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Giugno 2023

Addio, Silvio Berlusconi

Sono nato nel 1981, quindi l’Italia di Silvio Berlusconi me la sono vissuta tutta, col suo periodo di maggior rilevanza politica che è grossomodo coinciso con il mio periodo di maggior fervore giovanile.
Siccome mi imbarazzano molto le cose che scrivo (a ragione, direte voi) non mi metto a fare una verifica, ma dal 2005 ad oggi credo di aver speso parecchie parole qui sopra parlando di Berlusconi. Probabilmente con tante diverse sfumature di odio e disprezzo.
Non mi pento di nulla e non rinnego niente.
Nel giorno della sua morte però, mi prendo qualche altra riga per due concetti che vorrei lasciare qui sopra a chiudere il discorso.

UNO:
Io lo so che noi millennials tifosi dell’AC MILAN dobbiamo tantissime vittorie meravigliose a Silvio Berlusconi.
Però:
– Celebrarlo per il Milan è, letteralmente, dire: “Ha fatto anche cose buone”
– Il calcio dei ricchi che, spero, fa tanto schifo a tutti lo ha creato lui.
Quindi oggi, secondo me, non dovremmo dire niente. Abbiamo goduto di Van Basten, Sheva e Kakà come tutti i privilegiati che dalle briciole degli interessi personali di SB hanno raccattato il proprio benessere.
Teniamoci stretti i ricordi, ringraziamo la sorte, e finiamola lì.

DUE:
In Game of Thrones, quando muore il Night King, immediatamente tutti gli zombie da lui creati cadono a terra e smettono di essere un problema.
Con la morte del cattivo il male finisce di colpo, come con un colpo di spugna, e la storia cambia. Per quello i buoni festeggiano, per quello lo spettatore esulta. La morte cancella i problemi insieme a colui che li ha creati.
Nella realta, purtroppo, non siamo così fortunati. 

C’è poco da festeggiare.


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