Per onore e gloria del Signore del Mattino, eccomi a redigere gli appunti di questo viaggio. L’esplorazione di questo nefasto luogo è finalmente giunta alla conclusione. Ad eccezione di quanto si cela alle spalle dell’empio portale che abbiamo rinvenuto nei sotterranei, non restano altre aree da perlustrare e questo ci porta certamente più vicini al nostro obbiettivo, soprattutto ora che sappiamo come indebolire il portale stesso.

E’ bastato un breve colloquio con il dr. Wassel, infatti, per avere le informazioni necessarie a donare allo spirito di Vam Doadson il riposo che cercava. Alice non era una bambola come pensavamo, ma un piccolo roditore a cui il paziente era evidentemente molto affezionato. La gabbietta in cui la bestiola viveva era già stata trovata in una delle stanze del primo piano e, una volta messo il fantasma al cospetto dello scheletro del topo, la sua anima ha immediatamente ricevuto il sollievo cui anelava, lasciando questo nostro piano materiale.

Ecco come è proseguita la nostra esplorazione:

Mappa Havertold: secondo piano e torre

Stanza 110: l’ultima stanza del secondo piano ospita i letti in cui con ogni probabilità riposavano i pazienti esposti ai trattamenti. In questo luogo abbiamo incontrato l’ultimo dei dottori che lavoravano presso la struttura: il dr. Klein, di cui avevamo già letto negli archivi. Tramutatosi in un tremendo wight in seguito alla proliferazione del male in questo luogo, è stato ancora una volta necessario ricorrere alle armi per ricacciare questa empia presenza laddove sarebbe dovuta restare confinata. Nella stanza non abbiamo rinvenuto null’altro di utile, ad eccezione di una scrivania in cui erano celate alcune pozioni, che tuttavia nella foga del combattimento sono andate distrutte.

La torre: la piccola scala nel corridoio del secondo piano permette di accedere alla torre, che in realtà scopriamo essere un campanile. Usata come deposito per materiale vario, questa porzione dell’edificio dalla pianta rotonda sale per circa trenta metri e l’unico modo per raggiungerne la sommità è utilizzare una malconcia scala di pietra che corre lungo tutta la parete interna della costruzione. Impossibilitati a salire tutti insieme, si è incaricato della perlustrazione soltanto Malcer, che sfruttando il mantello magico di Aethimir è giunto agilmente fino alla cima. Stando a quanto ci ha raccontato, sulla sommità sarebbero stati presenti alcuni terribili mostri, di cui lui si sarebbe facilmente sbarazzato utilizzando la magia. Difficile da credere. Sempre secondo il resoconto del garzone, sul davanzale che circonda la sommità della torre era presente lo spirito di Lena, a cui sarebbe stato sufficiente menzionare Luc e Marc per liberarne l’anima. Bizzarro come le cose siano così semplici solo quando l’interessato è unicamente Malcer. Ultima nota relativa alla torre è la presenza di una grssa campana in ferro nero, il cui aspetto tetro trova sua perfetta collocazione in questo sciagurato edificio. Non so bene con quale obbiettivo e spinti da quale insensato istinto, i miei compagni hanno deciso di farla risuonare. Apparentemente, questa scelta non ha portato ad implicazioni di sorta.

Conclusa l’esplorazione dell’edificio, è giunto il momento di fare brevemente il punto della situazione, cercando di capire quali questioni restino aperte e ci separino dalla distruzione del portale. Riassumerò quanto ci siamo detti per brevi punti:

  • Il fantasma della piccola A è ancora intrappolato su questo piano. Abbiamo nuovamente tentato di interagire con lui in qualche modo, ma senza successo. Come appare ormai ovvio, la sua liberazione è fondamentale per il proseguo della missione.
  • Il secondo spettro di cui non si riesce a liberare l’anima è quello del già citato Dr. Wassel. Sempre impegnato nella sua ricerca in biblioteca, nessuno di noi ha ancora compreso cosa serva per donargli riposo.
  • Terzo ed ultimo spettro che ci resta da epurare è quello le cui sembianze raffigurano le spoglie carbonizzate di un uomo. Di lui non sappiamo veramente nulla.
  • La pendola nel salone principale continua a costituire un mistero senza soluzione, così come la pozza di sangue che affiora nel pavimento della medesima stanza. Indizi in merito, al  momento, non ne ricordo.
  • La storia di Lena è ancora molto lacunosa e, se anche Malcer ne ha davvero liberato lo spirito, l’ha fatto senza che potesse fornirci alcuna preziosa informazione. Come al solito è probabile che quel disgraziato abbia fatto un danno.
  • La campana avrà una qualche utilità?

Dovremo certamente chiarirci le idee e per farlo forse è il caso di lasciare l’edificio per qualche momento. Dalla cima della torre Malcer ha visto un gazebo a ridosso della scogliera che da sul mare. Aethimir si ricordava di aver visto una struttura nei pressi dello strapiombo e così abbiamo deciso di andare a controllare anche quell’area. Il gazebo, ormai decrepito, riporta unicamente delle incisioni nel legno:

Marc S. + Lena D.

Probabile che il medico e la sua amata, prima che tutto cadesse in disgrazia, l’abbiano usato per suggellare il loro amore e magari unirsi in matrimonio. Nulla di rilevante insomma, ma esserci andati ci ha permesso di identificare una nuova manifestazione magica proveniente dalla scogliera stessa. Questa volta è stato Aethimir ad andare a controllare ed ha fatto ritorno con le spoglie scheletriche di un giovane ragazzo, rinvenute in una grotta sullo scosceso pendio che si getta nell’oceano. Speriamo che, più che un nuovo mistero, questi resti costituiscano parte della soluzione agli enigmi cui non riusciamo a venire a capo.