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2009

Google Hit List [Dicembre 2009]

Buon anno.

1 – culi di donne trova l’intruso
2 – briscola chiamata pazza
3 – perchè non ci sono più i politici di una volta?
4 – “intervista bruce willis con sigaretta”
5 – ho 15 anni quale sacco da box potrei comprare?
6 – aggiornare le26r86bd
7 – ascolti qsvs 8 dicembre 2009
8 – cosa simpatica
9 – interpretazione sogno gemelli polsini
10 – reunion robbosi

Il 2009 di Manq

Fine anno, tempo di classifiche.
Come di consueto cercherò di prodigarmi nel tentativo vano di selezionare il meglio ed il peggio che quest’anno che sta per chiudersi ha offerto, circoscrivendo la cosa a quei due o tre ambiti che mi preme e soprattutto che posso permettermi di trattare.
Va detto che mai ho avuto tante difficoltà nell’assegnare le posizioni, sia per la presenza di molte opere meritevoli, sia per il fatto che negli ultimi dodici mesi ho veramente visto/sentito/letto molte cose.
Quello che si avvia alla conclusione è stato anche un anno notevole a livello personale, ricco di avvenimenti che in un modo o nell’altro segneranno per sempre la mia vita, ma come al solito riassumere quanto ho vissuto in una pagina del mio diario, che ciò che vivo lo racconta “in diretta”, è un’operazione che ai miei occhi non spicca per utilità. Ecco perchè non lo farò.
Partirò subito con le classifiche invece, che per la prima volta saranno seguite da una breve “spiega” volta a motivare le mie scelte.

Miglior disco
1° Thrice – Beggars
2° Biffy Clyro – Only revolutions
3° Minnie’s – L’esercizio delle distanze
spiega: premio “Beggars” perchè è il disco che non ti aspetti e quindi che apprezzi ancora di più. Questo non toglie che sia anche un capolavoro, ma a mio avviso lo è pure il nuovo Biffy Clyro, quindi per il primato serviva qualcosa in più. Più o meno per le stesse ragioni sego i Brend New, perchè mi aspettavo un capolavoro che non è arrivato. In onestà “Daisy” sarebbe probabilmente nella mia top 3 se fosse stato scritto da altri. Al posto suo ci finiscono i Minnie’s che, semplicemente, una volta ascoltati non ho più tolto dall’auto. Era Maggio. E se dopo aver ascoltato “Milano è peggio” qualcuno avesse ancora da ridire, beh, s’inculi.

Peggior disco
1° Nofx – Coaster
2° 30 Seconds to Mars – This is war
3° Taking Back Sunday – New Again
spiega: primo posto indiscusso per i Nofx che commento citando le pagelle di Giorgio Terruzzi ai tempi di Grand Prix: “Un campione del mondo non si comporta così”. Il disco dei 30StM è ovviamente gran peggio di “Coaster”, tuttavia non ero nemmeno certo di volerlo inserire in classifica. Non avrei proprio dovuto ascoltarlo, inutile lamentarsi dopo. Preciso che, nonostante i fiumi di parole ingiuriose da me spesi su questo blog, “Artwork” dei The Used non è tra i peggiori dischi perchè, pur essendo una maxi cagata, io lo adoro. Letteralmente.

Miglior concerto
1° Biffy Clyro @ Tunnel (Milano)
2° The Get Up Kids @ Estragon (Bologna)
3° All-American Rejects @ Musicdrome (Milano)
spiega: le prime due posizioni hanno una duplice spiegazione. La prima è che i GuK non potevano sperare di vincere non suonando “Forgive & Forget” dopo che mi sono sparato 200km per sentirla. La seconda è che mi sentivo di aver già parzialmente derubato i Biffy Clyro nella sezione dischi. Però anche solo il fatto di essere tornato al Tunnel dopo secoli vale la scelta. Ho segato il set dei Thursday di Bologna perchè, pur essendo ancora convinto abbiano fatto il live perfetto, rivisti a Milano mesi dopo non hanno ripetuto l’opera, anzi, hanno deluso. Se i GuK nonostante lo smacco sono finiti in classifica, non mostro alcuna pietà per Kris Roe. Invece di “Broken Promise Ring” hai suonato “Boys of Summer”. Vergongati!

Peggior concerto
1° Alkaline Trio @ Rolling Stone (Milano)
2° Green Day @ Datch Forum (Milano)
3° Escape the fate @ Estragon (Bologna)
spiega: la prima posizione va da se, trattandosi di una band incapace di suonare dal vivo. Per quel che riguarda i Green Day il giudizio è sulla prova on stage, perchè non si discute sia stata una delle serate più belle e divertenti di questo 2009. In merito agli Escape the Fate dico solo che sono stati in ballottaggio con i Lost e che hanno vinto perchè: 1- i Lost li ho mollati dopo tre canzoni 2- gli EtF se la menavano di più.

Miglior film
1° Inglorious basterds
2° Gran Torino
3° Watchmen
spiega: onestamente credo ci sia poco da spiegare. Watchmen appartiene ad una categoria di film che solitamente non apprezzo e, oltretutto, è lento da morire. Però non premiare una pellicola con una colonna sonora del genere, con una trama del genere ed una realizzazione del genere secondo me sarebbe stato a dir poco ingiusto.

Peggior film
1° New moon
2° Transformer 2
3° Outlander – L’ultimo vichingo
spiega: in condizioni normali District 9 avrebbe vinto a mani basse, ma di fronte ai fuoriclasse bisogna saper chinare il capo.

Miglior Libro
1° Il Mercante in Fiera – L. Scarpetta
2° Herry Potter (saga) – J.K. Rowling
3° L’assassino che è in me – J. Thompson
spiega: sento di dover precisare solo l’inserimento della saga del maghetto di Hogwarts in classifica perchè sui sette libri sono più le pagine discutibili di quelle buone. Molte di più. Però alla fine mi è piaciuto parecchio e quindi chi se ne incula. Ora sto leggendo “Il Potere del Cane” di D. Winslow e non avendolo ancora finito ho dovuto estrometterlo dalla classifica. Al momento però, con 500 pagine lette su 700, caga in testa a tutti e tre i premiati. La spiega più grezza dedicata al capitolo letteratura mi riempie di orgoglio.

Peggior libro
1° Uomini che odiano le donne – S. Larsson
2° La mano sinistra di Dio – J. Lindsay
3° La solitudine dei numeri primi – P. Giordano
spiega: il primo è un polpettone infinito privo del benchè minimo mordente. Il secondo è una cagata colossale da cui, inspiegabilmente, hanno tratto un telefilm favoloso. Il terzo è il libro con i personaggi più odiosi della storia. Direi che ho motivato a sufficienza.

Miglior serie TV
Scrubs – VIII serie
spiega: decisione ultrasofferta. Quest’anno infatti ho scoperto Boris e Californication, per fare due nomi che potrebbero ampiamente meritare il premio. Ho votato col cuore.

Peggior serie TV
Dexter – II serie
spiega: sottotitolo del Manq al cofanetto: “Come gettare in merda una roba figa.”

Mixtape (2000-2009)

Sono un modaiolo e questa è la principale motivazione che mi spinge a scrivere il post che segue. In attesa dell’immancabile classifica di fine anno ho infatti deciso di cimentarmi in un’operazione simile a quella vista in molti altri blog sotto le più svariate forme: l’analisi degli anni zero, ovviamente da un punto di vista musicale. Come dicevo, molti blog hanno già affrontato l’impresa.
Bastonate ha scelto di celebrare il decennio utilizzando le copertine degli album. Idea molto figa. Tra i commenti al post linkato qui sopra c’è anche la mia selezione, non ho saputo reistere.
Dietnam ha stilato la classifica dei migliori 20 album del decennio. Anche in questo caso avrei voluto fare la stessa cosa, ma mi sono reso conto che più che gli album più belli, in senso “assoluto”, avrei voluto premiare quelli che io ho ascoltato di più. Ok, so che dire che un disco è “bello” è sempre qualcosa di soggettivo, però secondo me ci sono dischi che sono “oggettivamente” belli ed altri che lo sono per me pur riconoscendo io stesso abbiano non poche carenze.
Non credo sia chiaro quanto intendo, ma chissenefrega. Alla fine tanto ho abbandonato l’idea di fare una classifica.
Trovo invece carina e più intima la scelta di autodedicarmi una bella mixtape.
Ah, per chi se lo chiedesse, ignoro volutamente l’argomento neve a Milano.
E poi la selection sottostante renderebbe le tre ore che ho impiegato ieri a percorrere 10 km pura poesia.

Manq mixtape ’00/’09
01 – Underøath – Breathin in a new mentality – Lost in the sound of separation (2008)
02 – Taking back sunday – Ghost man on third – Tell all your friend (2002)
03 – Rufio – Above me – Perhaps, I suppose… (2001)
04 – Bad astronaut – Linoleum – Unreleased (2008)
05 – Glassjaw – Siberian kiss – Everything you ever wanted to know about silence (2000)
06 – Brand new – Me vs. Maradona vs. Elvis – Deja entendu (2003)
07 – No use for a name – International you day – Hard rock bottom (2002)
08 – Biffy Clyro – Machines – Puzzle (2007)
09 – The used – Poetic tragedy – The used (2002)
10 – Funeral for a friend – Bend your arms to look like wings – Casually dressed and deep in conversation (2003)
11 – The ataris – Fast times at dropout hight – End is forever (2001)
12 – Boxcar racer – Watch the world – Boxcar racers (2002)
13 – All-american rejects – Paper heart – All-american rejects (2002)
14 – Britney Spears – If U seek Amy – Circus (2008)
15 – Finch – Letters to you – What it is to burn (2002)
16 – Mae – The Sun and the Moon – The Everglow (2005)

Pilota

L’appartamento è quasi totalmente immerso nel buio.
Un’altra torrida estate milanese è ormai iniziata ed in questo periodo le lampadine accese hanno lo spiacevole difetto di innalzare ulteriormente la temperatura oltre a richiamare le zanzare.
Io odio le zanzare.
Spesso mi chiedo quale sia stata la spinta evolutiva che le ha portate ad essere ciò che sono oggi. Il fatto che il loro ciclo vitale si fondi sul prelevare dal mio corpo preziosa linfa non mi crea particolare disagio. E’ irritante, se vogliamo, pensare che questi esseri per vivere non debbano fare altro che succhiare energia dalle creature che li circondano, tuttavia credo che questa cosa faccia particolarmente incazzare perché a noi poveri esseri umani non è concesso di fare lo stesso. Conosco molta gente che vivrebbe volentieri la vita del parassita. Gente che già nel quotidiano cerca, giorno dopo giorno, di attingere il più possibile da parenti, amici, colleghi e perfino estranei pur di risparmiarsi il peso di dover fare da sola. Anche il più dotato degli appartenenti a questa categoria, tuttavia, non arriverà mai a sfruttare il prossimo quanto possono e sanno fare le zanzare.
Per quanto non credo mi abbasserei mai a fare la vita del parassita il solo pensare che questi piccoli insetti possano permetterselo solletica la mia invidia, tuttavia sebbene dall’invidia sovente scaturiscano rancore e di conseguenza odio, non è per questo motivo che provo così tanto risentimento nei confronti dei fottuti insetti succhia sangue. Ciò che mi fa letteralmente impazzire è altro.
Per sopravvivere l’unica cosa che le maledette devono fare è succhiarmi del sangue. Niente di più. Oltretutto essendo migliaia non ho una sola fottuta speranza di impedirglielo, in nessuna maniera. Non c’è rimedio di quelli i cui spot inondano la TV ogni estate che abbia mai dato anche solo l’impressione di essere efficace e per quanto io mi possa impegnare ad uccidere ogni singolo esemplare mi ronzi attorno, ce ne sarà sempre qualcun altro pronto a pungermi nei punti più impensabili. Preso atto di questa sconfitta in partenza e rassegnatomi al dover donare alle bastarde parte del mio sangue come nutrimento, non c’è un solo cazzo di motivo per cui sia giustificabile il fatto che lascino sul mio corpo quegli orribili ponfi urticanti.
Ecco, è questo che non tollero delle zanzare: la beffa che si fanno di me dopo avermi sfruttato.
Ed è per questo che non vedo alcuna ragione evolutiva perché gli insetti che tanto disprezzo debbano aver mantenuto questa peculiarità nel corso degli anni. Trovo addirittura sia loro controproducente ai fini della continuità della specie, essendo il prurito la ragione principale per cui l’uomo tenta da secoli di sterminarle.
Allora perché sono così?
Non avendo una risposta a questa domanda potrei comportarmi come fa la gran parte gli uomini al cospetto di interrogativi privi di ragionevole e logica spiegazione: potrei rifugiarmi nella volontà divina. Se così facessi tuttavia, le zanzare per me non potrebbero rappresentare altro che la prova dell’anima sadica di Dio.
Sbatto le palpebre e torno al qui ed ora.
Dalla cucina del trilocale arrivano delle voci oltre ai tenui raggi dell’unica lampada presente nella stanza. La TV è accesa, ma con tutta probabilità le due persone che gli stanno intorno non la stanno guardando. Nessuno più la guarda, la televisione, eppure ormai qualunque abitazione ha un apparecchio televisivo per locale. Non credo manchi molto a che la gente inizi a farsi installare super schermi al plasma persino al cesso, strappando alla lettura l’ultima delle sue roccaforti.
La finestra del salotto si affaccia sul cortile ed è aperta proprio di fronte a me. La tapparella è alzata e l’immagine incorniciata dagli stipiti potrebbe essere ammirata per ore senza mai stancare, intrisa di una poesia ed una malinconia tali da rapire chiunque sappia apprezzare le cose belle che quotidianamente ci circondano. All’orizzonte il cielo è sereno e risplende di flebili e rade stelle. Per quanto piccolo, questo dannato paesino alle porte di Milano genera fin troppo inquinamento luminoso per permettere agli astri di farsi ammirare al massimo del loro splendore. La luna però, quella è difficile da offuscare, specialmente questa notte. Dritta avanti a me è piena ed arrogante nel suo giallo intenso. Oggi è talmente bassa dall’essere parzialmente coperta da alcuni alberi all’orizzonte e le sagome nere risaltano nella luce riflessa dal satellite generando un paesaggio che mai ci si aspetterebbe di poter vedere in questo buco di culo di area suburbana.
E dire che tempo fa non avrei certamente apprezzato cose come questa e non perché io abbia recentemente sviluppato un maggior gusto estetico. Semplicemente è cambiata l’attenzione con cui osservo ciò che mi sta attorno.
Ho aperto gli occhi.
Tornare a casa dall’ufficio non è più solo la coda in tangenziale. E’ il gioco di luci che il sole crea dietro le nuvole, è il luccichio dei riflessi sulle immense vetrate dei modernissimi palazzi che mi circondano, è il cucciolo di lupo addormentato nel verdissimo prato del mio vicino ed è quanto sto ammirando dalla finestra della stanza in cui mi trovo ormai da diversi minuti.
La bellezza.
Nel salotto di un appartamento quasi totalmente immerso nel buio in cui non ero mai stato prima di oggi sono le 22.17.
Basta cazzate, devo tenere salda l’attenzione su quel che sto per fare.

NdM: quello appena pubblicato è uno scritto che risale a diversi anni fa. Come altri suoi simili se ne stava sul mio PC in attesa di Dio solo sa quale destino, parte di chissà quale progetto nato e morto senza mai uscire un solo istante dalla mia testa. Oggi mi è ripassato per le mani e, a differenza di tutte le altre innumerevoli volte, ho deciso di pubblicarlo. Il nome del file era “pilota”, come si trattasse del primo episodio di chissà cosa.

Leonida

Ci sarebbero molte cose da scrivere su quanto accaduto ieri a Milano.
Alcune sono divertenti, altre sono serie. Tutte meriterebbero un posticino qui sopra.
A me però preme esporre la riflessione che mi sono trovato a fare meditando sull’accaduto.
E’ stato un passaggio logico irrazionale, quasi surreale, ma mi sono trovato ad accostare il tutto a questa scena.
Come nel caso del film, il messaggio da trarre è questo:

Se sanguina è umano. Se è umano può essere sconfitto.

Goodbye J.D.

E’ arrivata la fine anche per Scrubs.
Pochi minuti fa ho finito di guardarmi l’ultima serie, praticamente tutta d’un fiato, e mi è piaciuta tanto.
Ma proprio tanto.
Sono contento.
Il motivo è che una delle serie più belle di sempre meritava una conclusione di livello, soprattutto dopo le ultime deludenti stagioni. Così è stato. In questi diciannove episodi finali lo spirito che la serie aveva agli inizi è stato totalmente ricostruito. Parlo del mix di comicità surreale e spunti di riflessione perfettamente amalgamato. Qualche retaggio dell’ultima deriva “barocca” c’è ancora, rimuovere tutto avrebbe tolto continuità alla cosa, ma sono piccole sfumature che non intaccano il contenuto e che quindi si possono facilmente accettare.
Io le ho accettate facilmente.
E poi per il sottoscritto forse c’è dell’altro. Ci sono un monte di riferimenti alla sua vita passata, presente e futura e questo lo fa sentire parte della storia.
lo so, è stupido.
Io sono stupido.
Eppure mi sento sempre un po’ così quando le cose finiscono, anche se finiscono come avrei desiderato.
E così sono qui a godermi il finale delle avventure di John Dorian al Sacro Cuore e la bellissima scena con lui che vede il suo futuro proiettato sul telo affisso da Turk, pensando a cosa vedrò io sul mio telo quando, tra qualche settimana, partirò.
Via alla tristezza e alla malinconia, quelle sensazioni un po’ così che rendono la vita una roba che vale la pena di vivere.
Bella serie, bel finale.
Ho letto che nonostante non fosse previsto un seguito, la Abc sta producendo nuovi episodi. Al momento non mi interessano.
Per me Scrubs è finito oggi con tante risate, un po’ di commozione ed una voglia irrefrenabile di andare alle Bahamas.

Miglior concerto dell’anno?

Mentre il Milan perde a Zurigo, provo a raccontare il concerto che ho visto ieri sera.
Che Biffy Clyro dal vivo fosse l’evento che aspettavo per questo 2009 credo non ci siano sorprese per nessuno. Ho rotto il cazzo a chiunque nell’idea di promuovere la cosa ed il motivo è uno solo: ero sicuro che fossero dei fighi.
Non mi sbagliavo.
Hanno suonato più di un’ora filata, senza pause, senza fronzoli, con una potenza inaudita. Veramente inaudita. Tipo che cambiavano una chitarra a pezzo, credo più che altro perchè alla fine sarebbe stata da riaccordare da capo. Parafrasando Checco: “Erano in tre e sembrava suonassero in trenta”.
Impressionanti.
Il concerto è stato spostato al Tunnel all’ultimo momento, causa chiusura improvvisa del Musicdrome, e la cosa ha portato innumerevoli vantaggi. Acustica meravigliosa, posto che sembra costruito per contenere esattamente la gente che ha deciso di presenziare e palco minuscolo che da l’impressione di avere i gruppi che ti suonino in braccio. Tutto esageratamente anni novanta, esattamente come l’audience.
Come sarebbe stato l’andazzo lo si capisce subito, da quando attaccano con “The golden rule” e siamo tutti investiti da un muro di chitarra di puro granito. Lui sale già a torso nudo, come dichiarazione di intenti, e suona tanto preciso nel pulito quanto sporco nel distorto, ricreando in una maniera totalmente nuova le stesse suggestioni che si trovano su disco.
“Justboy” dal vivo è qualcosa che va oltre il bello.
Alla fine, quando io non avrei avuto più nulla da chiedere alla scaletta se non una a dir poco improbabile “Christopher’s River”, dicono che devono smettere perchè il locale vuole chiudere. Aggiungono che avrebbero suonato volentieri anche più a lungo, ma che proprio non è possibile. Ed è per quello che fanno tutto il concerto di filato, senza quasi una parola, senza la classica pausa ed i conseguenti bis. Tutto ottimizzato per suonare più pezzi possibile. Anche solo per questo si dimostrano idoli assoluti, con un sonoro vaffanculo alla solita deprecabile gestione dei concerti da parte dei locali di Milano.
Suonano 21 pezzi, che riporto in rigoroso ordine sparso: Justboy, 57, Glitter and Trauma, There’s no such Thing as a Jaggy Snake, Living is a Problem Because Everything Dies, Who’s Got a Match, A Whole Child Ago, Now I’m Everyone, Semi-mental, Love has a Diameter, Get Fucked Stud, 9/15th, Machines, The Captein, The Golden Rule, Bubbles, God & Satan, Born on a Horse, Mountains, Many of Horror e Cloud of Stink.
Tanta roba, veramente tanta roba.
A fronte di tutto questo è doveroso riflettere su molti dei concerti a cui si assiste.
Tempo fa si parlava di attitudine, di ciò che rende grande un gruppo. Beh, suonare per la gente e non per i soldi secondo me è la cosa che sta in cima alla lista e quello che hanno fatto i Biffy Clyro ieri sera è proprio quello.
Si sono fatti il culo e nel farlo hanno spaccato i culi altrui.
Punto.
Tutti a casa.
Sull’onda del pareggio del Milan, ma sopratutto del terzo gol del Bayern a Torino spendo due parole per il gruppo spalla.
Si tratta dei People in Planes, dal Galles.
Suonano solo cinque pezzi perchè il tempo stringe, ma sono pezzi di ottima fattura.
Ero indeciso se comprare o meno il loro disco e alla fine ho lasciato perdere, ma oggi me lo sono procurato col mulo.
Vanno valutati e solitamente non mi sottraggo mai a questo tipo di dovere.
Vedremo.
Chiudo qui, ribadendo un concetto ormai tragicamente ricorrente: a Milano stanno uccidendo la musica.

I am hoping, through the dark clouds, light shall break and bring a bright sky…

Google Hit List [Novembre 2009]

Questo mese ho deciso di guardami intorno, prima di stilare la classifica.
Facendolo ho scoperto due blog che segnalano il mio e questo è sempre un bel gesto.
Avendo io un particolare senso della gratitudine e dell’educazione on-line ricambio il link e prometto di provvedere a leggere di cosa parlano.
Forse avrei potuto accorgermi prima della loro esistenza, ma non sono mai stato molto attento ai particolari.
Aggiungo quindi una nota si servizio: se qualcuno ha deciso di linkare il mio blog sulla sua pagina ed io non ho restituito il favore è semplicemente perchè non sono a conoscenza del fatto. Segnalatemelo e rimedierò quanto prima.
Ora lascio spazio alla classifica, godendo ancora una volta dello spaccato sociale che questa offre.
Internet è lo specchio dell’anima, altro che gli occhi.

1 – ergonomia costruzioni lego
2 – voglio scoparmi bar rafaeli
3 – frasi simpatiche per chiedere soldi come regalo
4 – abbiokko punk
5 – come dici una frase :” prenotare il ristorante”
6 – i giovani d’oggi ignoranti
7 – come se non potessi mangiare carne rossa, e vedi solo bistecche e filetti.
8 – massimizzare le ore di sonno con il bioritmo
9 – perchè nirvana nel 194 ha smesso di ballare?
10 – quanto costa farsi fare una testiera di letto da un fabbro

Nota: aggiornata la sezione link.

Nota: aggiornata la sezione musica.

Trova l’intruso

Per giocare basta clikkare qui.
Un indizio: non sono i Nirvana.

Grazie a Uazza per la segnalazione.
Aggiungo un’annotazione: inizia a darmi sui nervi vedere su tutti i blog che giro la copertina di Rolling Stone di Dicembre.

Il mio sacco da boxe

La giornata odierna, lavorativamente parlando, è iniziata una merda.
Nell’attesa che tutto quello che avevo fatto ieri e che ho dovuto rifare questa mattina venga pronto e mi consenta di fare tutto quello che avrei dovuto fare oggi e che mi terrà in lab fino a non so che ora, scrivo due righe sul blog e mi sfogo un po’.
Sarà un post di quelli che scrivo di getto, forse anche un filo incazzoso, sicuramente non troppo meditato.
Lo dico perchè dopo l’ultima discussione col BU ormai scrivere qui mi da ansia da prestazione.
Vado per punti, perchè alla fine è il modo migliore di scrivere pagine di questo tipo:

– Aprendo la Repubblica, oggi, la prima notizia che ho letto è stata questa. Niente di nuovo. Niente di inaspettato. Però se nessuno parlasse mai di ciò che non è nuovo o inaspettato in Italia non si parlerebbe più di mafia, corruzione in politica e sconfitte europee dell’Inter. Questo può anche essere l’obbiettivo di molti, ma non certo il mio e quindi qualcosa in merito la dico lo stesso, a costo di risultare noioso. La prima cosa che ho pensato leggendo la notizia è stata: “La solita manovra abbuonisci Vaticano e non pensanti annessi”. Ad essere onesto è la seconda cosa che ho pensato, la prima non si dice. Poi però qualcosa in me dev’essere scattato, anche in virtù di quanto accaduto ultimamente con la storia dei vaccini per l’H1N1, e ho spostato la mia riflessione su un altro piano. La notizia linkata riporta il blocco della messa in commercio della pillola RU 486, di conseguenza immagino che qualche ditta farmaceutica ci perderà un po’ di soldi. Leggendo qua e la in internet quello che sono riuscito a capire è che il farmaco è prodotto da una ditta francese, tal Exelgyn Laboratoires. Sono così, per pura curiosità, andato sul loro sito a guardare chi fosse a distribuirli in Italia e con somma sorpresa ho notato che siamo l’unico paese tra i citati col bollino arancione a non avere un distributore assegnato. Con tutta probabilità gli accordi per distribuire in Italia i prodotti della Exelgyn dipendono molto dalla decisione di poter commerciare o meno questo farmaco, è comprensibile. La domanda è: siamo realmente sicuri che il piano su cui si giochi la partita sia quello etico? Inizio a sentirmi un po’ ingenuo a pensare che la RU 486 sia rea solo di spostare voti. Forse dovrei iniziare a riflettere su quanti soldi potrebbe spostare. Chiunque abbia più di due neuroni e voglia utilizzarli per documentarsi infatti capisce al volo che non c’è nessuna reale questione etica di conflitto del farmaco con la vigente legge 194 e che, soprattutto, anche se ci fossero state delle contraddizioni in termini non è mai stato un problema per chi ci governa e legifera in materia ignorarle. La legge 40, per fare un esempio, con la 194 ci fa proprio a pugni, eppure è ancora lì.

– La seconda notizia che ho letto oggi sfogliando Repubblica è stata questa. Per educazione e rispetto nei confronti di chi legge tralascerò ancora una volta il mio primo pensiero in merito. Potrei anche non aggiungere nulla, avendo dedicato gran parte del mio precedente post a Paolo Brosio e al suo incontro con la Madonna. Evidentemente per ritrovare la fede oggi è necessario pippare o sottoporsi a rettoscopie. Se così è, temo resterò agnostico ancora a lungo.

– Dopo due notizie del genere ho preferito lasciare Repubblica e leggere l’ansa. Nessuno credo ritenesse il Giornale un reale organo di informazione e non serviva certo questa notizia per spostare l’opinione di nessuno. Come per il primo punto però, una riflessione è d’obbligo. Il tipo che si è auto-minacciato è accusato di diversi reati e va bene, ma di questo non mi interesso, mi preme piuttosto sapere se è o meno plausibile che venga radiato dall’ordine dei giornalisti. Perchè se così non fosse credo sarebbe molto, ma molto grave. Per un giornalista esiste colpa più grave dell’inventare le notizie?

– Ne ho anche per la pagina di gossip: il nuovo look di Rihanna è una merda.

A questo punto ho chiuso i giornali e quindi chiudo anche il post. Avrei voluto scrivere un pezzo sulla “nuova moda geek”, argomento che ultimamente è molto in voga nella blogosfera, ma non ero dell’umore adatto.
Forse lo farò nei prossimi giorni.