Per onore e gloria del Signore del Mattino eccomi a redigere gli appunti di questo viaggio. Subito dopo aver fronteggiato i rovi che ci hanno aggredito sul retro dell’edificio, prova evidente del male che pervade questo luogo, abbiamo deciso di fare il nostro ingresso nella struttura. La decisione è stata complicata dall’ormai manifesta carenza di disciplina del gruppo, che pare impossibilitato ad effettuare qual si voglia scelta senza perdersi in discussioni sterili e poco affini alla situazione in cui siamo. E’ brutto doverlo constatare, ma alla compagine manca un leader. Questo non depone certo a favore di Lord Ramphaer, da cui era lecito aspettarsi qualcosa di meglio, quantomeno sul piano della personalità. Pence, l’halfling combattente, a volte fa discorsi piuttosto strani ed ha una gestione del cibo che definirei rivoltante, ma dei tre uomini a disposizione sembra certamente il più in gamba. Sugli altri due ho ancora diversi dubbi, specie su Malcer, che oltre a non avere una reale utilità nella missione sembra anche un arraffone dei peggiori. Nel tentativo di coinvolgerlo, ho lasciato che disegnasse una mappa dell’edificio che, sebbene inutile ai fini della missione (nessuno si perde in una casa), può avere una sua utilità nella stesura di questo rapporto. Per comodità infatti numererò le stanze e ne riporterò il contenuto.

Havertold – Interno (1)

Stanza 1: la prima stanza da noi visitata non è l’ingresso, ma il locale immediatamente alla sua destra. Non è ben chiaro a cosa fosse adibito, i danni dell’incendio non ci consentono di capire. Sul lato opposto all’ingresso c’è un camino il cui fondo riporta una crepa che permette di vedere all’esterno dell’edificio. Sopra i resti del camino abbiamo ritrovato due statuine raffiguranti degli spiriti, che Malcer ha prontamente provveduto a riporre nel suo zaino. Pare non siano magiche, ma a dirlo è proprio Malcer quindi l’informazione va presa col beneficio del dubbio. I resti bruciati di un dipinto riportano la scritta “Ronald Stetenfield – Capo Dottore”.

Stanza 2: Sul secondo lato dell’ingresso c’è quello che un tempo era un tempio di Lathander. A testimoniarlo restano unicamente un rosone annerito dal fuoco sulla parete opposta alla porta di ingresso ed un altare. Nell’altare è situata una cassetta di sicurezza che, ovviamente, scegliamo di profanare nonostante le mie riserve. Ottengo che ogni oggetto rinvenuto riportante il simbolo di Lathander sia da restituire al sottoscritto, cosa che visti i compari non è conquista da poco. Nella cassetta rinveniamo un martello sacro ed un cofanetto contenente, a quel che dice Malcer, solo tre boccette di acqua benedetta. Il martello, pur essendo evidentemente sacro al Signore del Mattino, resta in ogni caso a Malcer essendo lui venuto in missione disarmato. Nota: riportare al Padre Superiore i dubbi sull’accompagnarsi nuovamente ai Ruldegost in eventuali avventure future.

Stanza 3: è la stanza principale che si apre dall’ingresso. Al centro è possibile vedere una monumentale pendola, ferma ventitré minuti dopo la I ora. Di fronte alla pendola c’è un bancone, probabilmente in origine destinato a ricevere i visitatori, nel quale Malcer ha ritrovato un mazzo di grosse chiavi di rame di cui ancora non conosciamo l’utilizzo. Sul pavimento di questa stanza è presente una grossa macchia di sangue che porta con se caratteristiche innaturali e con ogni probabilità maligne. Questo sangue sembra affiorare dal pavimento e non può essere rimosso se non utilizzando acqua benedetta. Da questa stanza si diramano due corridoi laterali ed uno sul lato opposto all’ingresso, che però non abbiamo ancora visitato. Quelli laterali si concludono in due enormi portoni di metallo le cui serrature ci risultano impossibili da scassinare o divellere. Sempre da qui è possibile raggiungere i piani superiori tramite una rampa di scale o una salita priva di gradini a questa speculare.

Stanza 4: vi si accede dal corridoio di destra della stanza numero 3. Pare fosse uno sgabuzzino, quindi abbiamo deciso di non perderci del tempo almeno fino a che non avremo ispezionato tutto l’edificio.

Stanza 5: dal medesimo corridoio si accede a questa stanza che, probabilmente, altro non era che un deposito per medicinali, pozioni ed unguenti. Molte boccette sono rotte sul pavimento ed i liquidi in esse contenuti si sono mischiati a terra. Entrare potrebbe essere nocivo e pericoloso, quindi soprassediamo.

Stanza 6: l’archivio. Innumerevoli scaffali pieni di schede e referti di pazienti, tutte simili tra loro. Molte riportano la firma del dr. Stetenfield. I documenti sono tantissimi e la stanza è fino ad ora la meglio conservata, probabilmente il fuoco non ha superato il grosso portone rinforzato di ingresso al locale.

Stanza 7: passando al corridoio di sinistra della stanza di ingresso (stanza 3), il primo locale che incontriamo fa gelare il sangue nelle vene. Si tratta di una sala attrezzata per le torture, piena di orrendi meccanismi volti all’infliggere dolore. Il solo pensare alle sofferenze che sono state inferte qui dentro mi fa stare male.

Stanza 8: affianco all’orribile sala delle torture c’è un secondo sgabuzzino, in tutto simile alla stanza 4.

Stanza 9: sembrerebbe un ufficio, probabilmente appartenuto alla caposala che, stando ai pochi documenti ancora buoni ritrovati tra le macerie, si chiamava Marta Bulrum. Osservando la scena, sembra che in questa stanza oltre all’incendio si siano svolti dei tumulti. Iniziamo a pensare che alla base di tutto potrebbe esserci stata una rivolta. La cosa strana è che, fino ad ora, non abbiamo rinvenuto nemmeno un cadavere.

Stanza 10: Questo invece sembra fosse una sorta di spogliatoio, vista la presenza di tanti armadietti di metallo e resti di panche di legno. Non mi addentrerò nei dettagli, ma a causa di quel buono a niente di Malcer sono iniziati i primi guai. Nell’ispezionare uno di questi armadietti infatti, il nostro compare ha ritrovato i resti di un uomo completamente infestati dai ragni ed ha pensato bene di farli finire addosso all’incolpevole Pence, che è quindi stato assalito da queste ignobili creature. Liberarcene non è stato affatto semplice ed il povero halfling ha riportato anche un principio di avvelenamento. Non bastasse, tempo di risolvere questo inconveniente e ci siamo ritrovati in presenza del male che infesta questo edificio e che io sono venuto appositamente ad epurare. Tre ombre ci hanno infatti assaliti. Scacciarle non è stato un problema, grazie all’intercedere del Possente Lathander, ma l’essere distratti dai ragni ha fatto sì che ci cogliessero di sorpresa, riuscendo a debilitare alcuni di noi. Con questi compagni, la missione rischia di diventare più pericolosa di quanto già sia. Una volta sconfitti i nemici, Malcer ha frugato le spoglie del cadavere rinvenuto, trovando un secondo mazzo composto di tre chiavi.