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Il concerto punk

Sta sera all’Arena Parco Nord di Bologna suonano i Blink 182.
Unica data italiana.
Chissenefrega, io sto in Germania posso andare quando suonano qui.
No. O meglio, avrei potuto non fossi stato in Italia quando suonavano qui. Quindi, ironia della sorte, io sono stato in Italia quando i Blink suonavano in Germania e sono in Germania mentre suonano in Italia. Questo però non sarebbe bastato a fermarmi dall’andare a sentirli, perchè io i chilometri per i concerti li ho sempre macinati volentieri. Non fosse che Germanwings ha deciso di mettere delle tariffe al limite del proibitivo per questo week-end e, conti alla mano, spendere quattrocento euro per volare a Milano, guidare da solo fino a Bologna, vedere il concerto, guidare di nuovo all’insù e riposarmi quattro ore prima di rivolare a Colonia mi è parso eccessivo.
Anche per i Blink.
Lo so, lo so, mai avrei pensato di rinunciare a questa cosa eppure l’ho fatto. Ho provato a coinvolgere gente per essere costretto ad andarci, ma ho fallito e quindi mi sono ritrovato con la scelta dipendente unicamente da me. E ho paccato.
La versione ufficiale quindi è il problema economico.
Quella ufficiosa è che oggi come oggi per i Blink forse non sono più disposto a fare follie.
Ad ogni modo quello di cui volevo scrivere sono le indicazioni che Indipendente ha messo sul suo sito per preparare i partecipanti all’evento.
Ho trovato tutto veramente punk.
Sia la parte in cui si consiglia di portare crema solare, cappello, felpa, impermeabile e scarpe brutte (che così anche se si rovinano chissenefrega), sia quella in cui si esplicita che il concerto non è luogo dove usare droghe o alchol.
Ma la chicca sicuramente è il suggerimento di portare tappi per le orecchie in modo da non guastarsi l’udito.
Cazzo.
Sarò io che sono vecchio, ma il tutto mi è sembrato di una tristezza sconfortante.
Un po’ come la reunion di una band che a vent’anni adoravo e che ora suona non solo per soldi, ma anche dandosi le pose da “gruppo rock”.
E la cosa non può che peggiorare con l’avvento dei dischi nuovi che paiono voler mettere in cantiere.
La verità però è che mi gira il culo per non esserci andato.
Sarà per la prossima volta, quando torneranno a presentare il nuovo disco che sicuramente mi farà cagare e che con ogni probabilità toglierà dalla scaletta dei live tonnellate dei pezzi che vorrei risentire.
Essì, mi gira proprio il culo.

Nota: aggiornata la sezione “Itinerari”.

6 commenti su “Il concerto punk”

  1. al chiuso i tappi ci vogliono ve lo dice uno che ha lavorato nella sicurezza sul lavoro e continua a farlo per la propria azienda.
    Certo all’area parco nord no, ma sempre più artisti li mettono.
    L’udito è importante.

  2. Ho capito Carlo, però a tutto c’è un limite.
    Posso capire chi tutti i giorni è sottoposto ad una roba del genere, ma cazzo si parla di un concerto una tantum.
    Son seghe mentali.
    Oltretutto i tappi nelle orecchie ti segano la metà delle frequenze, quindi rischi pure di spendere un tot per vedere un live che poi ascolti per metà. :)
    Detto questo che faceva ridere non è tanto il consiglio dei tappi al concerto in sè, quanto il fatto che, viste le raccomandazioni, l’evento sembrava destinato ad un mix di bambini di dieci anni e ritardati mentali.
    Ti pare il caso di consigliare la crema solare, le scarpe brutte e il felpino ad un concerto “punk-rock”? Ma nemmeno avesse suonato Cristina D’Avena.
    Ci mancava solo la scritta in fondo “e non sudare che poi ti raffreddi”…

  3. Certo certo ho capito il tuo post, e mi ricordo perfettamente il concerto dei Green day del 2005 dove non mi volevano far entrare con lo zaino in un guardaroba improvvisato e incustodito.
    Sono così, io ho litigato con alcuni di loro senza fare nomi, sono degli stronzi patentati chi organizza concerti, prezzi assurdi e regole ancora più assurde.
    Ti assicuro che c’è chi sta peggio dell’indipendente.
    Purtroppo è tutta una mafia, e se vogliamo ascoltare i nostri gruppi preferiti ci dobbiamo accontentare.
    Tu in Germania puoi tranquillamente fare un paragone.
    Per Serj tankian il biglietto in prevendita era 30 + diritti alla cassa 38. Ti sembra possibile?E poi vogliono che non faccia delle foto? Ma vaffanculo.
    Sono talmente incazzato e senza soldi che penso di saltare i limp bizkit di settimana prossima.

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