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Luglio 2020

Burzum

Non so bene perchè, ma ad una certa Burzum è diventato un fenomeno pop, credo in maniera piuttosto analoga a quanto è successo al logo dei Black Flag, anche se nel caso di Burzum non mi risultano ruoli attivi da parte di Fergie.
Burzum, che di nome fa Varg Vikernes, è stato uno dei musicisti cardine del movimento black metal scandinavo, oltre ad uno con come minimo qualche problema di testa e di sicuro qualche problema con la giustizia. Non mi ha mai interessato più di tanto approfondire il personaggio, la sua storia, e tracciare limiti più definiti tra le cose che ha fatto, quelle che si dice abbia fatto e quelle che lui sostiene di aver fatto. Potrebbero tranquillamente essere tre insiemi privi di intersezioni, per quanto ne so. In fin dei conti parliamo di uno che fa musica che ho speso larga parte della mia vita a disprezzare ed osteggiare.
Perchè ne parlo, allora?
Facile, perchè oggi il tizio se n’è uscito con questo tweet:

In pratica Burzum se ne sta a fare quello che immagino faccia di solito, ovvero dissertare di supremazia, elitarismo e cultura della razza, solo che si trova al cospetto di tanti, a suo giudizio troppi, nazisti della domenica che non hanno capito nulla della questione. Capitelo: parliamo di un misantropo sociopatico che sta bene a suo agio unicamente nei boschi che si trova costantemente assediato da situazionisti impuri che pensano di essere dalla sua parte quando è evidente non solo che non ci dovrebbero stare, ma che lui non ce li vuole.
E’ normale inizi a mettere i puntini sulle svastiche.
Prima facendo notare come l’italiano tipo, che Burzum ha identificato in Aranzulla probabilmente dopo un crosscheck tra numero di follower e info su wikipedia*, non abbia connotati prettamente europei, poi gettando il cuore oltre l’ostacolo e tirando in mezzo addirittura Salvini, trovandolo effettivamente poco credibile nella sua veste sovranista.
I risvolti poetici di tutta questa faccenda mi sembrano evidenti, ma si può ridere ancora di più andando a leggere tutti i vari tweet collegati alla vicenda, tra cui il mio preferito in assoluto è probabilmente questo:

So che non sarebbe il caso di ridere di gente del genere, ma io resto convinto che quello di Burzum sia un grandissimo messaggio: “smettetela di fare i suprematisti, inferiori di merda.”
Per qualcuno questa roba non dovrebbe stare su twitter e forse ha anche ragione, però da persona adulta a me fa sempre piacere quando i nazisti lo sono apertamente e dichiaratamente, tipo sti due idioti. Mi fanno molta più paura (e trovo molto più pericolosi) quelli che non lo danno a vedere.
Un saggio diceva che non dovremmo permettere ai nazisti di togliersi l’uniforme e fingere di non esserlo.
Onestamente non mi sento di dargli torto.

* gag.

Punk Rawk Show

Io avevo un blog, vero?
Mi pare di ricordare di sì, un posto dove scrivevo robe poco interessanti sulla mia vita e su quel che mi dice la testa. E musica, scrivevo anche di musica che mi piace.
Per esempio: questa mattina mi è finito in home su youtube un live del 2015 degli MxPx e me lo sono visto tutto.

Non so se è per tutti così, ma a me sembrano passati mille anni dall’inizio di sto delirio globale legato al COVID e fatico a ricordare i dettagli della mia vita precedente. Com’era andare fisicamente al lavoro tutti i giorni? Com’era avere i weekend pieni di incombenze e cose da fare? Davvero a pensarci mi sembra tutto avvolto dalla nebbia.
Però c’è una cosa che mi ricordo bene ed è quanto fosse figo andare a vedere la gente che suona, cantare sotto al palco stando tutti vicini vicini e passare un’oretta con la testa in un posto diverso da quella realtà che ora non ricordo nei dettagli, ma sono sicuro fosse anche composta di un numero eccessivo di rotture di coglioni.
E niente, quella roba lì mi manca un sacco e vorrei riprendesse domani. Tipo quando attaccano pezzi come quello che c’è a 30:40 e ti viene l’istinto di correre avanti anche se sei seduto alla scrivania. Nel senso, a me viene, anche se poi quando mi ci ritrovo in mezzo non lo faccio più da almeno dieci anni.
Credo di averlo sicuramente già detto molte volte, probabilmente anche qui sopra, ma tra la roba che ascolto c’è n’è per tutti i mood: per quando sei preso bene, per quando sei preso male, per quando hai voglia di sfogarti e per quando vuoi deprimerti di proposito. Se dovessi scegliere un concerto con cui ripartire però, vorrei che fosse di gente che vuole viversela come fosse una festa, perchè in fondo è quello di cui abbiamo bisogno. Non solo per tutto quel che abbiamo vissuto e stiamo vivendo in relazione al COVID, ma anche perchè se è sbagliato fingere che i problemi che non esistano fino a che stiamo bene noi, lo è anche non distogliere mai lo sguardo e staccare la spina.
Questa mattina stavo riflettendo su quanto dica della nostra Società il fatto che le peggio nefandezze si annidino in posti che dovrebbero essere riservati alle persone migliori che la compongono e che invece sono diventati rifugio per le peggiori monnezze umane. Perchè che ci siano persone orribili è un problema irrisolvibile, ma forse una Società non andrebbe valutata in misura di quello, ma di quanto provi almeno a limitarne l’accesso ai ruoli chiave che ne dovrebbero garantire la salvaguardia e, perchè no, il modello etico a cui ambire. Cosa in cui abbiamo evidentemente fallito da tempo e che mi è difficile da digerire.
Quindi ogni tanto vedere qualcuno che mi dice:

Today didn’t have to be this way
Tomorrow is another day

non è poi così male.
Aiuta.
Ah, ultima cosa: nel video qui sopra a 22:20 c’è la dimostrazione che quando una canzone è buona ci puoi pure mettere le fottute trombe, resta stupenda.