Come deciso, io e i miei compagni ci siamo subito applicati per rispondere alle domande sollevate dalle ultime scoperte e lo abbiamo fatto usando l’arte della divinazione. Mi sono quindi recato in quella che fu la casa di Shradin per lanciare un incantesimo che potesse spiegare come il necromante si sia trasformato nella Nebbia Rossa

Ecco la risposta che l’incantesimo mi ha dato:

Il rito perduto “La Negazione del Negativo, non solo non-morte”, redatto da Mavin, successivamente perfezionato da Volhm, dichiarato poi illegale da Andoris Derathar, fu ritrovato da Shradin, studiato per secoli e infine segretamente attuato nel corso del rito di asservimento dei resti antichi Netheresi sepolti nell’enclave Sargauth, oggi guardiani di Skullport”

Come prevedibile l’interpretazione della divinazione non è semplice, ma con l’aiuto della biblioteca disponibile presso la Casa delle Meraviglie abbiamo provato a mettere insieme i pezzi. Shradin, già non morto da tempo, è riuscito tramite questo antico rito ad evolvere ad una forma ancora più potente, quasi divina, nota come Demilich. Lo ha fatto durante un secondo rituale che ha utilizzato per prendere il controllo dei Tescchi di Skullport, le terribili guardie capaci di controllare e dominare un ambiente caotico e malvagio come la città sotterranea. La divinazione ha quindi risposto anche ad una domanda per moltissimo tempo ignorata: che cosa sono mai questi teschi? Ebbene, pare siano resti di antichi Netheresi, potenti utilizzatori di magia vissuti moltissimo tempo fa. In sostanza quindi non solo Shradin è un nemico ben oltre la nostra portata, ma si circonda di alleati potentissimi.

Il rituale di asservimento dei Teschi potrebbe essere simile a quello necessario per piegare a se Lord AO, ma Shradin non lo ha compiuto nei pressi della scintilla che si trova sula sommità della torre di Khelben, come pensavamo, bensì presso uno dei Nodi della Terra, altre regioni in cui la magia può essere potenziata. Nei libri che avevamo sottratto ai nemici si parla di questi luoghi arcani, ma soprattutto se ne cita uno proprio sotto Waterdeep, che è certamente lo stesso utilizzato dal nostro avversario. 

Ultima nota: come per i lich, anche i demilich possiedono un filatterio che, nello specifico, è una pietra “Occhio del Drago Prismatico”. E’ l’unico punto debole che abbia e che può esserci utile per sconfiggerlo. Come trovarlo? Soprattutto, quanto sarà difficile sottrarglielo?

Usando la divinazione sul luogo dell’attacco sono riuscito a mettere insieme una serie di informazioni su quanto realmente accaduto due giorni fa e sul perchè le anime di Lord Burdeth e delle altre vittime risultino schermate a qualsiasi tipo di incantesimo provi a riportarle nel corpo di appartenenza. 

Questa è la risposta che ho ottenuto:

Nove perle strappate dalle conchiglie, nove fiori nella corona della Morte, nove lacrime nell’Occhio del Drago, nove nella più terribile giara mai creata nel Faerun.
L’Occhio del Drago prismatico cela le anime, mentre il Negromante dispone del corpo. Prive di crisalide, le pupe diventano farfalle o muoiono presto.

In pratica l’attacco ha causato nove vittime, tra cui appunto Burdeth, la cui anima è stata strappata dal corpo e rinchiusa in una giara magica, che nella fattispecie è una gemma Occhio del Drago prismatico. La stessa gemma che Shradin ha come filatterio, con ogni probabilità. Già questa è un’informazione importante: recuperando il filatterio potremo anche riconsegnare ai Ruldegost uno dei loro Lord.
La cosa però più importante è che le vittime accertate durante l’attacco, quelle di cui si è rinvenuto il corpo, sono solamente otto. La deduzione quindi è che la nona anima a cui fa riferimento la divinazione sia l’unica sfuggita alla morte e diventata realmente “farfalla”, qualunque cosa voglia dire. Per capire chi potesse essere la nona vittima, il cui corpo è scomparso, ho usato un nuovo incantesimo.

Il giovane talento dai capelli del colore del fuoco non teme la propria condizione, nemmeno ora, nemmeno nella prigione sospesa sul Lago Nero, senza carne e senza potere.

A Victor la descrizione ha fatto venire in mente un certo Gemidan, giovanissimo adepto proprio di Khelben. Così, anche per rispondere a tutti i quesiti che avevamo accumulato, siamo tornati a far visita al Bastone Nero.
Non è servito che raccontare tutto quel che avevamo scoperto per vederci confermare tutte le nostre teorie, sia in merito a quanto accaduto con gli Zentharim, sia in merito a Gemidan. Parlando di quest’ultimo, Khelben sostiene sia un giovane talento, ha solo otto anni, ma che non abbia nulla di speciale rispetto ad altri maghi e che, anzi, non è certo più potente di Burdeth o dello stesso Victor. 

Eppure pare che solo lui avesse le caratteristiche necessarie a compiere l’evoluzione che Shradin ha richiesto alle sue vittime, il che lo rende un po’ più speciale di quanto Khelben voglia dare ad intendere. Oltretutto, una volta scoperto che l’anima del suo adepto è stata imprigionata in una giara magica, Bastone Nero ha mostrato un forte scossone emotivo, mettendo tra le priorità proprio salvare Gemidan, magari anche prima che fermare Shradin nel suo tentativo di soggiogare AO.

Il ragazzino quindi qualcosa di speciale ce l’ha eccome, ma cosa?
Altra domanda: cosa ci faceva alla sede dell’Ordine? Non è posto che frequenta abitualmente e, anzi, la sua presenza lì risulta anomala persino a Khelben. Da subito ho ipotizzato potesse essere l’artefice dell’attacco, ma Bastone Nero esclude questa possibilità, eppure non nega possa essere stato in qualche modo influenzato a compiere azioni sbagliate. Mah.
A me sto Gemidan puzza proprio di marcio.

Teschio Nero pensa che ci sia troppa magia in questa città. Soprattutto, che ci siano troppe persone che la usano e questo porta problemi. Una magia sbagliata, oltretutto, la magia della morte. Teschio Nero ricorda che quando il disastro della sua tribù è cominciato è stato proprio per colpa della Magia Nera e non permetterà che questo succeda di nuovo.

Waterdeep va salvata dal demilich, qualunque cosa sia, così Teschio Nero potrà finalmente riunire la sua tribù e governare su di lei e sulla città, come il Principe che è.
Sarà difficile però.

Mentre i compagni di Teschio Nero stanno discutendo di cose inutili, lui ha sentito le trombe della battaglia e ha guardato dalla finestra. Quella che qui chiamano Città dei Morti si è risvegliata e i corpi che ci riposavano ora sono uniti in un colosso di cadaveri che marcia su Waterdeep, circondato da teschi volanti infuocati.
Un nemico piuttosto minaccioso, secondo lui. Forse finalmente si tornerà a combattere, tutte le discussioni hanno regalato al nemico fin troppo tempo e quel gigante non morto che avanza ne è la dimostrazione.

Teschio Nero pensa anche che però questa potrebbe essere una nuova trappola. Una distrazione che il demilich pone davanti ai suoi nemici per impegnarli mentre compie il suo rito. 
Il demilich è subdolo, furbo e spietato. Teschio Nero e i suoi amici hanno già avuto modo di constatarlo in passato. Dovranno essere più furbi di lui, se vorranno avere la meglio.

Bon dai, è il momento di dire basta. Mi son rotto il cazzo. Non ho fatto tutti i soldi che ho fatto per fare sta vita. Semilich, maghi, giare, mo pure i cazzo di Nethecosì lì, come cazzo si chiamano. Ma che è?

Io sono un marinaio. E un combattente leggero. Voglio tornare all’avventura. Voglio tornare per mare. I Viaggi di Aethimir sono quel che voglio fare. Oppure vaffanculo, mollo pure quelli. Basta scarrozzare i ricchi in giro. Basta con queste cose da fighetti. Basta con queste cose legali. Sono il cazzo di DIO DEI SIGNORI DEL DOPPIO CUTLASS DELLA MORTE AMMAZZAVAMPIRI DIMMERDA. Il mio nome è temuto in tutta Waterdeep. Il mio simbolo è leggenda. E’ tempo che questa fama circoli in tutti i mari e gli oceani.

Lo dico.
Ammazzo sto schifo di cimitero che cammina e poi divento un pirata.