo blog che ho letto dall’inizio alla fine. Forse sono l’unico a vederci più di macabro esibizionismo dietro, ma è per questo che credo che sia spaventosamente coinvolgente.

Dissezione Mentale. L’arte. Questo lo scelgo perchè tratta di una cosa che non potrò mai capire e che quindi non posso che limitarmi a cogliere da chi invece sembra trovarcisi più a suo agio. Alcuni racconti sono realmente fantastici.

Creati_v. Le immagini. Questa scelta non so se sia consentita dal regolamento, trattandosi di un fotolog. Tuttavia trovo le immagini di questo spazio troppo belle per non essere omaggiate.

Bioetica. La quotidianità. Questo lo metto perchè è bene che la gente lo legga e ne discuta. Si può non essere d’accordo solo se si hanno opinioni in merito e per averle l’unica è documentarsi. Almeno a parer mio.

Fatto.
Ora dovrei taggare il tutto.
Spero che sia corretto:
E’ stato divertente.