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Brevi recensioni volanti

E’ un po’ di giorni che ho in ballo di scrivere questo post, ma sono successe essenzialmente due cose: GTA V e il maxi recupero di Breaking Bad. Di conseguenza, trovare un minuto libero per fare questa cosa è stata operazione ardua. Se lo sto facendo adesso è perchè sto avendo qualche difficoltà a reperire “Say my name”, settimo episodio della quinta stagione della serie, e non ho voglia di perdere d’occhio il download distraendomi con cose tipo la playstation. Comunque sia, di fila sparo la mia personalissima, opinabile e non richiesta opinione riguardo qualche disco che sto ascoltando in questi giorni. E’ tutta roba uscita di recente, dove con di recente si intende quest’anno. Ed è tutta roba che a mio avviso merita.

DEFEATER – LETTERS HOME
Un po’ ovunque si legge che sto disco non vale il precedente. Se mi prendo qualche minuto per scriverne a mesi dall’uscita è solo per dire che secondo me non è vero. Qui non c’è una seconda parte acustica e forse la seconda parte acustica era la cosa più figa del disco precedente, ma i pezzi son tutti buoni, con punte clamorose. Tipo “Hopeless again”, o anche “Bled Out”. Se piace il genere secondo me loro sono attualmente una delle realtà migliori insieme a [SPOILER] quelli che recensisco qui sotto [/SPOILER]. Non c’è molto altro da aggiungere. Nel mio completo disinteresse per la cosa, ho leggiucchiato in giro che i loro dischi sono tutti concept che narrano storie di una “working class family” nel post seconda guerra mondiale. Per alcuni credo sia un valore aggiunto, per altri un deterrente. A me, come dicevo, frega poco. Mi piacciono molto i pezzi, ma ho già detto anche questo.

TOUCHE’ AMORE’ – IS SURVIVED BY
Un po’ ovunque si dovrebbe leggere che sto disco non vale il precedente. Se mi prendo qualche minuto per parlarne è perchè ciò nonostante è un disco fighissimo. Menarla perchè non regge il confronto con quello prima è come andare a dire a Maradona che è un fallito perchè non ha più fatto un gol come quello contro l’Inghilterra. “Is survived by” è un disco bellissimo, preso male come pochi dischi possono essere, e pieno di pezzi clamorosi tipo “Harbor”, “Non fiction” e la stessa title track. Pare sia parere comune e abbastanza diffuso che i Touché Amoré siano una band HC per ragazzine o per gente dalla sessualità dubbia. A me piacciono una cifra.

MOVING MOUNTAINS – S/T
La cosa brutta brutta del disco precedente è che, d’improvviso, i Moving Mountains si erano convinti di essere i Thrice di “Vheissu”, ovvero i Thrice nel loro momento più basso in carriera. La sbandata, a quanto pare, sembra passata. Basta grida sguaiate messe a cazzo dentro i pezzi, basta chitarre fragorose. Si torna a mettere al centro le melodie, i suoni puliti e la voglia di poesia. Il disco è quindi di una mollezza incalcolabile, ma questo per quanto mi riguarda non è un male. Non brilla per tecnica, originalità o suoni, ma se piacciono le melodie ce n’è dentro abbastanza da far contento chiunque. Basta ascoltare “Hands” per finirci dentro in pieno. A me è successo.

BALANCE & COMPOSURE – THE THINGS WE THINK WE’RE MISSING
Questo è un disco strano. Mentre lo sento mi piace sempre una botta, ha i suoni classici del disco perfetto per me: le chitarre soprattutto, ma anche la batteria e la voce son proprio come dovrebbero essere. Poi però smetto di sentirlo e non mi ricordo mezzo pezzo. Vuoto totale. Non saprei spiegare il motivo, ma è il più bel disco anonimo che mi sia capitato di sentire ultimamente. E con ultimamente intendo da tanto tempo.

OLD GREY – AN AUTOBIOGRAPHY
Parlare di questo disco è complicato. E’ sicuramente derivativo, ma come già avuto modo di dire, sticazzi. Ci sono una montagna di idee e questo è sempre un bene. Alcune idee sono stupende, altre deprecabili. Questo, invece, non è un bene. A tratti è registrato e prodotto talmente male da far girare il cazzo. In altri passaggi, dire che sia emozionante è riduttivo. Dentro non si contano le voci che gridano disperate, alcune convincono, altre meno. Insomma, è un disco assolutamente altalenante. Ma “I still remember who I was last Summer” è forse la canzone più bella e coinvolgente che abbia sentito quest’anno.

La chiudo qui. Sta sera vado a sentire i DECREW che presentano il disco nuovo, ascoltabile e downloadabile qui. Si intitola “Worse than yesterday, better than tomorrow”. Io l’ho sentito due volte e al momento non condivido la prima parte del titolo.

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