Ieri sera poi ho deciso di rimanere in locanda fino alla chiusura, salutando Aethimir e Pence che, invece, preferivano rincasare in vista degli impegni di oggi. Ormai a tarda notte ho visto fare il suo ingresso al Sorriso di Selune quel caprone di Jurisk col suoi soliti capelli impomatati e l’espressione da idiota, accentuata notevolmente dallo stato di ubriachezza molesta in cui versava. Non mi ha notato, così ho potuto esaminare le sue mosse ed il suo comportamento. Probabilmente è passato a sondare il terreno per la sfida di questa sera, dimostrandosi per lo scorretto che è, ma nei pochi minuti in cui è rimasto ha pensato anche di importunare Kyriani, cosa che mi ha mandato abbastanza in bestia.

Questa mattina siamo stati come al solito svegliati presto da mastro Urthun, che ha richiesto i servigi miei e di Aethimir per accogliere gli ospiti giunti a Villa Ruldegost al seguito di Lord Corvor. Pence, dal canto suo, è stato invece molto occupato in in cucina per preparare la selvaggina che sarebbe stata servita a pranzo e a cena. I visitatori erano quattro: Lady Cynndria Melshimber, un drammaturgo di nome Raulivan Torthtra, una certa Rheros Bladesong nota a quanto pare per alcuni spettacoli di discutibile valore artistico che la vedono protagonista insieme a delle spade e Jhandess Millomyr, un bardo di razza elfica particolarmente effeminato che per tutto il giorno non ha velato le sue simpatie nei confronti del povero Aethimir. Non so perchè, ma quello dell’elfo è un nome che mi suona familiare. Devo capire la ragione. Io, ad ogni modo, sono stato incaricato di provvedere ai bisogni del drammaturgo, che ben presto si è rivelato essere il classico arrivato baciato da Tymora che non ha idea di come ci si comporti quando si diventa ricchi. Per carità, la cosa non mi turba particolarmente, non fosse che stare dietro ad una persona che non si sa comportare è difficile e mi espone a colpe derivanti essenzialmente dal suo modo di agire. Prima di prendermi carico delle necessità di messer Raulivan, ho avuto del tempo a disposizione per ordire una piccola vendetta ai danni di Jurisk. Per prima cosa ho pensato di riportare a Urthun che qualcuno va in giro ubriaco e molesto di notte fregiandosi dei simboli della casata riportati sulle nuove divise e quindi gettando di fatto il nome Ruldegost nel fango. Sono stato furbo e non ho fatto il suo nome, in modo da celare l’intento di un attacco personale e apparire invece interessato all’immagine della casata, però ho riportato alcuni dettagli in modo che se Urthun volesse approfondire, potrebbe risalire abbastanza in fretta a Jurisk. Io non passo da spia, lui passa dei guai e Urthun si compiace delle sue capacità investigative. Vincono tutti. In un secondo momento invece sono passato dalle cucine con la scusa di vedere Pence e ho incontrato Arvien Dusk, la sguattera che tutti sanno avere una certa antipatia per Jurisk. Le ho raccontato della figuraccia che stava per fare ieri quando in missione con Lord Burdeth se l’è praticamente fatta nei pantaloni. Anche in questo caso, ho finto l’intenzione di voler celare la notizia alle orecchie dei lord onde evitare ripercussioni per Jurisk, ma credo di aver scatenato un’onda di pettegolezzo che difficilmente resterà silente a lungo. Hai voluto metterti contro di me, caro il mio capellone? Bene, ora affrontane le conseguenze.

Per il resto la giornata è passata via senza avvenimenti rilevanti. Servire nobili alla villa è quanto di più degradante si possa fare, oltre ad essere mortalmente noioso, ma il tutto diventa impossibile da digerire quando invece di servire un vero nobile ti tocca far da balia ad una persona qualunque che ha solo avuto la fortuna di infilarsi nel giro dell’aristocrazia, senza nemmeno apprezzare le implicazioni dell’esserci riuscito. Quando riuscirò ad andarmene da questa villa e smettere di essere un servo, giuro che ne assaporerò ogni istante. Ora non so per quanto tempo messer Raulivan si fermerà alla tenuta. La sua opera, L’Unicorno dorato, andrà in scena alla locanda il Sorriso della Sirena prossimamente e gli Dei soli sanno quanto ci sarà da stargli appresso. Nell’ultimo periodo mi sono impegnato molto per mettermi in luce, conseguendo anche discreti risultati, e la ricompensa che ne ho ricavato è stata una veste da giullare per svolgere mansioni ingrate. Se è questo quel che si ottiene a fare il proprio lavoro con perizia ed efficienza, allora non mi basta. Così ho deciso che questa notte proverò ad andare a fondo di quanto da giorni sta accadendo nel pozzo. I nani continuano a lavorare, ma la cosa viene mantenuta segreta al cospetto di qualunque ospite passi di qui. Voglio vederci chiaro e Pence è d’accordo con me. Certo, resta da convincere Aethimir e, senza di lui, temo sia impossibile aprire il lucchetto che chiude l’accesso al cantiere.

Divisore

Oggi è stato il giorno più degradante della mia vita e non avrei nemmeno voglia di parlarne. Non so se sia stato peggio servire Jhandess Millomyr assecondando ogni sua più intima richiesta o essere messo alla berlina da Malcer nei confronti di Talindra. Lei è l’unica creatura perfetta presente alla Villa, è normale esserne intimoriti. Certo, lui si è mosso con le migliori intenzioni, ma come ha potuto non capire che Talindra non potrà mai nemmeno prendere in considerazione la mia imperfezione? Perchè è così difficile, per gli umani, comprendere i loro limiti? Basta, meglio che chiuda il diario. E’ stata davvero una giornataccia.