La statua menava. Dibbrutto. E le armi non le facevano nulla. Sicuramente era anche colpa dei soldati, che le usavano male, però per me era più colpa delle armi. Servono armi migliori. Magiche. Devo procurarmene una. Prima però devo mangiare.

Beaven era un coglione, però mi ha messo voglia di provare a mangiare al Corno dell’Unicorno. Dice che non c’è posto dove si mangi meglio. Mah. Non credo abbia mai provato a mangiare qualcosa cucinato da Dalabrac. In ogni caso voglio provare ad andarci. Così quando lo rivedo, gli dico che è un coglione. Quando arriviamo al Corno dell’Unicorno capisco subito che è turistico. E caro. Questa seconda cosa è la peggiore perchè la locanda è dall’altra parte della città, ci abbiamo messo un’ora ad arrivare e adesso Malcer romperà i coglioni per andare via. Perchè è caro e lui non vuole spendere. E’ sempre così. E infatti inizia a rompere subito. Questa volta ha abbastanza ragione, perchè un menu completo costa 4 monete d’oro. Sono sei piatti accompagnati da bevande specifiche. Malcer inizia a fare settemila domande allo sguattero. Io penso che è anche peggio del previsto, perchè prima di costringerci a cambiare locanda, perderà anche un mucchio di tempo. E io ho fame. Invece, non so davvero perchè, alla fine pare anche lui incuriosito da questo menù carissimo. Inizio a sperare di poter mangiare qui. Aethimir intanto si è rotto le scatole e vorrebbe solo avere un po di sidro con qualcosa da accompagnarci. Per lui la richiesta è una moneta d’oro. Ma tanto ad Aethimir dei soldi non frega niente. Devo ancora capire cosa gli interessi, in realtà. A parte le donne. Le portate del menu sono una più buona dell’altra. La cosa migliore sono gli involtini di manticora con formaggio di capra e salsa della casa. Spettacolo. Malcer ovviamente ogni volta che può rompe i coglioni al cameriere dicendo EH MA CON QUEL CHE HO PAGATO BLA BLA BLA. Funziona perchè ogni volta ci portano qualcosa in più. Arrivati in fondo abbiamo davvero mangiato un bel po’. L’ultimo piatto, il dolce, è nauseante tanto e dolce. Appunto. Fa cagare sia a me che a Malcer, ma entrambi ovviamente lo finiamo. A Aethimir, manco a dirlo, piace un sacco. Alla fine paghiamo soddisfatti e ci offrono pure un digestivo. Malcer continua a dire che 4 monete d’oro per mangiare sono un furto, ma secondo me difficilmente le avremmo spese meglio. Certo, solo per comprare un’arma magica. Ma a questo arriviamo ora.

Dopo mangiato infatti siamo andati a cercare delle armi decenti per me. Siamo così entrati nella bottega di Riautar Zarundar, un armaiolo piuttosto famoso. Nel negozio aveva la statua di un arpia. L’arpia è una vecchia con le ali, ho scoperto. A me di quella statua non fregava niente. Ovviamente ad Aethimir è piaciuta un sacco. In negozio Riautar aveva delle belle armi. Abbiamo trovato tre cutlass magici. Uno fa un sacco più male di un cutlass normale e ti permette di fare quello scatto che serve a combattere un secondo nemico appena hai steso il primo. Così almeno ha spiegato l’armaiolo. E’ veramente bellissimo, solo che costa 15.000 monete d’oro. Malcer ha chiesto se posso pagarlo in venti anni e l’armaiolo ha detto di sì. Però ha anche detto che vuole delle garanzie. Andrebbe pensato un bel contratto. Non lo so. Però è una bella arma. Devo pensarci.

Prima di rientrare alla villa a fare il mio turno di guardia serale ci fermiamo anche a prendere i colori per Aethimir. E i pennelli. E delle tele su cui dipingere. Aethimir è pieno di passatempi artistici. Si vede che non ha mai niente da fare. Come dicevo, io sta sera ero di guardia. Malcer è subito andato a dormire, che era stanco. Aethimir s’è fermato a parlare con un po’ di gente, dicendo che Malcer è troppo attaccato ai soldi. Ha ragione. Poi anche Aethimir è andato a dormire. Io invece sono stato sveglio e durante il turno sono successe tre cose:
1) Lord Corvor se ne è uscito tutto elegante per andare non so dove.
2) Mi sono esercitato con lo xilofono che ho comprato, ma Arlo mi ha rotto i coglioni perchè facevo casino.
3) Al mattino, prima di andare a letto, ho trovato una copia appena stampata dell’araldo che parla anche di noi. Però non ci sono i nostri nomi sopra. Malcer si incazzerà un sacco. Lo so già.