L’appuntamento con Malcer è per le nove e mezza e così io e Aethimir dobbiamo ingannare l’attesa. Sono circa le sette e io, personalmente, ho parecchia fame. Decido così di proporre al mio socio mezz’elfo una capatina alla taverna del Grifone di pietra. L’altra volta mi era parso avessero una buona birra, ma non ero riuscito a testare la loro cucina. Devo rimediare. Aethimir però mi fa presente che, per una volta, potremmo anche mangiare alla villa e usufruire di un pasto gratis. Ci sto, tanto a mangiare due volte si fa sempre in tempo. E poi mio fratello in cucina è un drago e sta sera, dall’odore, ci sarà la selvaggina. Mangiamo degli ottimi tordi, anche se Aethimir questiona con mio fratello riguardo il mangiare roba così piccola. Io un po’ condivido, perchè son buoni ma non ci mangi un cazzo, ma non posso sposare la scelta del mio amico che neanche li assaggia.

Dopo cena partiamo alla volta del Grifone di pietra, ma appena arrivati assistiamo ad una scena poco piacevole. Un tizio è stato pestato a sangue e buttato in mezzo alla strada. E’ parecchio ubriaco e non si capisce nulla di quel che dice. Entro a prendere dell’acqua per provare a farlo ripigliare. Al bancone c’è un umano e non il nano dell’altra volta. La cosa un po’ mi pesa, il nano era simpatico. Prendo l’acqua ed esco. Aethimir a quanto pare ha capito che il tipo si chiama Lorimar ed è un mercante di Baldur’s Gate. Perchè le abbia prese me l’ha detto il barista dentro: rubava ai dadi. Io penso che comunque c’è modo e modo. Arrivano anche delle guardie che, a parer mio, son poco simpatiche. Fanno domande a noi come conoscessimo il malcapitato e parlano di portarlo in prigione. Non mi va di immischiarmi e così torno dentro con Aethimir che è del mio stesso avviso. Mentre aspettiamo Malcer, che comunque dovrebbe arrivare a breve, io noto una bellissima ragazza ad un tavolo. E’ in compagnia di alcuni amici, ma mi sa che vale la pena fare conoscenza. Devo solo far capire al mezz’elfo che il sidro qui non ce l’hanno. Grazie agli Dei, aggiungerei, che è una roba orribile che mi mette acidità. E io bevo l’acqua delle pozzanghere. Spesso.

Divisore

Giunto al tempio ho dovuto aspettare un po’ prima di poter parlare con Judath, impegnato ancora una volta in qualche rituale intriso di sofferenza. Nell’attesa mi sono ritrovato, come spesso accade, a ringraziare Loviatar per la grazia che ha fatto a me e mio fratello, anche se continuo a non capire il senso dietro ai rituali praticati da chi lo venera. Per me resta una sorta di perversione, questa ricerca ossessiva del dolore, ed è per questo che su questo argomento con Judath proprio non c’è comunicazione. Quando finalmente sono riuscito a parlargli, però, per me la cosa fondamentale era trovare un punto di contatto tra il culto e Lord Geldor, in modo da adempiere alla mia missione senza mettere in pericolo ciò che resta della mia famiglia. La storia del nemico comune ha chiaramente suscitato molte domande in mio fratello, ma anche lui ha subito capito che non è da me che potrà ottenere risposte. L’incontro tra il mio signore e qualche alto prelato del culto però dovrebbe potersi organizzare, con questi presupposti, e così domani mattina sarò contattato da un messaggero che mi renderà noti luogo ed ora per l’incontro. Se tutto va bene, un’altra missione portata brillantemente a termine ed un altro piccolo gradino nella mia personale scalata.

Concluso l’incontro con mio fratello ho raggiunto gli altri al Grifone di pietra, dove mi aspettavano per via di una scommessuccia. Questa sera infatti ci saremmo dovuti misurare nell’arte della conquista, disciplina di cui sono veramente inesperto. spinti dalla competizione, presumo, al mio arrivo in taverna i miei due amici erano nel bel mezzo di una conversazione con due ragazze. La prima, Armanda, era chiaramente stata scelta da Pence: robusta e carnosa, il classico donnone di suo gusto. La seconda era una ragazza decisamente più femminile. Si chiamava Eslianna ed aveva un bellissimo sorriso. Avrei anche potuto puntarla, ma come al solito, quando Aethimir è in giro, per gli altri non c’è nemmeno competizione. Aveva occhi solo per lui. Così, per svagarmi un po’ dall’insuccesso e da un tremendo senso di inferiorità, ho deciso di girare per la locanda ed è stato a quel punto che mi sono imbattuto nella mia bella sconosciuta, impegnata in una conversazione con un’amica di cui non ho potuto vedere i lineamenti a causa del cappuccio ben alzato. La chiamo “bella sconosciuta” perchè non so il suo nome, non ha voluto dirmelo, ma è veramente una bellissima donna. Probabilmente il mio approccio le sarà sembrato stupido, anche perchè temo che scriverle un biglietto sdolcinato e farglielo recapitare dall’oste fosse un piano davvero pessimo, ma in fondo credo di averle suscitato quantomeno simpatia. Uscito dalla locanda, quando ormai sia Aethimir che Pence erano indaffarati con le rispettive conquiste, la bella sconosciuta mi ha avvicinato e mi ha dato appuntamento per la sera del quinto giorno al Sorriso di Selune. Che tipo. Dev’essere molto in gamba, oltre che bella, perchè da come sgattaiolava sui tetti sembrava sapere davvero il fatto suo.

Rientrando alla villa ho quindi tirato due somme della mia giornata. Ho completato magistralmente tutti i compiti assegnatimi, anche grazie ai miei amici, ed ho ottenuto un appuntamento con una bella donna, da cui forse potrò imparare come muovermi per conquistare la mia vera amata. Non male, come inizio dell’anno. Ora non mi resta che scegliere quale casata indicare a Lord Geldor e poi all’Araldo per depistare la soffiata di oggi. Facendo due conti, tra le famiglie che risiedono vicino a villa Ruldegost, la più additabile penso sia la casata Tchazzam. Si occupano di allevamento, ma sono noti per la gestione di combattimenti tra mercenari. Indicare loro come vittime dell’attacco dei diavoli dovrebbe non crear loro danno, anzi forse addirittura potrebbe farli guadagnare in immagine essendo il nemico stato sgominato senza problemi, mentre distoglierebbe l’attenzione del popolo dai miei Lord. Essendo residenti a pochi metri da noi, Carson non dovrebbe insospettirsi nè nutrire dubbi dovuti alla fonte dell’informazione. Probabilmente se l’attacco fosse avvenuto davvero a villa Tchazzam, ne sarebbe venuto a conoscenza lo stesso cronista che ha riportato l’informazione che ci riguarda. Infine ho controllato la residenza e anche quella famiglia vive in città durante l’inverno, cosa che quindi si sposa perfettamente con la possibilità di affrontare un attacco. Non vedo falle nel mio piano, spero non se ne palesino quando lo riferirò a Lord Geldor domani.

Divisore

Dopo aver lasciato Pence alla sua nuova amica e il povero Malcer alla sua ennesima serata in solitaria, ho portato Eslianna a conoscere l’unica taverna in città degna di tal nome: La taverna della Pietra Elfica. Insieme abbiamo degustato dell’ottimo sidro e ci siamo fatti compagnia. Non è bellissima, ma ha un bel sorriso e una notte con lei è ben meglio che una notte in camerata, anche solo per l’opportunità che mi ha dato di far visita ad un ambiente bello e confortevole come quello della Pietra. Certo, potrei venirci più spesso e anche da solo, ma in tal caso forse perderebbe molto del suo splendido ed esotico fascino.