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Sport

Buoni propositi 2024: Giugno

A fine anno scorso ho deciso che per la prima volta avrei stilato una lista di buoni propositi da provare a centrare in questo 2024. Siccome mi conosco e so di essere particolarmente incapace nel portare a termine qualsiasi piano sul lungo periodo, specie se richiede sacrifici, ho anche deciso che mensilmente avrei esposto i progressi conseguiti in maniera trasparente ed onesta su questo blog. Non perchè la cosa interessi davvero a qualcuno, ma perchè forzarmi ad una rendicontazione pubblica mi impedisce quantomeno di fingere di essermi dimenticato dell’impegno.

Che mese tremendo, questo.

Voglio ridurre la mia dipendenza dal telefono.
Speravo al mare di riuscire a staccare un po’ meglio, lasciando il telefono in camera. Un po’ la voglia di fare qualche foto ai bambini, un po’ la necessità di risolvere alcune questioni di lavoro mi hanno fornito l’alibi per averlo comunque dietro sempre. Devo però dire che più di una volta sono riuscito a starmene pacifico senza scrollare, anche nei pomeriggi in cui sotto l’ombrellone non c’era effettivamente nulla da fare. Galleggio su questa situazione in cui non esco dalla dipendenza, ma continuo a tenerla sotto controllo, almeno come percezione.

Voglio prendere l’abitudine di fare attività fisica 3 volte alla settimana.
A Giugno è andato un po’ tutto a puttane. Prima ho avuto l’influenza, poi sono andato in vacanza. In entrambe le situazioni mi sono trovato a dover affrontare una sosta “forzata” di una settimana. Quella in vacanza forse sarebbe potuta essere evitata, ma l’unica era alzarsi alle 6 anche al mare. E va beh, vaffanculo. Anche quando ho corso però ho avuto non pochi problemi, un po’ per il caldo e un po’ per la difficoltà di trovare un regime di allenamento che mi andasse bene. Tocca usare questo Giugno come punto “zero” e da luglio ripartire con costanza e determinazione, magari uscendo dove correre col caldo è decisamente meno complesso.

Voglio perdere qualche chilo. Diciamo 7-8.
La vita fa schifo. Ok l’età e la fisiologica condizione ballerina del peso, ma oggettivamente prendere 3kg in una settimana di mare mi sembra una punizione fin troppo eccessiva. Il grafico è allucinante. Sono precipitato a 80kg post influenza, per poi risalire a 84 dopo due giorni di bagordi con gli amici. Una settimana in controllo per riperdere un chiletto e SBAM, altri due presi al mare. Così è anche, onestamente, demotivante. Però oh, se la natura non remasse contro non starei facendo tutte ste cose.

Voglio chiudere un pop shove it e/o un ollie in skate.
Questa devo leggerla ogni mese per ricordarmi il fallimento peggiore, che è non averci manco provato davvero.

Voglio andare almeno 6 volte al cinema (+2 rispetto al 2023).
Siamo a 5 su 6, ho visto Bad Boys 4. E’ molto brutto.

Voglio tornare a vedere almeno 12 concerti (+4 rispetto al 2023).
Poteva essere il mese in cui facevo 3 concerti in 3 giorni (De Crew, Casey e Gazebo Penguins) e sono riuscito a fare solo il primo causa, appunto, influenza. Siamo comunque un concerto sotto il PAR, ma all’orizzonte non c’è così tanta roba devo dire. Ci si crede comunque.

Voglio finalmente riuscire a (ri)fare il rifugio Quintino Sella.
Se tutto gira come dovrebbe, ci si va in Agosto. La cosa problematica potrebbe essere che a Maggio inoltrato sta ancora nevicando e con la neve potrebbe essere piuttosto complesso arrivarci, ma ci penseremo a tempo debito.

Voglio chiudere/congelare qualche account social.
Sono stato a tanto così dal chiudere Twitter per l’ennesimo incazzo causato dall’ennesimo diverbio. Purtroppo non l’ho chiuso.

Questo articolo non verrà inviato tramite newsletter perchè sono sicuro non interessi a nessuno fuorchè il sottoscritto.

Buoni propositi 2024: Maggio

A fine anno scorso ho deciso che per la prima volta avrei stilato una lista di buoni propositi da provare a centrare in questo 2024. Siccome mi conosco e so di essere particolarmente incapace nel portare a termine qualsiasi piano sul lungo periodo, specie se richiede sacrifici, ho anche deciso che mensilmente avrei esposto i progressi conseguiti in maniera trasparente ed onesta su questo blog. Non perchè la cosa interessi davvero a qualcuno, ma perchè forzarmi ad una rendicontazione pubblica mi impedisce quantomeno di fingere di essermi dimenticato dell’impegno.

Il giro di boa è all’orizzonte, si percepisce una tangibile tensione. Ce la farò?

Voglio ridurre la mia dipendenza dal telefono.
Questo mese ho percepito distintamente un po’ di fatica e di ritorno alle brutte abitudini, soprattutto nella parte centrale. Poi credo di essermici rimesso di forza di volontà ed essere tornato nei binari, ma questo vuol dire che è qualcosa che devo ancora fare sempre in maniera proattiva, sforzandomici. Speravo di essere ad un punto migliore, oggi.

Voglio prendere l’abitudine di fare attività fisica 3 volte alla settimana.
Posso dire di essere fiero di me? Tre slot di corsa a settimana costanti, senza mai un cedimento, per 5 mesi. Ci avrei scommesso ZERO. In Maggio ho fatto il mio ultimo ciclo con il programma predefinito del tapis-roulant e ho iniziato a provare ad avvicinarmi ai 30’x5km. Una cosa che non capisco è che quando esco a correre (OUT) i 5km li faccio tra i 32 e i 34 minuti, mentre sul TR per farli in 36 devo letteralmente ammazzarmi. Però vediamo adesso se riesco a prendere il ritmo.

Voglio perdere qualche chilo. Diciamo 7-8.
Dopo una prima parte del mese in cui mi sono un po’ lasciato andare, sono tornato a controllarmi e ho toccato quota -10Kg. Non sono magro, ma sto sicuramente molto meglio di prima.

Voglio chiudere un pop shove it e/o un ollie in skate.
Questa devo leggerla ogni mese per ricordarmi il fallimento peggiore, che è non averci manco provato davvero.

Voglio andare almeno 6 volte al cinema (+2 rispetto al 2023).
Sono andato a vedere The Fall Guy (recensione: mi è piaciuto) e così sono arrivato a 4 su 6. Paccherò molto probabilmente Furiosa, vediamo cosa ci porta l’autunno. Conta se porto i bambini a vedere Oceania 2 quando esce? Direi di sì.

Voglio tornare a vedere almeno 12 concerti (+4 rispetto al 2023).
Siamo a 6 in 5 mesi, quindi 1 sotto il par. Ho visto i Nofx e gli American Football. Del primo ho scritto, il secondo era la mia ultima possibilità di innamorarmi di una band fondamentale che mi ha sempre fatto cagare. Spoiler: non mi sono innamorato. La prima settimana di Giugno potrei vedere 3 concerti in tre giorni, anche se dubito di farcela, ma in generale sono contento di essermi dato un obbiettivo come questo perchè mi sono ricordato di come i concerti siano ancora una delle cose che mi fa stare meglio. Sarebbe super se iniziassi anche a vederne di belli.

Voglio finalmente riuscire a (ri)fare il rifugio Quintino Sella.
Se tutto gira come dovrebbe, ci si va in Agosto. La cosa problematica potrebbe essere che a Maggio inoltrato sta ancora nevicando e con la neve potrebbe essere piuttosto complesso arrivarci, ma ci penseremo a tempo debito.

Voglio chiudere/congelare qualche account social.
Ho definitivamente cancellato gli account di Threads e Blu Sky. Li avevo di fatto già messi in pausa da inizio anno, ma ho pensato che non avesse troppo senso tenere online una cosa che non mi interessa, quindi ho deciso per la cancellazione definitiva. Non cambia nulla? Probabile. Però anche il retro pensiero di avere quegli account adesso se ne può andare affanculo. Ogni tot penso anche di chiudere Facebook, ma poi mi ricordo che SAVE THE OLD SCENE è l’unico posto nell’internet dove ancora trovo spunti per la musica da ascoltare e quindi resisto.

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Buoni propositi 2024: Aprile

A fine anno scorso ho deciso che per la prima volta avrei stilato una lista di buoni propositi da provare a centrare in questo 2024. Siccome mi conosco e so di essere particolarmente incapace nel portare a termine qualsiasi piano sul lungo periodo, specie se richiede sacrifici, ho anche deciso che mensilmente avrei esposto i progressi conseguiti in maniera trasparente ed onesta su questo blog. Non perchè la cosa interessi davvero a qualcuno, ma perchè forzarmi ad una rendicontazione pubblica mi impedisce quantomeno di fingere di essermi dimenticato dell’impegno.

Siamo arrivati ad Aprile, si è chiuso il primo quadrimestre. Non farò una pagella, ma il solito recap.

Voglio ridurre la mia dipendenza dal telefono.
Continua la sensazione di non essermi del tutto liberato da questa dipendenza. Mi rendo conto che, soprattutto nei momenti liberi, se non ho qualcosa da fare di diverso finisco a scrollare senza un senso lo schermo dello smartphone, in balia di contenuti terribili proposti dall’algoritmo. Diciamo che l’idea che mi ero fatto è ancora molto distante dal risultato ottenuto, ma scrivere qui continua a tenermi il problema sul radar e credo davvero la consapevolezza sia tutto in questo percorso.

Voglio prendere l’abitudine di fare attività fisica 3 volte alla settimana.
Continuo a macinare con costanza. Il calendario di Aprile mi ha permesso non solo di chiudere il programma 5 in toto, ma di avere una preview del programma 6 e credo sarà l’ultimo che utilizzerò, tra quelli preimpostati sul mio tapis roulant. Siamo arrivati a 40 minuti di corsa, ma su una distanza che sta intorno ai 5km e il mio obbiettivo era di stabilizzarmi su quella stessa distanza, ma fatta in 10 minuti meno. Devo quindi iniziare a pensare a programmi di ripetute fatti “a mano”. La nota positiva è che per due volte sono andato a correre all’aperto (out) e ho entrambe le volte chiuso i 5km sotto i 32 minuti, che non è ovviamente un tempo eclatante, ma che per il mio livello di preparazione e atletismo vedevo abbastanza lontano.
Vediamo se riuscirò a consolidarlo per bene anche al TR. Altra nota: alternare le alzatacce per la corsa ad una sveglia “normale” nei giorni di riposo inizia a crearmi non pochi problemi, perchè non mi abituo alla sveglia presto e soffro moltissimo l’alzarmi per correre. Ho deciso quindi di impostare sveglia presto anche nei giorni di relax, vediamo se la regolarità aiuterà la mia voglia di tirarmi in piedi.

Voglio perdere qualche chilo. Diciamo 7-8.
Aprile era un mese terribile nell’ottica del dimagrimento: Pasqua, compleanno e ponte del 25 fatto in Umbria e Toscana. Ci sarebbero stati tutti i presupposti per fare una brusca marcia indietro rispetto ai risultati ottenuti fino a qui.
Invece devo dire che la situazione si chiude tutto sommato in controllo, con addirittura qualcosina in meno sulla bilancia di quando abbiamo iniziato il mese. La zona verde del grafico continua a sembrare molto lontana, soprattutto senza fare rinunce più solide in ambito alimentare, però vediamo come andrà a Maggio.

Voglio chiudere un pop shove it e/o un ollie in skate.
E’ presto, volendo, ma non vedo cambiamenti all’orizzonte e potrei quasi già certificare di aver fallito l’obbiettivo.

Voglio andare almeno 6 volte al cinema (+2 rispetto al 2023).
Un po’ per la gag di andare al cinema invece di veder vincere lo scudetto all’Inter nel derby, un po’ perchè effettivamente era un film che sarei voluto andare a vedere, anche questo mese ho aggiunto una tacca sulla mia poltroncina dell’Arcadia guardando Civil War di Garland (molto bello). Siamo a metà dell’opera, ma devono ancora uscire Furiosa, Deadpool & Wolverine, Bad Boys 4 e The Fall Guy oltre al fatto che se mi gira porto i figli a vedere Luca in sala. Possibilità di centrare l’obbiettivo ce ne sono.

Voglio tornare a vedere almeno 12 concerti (+4 rispetto al 2023).
Quarto concerto in 4 mesi: check. Sono infatti andato a vedere i Trophy Eyes in Santeria per quello che probabilmente era il concerto che aspettavo di più. Purtroppo il locale era mezzo vuoto e una buona parte delle persone presenti che conoscevo aveva l’accredito, quindi ho idea che l’evento in sè non sia stato poi sto grande successo. Loro però mi son piaciuti parecchio anche solo per la voglia che ci hanno messo di fronte ad una platea così scarna. Per me molto promossi, mi è addirittura venuta voglia di sentire anche i dischi loro di cui non ho minimamente idea aka tutti tranne l’ultimo. Detto questo: 4 concerti in cascina, 2 prossimi di cui ho già il biglietto, un altro paio in calendario e qualche robetta locale sul radar prima dell’estate. Cautamente ottimista.

Voglio finalmente riuscire a (ri)fare il rifugio Quintino Sella.
Sempre chiuso, sempre da definire più avanti. Forse potrei crederci ad Agosto.

Voglio chiudere/congelare qualche account social.
Stallo pieno.

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Civil War

Ieri sera si giocava il derby di Milano. Non un “normalissimo” derby, ma una sfida che avrebbe potuto consegnare all’Inter lo scudetto 23/24 e la seconda stella sulla maglia.
Piuttosto che assistere ad uno scempio del genere mi sarei fatto volentieri cavare gli occhi, quindi quale miglior modo per evitare qualsiasi contatto con la tragedia, se non rinchiudersi in una sala cinematografica?
Sono così andato a vedere Civil War, un film che mi interessava molto vedere, ma che potrei inconsciamente aver selezionato sulla base di aspettative mal riposte negli 11 rossoneri che sarebbero scesi in campo di lì a poco.
E’ andata come è andata, Inter merda sempre, ma posso comunque dire due o tre robine veloci sul film.
Prima, però, il trailer:

Civil War racconta gli ultimi giorni di una ipotetica guerra civile US seguendo la storia di un gruppo di reporter decisi a coprire gli eventi militari che dovrebbero portare alla conclusione del conflitto, ovvero la caduta della Casa Bianca. Il gruppo è composto da una reporter scafata e anaffettiva (Kirsten Dunst), un giornalista d’assalto drogato di adrenalina (Pablo Escobar), un anziano reporter a caccia dell’ultimo colpo (Stephen McKinley Henderson) e una ragazzina intraprendente che prova ad iniziare una carriera da fotografa di guerra (Cailee Spaeny). La caratterizzazione dei personaggi non va oltre queste due righe, esplicitate per altro nei primi 10 minuti di film, ma non è necessario ci vada. Non c’è altro da sapere perchè il film non vuole parlare di loro, vuole solo usarli per mostrare la guerra civile nei suoi dettagli più crudi e violenti. Aspetti non solamente correlati alla brutalità delle battaglie e delle torture, mostrate senza nessun tipo di filtro, ma anche e soprattutto legati ad un sottotesto psicologico pesantissimo: per tutto il film nessuno dà l’impressione di aver presente per cosa stia combattendo e contro chi lo stia facendo. Il film non bada minimamente a contestualizzare il conflitto, come a dire che le ragioni di una guerra sono sempre e comunque marginali, e restituisce uno scenario in cui ci si spara addosso per sopravvivere, ma non senza un certo godimento.
Questo è.
Un’ora e 49 minuti di rappresentazione della guerra per quel che è nei fatti, ma senza il paracadute dato dal fatto che quel che stiamo vedendo succeda in qualche luogo esotico che l’americano medio non saprebbe posizionare sul mappamondo. No. Vediamo la guerra a New York, a Washington, nelle campagne della West Virginia… e sono immagini potentissime, rese ancora più forti da una fotografia, per quel che mi riguarda, strepitosa.

Piccolo paragrafetto degli [SPOILER].
Non ho particolarmente apprezzato la scelta del finale, con il sacrificio della Dunst un po’ troppo appeso in aria per avere l’impatto che avrebbe dovuto. Di fatto, come dicevo, non c’è particolare spazio per dare spessore ai personaggi durante il film e quindi quel gesto si contrappone unicamente ad una frase detta dalla stessa ad inizio film. Un “Non mi sacrificherò per te, quando sarà il momento” che non abbiamo modo di comprendere quanto sia in personaggio rispetto alla scelta effettivamente compiuta. Poi capisco sia utile per fare da contraltare all’evoluzione diametralmente opposta fatta dal personaggio della Spaeny nella medesima situazione, ma diciamo che senza la potenza delle immagini che ci hanno portato fino a lì mi avrebbe fatto girare abbastanza i coglioni, come chiusura.
[/SPOILER]

Di fatto Civil War è un altro film pesantuccio che però vale molto la pena vedere al cinema, a mio avviso. Per le immagini, per le scelte sonore, ma anche per dare un po’ di sacralità all’argomento, volendo. Attori tutti molto in parte e perfettamente credibili, cosa che aiuta a tenere su personaggi che non hanno altro su cui poggiare, buon ritmo e una durata consona al contenuto. Sono uscito dalla sala senza la sicurezza di poter dire che mi fosse piaciuto, ma a freddo direi che è davvero un bel film.
Adesso però ho bisogno di andare al cinema a vedere una mega cazzata, che tra questo e La Zona di Interesse ho fatto il pieno.
Due note di colore, a chiudere:
1) Il personaggio di Moura durante tutto il film mette solo 2 t-shirt. Essere me è passare una quantità di tempo illogica, durante la visione, cercando di capire se fossero magliette di gruppi musicali.
2) Nel film ci sono alcune scene in cui salta all’occhio la presenza di polvere/vernice colorata (tipo quella usata nella color run). Mi sembra messa in punti precisi, con uno scopo preciso, ma non ho minimamente idea di cosa volesse dire o rappresentare. Se qualcuno ha una spiegazione in merito, sono qui.


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Buoni propositi 2024: Marzo

A fine anno scorso ho deciso che per la prima volta avrei stilato una lista di buoni propositi da provare a centrare in questo 2024. Siccome mi conosco e so di essere particolarmente incapace nel portare a termine qualsiasi piano sul lungo periodo, specie se richiede sacrifici, ho anche deciso che mensilmente avrei esposto i progressi conseguiti in maniera trasparente ed onesta su questo blog. Non perchè la cosa interessi davvero a qualcuno, ma perchè forzarmi ad una rendicontazione pubblica mi impedisce quantomeno di fingere di essermi dimenticato dell’impegno.

Terzo mese, le cose da dire iniziano a diventare pochine.

Voglio ridurre la mia dipendenza dal telefono.
Alcuni giorni mi sembra di essere sensibilmente migliorato, altri mi sembra non sia cambiato nulla. Fino a che continuerò a far caso a quanto uso il telefono credo che quantomeno io possa tenere il problema sotto controllo e forse è il massimo a cui posso puntare. Continuo comunque ad impegnarmici.

Voglio prendere l’abitudine di fare attività fisica 3 volte alla settimana.
Un altro mese chiuso tenendo botta, un altro mese chiuso alzando l’asticella. 4,1 km in 30 minuti è il ritmo cui sono arrivato nella versione potenziata (*) del programma 4 per il mio tapis roulant. Devo dire che se non sono arrivato al mio limite, non credo di esserci troppo distante perchè finisco gli allenamenti in evidente carenza di ossigeno. Le gambe, perlomeno, sembrano reggere. Probabilmente passare al programma 5 sarà un mezzo passo indietro in termini di ritmo, almeno nella sua versione iniziale, vedremo come va. Devo dire che per la prima volta questo mese  mi è capitato di sentir suonare la sveglia e non avere mezzo cazzo di alzarmi per andare ad allenarmi. Pensavo che la regolarità mi avrebbe aiutato in questo, ma evidentemente non è così. Per ora non ho comunque ceduto.

Voglio perdere qualche chilo. Diciamo 7-8.
Obbiettivo centrato.
Il difficile ovviamente è mantenersi, ma non sarà un mio problema oggi perchè ho in realtà deciso di continuare a scendere. Ho arbitrariamente fissato la mia zona di forma tra i 77 e gli 81kg e proverò ad arrivarci continuando a gestirmi come in questi mesi: controllato, ma non a dieta ferrea. Pasqua primo vero banco di prova.

Voglio chiudere un pop shove it e/o un ollie in skate.
Due mesi che non salgo su una tavola. Vaffanculo. La verità vera è che non ho i coglioni di mettermi nel corsello box con lo skate senza l’alibi di mio figlio, ma ho anche paura di farmi male e compromettere la cosa della corsa che invece sta funzionando. Non dico di essermi arreso, ma sarei il primo sorpreso di portarla a casa.

Voglio andare almeno 6 volte al cinema (+2 rispetto al 2023).
Sono andato a vedere “La zona di interesse” e ne ho parlato qui sopra qualche giorno fa. Siamo a 2, ne mancano 4.

Voglio tornare a vedere almeno 12 concerti (+4 rispetto al 2023).
Sto mese zero di zero, ma ero a credito di un concerto e quindi niente allarmismi. In realtà avrei avuto mezza intenzione di andare a sentire gli Svalbard qualche sera fa, ma sarebbero stati ancora una volta 30 euro per sentire solo un gruppo spalla in un contesto di musica irritante, come era successo coi Deafheaven. Sto giro ho ceduto al lato oscuro e passato la mano. Si resta fermi a quota 3.

Voglio finalmente riuscire a (ri)fare il rifugio Quintino Sella.
Sempre chiuso, sempre da definire più avanti. Forse potrei crederci ad Agosto.

Voglio chiudere/congelare qualche account social.
Nulla da segnalare. Però da quando corro in diversi mi hanno chiesto di fare Strava e non sto cedendo, conta qualcosa?

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Buoni propositi 2024: Febbraio

A fine anno scorso ho deciso che per la prima volta avrei stilato una lista di buoni propositi da provare a centrare in questo 2024. Siccome mi conosco e so di essere particolarmente incapace nel portare a termine qualsiasi piano sul lungo periodo, specie se richiede sacrifici, ho anche deciso che mensilmente avrei esposto i progressi conseguiti in maniera trasparente ed onesta su questo blog. Non perchè la cosa interessi davvero a qualcuno, ma perchè forzarmi ad una rendicontazione pubblica mi impedisce quantomeno di fingere di essermi dimenticato dell’impegno.

Sono passati due mesi, alcune cose bene e altre malissimo. Vediamo.

Voglio ridurre la mia dipendenza dal telefono.
La situazione continua ad essere in salita. Mi sembra di usarlo meno, ma non poco quanto vorrei. Le statistiche del telefono non aiutano più di tanto a tenere traccia dell’utilizzo, ma da quel poco che ne viene fuori direi che non sto facendo chissà quali progressi. Se non trovo una strategia concreta, fatta di azioni tangibili, mi sa che non ne esco.

Voglio prendere l’abitudine di fare attività fisica 3 volte alla settimana.
Sul piano dell’allenamento continuo incredibilmente a tenere botta e ad essere in linea coi miei programmi. Sono passato al programma successivo del mio tapis roulant e l’ho potenziato, seguendo lo stesso schema di crescita del mese scorso. Le volte che ho corso col programma enhanced sono marcate con * nello schemino qui sotto. Le gambe sembrano tenere, le pulsazioni iniziano a regolarizzarsi, ma ancora faccio davvero poco in termini di percorrenza e prestazioni, siamo a 3.2km su 25 minuti. E’ tuttavia fondamentale non farsi male e non perdere la voglia, quindi procedere per step ed incrementi sequenziali è una strategia giusta.

Voglio perdere qualche chilo. Diciamo 7-8.
Incredibilmente, anche su questo fronte si continua a procedere bene. I kg persi a fine Febbraio sono 6 in totale, -1,5 da inizio mese, cosa che mi proietta a poco più di 2kg dall’ipotetico traguardo. Questo mese però ho anche fatto i controlli annuali per la tiroide e mi sono stati aumentati i dosaggi dell’Eutirox, cosa che probabilmente sta contribuendo alla perdita di peso visto che sto mangiando in maniera più controllata, ma senza fare una vera e propria dieta. Se continuo così, potrei decidere di rivedere il traguardo al ribasso, ma cerchiamo di non farci prendere la mano da facili entusiasmi.

Voglio chiudere un pop shove it e/o un ollie in skate.
Disastro totale. Mio figlio è uscito da quei due mesi di passione sfrenata in cui era finito tra Novembre e Gennaio e io, senza di lui, di massima non prendo in mano lo skate. E’ un peccato perchè credo davvero con un po’ di impegno e costanza potrei farcela o per lo meno andarci vicino, ma non così. In tutto il mese non sono mai salito sullo skate, se non rimedio a Marzo probabilmente perderò i pochi progressi fatti in precedenza. Vicino a casa dovrebbero inaugurare uno skate park più comodo di quello di Agrate, magari mi aiuterà. Molto pessimista, al momento.

Voglio andare almeno 6 volte al cinema (+2 rispetto al 2023).
La prima volta l’abbiamo timbrata, sono andato a vedere Argylle. Ne ho letto malissimo, ma io per due orette mi sono anche divertito nonostante sia il primo a sapere che è un film pieno di difetti. Ho altre cose nel mirino, per l’anno, ma non so quando/se usciranno al cinema. Per il momento siamo in media con l’obbiettivo, quantomeno.

Voglio tornare a vedere almeno 12 concerti (+4 rispetto al 2023).
Con febbraio mi sono portato a 3, quindi bene bene.
Brevemente sui due che ho visto:
– Deafheaven @ Live (Trezzo). Ci sono andato perchè ero curioso di sentire live i pezzi del disco nuovo (Infinite granite) e non li hanno suonati. Non bastasse, si sentiva di merda ed erano di spalla a tali Knocked Loose, seconda band di sempre capace di farmi uscire a metà di un concerto (costato neanche poco, oltretutto). Non il concerto della vita, ma loro sempre belli da vedere.
– Cabrera release party @ La Tenda (Modena). Io ho il cuoricino gonfio d’amore per i Cabrera e nell’occasione presentavano il disco bello bellissimo che hanno cacciato fuori post reunion. Di spalla i Quercia in semi acustico, a cui continuo a volere bene nonostante cerchino costantemente di farmi incazzare, e i Morningviews di Rob che dal vivo mi son piaciuti davvero un botto. E’ stato molto molto bello, felice di essermi fatto la vasca.

Voglio finalmente riuscire a (ri)fare il rifugio Quintino Sella.
Questa è on hold per ovvi limiti climatici: non si possono fare 3 ore di arrampicata fino a 3600 metri di altezza quando c’è la neve ed il rifugio è chiuso. Ho iniziato a sondare il periodo di apertura, però, e quest’anno sarà limitato alla finestra che va da da metá Giugno a metá Settembre, cosa che complica un filo la questione. Va pianificato per bene.

Voglio chiudere/congelare qualche account social.
Sto usando twitter un pochino meno, no?

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Buoni propositi 2024: Gennaio

A fine anno scorso ho deciso che per la prima volta avrei stilato una lista di buoni propositi da provare a centrare in questo 2024. Siccome mi conosco e so di essere particolarmente incapace nel portare a termine qualsiasi piano sul lungo periodo, specie se richiede sacrifici, ho anche deciso che mensilmente avrei esposto i progressi conseguiti in maniera trasparente ed onesta su questo blog. Non perchè la cosa interessi davvero a qualcuno, ma perchè forzarmi ad una rendicontazione pubblica mi impedisce quantomeno di fingere di essermi dimenticato dell’impegno.

Dopo i primi 30 giorni, eccoci a fare i conti con la realtà.

Voglio ridurre la mia dipendenza dal telefono.
Ci sto provando, ma ammetto che la strada è parecchio in salita. La strategia con cui ho pensato di portare a casa il risultato mi richiedeva di implementare essenzialmente due azioni:
1) mettere il telefono fisicamente in un’altra stanza da quando rientro dal lavoro fino a quando vado a letto
2) forzarmi a non prendere MAI in mano il telefono in auto.
Al punto uno mi sono attenuto per qualche giorno nell’immediato post vacanze di Natale, ma la mancanza di una vera routine dovuta un po’ alle trasferte e un po’ all’alternanza tra ufficio e home working ha fatto saltare il banco abbastanza in fretta. Col punto due è andata grossomodo uguale perchè la app di streaming musicale che utilizzo si incarta ogni due per tre quando collegata al bluetooth e va riavviata, ma soprattutto perchè in macchina ci sto principalmente all’ora di punta e durante le code mi viene tuttora automatico (purtroppo) afferrare il telefono e iniziare a scrollare. C’è da dire però che questo proposito che mi sono dato mi fa rendere conto del problema ogni volta in cui lo faccio e quindi, a differenza di prima, riesco a rimettere quasi subito giù quello strumento maledetto dicendomi: “Smettila idiota”. E’ un primo passo per la disintossicazione, ma non è ancora sufficiente. Se riuscissi a cementare queste due abitudini poi potrei concentrarmi sull’eliminare l’utilizzo del telefono a letto prima di dormire. Qui c’è davvero tanto da lavorare, ancora.

Voglio prendere l’abitudine di fare attività fisica 3 volte alla settimana.
Oh, qui sono partito bene. Conscio di sapermi attaccare ad ogni possibile scusa per evitare di mantener fede al programma, mi sono preso un tapis roulant che ho montato in taverna nell’ufficio di mia moglie. Non è uno di quei modelli da migliaia di euro, ovviamente, ma fa il suo e ha anche una trentina di programmi precaricati che aiutano chi come me deve costruire un’attività sportiva da zero (non per dire eh, non faccio sport con regolarità dalle scuole medie.). Ci sono ad esempio 10 programmi dedicati a chi vuole bruciare calorie e sono partito da quelli. Non dal primo, per una mera questione di autostima, ma dal numero due. Dopo un paio di settimane l’ho “potenziato” aumentando leggermente i tempi nell’ottica di avvicinarmi al programma successivo, a cui dovrei passare da Febbraio. Le volte che ho corso col programma enhanced sono marcate con * nello schemino qui sotto.

Corro la mattina alle 6:30 e devo dire che questo cambio di ritmo di vita, sostanziale, al momento mi ha portato grande benessere. Dormo di più e meglio, inizio la giornata più carico e mi sento mentalmente meno appesantito. Di contro, durante ogni singola sessione di corsa rivaluto la morte.
Come si può vedere nello schemino, sto anche andando a skateare, ma ci torniamo dopo.

Voglio perdere qualche chilo. Diciamo 7-8.
La bilancia dice che in un mese ne ho persi 4, ma è una pia illusione. Un po’ perchè il mio peso iniziale post vacanze di Natale non è, grazie a dio, il mio peso “forma” e quindi almeno un paio di chili li avrei comunque persi tornando ad un’alimentazione normale e senza fare nient’altro, un po’ perchè quando si inizia un percorso di perdita peso i primi chili che si buttano giù sono essenzialmente di liquidi e sono abbastanza semplici da smaltire. Il grosso del casino è continuare la discesa.
Va anche detto che non mi sono messo propriamente a dieta, non come ai tempi della dieta di Sparta del 2018 in cui persi 15 chili in sei mesi (ripresi tutti in lockdown). Ho solo rimesso un po’ a posto il mio piano alimentare settimanale stando attento a quanto mangio e a cosa mangio. Unica vera rinuncia è la birretta serale, che per me e mia moglie sarebbe tranquillamente abitudine quotidiana, per il resto è davvero solo prestare attenzione e mangiare in maniera più ordinata perchè, so che sembra incredibile, ma non siamo due persone che mangiano tanto o che pasticciano regolarmente.
La speranza è che continuando con l’esercizio e la dieta attenta, una vera e propria dieta ferrea non serva.

Voglio chiudere un pop shove it e/o un ollie in skate.
Non ce la farò mai. Io però ci continuo a provare perchè il pop shove it per me è come l’utopia di Galeano. Intanto sono migliorato molto nella confidenza con cui sto sullo skate e questo già non è male. A skateare vado principalmente nel corsello dei box insieme a mio figlio, cosa che mi rende sostenibile la pressione sociale di farmi vedere sopra uno skate dai vicini di casa, oppure allo skate park di Agrate (indicato con P nello schemino sopra) che però è piuttosto scomodo logisticamente. Questi ritmi di allenamento, associati alle mie doti atletiche e al senso di paura che si prova a 42 anni, rendono le possibilità che io riesca nell’intento davvero prossime allo zero, ma non voglio mollare. Guardando un po’ di tutorial ho compreso il movimento e ormai riesco abbastanza bene a “scoopare” la tavola nel modo corretto perchè compia la rotazione voluta, solo che saltando non ci finisco sopra se non con un piede, credo perchè istintivamente l’altro cerchi l’asfalto per mettermi in sicurezza. Ho visto che aiuterebbe provare il movimento attaccati con le mani ad una ringhiera, ma non ne ho una che faccia al caso.

Voglio andare almeno 6 volte al cinema (+2 rispetto al 2023).
Sto ancora a zero. Avrei voluto vedere Adagio, ma ho scoperto fosse uscito solo dopo che l’avevano tolto dalle sale che mi stanno in zona. Adesso ho nel mirino Argylle, vediamo se riesco.

Voglio tornare a vedere almeno 12 concerti (+4 rispetto al 2023).
Dodici concerti sono un concerto al mese e a Gennaio sono riuscito a stare in media, beccando i The Singer is dead live a Busto Arsizio il 26/01. Concerto figo, loro bravi come sempre. Il disco nuovo è uscito a fine 2023 e non l’avevo ascoltato abbastanza da metterlo tra i top dell’anno, ma è davvero figo e in questo gennaio l’ho abbastanza tritato.
Questo proposito mi ha rimesso nel mood di stare vigile per le date che capitano in zona e oggi ho tipo 5 concerti segnati in agenda per i mesi futuri. Credo non mi capitasse dal 2019.

Voglio finalmente riuscire a (ri)fare il rifugio Quintino Sella.
Questa è on hold per ovvi limiti climatici: non si possono fare 3 ore di arrampicata fino a 3600 metri di altezza quando c’è la neve ed il rifugio è chiuso. Se ne riparla in primavera inoltrata.

Voglio chiudere/congelare qualche account social.
Prima di scrivere questi propositi avevo deciso di congelare Threads, poi ho fatto lo stesso con Blue Sky. Non credo di riuscire a staccarne altri, ma va detto che tantissimi tra i profili che seguivo e con cui interagivo hanno mollato X Twitter quindi potrei iniziare ad usare meno anche quello. Al momento però non riesco ad immaginarmi senza.

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NBA All-Star Game 2024

Quest’anno sto seguendo pochissimo l’NBA.
Credo dipenda tanto dall’aver mollato Dunkest, che vuoi o non vuoi mi costringeva a provare a stare al passo con i record delle squadre, gli stati di forma dei giocatori e, soprattutto, le statistiche individuali. Senza quella leva e senza più tanta voglia di guardare le partite di regular season, il mio è il voto dell’utente disinformato, che segue quelle due o tre pagine di basket sui social e si fa un’idea in merito ai post che legge, agli highlight delle giocate e ad una base di simpatia e preconcetto che da sempre pesa sulle mie scelte.
Fatta questa dovuta precisazione, ecco le mie selezioni per l’All-Star Game 2024.

Quest’anno, come intuibile, la spiega sarà più facile del previsto.
WEST:
Ho votato in blocco tutto il quintetto di OKC, compreso quello che va con le ragazzine, perchè tifo durissimo per loro. Sono giovanissimi, cazzutissimi e con dei margini di miglioramento e crescita spaventosi. E poi hanno Shai, che è un giocatore meraviglioso e quasi unico nel panorama dell’NBA attuale. Ultra curioso di vederli quando la palla inizia a farsi pesante, ma per il momento sono la cosa che mi piace di più dell’NBA e quindi ce li porto tutti. Tra i rimpianti per questa scelta su tutti forse Fox è il più grosso, anche più di Edwards.
EAST:
Qui la situazione è più complessa perchè mi tocca fare delle scelte e, soprattutto, giustificare delle esclusioni. I Celtics mi stanno sulle palle, tutti, tranne Porzingis e White. Visto che era lecito pensare che Porzingis fosse ormai un ex giocatore, porto volentieri lui. Inoltre, non esiste che io possa votare quello del “Non esiste fallimento nello sport”. Quindi come si va avanti? Non potendo andare con 4 guardie più Porzingis, che sarebbe stata la mia scelta ideale, ho dovuto pescare qualche ala che prendesse il posto della guardia che avrei scelto. Con Phila è stato facile, perchè Embiid merita un posto e quindi portare lui al posto di Maxey ci sta. Con NY è più complesso lasciare giù Brunson per Randle, ma neanche così scandaloso. A questo punto le tre pedine del froncourt le ho, quindi devo solo scegliere una guardia da affiancare ad Haliburton, che per la precisione secondo me quest’anno dovrebbe andarci senza neanche far votare le persone, con un posto assegnato di diritto. E allora via di doppio playmaker e butto dentro LaMelo, un po’ per la quota Hornets e un po’ per la solita questione di portare al circo il principe dei giocolieri.


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Chi perde, spiega

E quindi eccoci qui.
Durante la semifinale di andata sono stato coinvolto in un meeting aziendale, quindi l’ho vissuta un po’ come Fantozzi quando, nei primi dieci minuti di partita, arrivavano via whatsapp notizie incredibili di doppio vantaggio nerazzurro e infortunio di Bennacer. Solo che, purtroppo, era tutto vero. 
Ieri è stato pure peggio, perchè mi è toccato seguirla. Ho dovuto sedermi davanti alla tv per constatare al minuto 3 di avere più voglia io di chi stava in campo. E non è questione di crederci, perchè non c’era nessuna ragione per crederci. E’ più quell’orgoglio misto disperazione che dovrebbe portare a giocare una partita come quella di ieri con il sangue agli occhi. Una di quelle partite in cui la frustrazione ad una certa affiora e così, quando finisce in rissa, da casa devi soffocare l’istinto becero che ti porta a sperare di menare un avversario che non sei riuscito a battere.
Se ieri fosse finita in rissa invece, onestamente, le sberle avrei voluto che i nostri le prendessero, più che darle.
Siamo scesi in campo con l’atteggiamento di chi punta prima di tutto a limitare i danni, a non prendere imbarcate, con l’unico obbiettivo di poter andare in conferenza stampa alla fine e sproloquiare di testa alta. Solo che non esiste limitare i danni in un derby semifinale di Champions League. Esiste vincere o perdere. Sarebbe potuta finire 0-0 come 3-0 e oggi i discorsi da fare sarebbero stati gli stessi, perchè l’inter ci è stata superiore in tutto e torniamo a casa senza nemmeno la possibilità di rimuginare sulla sfiga o l’arbitraggio. Solo con l’immagine del giro palla finale e i loro olè di merda nelle orecchie. 
Una bruttissima pagina di Milan con cui dovremo convivere.

L’idea adesso è provare a capire come ci siamo arrivati, mentre ci lecchiamo ferite su cui, simultaneamente, stiamo gettando del sale.
Ho passato un anno a sentire minchiate relative ad uno scudetto “fortunato” o “regalato” relativamente ad una stagione dove, senza dietrologia o complottismi, il Milan ha chiuso con meno punti di quanti avrebbe dovuto avere a differenza di chi inseguiva. Il Milan ha vinto MERITATAMENTE lo scudetto.
Diverso sarebbe sostenere che il Milan 21-22 avesse la rosa più forte della serie A. Non è così. Avevamo una rosa compatta, ma cortissima, che uscendo da tutte le competizioni praticamente subito ha potuto focalizzarsi sul campionato e tenere botta in una stagione dove le avversarie, ognuna a suo modo, avevano lasciato spazio e punti per strada. Cosa che quest’anno il Napoli invece non ha fatto. Ad ogni modo, ci siamo ritrovati a maggio con la rosa compatta e vincente e un pezzo importante, ma non così fondamentale come piace raccontare, in uscita. 
Non ero nella stanza dei bottoni, ma secondo me il ragionamento societario è stato questo: “Lo scudetto non cambia la priorità, che è continuare a giocare la CL arrivando nei primi 4. Quel che si può fare, concretamente, è aggiungerci un cammino più lungo in coppa continuando a lavorare programmaticamente sul futuro.”
In quest’ottica, il tanto vituperato mercato estivo io tendo quasi a salvarlo. Perchè per quell’obbiettivo, ragionevolmente, allungare la panchina con dei rincalzi e investire su un giovane di prospettiva per il ruolo più scoperto negli 11 titolari (quello di Kessie/Krunic) era un’idea valida. Ovviamente qualcosa di diverso andava fatto, non sono qui a nascondermi. Oltre a tante giovani scommesse qualche giocatore sicuramente pronto andava inserito, se l’obbiettivo era portare a casa qualche partita di campionato in più con le seconde linee senza accendere ceri alla madonna, ma di massima hanno preso un vice Giroud (Origi), hanno rimpolpato il centrocampo con Adli, Pobega e Vranckx e puntellato in difesa con Thiaw e Dest in aggiunta al rientro a regime di Kjaer. E poi sono andati all-in per l’unico che sarebbe dovuto diventare titolare: Charles De Ketelaere.
Cosa è successo, allora?
Non è facile dirlo, però quello che è arrivato a me che le guardavo dal divano è che nessuno di questi nomi si sia rivelato in grado di giocare a pallone in Serie A, restituendoci a questo punto una rosa ancora più corta di quella dell’anno prima, costretta ad affrontare tutti gli impegni di una stagione lunghissima e con la grande variabile del Mondiale in mezzo. E’ successo che per il secondo anno di fila il tuo portiere si è fatto male senza che tu avessi provveduto ad un rimpiazzo presentabile (sfiga) e che due dei tuoi giocatori chiave, dopo essere stati spremuti da te, si sono anche dovuti sparare un cammino mondiale impegnativissimo conclusosi con la botta psicologica della finale persa. A fine Dicembre tutto questo era evidente e sotto gli occhi di tutti ed è qui che c’è stato il vero, gigantesco errore: non fare nulla. Per tutto Gennaio, col mercato aperto e la squadra che prendeva 3 gol nei primi 20′ contro letteralmente chiunque, la società non ha mosso un dito per tentare di aggiustare una situazione che, se anche figlia di decisioni giustificabili e ponderate, di fatto urlava per la necessità di interventi.
Lì è andato tutto, come si suol dire, affanculo.
Corti, stanchi e (si vocifera) non più compatti come l’anno precedente: quella che anche sulla carta sarebbe stata una salita è diventata una parete da arrampicata. Col senno del Poi sembra facile dirlo, ma se una tra il Tottenham in crisi ed il Napoli sbruffone avesse fatto il favore di eliminarci, oggi saremmo probabilmente messi meglio in campionato e parleremmo di questa stagione con toni decisamente diversi. Non è andata così, ma non è detto sia necessariamente un male.

Quindi, adesso, che si fa?
Questo terzo paragrafo ci porta obbligatoriamente ad interrogarci sul futuro e, secondo me, il vero nodo da chiarire è quello relativo all’allenatore. Io vorrò sempre bene a Stefano Pioli e resto convinto che nessun coach al mondo, nessuno, con questo Milan avrebbe fatto meglio di quel che Pioli ha fatto tra il 2020 e il 2022. Fino a prima di questo derby tremendo la mia posizione quindi era che, senza i dovuti investimenti sulla rosa, nessun allenatore sarebbe potuto arrivare a portare un valore aggiunto. Oggi la penso diversamente. La mia sensazione è che un cambio in panchina sia necessario perchè qualcosa, nello spogliatoio, si è rotto e di solito queste rotture non si possono aggiustare. Chi arriva ha il compito di (ri)portarci a vincere con Cremonese e Spezia e cementare la nostra presenza di diritto tra le prime quattro teste di serie del campionato italiano. La stessa condizione del 2022, ma senza la forza di essere Campioni e senza la stabilità di un gruppo vincente.
Evitando di entrare nei meandri dei discorsi economici e di bilancio che mi danno il voltastomaco e di cui parlano ormai tutti i tifosi, la scelta di cambiare allenatore porta con se un bivio:
1) Prendere un allenatore “più forte” e alzare l’asticella delle ambizioni.
2) Prendere un allenatore “scommessa” e, implicitamente, ridimensionarci.
Contro intuitivamente partiamo dall’opzione 2. Forse è il mio essere tifoso a farmela sembrare meno percorribile di quanto sia in realtà, ma non ci credo. Certo, permetterebbe di continuare senza stravolgere la rosa o investire massivamente e oggi, con il quarto posto a fortissimo rischio, sono variabili non di poco conto. Un nuovo allenatore con aspettative modeste potrebbe magari recuperare qualcuno dei cento ragazzini smarriti di Milanello e, col supporto della dirigenza, traghettarci ad una stagione 24/25 più profondi e competitivi di oggi. Il rischio di fallimento però è davvero altissimo e non credo il Milan abbia un altro anno bonus per riprovarci. 
L’opzione 1 è certamente suggestiva, ma porta con sé una certa mole di implicazioni poco probabili. Un allenatore di grido chiama investimenti, per lui e per la rosa. Potendo fare il fantamercato dei sogni ci sono tanti ruoli in cui il Milan ha bisogno di innesti, troppi per credere si possa davvero fare senza smantellare l’ossatura attuale, che vuol dire vendere qualche pezzo dei pochi che hanno un mercato. Uno su tutti: Leao. Io non sono per forza di cose contrario a cedere il portoghese, ora che il rinnovo ci porta a poter fissare noi la cifra, ma non ho garanzia alcuna questo produca automaticamente l’irrobustimento della rosa auspicato. Tocca avere fiducia in chi tira i fili, ma il passato recentissimo un po’ di scetticismo addosso me lo ha buttato.
Tocca navigare a vista in un futuro con più nebbia di quanto fosse legittimo aspettarsi 12 mesi fa.

Forza Milan.


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NBA All-Star Game 2023

Lo so, quest’anno arrivo quasi fuori tempo massimo, ma paradossalmente il problema è stato l’aver votato troppo in anticipo e non aver più avuto voglia e tempo di scrivere il post. Ora, però, rimedio.
Come sempre vi metto lo screen della votazione e poi spiego le scelte, premettendo che tutte le assenze importanti che vi sembra di vedere non sono legate ad infortuni o altro, è proprio spudoratissimo tifo contro.

Iniziamo dal quintetto di sinistra.
WEST
MA COME NON C’E’ DONCIC???!??!? No, non c’è. So di essere ormai scollinato nell’hating con lui, però per quel poco che seguo si è infilato nel ruolo del classico giocatore che mi infastidisce vedere in campo, al netto dell’indiscutibile supremazia tecnica che mostra in ogni partita. Non mi piace il suo gioco, non mi piace il suo atteggiamento e sono convinto che se non cambierà registro vincerà molto meno di quello che uno col suo talento dovrebbe e potrebbe portare a casa. Quindi niente voto, sorry. Al suo posto ci metto il mio giocatore preferito oggi, Morant, non solo perchè è fortissimo, ma anche perchè dovrebbe essere il primo nome che viene in mente a chiunque pensando al contesto da circo della partita delle stelle. Con lui, un giocatore draftato dagli Hornets, ma scambiato per uno che al momento è al gabbio per violenza domestica. Gilgeous-Alexander, uno dei giocatori che sta venendo fuori meglio in quel ruolo e che sarebbe bello vedere in un OKC più competitiva, per testare anche quel tipo di parametro. Ho idea che ci sarà modo, però, neanche troppo in là col tempo.
Passiamo ai lunghi, dove quest’anno ho deciso di sfoggiare un frontcourt total white. In ala piccola mettiamo Markkanen, giocatore che un po’ tutti (e io in primis) davano ormai per bruciato e che invece a Utah ha continuato a far vedere le meraviglie già messe in mostra all’europeo. Mezza stagione non basta, ma la speranza è che questo nuovo inizio lo porti a diventare una solida realtà. A fare il 4 metto Sabonis, altro giocatore che forse non ha i numeri (non in senso meramente statistico) per stare con quel ruolo e quello spazio in una contender propriamente detta, ma che sta rendendo i Kings una contender non propriamente detta e se questo non vale l’ASG allora non so cosa lo valga. Tra le ali onestamente fino a che ha giocato un posto se lo sarebbe meritato anche Davis, ma sono un po’ stufo di vederlo giocare si e no 30 partite all’anno. Che sia fortissimo non si discute, ma anche basta.
A fare il centro l’unica scelta possibile, il giocatore più forte della Regular Season nonché idolo a 360°, Nikola Jokic.

EST
Anche qui diciamo scelte abbastanza piccanti. Come visto ad ovest, ho una particolare simpatia per i candidati MIP quindi a fare il play ci metto Haliburton, altro giocatore che mi piace parecchio. Il contesto in cui naviga è quello che è, ma direi che il suo lo sta facendo più che egregiamente e penso che prima o poi anche lui avrà modo di giocare in situazioni meno avvilenti. Lo aspetteremo. A completare il backcourt non può che esserci Spida Mitchell, che al momento della mia scelta non aveva ancora piazzato la partita da 71 punti. Cleveland squadra simpatia ad est senza mezzi termini e lui sta facendo una stagione che, personalmente, non mi sarei aspettato per maturità e senso di responsabilità, non dopo com’era andata a Utah. Bravo Donovan.
Per le ali mi è stato impossibile escludere Tatum, nonostante io non abbia particolare simpatia verso Boston (eufemismo). Al momento per me è il giocatore con più fame e consapevolezza nel mazzo e ho idea che se tornerà a giocarsi le finals anche quest’anno, sarà una storia molto diversa. In posizione 4 vuoto pneumatico. Non avevo un candidato che mi piacesse e allora ho deciso di premiare Banchero che, da prima scelta semi-inaspettata, a Orlando sta quantomeno giustificando la pick in maniera robusta. Se riuscissimo anche a finirla con la pantomima della nazionale, sarebbe il top. 
Last, but not least, Joelone Embiid a fare il centro. Gli si può dire quel che si vuole, ma è onestamente fortissimo e il fatto che non abbia mai avuto una chance di giocarsela è meno responsabilità sua di quanto tanti dicano.