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Arredamento

Il miglior film del nuovo millennio

In questi giorni la BBC ha reso pubblica la classifica dei 100 migliori film del ventunesimo secolo. La si legge qui.
Al primo posto c’è Mulholland Drive di Lynch.
La prima volta che ho visto questo film l’avevo preso a noleggio in biblioteca e il doverlo restituire fu l’unica ragione che mi ha portato ad estrarre il DVD dal lettore e non romperlo in due per il fastidio.
Qualche anno dopo, vuoi perchè da ogni parte ricevevo insulti ogni qual volta mi capitasse di parlarne male o vuoi perchè sentissi il bisogno di riprovarci nella speranza di apprezzarlo e sentirmi finalmente intelligente, decisi di dare all’opera una seconda possibilità.
Lo scaricai e lo guardai di nuovo.
Fino a pochi minuti dalla fine, giuro, ho pensato: “Beh dai, sei stato troppo severo la prima volta. Non da strapparsi i capelli, ma tutto sommato tiene.”. Ed è lì, quando ormai abbassi la guardia, che arrivano tre sequenze stronze, irritanti e pretestuose. Ho stoppato la riproduzione e ho esploso un sonoro vaffanculo, esattamente come la prima volta. E come la prima volta non avevo un DVD da poter spezzare in due per dare corpo al mio disappunto.
Questa seconda volta però ho rimediato.
Ho comprato il film e l’ho spezzato a metà, incorniciando i cocci come futuro monito da evocare qualora mi fosse venuta voglia di nuovo di sentirmi intelligente.

Chiunque sia passato da una delle case in cui ho abitato in questi ultimi anni ha potuto ammirare l’opera di cui sopra e chiedermene conto. Grossomodo tutti loro letta la classifica della BBC mi hanno scritto una variante sul tema “Ehi, hai visto?”.
Ho visto.
Che dire, mi spiace che 177 critici si siano dovuti riunire per decretare la mia evidente scarsa propensione all’arte del cinema e, tra le righe, certificare il mio essere meno brillante di quanto in realtà mi stimi. Se quasi dieci anni fa non avessi fatto quanto ho fatto probabilmente oggi mi sarebbe ritornata in testa l’idea del cazzo di riguardarlo per provare finalmente a restarne soddisfatto e smettere di farmi appellare con tutte le sfumature della tavolozza che va da ignorante a stupido.
Invece sono andato in salotto, ho acceso Netflix e di fianco alla tele ho visto quella cornice, con i due frammenti del DVD ancora ben saldi al suo interno. Ho ricordato di aver speso una ventina di euro per un mero atto dimostrativo nei confronti di un film e del suo creatore, un gesto forte e unico nel suo genere, che cementa oggi come ieri la certezza che, citando sì un capolavoro, “Per me… Mulholland Drive… è UNA CAGATA PAZZESCA!”.

Il resto della classifica fatico a commentarlo, molti film mi mancano. Per quel che ho visto, mi pare che l’ordine dei film sia del tutto sbagliato (Nolan, i Coen), ma la cosa mi consola. Se fossi completamente d’accordo su tutto tranne MD ci sarebbe un problema più grosso. Mi piace che di Tarantino ci sia solo Inglourious Basterds, mi piace abbiano tagliato Refn (che però con Drive un posticino purtroppo lo meritava) e Iñárritu. Von Trier non lo sopporto, ma credo Nymphomaniac sia meglio di entrambe le cagate finite in lista così come Gone Girl di Fincher tutto sommato mi sia piaciuto probabilmente più di Zodiac, anche se il secondo non lo vedo da tantissimo tempo.
Stiamo comunque commentando una classifica senza The Raid e The Lego Movie, per dire le prime due robe che mi vengono in mente. Però c’è Primavera, Estate, Autunno, Inverno e ancora Primavera. Eh beh.
Io mi farei strappare le unghie pur di non dover rivedere Primavera, Estate, Autunno, Inverno e ancora Primavera. Mi annoia anche solo stare a scrivere il cazzo di titolo per intero.
A volte mi sveglio spaventato nella notte dopo aver sognato di essere sufficientemente intelligente da apprezzare visioni ripetute di film come Primavera, Estate, Autunno, Inverno e ancora Primavera.
Poi penso che il mio film preferito è l’Ultimo Boyscout, mi tranquillizzo e torno a dormire.
Sereno come un bambino.

IKEA

Lo so, Marzo ha abituato tutti troppo bene con il suo incessante martellamento di post sempre nuovi ed attuali e così ora che nei primi dieci giorni di Aprile non ho scritto una riga sul blog inizio ad avvertire non solo il classico senso di colpa verso me stesso, ma anche questo nuovissimo senso di colpa nei confronti dei lettori (?).
Ho deciso di liberarmi di questo duplice peso.
La verità però è che non è successo poi molto in questi dieci giorni.
Ok, sono rientrato in Italia, ho rivisto gli amici e mi sono gustato una super soddisfacente gita di Pasquetta, ma raccontare tutto questo a giorni di distanza mette tristezza, quindi devo andare oltre.
Ci sarebbe la questione preti pedofili con l’onda di scandalo che arriva dall’america e che sta sommergendo il mio amato Ratzinger, ma riprendere con un argomento del genere le mie scritture on-line sarebbe troppo impegnativo. Per chiunque proprio tenesse ad un mio parere in merito la Google Hit List di Marzo è poco più sotto e basta fermarsi alla prima posizione della classifica per avere una chiara esposizione del mio pensiero.
Serve un altro argomento.
In questi giorni sono morti Maurizio Mosca e Malcom Mclaren. Due enormi perdite per la storia del punk. Il primo tuttavia l’ho già omaggiato come meritava, mentre del secondo, ad essere onesto, non mi è mai interessato molto. Anche questa notizia è quindi da scartare.
Resterebbe il mio ventinovesimo compleanno, celebrato con gioia nel momento in cui ho scoperto che non si sarebbe trattato del trentesimo (questo è avvenuto pochi giorni prima, parlando con i colleghi) e coronato dall’arrivo in casa mia di un super regalo. Non saprei che aggiungere, però.
Forse un argomento alla fine l’ho trovato.
Oggi io e la Polly siamo andati all’IKEA per acquistare i mobili del nostro nuovo appartamento. Dopo aver girato tutta l’esposizione, selezionato con rigore tutto ciò che costava meno, recuperati gli articoli in questione da tutti gli scaffali del magazzino e fatta buona parte della coda in cassa ci si avvicina una commessa e, ovviamente in tedesco, ci chiede come abbiamo intenzione di pagare.
In tedesco, rispondiamo: “Credit Card”.
La tipa ride di gusto e risponde che non accettano carte di credito. Nessuna. Niente Visa, Mastercard o American Express.
Sfortunatamente io e Paola eravamo sprovvisti di milleduecento euro in moneta e abbiamo dovuto lasciare tutto lì dov’era. In realtà forse avrei dovuto rimettere a posto, ma in quel momento per me è già stato difficile uscire senza uccidere nessuno.
Finita la visita di cortesia all’IKEA siamo andati nel nuovo appartamento a controllare com’era venuta l’imbiancatura. Lavoro ben eseguito, niente da dire, ma coi muri bianchi e la casa vuota ci siamo resi conto che i tizi che la abitavano prima erano probabilmente dei primitivi. Per la prima volta da quando l’abbiamo presa in affitto abbiamo alzato il coperchio della tazza del cesso. Uno spettacolo vietato ai minori. Sembrava il WC che ha recitato in Trainspotting, anzi, forse è proprio lui. Sta di fatto che servirà il tritolo per pulirlo, temo, e non sarà un lavoro piacevole. Anche la cucina che i precedenti inquilini ci hanno gentilmente donato non è propriamente pulita e, se non ci fosse bastato, ci ha dato nuovi elementi per considerare i due ragazzi diciamo “non propriamente dediti all’igene”. Il fatto che vivessero con un coniglio forse avrebbe dovuto insospettirci, ma alla visione dell’appartamento questo era chiuso in un’adorabile gabbietta e solo dopo aver firmato il contratto abbiamo appreso che quella non era certo un’abitudine. Insomma, l’Italia sarà quel che sarà, ma anche qui abbiamo la nostra buona dose di teste di cazzo, da chi vende i mobili (mo-bi-li, mica caramelle) e non accetta le carte di credito a chi vive allo stato brado in una casa che non è nemmeno sua.
Paese che vai…

I sogni son desideri

Ho realizzato uno dei miei sogni.
Mi sono comprato il LEGO della miniera dei nani (si dice così, non la miniera dei nani della LEGO).
Sta sera me la sono montata tutta, ho finito alla una passata, ma ne è valsa assolutamente la pena.
E’ bellissima.
Innanzi tutto sono rimasto sopreso dal fatto che fosse proprio tutta da montare. Avevo sentito dire che ultimamente la LEGO era scaduta facendo costruzioni composte di macropezzi che si incastrano insieme in cinque minuti.
Non è così.
Non l’ho trovata affatto diversa da quelle che potevano essere le ultime produzioni LEGO con cui ho giocato da bambino, ovvero il LEGO dei pirati, il castello, la Banda del Lupo, o il LEGO dello spazio (anche in questo caso, si chiamano così).
Oltretutto ho avuto modo di apprezzare una certa dovizia e ricercatezza nei particolari che mi hanno felicemente sorpreso.
Insomma, il LEGO non delude mai.
Ora che l’ho montata penso la lascerò in salotto, di fianco a Patrick, a mostrarsi in tutto il suo splendore.
Ero talmente fiero del mio acquisto che mi sono scattato un sacco di foto, mentre realizzavo l’opera e a montaggio ultimato.
Ancora adesso ho un sorriso stampato in faccia che vale più di mille parole.
Il LEGO è la cosa più bella che l’uomo abbia creato.
Il LEGO dei nani è una chicca che uno come me, che i LEGO li ha avuti tutti e che ci ha giocato fino a quando i suoi genitori non glieli hanno dati via, non poteva lasciarsi scappare.
Ora vado a letto, che son stravolto e domani lavoro.
Chiudo con una delle foto che ho scattato all’opera.
Che figata!
*Arturo il fabbro, il più forte tra i nani al servizio di Re Bud.
Infatti mena come un fabbro.
A tempo perso forgia armi ed armature utili a sfogare la sua innata violenza.

Due righe di quelle che una volta scrivevo spesso

Oggi scrivo in attesa che venga pronta la pasta.
Non la mangerò sta sera, perchè come ormai sanno anche i muri il carboidrato in the evening è molto poco cool, ma potrò gustarla per i prossimi 2/3 mezzogiorni.
Trattasi di amatriciana, aka soffritto di cipolle in un velo d’olio extravergine, pancetta dolce rosolata, peperoncino e salsa di pomodoro in tocchetti.
La passata non è mai stata una mia passione.
Odio i sughi liquidi che lasciano la pasta rosino scondito.
Ho appena assaggiato il prodotto: delizioso.
Per la cena tuttavia il menu propone bistecca alle ormai famigerate erbe provenzali e spinaci bolliti, da cucinare nonappena la pentola avrà finito con la pasta.
Mentre scrivo posso ammirare il mio nuovo soggiorno, giunto in casa già da Venerdì, ma solo da ieri in grado di esprimere appieno le sue potenzialità.
Sono soddisfatto.
I mobili sono belli, il rosso è un bel rosso ferrari e il tutto secondo me si amalgama bene con gli spazi del mio caldo e accogliente bilocale. Al momento ho la casa ridotta come un campo di battaglia a causa dei lavori di montaggio e dei lavori di ristrutturazione della facciata esterna, ma conto che quanto prima qualcuno verrà a prendersi un po’ di euri in cambio di una pulizia generale in grado di ridare alla mia casina il fascino che le appartiene.
Intanto, con i mobili ormai collocati al loro posto, è iniziato lo studio per l’arredamento delle pareti. Ad oggi l’unico “quadro” affisso nel mio soggiorno è l’edizione della Gazzetta dello Sport in cui Cannavaro alza al cielo la Coppa del Mondo.
E’ all’ingresso e credo vi resterà.
Ieri sera tuttavia ho realizzato altre due cornici, sempre destinate al soggiorno.
Della prima avevo già parlato e quindi mi limito a scriverequesto: detto, fatto.
La seconda invece racchiude la prima pagina dell’articolo che è uscito a mio nome e di cui ho già parlato.
Sì, sono megalomane.
Ora credo mi rimanga solo da trovare un modo di occupare la parete sopra il divano. Pensavo di farlo con delle foto, molte foto di luoghi, persone e cose che ho sempre piacere nel rivedere.
A questo scopo mi tornerebbero utili dei portafoto che vidi una volta all’Emporio 31.
Direi che tre o quattro potrebbero bastare.
Bene, vado a scolare gli spianci e ad impiattare la bistecca, visto che aspetto visite.
Stare in lab non è mai stato così difficile.

Più per dovere

E’ stata una settimana di merda.
Decisamente.
Forse per questo non ho trovato molti stimoli per dedicarmi al mio diario online, tuttavia il buon Max ieri mi ha fatto notare che un aggiornamento era necessario e quindi eccomi qui.
Resta che non so cosa scrivere.
Ho un gran sonno in verità, se potessi andrei a dormire in questo istante.
Questo non è di grande interesse, tuttavia.
Domani pomeriggio devo andare a Cassano a sentire il preventivo che mi han fatto per i mobili della sala. La tipa al telefono è stata sospettosamente sul vago, evitando accuratamente la questione monetaria e spingendo invece sulla volontà di “farmi vedere i disegni”.
Non so perchè, ma ho una certa riluttanza ad approcciarmi a dei disegni adesso come adesso, preferirei di gran lunga sapere quanto devo sborsare e chiuderla lì.
Sempre che la cifra non sia spropositata, perchè altrimenti credo dovrò ricominciare tutto da capo, ovvero dalla ricerca di qualcuno che faccia i mobili di cui ho bisogno.
In casa al momento c’è ancora l’odore della cena di Mercoledì, quando colto da un flash di irrazionale delirio culinario, ho pensato di sfumare uno dei due filetti di merluzzo con del Braulio.
Diciamo che non è stato un esperimento felice.
Sta sera invece credo mi farò un paio di uova col sugo, visto che la bistecca alle erbe provenzali me la sono giocata ieri.
Sana dieta mediterranea.
Non sono abituato a sforzarmi per scrivere su questo sito e questo credo sia lampante, indi forse è il caso che la pianti qui.
Spero di riacquisire voglia e stimoli nel prossimo futuro.
Chiudo con la scoperta del giorno: a Cuba un mojito costa meno di due euro.

Interni ed esterne

Mi sto dando alla sistemazione di casa.
Oggi sono andato ritirare gli ultimi accessori da bagno ancora mancanti: la mensola, i due porta asciugamani ed il porta carta igienica. Non ho ancora ben capito quando, ma vedrò di installarli a breve così da chiudere la questione toilette una volta per tutte.
Fatto questo sono andato a verificare i progressi del mio salotto dal mio mobiliere di fiducia. Il divano dovrebbe essere in arrivo, mentre per quanto riguarda il preventivo della libreria e dell’eventuale mobile TV ancora non ho avuto notizie.
In settimana mi sono reso conto che dovrò assolutamente avere una televisione, e quindi un mobile ove appoggiarla, prima di Giugno.
A Giugno ci sono gli Europei, cosa che ho erroneamente omesso di valutare al momento di attribuire le priorità dell’arredamento.
Occore rimediare alla svelta.
Dulcis in fundo, ho quasi ultimato l’allestimento delle prime due decorazioni da parete che affiggerò in casa. La prima è stata ultimata oggi e prenderà posto all’ingresso, sopra il calorifero.
La seconda è ancora in fase embrionale, anche e soprattutto a causa del fatto che fino a quando non avrò chiaro come sarà allestito il mio salotto non ho idea di dove collocarla.
Il DVD comunque è arrivato ed è pronto ad essere incorniciato.
Sono un po’ cotto.
Ultimamente non sto riposando moltissimo e questo mi priva dell’energia necessaria a vivere, tuttavia grazie ad alcuni colleghi caparbi che mi tengono costantemente sulla corda (Paola huber alles), sto comunque cercando di uscire di casa.
Fare cose e vedere gente.
Soprattutto fare cose.
Sta sera non so cosa mi riserverà il destino, ho appena paccato una serata al Magnolia ed una festa di carnevale nel condominio di Elena.
Va bene uscire, ma proprio non potrei farcela a reggere nessuna delle due situazioni.
Oggi pomeriggio sono stato al funerale del mio proff di italiano del liceo ed è stato strano. Strano rivedere molti miei ex compagni, strano sapere che gran parte dei miei ex professori non se la passa propriamente bene, strano ritrovarsi a pensare se fosse giusto o meno andare al funerale di un docente con cui ho condiviso un rapporto di onesta indifferenza lungo tre anni. Ora come ora tuttavia sono contento di aver scelto di andarci.
Oggi è stato anche il pomeriggio della terza sessione di prove per il matrimonio di Carlo. E’ tornato Orifizio e quindi io sono tornato a non fare supergiù nulla, cosa che alleggerisce un po’ il divertimento di andare in sala. Non troppo però, perchè alla fine si ride sempre un sacco.
Oltretutto oggi ho contattato il primo plausibile offerente di lezioni di batteria.
So di non essere molto credibile, ma penso proprio di iniziare.
E’ ora di mettersi in gioco.

Il cofanetto

Oggi Dietnam ha scritto un post geniale. Da una quindicina di giorni io sto lavorando alla stessa cosa sotto forma di una delle mie classiche “compilation”. Purtoppo non sto riuscendo a sfornare un prodotto che sia esattamente come l’ho in mente.
Il post del canadese però mi ha anche fatto pensare a come sarebbe bello chiedere a qualche personalità significativa di fare altrettanto.
Ne potrebbe uscire una sorta di cofanetto modello mediashopping.
Vabbè, buttiamola lì e vediamo cosa ne esce.
La richiesta è semplice: una quindicina di pezzi (più o meno, diciamo tra i dieci e i quindici) che raccontino gli anni novanta per come li si è vissuti. Possibilmente dando ad ogni gruppo/artista un unico spazio nella lista, così da aumentare la varietà.
Lascerò la mia tracklist per la fine.
Le persone che più mi incuriosisce coinvolgere in tutto questo sono quattro: Ale-Bu, Federico A.S., Manowar e The O.
Non è una cosa che costi particolare fatica e secondo me può essere divertente.
Credo che le cinque compilation potrebbero dare origine ad un cofanetto molto eterogeneo.
Ovviamente chiunque altro voglia cimentarsi nella cosa non verrà escluso, ma la mia curiosità è per le selezioni dei nominati.
Bene, vediamo se riesco a ricavarne qualcosa.
Chiudo con una notizia autocelebrativa: mi sono arrivati cucina e letto.
La mia cucina è bellissima.
E’ gialla.

Bilancio di una giornata qualunque, ma a suo modo diversa

Vado a letto piuttosto contento.
La giornata lavorativa mi ha dato soddisfazione. Non tanto dal fatto che mi sono aperto il pollice della mano sinistra con un bisturi atto al taglio dei gel d’etidio (NdM: Etidio Bromuro – Intercalante del DNA – Cancerogeno), quanto perchè dopo diverso tempo mi sono ritrovato con un bel risultato per le mani. Era un po’ che non provavo la bella sensazione della vittoria lavorativa. Oltretutto il mio capo mi ha accennato a quello che sarà il mio futuro dal punto di vista prettamente tecnico. Ne sono usciti microarrays, live imaging & time laps, colture primarie neuronali e mitomice. Tutte tecniche che imparerei molto volentieri, roba stuzzicante.
Vedremo.
Intanto si avvicina il concorso di dottorato ed è forse il caso di iniziare a preoccuparsene.
Sono contento anche perchè i lavori nella mia casina sono praticamente finiti. Bagno rifatto, piastrelle posate, piccole modifiche apportate, pareti imbiancate. Oggi ci sono entrato e mi sono realmente emozionato.
Amo quell’appartamento.
Anche in quest’ambito però non è che tutto vada proprio come dovrebbe. Non mi sono ancora stati consegnati nè i mobili del bagno, nè quelli della cucina. Ora, se per i secondi mi è stato detto di un problema a livello di produzione indipendente dalla volontà di chi me li ha venduti e, soprattutto, mi è stato promesso un regalo per sorvolare sul disguido, per la mancata consegna delle mie antine da bagno verde acido non mi sono state fornite giustificazioni di sorta. Le aspetto solo da inizio settembre.
Mi girano discretamente le palle.
Comunque sia, ora non resta che acquistare interruttori, citofono, termostato programmabile e lampadari.
Poi c’è da fare il grande passo.
E dopo ancora, ci sarà da comprare tutto il resto.
Meglio pensare ad altro.
A capodanno sarò a Berlino.
Ho prenotato l’aereo per me e la Bri, sarà il suo regalo di laurea.
Quest’anno ho passato meno giorni in Italia di quanti ne ha trascorsi Missa al lavoro, il che la dice abbastanza lunga.
Ora devo trovare una sistemazione ove dormire a prezzi modici. Ogni aiuto è ben accetto, ma nessun mio conoscente pare essere in grado di consigliarmi.
Ancora una volta mi affido al web e al mio blog.
Prima di chiudere voglio alleggerirmi la coscienza: adoro “Superman” di [Dj] Francesco Facchinetti.