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Una donna promettente

Quasi una settimana fa sono tornato al cinema dopo il lunghissimo stop imposto dalla pandemia e l’ho fatto per andare a vedere Promising Young Woman, vincitore dell’oscar per la miglior sceneggiatura nonchè primo film di Emerald Fennell.
Mi è piaciuto molto ed è circa una settimana che cerco di trovare il tempo per buttare giù un paio di righe in merito, proprio perchè credo ne valga la pena. Nel farlo potrei usare degli spoiler, ma cercherò di segnalarli tramite la gigantesca scritta SPOILER.
Prima di leggere io fossi in voi me lo guarderei, in ogni caso.
Ora metto qui il trailer e poi via alle riflessioni.

Questo film secondo me ha tre punti di forza.
Il primo è ovviamente la scrittura, ma non tanto per la storia che il film racconta, quanto per la prospettiva da cui ce la mostra. C’è un evidente dissonanza infatti tra il vivere le vicende con gli occhi della protagonista e la loro rappresentazione con taglio tremendamente “maschilista”. E’ complesso da spiegare quindi mi aiuto con qualche SPOILER. La storia racconta di una ragazza, Cassie, che ha perso un’amica a causa di un trauma che non ha mai superato, ovvero l’aver subito un episodio di violenza durante una festa. L’equivalente di quello per cui è indagato il figlio di Grillo, per intenderci. Una vicenda che non solo ha spezzato la vita della sua amica, ma che ha anche sconvolto la sua, portandola a mollare una promettente carriera in medicina. Di contro, i colpevoli non hanno avuto alcuna ripercussione e sono andati avanti per la loro strada. I maschi, ovviamente, ma anche le donne che hanno finto di non vedere, piegandosi a quella situazione (non fatemi scrivere ancelle del patriarcato, ma quello è). A Cassie tutto questo non va giù e così decide di vendicarsi nei confronti dei responsabili, ma anche di combattere in prima linea la cultura degli abusi sulle donne.
Perchè dico che tutto viene presentato con taglio maschilista? Perchè il film è costruito con il linguaggio del thriller per tutto il tempo e anche se quasi subito scopriamo che la vendetta di Cassie, per quanto efficace, non sia nulla di criminale o illecito, il tono è sempre quello che nei film normali si usa per descrivere le gesta degli psicopatici. Tu sai che Cassie non è una pazza maniaca, ma ad ogni successiva svolta pensi possa fare qualcosa di pazzo/violento/truce perchè il film ti porta a pensarlo. Perchè una donna che si ribella è una pazza.
Lo so, scriverlo è come spiegare una barzelletta, però l’effetto cinematografico di questa scelta di scrittura ha un impatto pazzesco. Soprattutto, altro GRANDE SPOILER, nel finale, dove la musica e il montaggio sono quelli tipici di un happy ending e a te sembra una vittoria il fatto che una tizia sia stata ammazzata male per provare qualcosa che già avrebbero dovuto sapere tutti.

Il secondo punto di forza del film è la protagonista, personaggio solidissimo e veramente ben caratterizzato, interpretato in maniera superlativa da Carey Mulligan. Tempo fa avevo visto un pezzo di stand up di Daniele Fabbri (qui il link, ma avviso che contiene una bestemmia) che punta proprio sul fatto che le donne non dovrebbero avere paura degli uomini. E’ un pensiero che ho sempre condiviso. Non perchè gli uomini non siano pericolosi, ma perchè ritenevo la narrazione del pericolo che una donna corre nell’uscire di casa sovradimensionata rispetto al pericolo reale. Discorso spinoso che non ha senso dibattere qui, ma in generale quello su cui il personaggio di Cassie mi ha fatto pensare è che la donna forte, che non ha paura degli uomini e che anzi tiene testa ai loro abusi, probabilmente 9 volte su 10 si risparmia grandi spaventi e trasforma potenziali molestie in umiliazioni del proprio carnefice wannabe, ma in quel caso su 10 in cui di fronte si trova un uomo davvero pericoloso, purtroppo, si espone a cose che altrimenti avrebbe evitato. E’ un discorso orribile da fare, razionalmente, ma di cui è impossibile negare l’attendibilità. Un discorso che questo film ti butta in faccia senza pietà. Cassie è disposta a correre quel rischio per provare una tesi, ma posto sia una decisione che in un mondo giusto nessuna donna dovrebbe prendere, quante donne sono consapevoli di essere costrette a doverla affrontare su base quotidiana? Cassie non è solo un modello, Cassie è anche la fotografia di quello che implica essere un modello, nel bene e nel male, senza filtri.

Il terzo punto di forza del film è la confezione. Ho adorato la regia, la fotografia, le musiche e tutto quello che riguarda la messa in scena di questa storia. E’ un gioiellino che non ti distrae mai dal contenuto, ma che sa prendersi i suoi spazi quando la storia respira e puoi fermarti a prestare attenzione. Per me davvero un bellissimo film, audiovisivamente parlando, da cui cito su tutte la scena dell’arrivo al cottage di Cassie versione infermiera stripper, sulle note di una versione pazzesca e dissonante di Toxic che è trasposizione perfetta in musica di tutto quello che questo film vuole essere.

Ed ora, dopo i tre punti di forza, chiudo con l’unico difetto che ho trovato al film, che è la rappresentazione degli uomini. Tutti i personaggi maschili del film sono negativi e ci sta, è proprio parte centrale del discorso scardinare il #NotAllMen autoassolutorio quindi capisco il tiro, ma da uomo secondo me si è calcata troppo la mano ottenendo forse l’effetto opposto, ovvero il rischio che lo spettatore maschio non ci si identifichi e sia facilitato a derubricare la rappresentazione a “va beh, quelli sono stronzi, mentre io no.”, che è proprio la base su cui si costruisce quel tipo di risposta. Se vuoi mostrare che tutti gli uomini sono co-responsabili e farli sentire tali mentre li prendi a sberle col tuo film, devi secondo me essere meno tranchant nella rappresentazione così da accendere qualche lampadina in più nella testa di chi guarda. Parere ovviamente personale.

Il punto cruciale però resta questo: Promising young woman è davvero un bel film e dovreste guardarlo tutti.

PS: c’è stata tantissimo dibattito attorno al doppiaggio italiano per Laverne Cox, ma a costo di sembrare Capitan Ovvio, vederla sullo schermo doppiata da una voce femminile fa tutta la differenza del mondo ed è un altra bella sveglia sul tema, più forte di mille articoli di giornale.

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