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2007

Google Hit List [Dicembre 2007]

Eccomi alle prese con la classiffica delle Googolate di questo mese. Devo ammetterlo, per la prima volta sono in difficoltà. La causa di queste complicazioni è senza dubbio l’effetto Manaudou che si è abbattuto su questo blog e che ne ha incrementato le visite in maniera spropositata.
Mi aspettavo che il post in cui ho linkato le foto senza veli della nuotatrice francese avrebbe portato molte più persone ad interessarsi al mio blog, ma quanto avvenuto è decisamente fuori da ogni più rosea aspettativa.
Per dare dei numeri, il mese scorso avevo gridato al record dopo aver visto le 7 pagine di chiavi di ricerca registrate da ShinyStat.
Questo mese ne ho 17.
Le sorprese però non sono certo finite qui.
Ho anche scoperto che la mia vita è d’improvviso diventata interesse nazionale in Francia. La cosa stupisce per due motivi: il primo è che non nutro particolare stima verso i galletti (come dimostra spero tutta questa vicenda), il secondo è che credo che scrivendo in italiano queste pagine risultino un po’ criptiche per il popolo transalpino.
Eppure la differenza tra Novembre e Dicembre è sotto gli occhi di tutti.
Standomi la Manaudou particolarmete antipatica tutta questa storia mi da un certo gusto.
E’ giunto il momento di passare alla classifica.
Ne sono rimaste fuori alcune decisamente belle, ma purtoppo è così quando c’è concorrenza.

1 – catolicesimo+sacramenti
2 – dive senza mutande
3 – leggere la posta del cuore di seconda mano
4 – smettere di bere birra
5 – lista delle cose da fare
6 – “siamo tutti dipendenti”
7 – molare infiammato
8 – oggi indosso
9 – scarico water mp3
10 – sfondi su cui scrivere dell unione europea

Ciò che il 2007 è stato

E’ giunto il momento di tirare due somme riguardo quanto è accaduto in questi dodici mesi. Ovviamente la valutazione esula da ciò che è stata la mia vita, basandosi unicamente su quanto ho visto/sentito/letto da gennaio a questa parte.
Le classifiche, insomma, quelle che ogni buon blogger alla fine di un anno deve per forza di cose stilare.
Io sono un buon blogger.
Ecco i verdetti.

Migliori 3 dischi:
1 – Biffy Clyro – Puzzle
2 – The Used – Lies for the Liars
3 – Darkest Hour – Deliver Us

Peggiori 3 dischi:
1 – The Ataris – Welcome the Night
2 – Nofx – They’ve Actually Gotten Worse Live
3 – Mae – Singularity

Migliori 3 concerti:
1 – GAMBEdiBURRO @ bloom Mezzago
2 – Brand New @ Rainbow Club Milano
3 – Funeral for a Friend @ Musicdrome Milano exequo Enter Shikari @ Rainbow Club Milano

Peggiori 3 Concerti:
1 – Rise Against @ Rainbow Club Milano
2 – Turbonegro @ Idroscalo Rock Milano
3 – The Used @ Estragon Bologna

Rivelazione dell’anno:
Canadians

Scoperta dell’anno:
Fabrizio Coppola

Ritorno dell’anno:
Murder, We Wrote

Non si vive però di sola musica, quindi ecco anche qualche nota di merito/demerito riguardo altri campi dell’intrattenimento.

Miglior libro:
Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco – R.R. Martin

Peggior Libro:
La Casta – S. Rizzo e G.A. Stella

Migliori 3 film:
1 – Die Hard 4 – Vivere o morire
2 – 300
3 – Transformer

Peggiori 3 film:
1 – Shrek III
2 – I Pirati dei Caraibi – Ai Confini del Mondo
3 – Harsh Times

Miglior Serie TV:
Dr. House – Medical Division

Peggior serie TV:
Grey’s Anatomy

Spero che i detti popolari a volte si sbaglino

Sono stato tre giorni a Napoli.
Ci sono andato per la discussione di dottorato di Elena e con questa scusa ho avuto anche modo di fare il turista.
E’ stata una piacevolissima esperienza.
Per quanto non tutto ciò che si dice sul capoluogo campano sia totalmente campato in aria, devo riconoscere che molte delle mie paure e dei miei pregiudizi si sono rivelati infondati. Mi vergogno ad ammetterlo, ma per la prima volta prima di partire per un viaggio ho fatto un bel censimento delle cose da portare e non portare, decidendo così di lasciare a casa bancomat, carta di credito, patente, codice fiscale, cellulare nuovo, macchina fotografica e lettore mp3.
La paura era ovviamente quella di venire alleggerito dei sopracitati oggetti.
Fortunatamente Napoli non si è rivelata così spaventosa come me la immaginavo ed ha concesso a me, Paola e Veronica di girare per i suoi vicoli come perfetti turisti scattando foto (fortunatamente la Vero la macchina l’ha portata) senza che ci venisse torto un capello.
Anche il rapporto con la popolazione locale è risultato meritevole di lode, non solo per ciò che riguarda i fantastici amici di Elena e la sua premurosissima mamma, ma anche e sopratutto per gli sconosciuti. Gente calda e ospitale, tanto diversa dal popolo del nord da risultare “strana”, ma mai in senso negativo. A tal proposito è scattata un’interessantissima analisi sociale volta a sviscerare le profonde diversità culturali che caratterizzano milanesi e napoletani, dibattito che ha interessato un po’ tutti i presenti alla cena di Venerdì fino all’arrivo delle pizze.
Quando la prima fetta di margherita ha fatto ingresso nella mia bocca è diventato impossibile parlare d’altro.
Come dicevo però, è bene ricordare che non tutto ciò che di Napoli si racconta è frutto di fantasie, razzismo e pregiudizio.
Il traffico è effettivamente quanto di più selvaggio e maleducato possa esistere ed il problema dei rifiuti è drammaticamente reale.
Oltretutto il primo approccio con Napoli da noi avuto è stato con i tassisti, che si sono rifiutati di portarci via dall’aereoporto solo perchè abbiamo fatto presente loro che la cifra richiesta non era esattamente quella che ci era stata preannunciata dalla nostra collega.
Quello è stato un momento piuttosto buffo, visto che abbiamo parlato solo con un tassista ed improvvisamente anche tutti gli altri si sono rivelati ostili ed intenzionati ad abbandonarci lì. Addirittura è arrivato un tizio di corsa mentre provavo a fermarne un altro dopo essermi allontanato di qualche decina di metri. Gridava roba tipo: “Non caricarli!” e una volta sopraggiunto mi ha chiarito che dovevo smetterla di chiedere perchè nessuno ci avrebbe portato.
Diciamo che come primo impatto non era stato proprio positivo.
Ci sarebbe molto altro da dire di questo viaggio, ma non credo sia importante farlo.
Mi preme di più spendere un’ultima riflessione sulle persone che mi hanno accompagnato.
Splendide.
Trovarsi bene con i propri colleghi è un bene enorme in tutti i lavori. Purtoppo nel mio caso il fatto che tutti siano precari rende questa situazione terminale e di conseguenza triste.
Un po’ come quando si pensa all’inevitabile incombenza della morte.
Fortunatamente sono attimi passati i quali si torna a gioire della bellezza del presente.
Si dice “vedi Napoli e poi muori”, io spero solo che il poi duri molto.
E che morte, in tedesco, non si dica Heidelberg.

Photos Manaudou naked – foto della Manaudou nuda

Per tantissime ragioni trovo assolutamente doveroso divulgare una pagina con tutte le foto compromettenti della Manaudou (grazie a Dietnam, as usual).
Provo ad elencare i principali:
– E’ Francese.
– Questo alzerà credo non poco le visite al mio blog.
Detto questo preciso che a mio avviso la Manaudou è un cesso.
Prossimamente su queste reti il resoconto della mia breve ed intensa esperienza a Napoli nonchè le classifiche musicali del 2007 che volge al termine.
Chiudo con il link.

4 Gennaio 2008: l’evento

L’idea è venuta fuori ieri sera durante un ottimo aperitivo al Dynamo, in attesa di sentire l’ultima data acustica di Fabrizio Coppola.
Giusto per completezza: grandissimo live, da pelle d’oca.
Tornando all’idea, beh, spiegarla è molto semplice.
Il tutto nasce dalla volontà mia e di Zetter di cimentarci, dopo l’enorme successo de “Il Signore degli Anelli”, in una nuova impresa cinefila.
Questa volta non si scherza.
Questa volta sarà il turno dell’intera saga di “Die Hard – Duri a Morire”.
Il 4 Gennaio 2008 un gruppo di temerari ancora da definire si ritroverà a casa mia, rigorosamente in canottiera, e si potrà gustare in sucessione “Trappola di Cristallo”, “58 Minuti per Morire”, “Duri a Morire” e l’ultimo “Vivere o Morire”.
Fino a qui nulla di particolarmente innovativo in verità, tuttavia le nostre menti hanno iniziato a galoppare veloci e ne è nato un contest strabiliante.
L’intera maratona verrà trasmessa in streaming su internet e durante il suo svolgimento ci sarà perfino un concorso a premi.
Nota: non è il momento per i dettagli, non voglio rovinare la sorpresa a nessuno, tuttavia posso garantire che nessuna legge sul copyright verrà violata.
Che mi preme al momento è risolvere alcune problematiche organizzative.
In primo luogo le adesioni.
Casa mia non è certo l’Arcimboldi e quindi i partecipanti non potranno essere moltissimi. Pensavo ad un massimo di 6/7 persone compresi il sottoscritto, Zetter e J. Per chi volesse aggiungersi ed essere tra coloro che vivranno l’evento di persona e non dietro un monitor, vale la regola aurea del “chi primo arriva”.
Il numero delle persone è legato non solo alle dimensioni della mia dimora, ma anche alla sistemazione degli ospiti.
Il mio soggiorno è ancora totalmente inarredato. Questo comporta spazio in più, ma minore comfort. Non avendo un divano pensavo all’utilizzo di materassini da spiaggia e roba simile, ma è ancora tutto in fase talmente embrionale che ci sarà modo di trovare qualcosa di più adeguato.
Altro problema è che sono ancora sprovvisto di TV.
Questo però dovrebbe costituire un problema di poco conto, potendo facilmente supplire tramite schermi PC facilmente collegabili a qualsivoglia lettore DVD.
Sarà un grande evento.
Come aperitivo alla maratona verrà proiettato anche “L’ultimo Boy Scout”, pellicola che segna il punto più alto della carriera del Willis attore. La visione di questo ulteriore film non sarà inserita nell’evento e sarà quindi esclusivamente riservata a chi tra i partecipanti “live” volesse usufruirne.
Io me lo guarderò di sicuro, anche per testare l’impianto che verrà installato per la serata.

L’inizio

E’ giunto il momento di scrivere un po’ di impressioni sulla mia nuova vita.
Oggi erano le nove e dieci quando ho rimesso piede a casa fuori dal laboratorio. La giornata è stata massacrante e l’unica cosa che mi importava era arrivare a casa per mettermi a letto. Una volta varcata la soglia però, ecco lì ad attendermi nuove responsabilità e nuove mansioni. Innanzi tutto la cena da preparare, poi l’organizzazione del pranzo del giorno seguente, entrambe con annessi piatti da lavare, ed infine accenni di pulizia dell’angolo cottura che non so ancora come utilizzare senza ridurre una discarica.
Il pensiero di tutto questo è stato come un pugno in faccia.
A quel punto però ho aperto il frigor, ho estratto una delle sei Moretti ivi contenute, l’ho stappata e me la sono bevuta riflettendo su come tutto questo non contasse nulla rispetto al fatto che fossi in casa mia.
Perchè è lì la chiave che fa assumere al tutto una connotazione diversa.
Ora sono le 22.45 e sono seduto in soggiorno a scrivere mentre aspetto che il calorifero aiuti i filetti di nasello a scongelarsi.
Domani pesce e patate al forno.
Cazzo.
Nel fine settimana mi è tornata l’influenza e quello è stato un momento poco felice. Effettivamente, essere soli quando si sta male è una bella rottura di coglioni. Fortunatamente vivere da solo però non vuol dire essere solo sul serio.
Tutto questo e molto altro che pensavo avrei scritto e che invece non credo scriverò serve a dire che sono contento.
Davvero.
Sono stanco, provato, costantemente indaffarato, non molto organizzato e assai dispersivo nell’impiego delle mie energie, però sono soddisfato e spero di riuscire in questa piccola grande impresa che è l’autosostentamento.
Ho infornato il nasello.
Prima di chiudere con un immagine dal mio nuovo mondo, un’ultima riflessione.
Essere senza TV vuol prevalentemente dire non avere più possibilità di vedere il TG. E’ vero che non è facile parlare dei telegiornali come di fonti di informazione, ma la mia pigrizia fa si che senza di questi io risulti totalmente tagliato fuori da ciò che accade in Italia e nel mondo.
Forse anche per questo sto così bene.
Kitchen
* La bistecca di roastbeef del Carrefour ha nettamente dominato questi primi giorni.

Google Hit List [Novembre 2007]

Piatti da lavare o meno, nulla può ancora trattenermi dall’annunciare le googolate più assurde del mese che sta volgendo al termine.
Per prima cosa voglio annunciare un record: 7 pagine di chiavi di ricerca sono un’assoluta novità per questo sito e la cosa va in qualche modo celebrata.
Fatto.
Non rientrano in classifica, ma vanno citate tutte le ricerche inerenti l’arredamento e la gestione di una casa. Tra tutte premio “distanza minima bidet water” che credo sia la più rappresentativa. Non mancano anche le classiche ricerche riguardo il sesso orale che se solitamente lascio cadere senza cenni è solo perchè mai prima d’oggi qualcuno era finito su manq.it cercando “come fare i pompini”.
Direi che con le citazioni fuori concorso ho terminato e quindi spazio alla classifica, anche e soprattutto perchè mentre scrivevo tutto questo i piatti non hanno deciso di auto lavarsi.

1 – ragazzo emo
2 – fotomodelli
3 – gay brugherio
4 – come vivere in montagna allo stato primitivo
5 – lista delle cose da fare
6 – ho la febbre
7 – soffrire in silenzio english
8 – tostapane skull
9 – e chi visse sperando
10 – dormire a bocca aperta

Fake metal

Ok, è da Domenica che non do notizie di me e questo non è bello.
Però è anche vero che è da Domenica che vivo da solo e questa è la principale motivazione per il mio assenteismo.
Troppa roba da fare e troppo poco tempo, come al solito nella mia vita, e questo non può non avere ripercussione sulla mia attività di blogger.
Sta sera però, nonostante il sonno devastante, ho deciso di farmi forza e buttare giù qualche frase. All’inizio volevo scrivere qualcosa riguardo il mio nuovo lifestyle, tuttavia la mia condizione è stata testata ancora troppo poco perchè possa sbilanciarmi in un giudizio.
Certo che se fossi stato ancora dai miei l’essere uscito per la prima sera in questa settimana non avrebbe compromesso l’avere un pranzo domani a mezzogiorno, tuttavia trattasi di mere questioni organizzative che troppo poco pesano sulla valutazione della singletudine.
Volendo però scrivere qualcosa in questo post torno sulla mia serata in società.
Sono andato al Rainbow a sentire Atreyu e Still Remains.
Una bella serata fake metal insomma.
I secondi non li avevo mai nè visti nè sentiti e mi hanno fatto una bella impressione. Roba che difficilmente ascolterei su disco, che però dal vivo ha reso parecchio. Trattasi di tamarri, nè più nè meno, che però hanno dimostrato di saper tenere palco e pubblico in modo più che decoroso.
Poi a me i tamarri piacciono sempre.
Insomma, decisamente pollice alto.
Per gli Atreyu la definizione di tamarri è invece riduttiva.
Preparazione del palco e check che nemmeno i Metallica (per citare un gruppo che non ho mai visto live, ma che è noto essere abbastanza cagacazzo), scenografia raccapricciante e tempistiche iperdilatate sono troppo da sopportare per un gruppo che ha all’attivo quattro dischi di cui almeno tre identici tra loro.
Questo mi ha indisposto non poco.
Il set però è stato abbastanza divertente, per quanto conoscessi credo 4 soli pezzi di tutta la scaletta e persino questi siano stati suonati in maniera irriconoscibile. Il check faraonico non ha aiutato molto i suoni e questo, col senno del Poi, lo rende ancor più irritante. Il gruppo però intrattiene bene la folla, forse per via del fatto che tre dei cinque siano di una bruttezza leggendaria o forse per il fatto che tre dei cinque siano degli zarri da autoscontro durante la festa del paese.
Più probabilmente perchè il cantante possiede un oggetto magico arcano noto come “la canotta della virilità” che quando indossata rende il proprietario un figo d’altri tempi, ma una volta tolta lo trasforma nel peggiore dei ricchioni. C’è da dire che con il fisico sfoderato dal frontman e vista l’esigenza di mostrare i moltissimi tatuaggi, è comprensibile che questa sia durata indosso giusto due o tre pezzi.
In sostanza la serata è stata divertente seppur non abbia certo visto suonare gruppi le cui performance resteranno scolpite nella memoria. La Bri mi ha pure fatto una foto insieme al migliore degli atreyu, il bassista, che ha regalato veramente un gran live. Avrei voluto postarla, ma ho sonno e non ho voglia/tempo di ritoccarla per cancellare la mia faccia.
In quella foto oltretutto indosso la maglietta della futura ricchezza ed i tempi non sono ancora maturi perchè io la mostri.
Ora vado a nanna.