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Riflessioni

All’altare 2.0

Mi si è cancellato il post.
Devo riscriverlo.
Era lunghissimo.
Recitava più o meno così:

Domani la Paola si sposa.
E’ bene fare subito gli auguri a lei e Sazzu, tuttavia non è per quello che sto scrivendo.
Il fatto è che quando gli amici iniziano a sposarsi è segno che anche tu dovresti iniziare almeno a pensare di fare altrettanto e questa, attualmente, per me non è una bella cosa.
Mi si dice che gli uomini hanno paura ad impegnarsi.
Bah.
Io mi impegnerei volentieri, se ne valesse la pena.
Il problema è essere messo nelle condizioni per farlo e, attualmente, la mia situazione è decisamene all’opposto. Questo non è un gran male se si considera che per un’amica che si sposa ne rimangono tanti con cui passi il tempo a dire cazzate, bere birra e realizzare CD celebrativi per nozze altrui, tuttavia la riflessione nasce e, come sempre, lascia qualche piccola traccia di se.
Tutto qui.
Non mi sentirei a posto con me stesso però se non utilizzassi questo post per dare spazio anche alla mia anima frivola, così ho deciso di rivelare in anteprima le mie scelte stilistiche per l’evento che tra poche ore avrà inizio.
Come tutti i bravi allenatori che si rispettino però, lascerò ancora qualche dubbio irrisolto così da creare curiosità e tensione nell’avversario.
Psicologia non è proprio la parola esatta, ma è la prima che viene in mente (cit.).
Inizio dal basso.
All star. Nere, basse e, per imposizione materna, nuove di pacca. Odio le all star nuove, spero di sporcarle un po’ nel tragitto verso la chiesa.
Dai fianchi in giù sarò avvolto in un meraviglioso paio di Volcom blu scuro, forse addizionati di spilletta o forse no, dipenderà dall’umore.
In vita il primo ballottaggio: cintura bianca Atticus con fibia (80%) vs. cintura Famous con borchie nere, ma stinte (20%)? La prima non ha il posto titolare assicurato perchè è larga e mi fa cadere i pantaloni (taglia 32, per altro, non oso pensare dopo il mese di piscina che mi appresto a fare in preparazione a Cuba…). Io odio perdere i pantaloni quindi se domani riesco a fare un buco all’attuale favorita il discorso si chiude facile.
Camicia. Nonostante chiunque abbia provato in qualunque modo e maniera a farmi desistere dall’intento, domani saranno maniche corte. In lizza ci sono una Billabong bianca con stampa appena accennata sul retro (tamarra oltre misura) e una Vans a righe grigio fumo nuova di pacca (in netto vantaggio). Valuterò domani.
Non poteva mancare la giacca da cerimonia. Anche questa è nuova per imposizione materna ed è grigio fumo. Modello di sartoria, decisamente ben fatta, portata a casa ad un prezzo ridicolo, per il tipo di indumento di cui si parla. Anche in questo caso potrebbero subentrare decorazioni tonde affisse sul bavero, ma come nel caso dei pantaloni è tutto legato all’umore.
Il delirio sarà però la scelta della cravatta: nera, rossa, rossa a righe regimental, rosa a righe regimental o rubata dalla scorta del papi? Scegliere ora è impossibile, rimando la decisione a domani.
Per chiudere, gel abbondante e Ray-Ban a goccia.
Anche se diluvia.
Sarò un figurino.
E vorrò sentire tutti i detrattori ritrattare dopo avermi visto, perchè so che lo faranno.
Se non con me, comunque in cuor loro.
Ora è il caso che vada a dormire se voglio alzarmi domani.
Sebbene in Inghilterra non accettassero scommesse sulla mia latitanza dalla funzione, ho deciso di sorprendere tutti e di andarci. Questo perchè non credo di morire a voler fare un bel gesto nei confronti di un’amica che ci tiene.
Credo che però resistere non sarà facile.
Spero almeno che non celebri il pelato.
O un polacco.
Il peggio sarebbe funzione polacca e omelia del pelato.
Oppure un pelato polacco.
Vabbè, in fin dei conti ai miei occhi non è che ci sia poi sta gran differenza.
Chiudo con un comunicato stampa: le grafiche del CD di prossima uscita “How to ruin Vergani’s wedding” sono state ultimate e, senza falsa modestia, spaccano il culo.
Ultimamente traggo notevole soddisfazione dai lavori in cui mi cimento, tuttavia non è questo il post in cui parlerò di questa cosa.
Non è ancora tempo.

C’era una volta uno che scriveva un blog di dubbio gusto

Si potrebbe pensare che mi stia disaffezionando a questo blog.
Si potrebbe avere ragione nel farlo.
Io potrei avere ragione nel farlo.
Ma non lo sto facendo.
Non lo sto pensando.
Non sto pensando a niente, ultimamente.
Non ne ho le forze, la voglia e probabilmente le possibilità.
In questo momento ho un mal di testa apocalittico.
Sto vivendo la serata cercando di ignorarlo, distaccandomene.
Diciamo che l’operazione non sta dando propriamente i suoi frutti.
Diciamo che poco sta dando i suoi frutti ultimamente.
Soprattutto se si toglie dal canestrello di vimini la stanchezza, prodotto di scarto della reazione chimica che è la mia vita e che, come vuole la teoria, sposta causa accumulo l’equilibrio della reazione verso sinistra.
Non so bene per quanto andrò avanti a scrivere, questo post sta prendendo i connotati di quelle belle paginette deliranti che ho sempre scritto, anche se oggi meno frequentemente di ieri.
Per evitare di essere sorpreso dalla fine del mio scritto prima di poterlo dire, lo scrivo subito: sono sinceramente contento per voi, amici. Per tutti e due.
Per altre cose sono deciamente meno contento.
La CEI oggi ha detto che vanno presi provvedimenti per la questione rifiuti.
Il papa giorni fa ha detto che è ora di finirla col precariato.
Attendo un’enciclica di Bertinotti, giusto per chiudere il cerchio.
Ecco, son bastate due righe a togliermi la voglia di scrivere.
Mavvaffanculo.

Quasi quasi inizio a tirare cocaina.

Sono morto.
Credo di essere giunto al primo vero momento di stanca da quando vivo da solo. Sarà l’allergia da controllare con gli antistaminici, sarà che non mi fermo praticamente dall’estate scorsa, sarà che il lavoro ultimamente è più pesante del solito, sarà quel che sarà.
Io però non ce la faccio più.
Ho bisogno di riposo.
Gli unici momenti in cui potrei concedermelo però sono nel week-end e, parlando in tutta sincerità, non mi pare il caso di sacrificare le uniche cose positive della mia attuale vita in virtù dei già abbastanza pesanti sbattimenti.
Forse ho solo una grande voglia di essere felice.
Comunque sia, è soprattutto per l’enorme stanchezza che mi trovo ad aggiornare queste pagine in maniera stanca e poco frequente e quindi sta sera, prima di andare a nanna presto per poi svegliarmi alle 3.00 per vedere CP3 (ok,ok questo può sembrare un controsenso con quanto detto fino ad ora, ma anche no. Decisamente no.) ho deciso di buttare giù due righe.
E visto che non so di che cosa parlare, parlerò delle classiche cose di cui parla la maggior parte dei blogger.
CINEMA:
Ho visto “Jarhead” e mi è piaciuto un sacco.
Ho visto “Babel” e mi ha fatto cagare.
Ho visto “Arizona Jr.” e l’ho trovato strano e surreale, nonchè enigmatico in certi punti.
Ho visto “The Prestige” e non è male, ma neanche bello.
Ho visto “The Illusionist” ed è scontato, ma non eccessivamente brutto.
Ho visto “A History of Violence” e l’ho trovato bello.
Il 24 andrò a vedere il quarto Indi e credo mi farò i primi tre al pomeriggio. E a me Indiana Jones non ha mai entusiasmato.
LIBRI:
Sono in pausa R.R. Martin.
Ho letto “Fuori da un evidente destino” di Faletti e devo dire che è brutto. Peggio di “Niente di vero tranne gli occhi”. Incredibile.
Ho letto “Soffocare” di Palahniuk. Figo. E’ scritto a metà tra come scrivo io e come vorrei scrivere. Grazie BU.
Sto provando a finire “Lo Scudo di Talos” di Manfredi. All’idea preferirei mangiare un secchio di letame. Liquido.
Dovrei iniziare “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov. Un po’ lo temo, ma ho speranze di successo.
MUSICA:
“Pneuma” dei Moving Mountains è un disco della madonna.
“Remain In Memory – The Final Show” dei Good Riddance è imbarazzante.
Ok, direi che posso andarmene a letto soddisfatto e con la coscienza a posto per aver adempiuto al mio dovere di diarista on-line.
Prima però chiudo con una scoperta.
Ho visto per la prima volta “Mai Dire Martedì” e sono rimasto folgorato da lui.
Mi ha spaccato.

Ho voglia di tutto questo

Vedo che vieni verso di me
E dall’emozione io vomito
Aumenta il ticchettio del
Mio orologio biologico

Ti siedi accanto a me (la la la la laaa)
Ed io inizio a sudare
Ti giri verso di me (la la la la la la la)
Non riesco più a respirare

Ma che strano effetto mi fai teeee

Sento già i tuoi ormoni che
Che a flotte mi attaccano
E non mi riesco più a difendere
Mi esce anche il sangue dal naso

Ti siedi accanto a me (la la la la laaa)
Ed io inizio a sudare
Ti giri verso di me (la la la la la la la)
Non riesco più a respirare

Ma che strano effetto mi fai teeee

Guardo in aria e ci vedo i fuochi pirotecnici

GAMBEdiBURRO
Fuochi Pirotecnici
1999

In studio

Finalmente trovo il tempo di scrivere un po’ riguardo la due giorni di studio di registrazione che mi son fatto insieme ai miei soci.
Già, gli H’S’P sono andati in sala a registrare cinque pezzi che finiranno in un EP destinato ai futuri sposi Vergani/Bassi. Cinque pezzi di cui quattro ripescati direttamente dai gloriosi anni novanta.
In sostanza, ho vissuto due giorni in una bolla temporale.
L’esperienza dello studio di registrazione è stata fantastica da tutti i punti di vista. Mi sono divertito, ho imparato un sacco di cose grazie all’aiuto di Fra e Teo (i due fonici del Frequenze che ci hanno seguito e che meriterebbero una statua per la pazienza e la disponibilità) e soprattutto ho ottenuto un risultato inaspettato.
Ascoltando i pezzi una volta a casa devo ammettere di esserne soddisfatto. Nessuno di loro, ad eccezione forse di quello dedicato a Carlo e Sara, è venuto perfetto. Ci sono un monte di errorini ed erroroni sparsi in giro che a sentirli mi picchiano in testa terribilmente. Però sentire “Quella nuova” uscire dalle casse della mia autoradio è una bella sensazione.
Ogni volta.
Anche se si tratta di un pezzo idiota scritto da quattro adolescenti spesso ubriachi nel lontano 1998.
Perchè uno di quei quattro idioti ero io e quel pezzo, per quanto brutto, a me piace. Cosa che non posso dire di “Estate”, quindi non credo la cosa sia dovuta al fatto che il pezzo è nostro.
Anyway, pezzi a parte, stare due giorni in studio è stato veramente figo. Vedere come funziona “fare un disco” è una cosa che da sempre mi incuriosisce e adesso ne ho sicuramente un’idea più concreta. Adesso so anche che saper suonare non è poi così necessario, ad esempio.
Non avevo idea di quel che si può fare nella fase di mixaggio di un pezzo ed ora che lo so capisco molto bene come possano esserci certi gruppi in circolazione.
Ad essere onesto sono anche abbastanza soddisfatto della mia prova da singer. Di solito odio la mia voce registrata mentre in questo caso reisco quasi a sentirmi senza disprezzarmi (e questo non so fino a che punto sia un bene). “Carlo&Sara” dubito di poterla cantare dal vivo tutta di fila senza morire, è altissima, però per il resto mi pare di essermela cavata non male.
E poi le cazzate partorite su “Sombrero” mi spezzano ogni volta che le sento. Difficilmente scorderò la faccia dei miei compari e del fonico mentre le ho improvvisate registrando.
Mai riso tanto.
Adesso non so se l’avventura degli H’S’P continuerà o meno. Ci sono sicuramente un sacco di cose da fare per preparare la demolizione del matrimonio di Carlo, ma non è di questo che parlo.
Non so se continueremo a suonare o no.
Mi piacerebbe andare avanti e fare qualche pezzo nuovo.
Personalmente proverei a farci sopra anche dei testi che non mi debba vergongare solo all’idea di suonare in giro, però queste sono cose che dovremo valutare e decidere tutti insieme.
Comunque sia, questa reunion mi ha reso strafelice.
Ci voleva.

Wishlist

Da che ho un blog personale, non ho mai pubblicato una wishlist.
Non che sia una mancanza così grave, tuttavia solitamente io sono abbastanza attento nel seguire mode e trend del popolo blogger e quindi appare abbastanza strano che io non abbia ancora scritto pixel su monitor (voleva essere la trasposizione informatica del cartaceo “nero su bianco”, ma rileggendo non mi era parsa poi così chiara, indi specifico) quelli che sono i miei desideri nel cassetto.
Se mi appresto a stendere una wishlist però non è per colmare una mancanza.
Non è neppure perchè siamo ad un paio di settimane dal mio compleanno. Sto giro infatti credo che non ci sia rischio di ricevere alcunchè da chicchessia e non è certo sbattendo on-line i miei capricci che posso cambiare le cose.
Lo faccio solo per focalizzare i miei sforzi.
Senza un piano preciso, lasciato in balia della mia umoralità, potrei correre il rischio di spendere soldi in maniera poco costruttiva e, siccome non nuoto nell’oro, è bene che mi auto ricordi quali sono, attualmente, le priorità.
In rigorosissimo ordine sparso.

  • Ho bisogno di un paio di Ray-Ban.
    Ho volutamente scritto la marca e non la semplice dicitura “occhiali da sole” perchè sono proprio quelli, gli occhiali di cui ho bisogno. Ne avevo un fantastico paio fino ad una settimana fa, tuttavia ho in qualche modo deciso di perderli o di farmeli fregare e quindi ora come ora ne sono sprovvisto. Li voglio con lente scura e montatura nera, per la precisione. Ho a lungo valutato anche la possibilità delle lenti a specchio con montatura cromata, tuttavia per quanto fighe all’ennesima potenza risultano troppo scomode e difficili da portare, riuscendo a sporcarsi al solo contatto con l’atmosfera. Con l’estate alle porte, le giornate che si allungano e un biglietto aereo per cuba già acquistato, seppur coi soldi di Peich, i Ray-Ban sono la mia primissima esigenza e conto di regalarmeli entro i primi di Aprile. Il prezzo dell’oggetto in questione è di circa 70 euri.

  • Ho anche bisogno di un cappello.
    Visto che si parlava di Cuba, non posso certo partire senza un copricapo adeguato. Uno di quelli da accoppiare alla classicissima camicia a fiori e che mi farebbe apparire come un perfetto yankees pronto per essere impallinato dai miliziani. Il modello linkato è della Volcom, si chiama Straw Hat ed è al 100% in paglia. Reputo questo acquisto abbastanza complicato, vista la difficoltà che ho avuto anche solo in internet nel reperire immagini dell’indumento, tuttavia penso di poterlo fare mio prima della partenza con accurate sessioni di shopping. Prezzo dell’oggetto: circa 30 euri.

  • Fino a qui è stato abbastanza facile ed indolore, ora viene il bello: ho bisogno di una TV.
    Attualmente non ho ancora mobili ove poggiarla, ma essendo questi stati ordinati, la necessità diventa tangibile. Anche e soprattutto in vista dell’appuntamento calcistico di Giugno. La mia scelta è caduta sul Samsung LE26R86BD, un 26 pollici HD ready dal design abbastanza trandy da potersi abbinare con gusto al mio arredamento. La scelta del prodotto non è affatto definitiva però, soprattutto alla luce del costo decisamente proibitivo. Il prezzo dell’oggettino in questione è di 672,50 euri a Mediaworld.

  • Essendo una wishlist non vedo perchè tralasciare quegli oggetti di cui non ho bisogno, ma che desidererei tantissimo avere. Ad esempio una batteria digitale.
    Il modello in questione è una Yamaha DT Explorer. Averla mi consentirebbe di cimentarmi con il mio desiderio di imparare a suonare questo grazioso strumento senza incappare in processi civili e penali intentati contro di me da tutto il circondario. La musica però non è per tutti. Il prezzo dell’articolo è 599 euri.

  • Desiderio stupido? Infantile? Inutile? Sicuramente. Però pur sempre desiderio rimane: la PS3.
    Ok che la televisione sta due punti sopra e che quindi al momento non saprei che farmene, però non posso certo negare che l’idea di non poter giocare a GTA4 quando uscirà un po’ mi logora. Ci sono in giro anche un sacco di promozioni, basate perloppiù sullo scambio con la vecchia PS2, che renderebbero l’acquisto fattibile. Io tuttavia ho fin troppe spese per poter anche solo pensare ad una mossa del genere. Certo, se come accadde ai tempi della PS2, Max dvesse imbattersi in un “camion di console ribaltato” forse un pensiero potrei pure farcelo. Forse. Prezzo della console in negozio: 399 euri, 299 euri se si consegna la vecchia PS2.

  • Nella lista dei miei desideri non possono certo mancare dei CD.
    La lista completa di tutti i CD che vorrei non è certo pubblicabile, anche perchè non mi sono ancora deciso a stilarla per benino, però questi sei sono i primi che comprerei attualmente. Si tratta di “…and don’t forget to breathe” degli A Static Lullaby, “A place in the sun” dei Lit, “Life on a plate” dei Millencolin, “When broken is easily fixed” dei Silverstein, “They’re only chasing safety” degli Underøath e “Life in general” degli MxPx. Il prezzo totale dell’acquisto, spese di spedizione incluse, è di circa 70 euri.

  • Per finire, in una lista dei miei desideri, non può certo mancare il Lego.
    Nella collezione del Lego Castel è uscita la miniera dei nani. Quando l’ho vista sono stato male. Non conta che sia composta si e no da 10 pezzi, con buona pace del lego di una volta e della sua genialità, la miniera dei nani ha al suo interno gli orchi. E un troll. Deve essere mia. Il prezzo di questa chicca è di 49,99 euri.

Ok, direi che l’operazione wishlist si è conclusa con discreto successo. Sono sicuramente rimaste fuori dalla lista un po’ di cose, ma non importa. Quello che c’è merita di esserci ed è questo l’importante.
All’inizio ho detto che questo post non è volto a consigliare nessuno, visto che non credo qualcuno sia in vena di farmi regali. Se così non dovesse essere però, sarò ben lieto di essermi sbagliato.
La cosa non capita spesso, io ne approfitterei.

Più per dovere

E’ stata una settimana di merda.
Decisamente.
Forse per questo non ho trovato molti stimoli per dedicarmi al mio diario online, tuttavia il buon Max ieri mi ha fatto notare che un aggiornamento era necessario e quindi eccomi qui.
Resta che non so cosa scrivere.
Ho un gran sonno in verità, se potessi andrei a dormire in questo istante.
Questo non è di grande interesse, tuttavia.
Domani pomeriggio devo andare a Cassano a sentire il preventivo che mi han fatto per i mobili della sala. La tipa al telefono è stata sospettosamente sul vago, evitando accuratamente la questione monetaria e spingendo invece sulla volontà di “farmi vedere i disegni”.
Non so perchè, ma ho una certa riluttanza ad approcciarmi a dei disegni adesso come adesso, preferirei di gran lunga sapere quanto devo sborsare e chiuderla lì.
Sempre che la cifra non sia spropositata, perchè altrimenti credo dovrò ricominciare tutto da capo, ovvero dalla ricerca di qualcuno che faccia i mobili di cui ho bisogno.
In casa al momento c’è ancora l’odore della cena di Mercoledì, quando colto da un flash di irrazionale delirio culinario, ho pensato di sfumare uno dei due filetti di merluzzo con del Braulio.
Diciamo che non è stato un esperimento felice.
Sta sera invece credo mi farò un paio di uova col sugo, visto che la bistecca alle erbe provenzali me la sono giocata ieri.
Sana dieta mediterranea.
Non sono abituato a sforzarmi per scrivere su questo sito e questo credo sia lampante, indi forse è il caso che la pianti qui.
Spero di riacquisire voglia e stimoli nel prossimo futuro.
Chiudo con la scoperta del giorno: a Cuba un mojito costa meno di due euro.

Waste of time

Checcazzo.
Avrei dovuto essere a letto da almeno un’ora.
Sono cotto da almeno cinque.
Le quattro cose che mi devo portare in montagna sono ancora lì ad aspettare che le metta nello zaino.
I piatti che ho detto avrei lavato un paio d’ore fa sono ancora lì che mi guardano dal lavandino.
Con in sottofondo l’ultimo Coheed and Cambria e l’ultimo Linea 77 me ne sono stato al pc a buttare via il tempo.
Due dischi carini, entrambi meglio dei predecessori al primo giudizio.
Ieri sera sono andato al cinema a vedere “Non è un paese per vecchi”.
Bello.
Sbadiglio.
Perchè non me ne vado a dormire?
Internet è un pusher privo di scrupoli, ti da ciò che vuoi e non si prende responsabilità.
La colpa resta a te, che sei troppo debole per dire di no e che assecondi le tue dipendenze fino a star male.
Ultimo sorso di Santal Nature Mix Blu.
Domani mattina lab meeting alle nove.
Checcazzo.