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La figura della donna

Oggi leggendo la Repubblica mi sono imbattuto nella notizia riguardante l’ennesimo manifesto “colorito” del negozio Giallo Oro di Bari. Il manifesto è quello riportato qui a lato e la notizia in questione è linkata al manifesto. Questa questione offre talmente tanti spunti di riflessione che credo farò fatica a sviscerare tutto, ma voglio provarci perchè c’è tutto un movimento di pensiero che al sottoscritto ha ampiamente rotto il cazzo.
Andiamo tuttavia con ordine.
Il manifesto in questione è stato rimosso perchè ritenuto oltraggioso, teniamoci forte, per la figura della donna.
Che il manifesto sia di suo insensato se si pensa strettamente al messaggio pubblicitario di un negozio che compra e vende oro non ci vuole certo una laurea per comprenderlo. L’unico risultato che può ottenere è strappare un sorriso a qualcuno, ma nessuno credo possa capire o anche solo intuire guardando il manifesto per strada, cosa stia reclamizzando. Intimo? Creme Solari? Centri di bellezza? Boh, a me un negozio di compravendita d’oro è l’ultima opzione che verrebbe in mente.
E allora mi chiedo: perchè mai un negozietto di Bari dovrebbe spendere una fortuna per ingaggiare una nota modella (su cui tornerò in seguito) e piazzarla su un cartellone che alla fine non pubblicizza la sua attività?
Semplice: perchè l’italia è piena di idioti che vedono una cosa del genere e iniziano a berciare di femminismo, di donna-oggetto, di se non ora quando (sempre, CRISTODDIO, sempre! Non ora. Fine inciso.) e il manifesto finisce sulla home page di Repubblica. Calma però, non è che ci finisce questa storia sulla home di Repubblica, ci finisce proprio il manifesto. Dico io, se devi proprio sfasciare i coglioni con menate senza senso (poi torno anche sul perchè sta storia non ha senso, altrimenti perdo il filo) limitati a raccontare i fatti. Citi lo slogan e descrivi il cartellone. Cazzo, saprebbe farlo un bambino delle elementari. E invece no. Tirare click a quanto pare non fa schifo nemmeno ai paladini delle donne e, di conseguenza, ecco il cartellone in bella mostra. Dite che sono maligno? Può essere, ma intanto andando al link dell’altro caso di pubblicità ritenuta offensiva effettuata dallo stesso negozio, in cui si tirava in ballo niente meno che dell’ex Papa, la foto del cartellone non c’è.
Ad ogni modo è chiaro che il negozietto di Bari ha capito come farsi pubblicità sul serio e in tutta la nazione e io non credo abbiano fatto nulla di male. E ora spiego il perchè di questa mia affermazione e anche il perchè ritengo questa storia senza senso. L’analisi del cartellone è semplice: c’è una bella ragazza con una frase magari di cattivo gusto o semplicemente più esplicita del lasciato intendere di centomila altri spot che finiscono su cartelloni, tv e giornali. Se ci si riflette, il messaggio che si vuole demonizzare è la possibilità che un uomo, guardando quella ragazza, provi del desiderio sessuale. Pare non sia lecito pensare a dove si vorrebbe metterlo ad una così. Cazzo, ma stiamo scherzando? Sta a vedere che adesso sono machista, maschilista o irrispettoso nei confronti della donna se provo del desiderio sessuale nei suoi confronti. Ma stiamo dando i numeri? Quel pensiero può colpirmi mentre guardo quel cartellone così come mentre guardo i cartelloni di Yamamay o le ragazze al mare. Non è che se c’è scritto sul cartellone ci penso, mentre se ci fosse stato scritto: “compro oro” avrei meditato sulla palma che fa da sfondo. Insomma, la frase di per se non può essere causa dello scandalo.
Allora forse lo è l’immagine. E qui c’è veramente tanto da dire. Avete rotto il cazzo con sto perbenismo da domenica mattina. La pubblicità deve attirare l’attenzione. Una bella donna, come un bell’uomo, attira l’attenzione e la gente la guarda. Punto. Non c’è morale o etica, trattasi di natura. E non mi si dica che è una questione italiana o femminile, perchè il pacco di Beckam ce lo siamo sorbiti per anni senza dire un cazzo. E nessuno pensa che Beckam stia mercificando il suo essere uomo. O meglio, nessuno pensa che faccia male a farlo o faccia torto a qualcuno. Certo, su quel cartellone non c’è scritto “E tu a uno così cosa gli faresti?”, però non sono così idiota da bermi la balla secondo cui il problema stia nell’esplicitare. Queste sono battaglie vuote e isteriche di chi non sa più per cosa cazzo valga la pena lottare veramente. Sveglia. Lo scandalo non è che le belle facciano pubblicità, porcamerda, ma che facciano carriera grazie alla bellezza in ambiti dove la bellezza non dovrebbe contare. Quello è il problema e per quello bisogna combattere, ma smettiamola di rompere i coglioni a pubblicità, riviste e televisioni perchè ci si rende ridicoli e, di conseguenza, si lede all’importanza delle cause vere. Il probelma della TV non è qualche ragazzina che mostra il culo ammiccante, il problema è che intorno a quella ragazzina non c’è nulla. Non ci sono più contenuti. Non si può pensare di negare che la bellezza apra delle porte, bisogna puntare sull’educare a non volersi limitare a quelle poche opzioni e provar a puntare anche, soprattutto su altro per raggiungere i propri obbiettivi. E’ per quello che tutte le ragazzine vogliono diventare veline, perchè manca l’educazione. Perchè una volta non tutte volevano diventare Heter Parisi, o le ballerine del varietà, eppure per i tempi la figura era la stessa. Non è che le scegliessero cesse all’epoca. Una volta però le mamme e i papà dicevano alle bambine e ai bambini di andare a scuola e fare l’università, così avrebbero fatto una bella vita lavorando e vivendo di quello che realmente loro piaceva. Oggi mandare i figli all’università è se non inutile quasi controproducente, perchè li si ritrova a trent’anni senza un lavoro e con le aziende che, se devono proprio assumere, assumono gente di venti “da plasmare”. E allora c’è poco da lamentarsi se una ragazzina di quindici anni magari vede il fratello di venticinque che dopo anni di 30 e lode lavora da schiavo al McDonald e decide di puntare sulle tette. La colpa non è di Striscia la Notizia, ma di uno Stato che non da alternative. Perchè la bella e scema che nella vita non può puntare ad altro che non ad apparire su un cartellone del genere ci sarà sempre. L’obbiettivo è evitare che ci finiscano (se non per scelta loro) le belle, ma con potenzialità per fare altro.
In Italia le donne hanno vita difficile in molti ambienti lavorativi e, ultimamente, la cosa si sta aggravando con esempi al limite del nauseabondo. Bisogna focalizzare l’attenzione su quello e smetterla di rompere la minchia con la questione dell’immagine della donna, perchè tra le due cose c’è la stessa relazione che intercorre tra i giovani killer e la musica metal (ovvero nessuna, preciso perchè chissà mai che Alberoni stia leggendo).
Altrimenti ci si rende ridicoli e si perde di credibilità, rovinando anche il lavoro di chi per le reali necessità delle donne (e dei gay e di chiunque altro) combatte sul serio e in modo sensato.
Che poi dai, sta vicenda è veramente ai limiti del paradossale. La Carfagna definisce il cartellone “Volgare”. Questa frase, di per se, già sembra una battuta di satira. La protagonista dello spot incriminato, tale Barbara Montereale, pare sia una di quelle del giro ciuccia-premier. Ora, davvero vogliamo associare ad una così l’immagine della donna? Io direi di no, quindi al più con quello spot ha offeso la sua, di immagine.
E chissenefrega, aggiungerei.

EDIT: ho scritto a Gilioli e a Repubblica per avere un parere in merito. Vediamo se e cosa dicono.

Manq on air

Internet è figo perchè ti permette di fare più o meno tutto. Oggi per esempio ho scoperto che esiste un sito, Spreaker.com, che permette di andare in onda con un proprio programma radiofonico. Io, che di musica ne ho sempre ascoltata un bel po’, il sogno di fare lo speaker radiofonico ce l’ho sempre avuto un po’ nel cassetto e quindi ho colto al volissimo l’occasione e ho deciso di metter su un programmino mio.
Non sentendomi particolarmente originale, l’ho chiamato “Manq on air”. Il sito è abbastanza semplice: si ha mezz’ora a disposizione, intervallata ai venti minuti da un minispot pubblicitario e si può andare in diretta parlando o mettendo musica. A dirla tutta c’è anche la possibilità di inserire effetti sonori o mixare le tracce, ma al momento mi sono fermato al livello base. Ho quindi creato una scaletta di possibili pezzi e ho fatto questa prova.
Mi sono divertito un sacco.
Ovviamente, risentendomi, si notano milioni di pecche tremende (mancanza di ritmo, tosse, discorsi confusi e via dicendo), però mi pare che con l’andare del programma le cose siano migliorate e quindi spero di poter fare ulteriori improvement nella seconda puntata.
Ho deciso infatti che la cosa si ripeterà. L’appuntamento penso sarà settimanale, almeno per il momento, e l’orario è fissato per Mercoledì sera alle ore 20.00. Avendo mezz’ora a mia disposizione e volendo comunque essere un programma di musica, metterò più o meno cinque o sei pezzi alla settimana. L’idea di fondo è cercare di essere eterogeneo all’interno dei miei ascolti, spaziando un po’ per tutti i generi che mi piacciono e quindi cercando di evitare di fare una cosa completamente inascoltabile. Non mi pongo tuttavia il problema di valutare se un pezzo possa o meno piacere a chi ascolta perchè alla fine se va in onda è perchè a me piace e tanto basta.
Cercherò anche di spaziare da roba appena uscita o in via di pubblicazione a roba vecchia o comunque più datata, perchè è quello che vorrei facesse un programma radiofonico che mi piace. Oggi ho passato il singolo d’anteprima del nuovo disco di Fabrizio Coppola, “Ancora vivo”, la open track dell’ultimo disco dei Thursday, “Fast to the end”, i Murder, we wrote con “Falling Down”, i Poison the well con “Lazzaro” e, come pezzo richiesta, i Righeira con “L’estate sta finendo”.
Avevo un pezzo richiesta perchè ho beccato Ale-BU in skype mentre facevo la scaletta e quindi ho chiesto a lui.
La prossima volta il fortunato sarà qualcun altro.
Come detto spero di poter migliorare un po’ la qualità complessiva del prodotto, anche se le mie abilità di speaker credo necessitino di qualcosa di più di un semplice rodaggio, comunque sia sono soddisfatto dell’esperienza.
Mi sono davvero divertito un bel po’.

EDIT: LA SECONDA PUNTATA ANDRA’ IN ONDA VENERDI’ 29 LUGLIO ALLE ORE 20:00.

Teaser

Giusto perchè il video del mio viaggio di nozze sarà il “Chinese Democracy” dei video amatoriali e giusto perchè non si dica che non ci ho nemmeno provato, ecco una piccola anticipazione di quel che sto facendo.
Lo so, qui di video non c’è nulla, son solo foto, ma questa cosa mi serviva per familiarizzare un po’ coi vari After Effects e Premiere. Il difficile, ovviamente, arriverà adesso.
Ovviamente va visto in HD.

La scienza

Alla fine, la scienza è semplicemente questo.
Curiosità e gusto per le sfide.
La faccia del bambino alla fine del filmato dice tutto.

Grazie a Bazzu per la segnalazione (ah, se vuoi provarci io ci sto).

In da showa!

Gli H’S’P, nella fattispecie composti da me e Bazzu, hanno preso parte all’iniziativa “Singing in the shower”.
Di cosa si tratta? E’ semplice: cover di pezzi più o meno noti eseguite in combo chitarra acustica e voce e registrate rigorosamente in presa diretta. L’idea del progetto è nata da Robi (Burro) ed ha preso piede violentemente, tanto da incuriosire anche noi.
Esiste un canale youtube, questo, ed ormai le partecipazioni si contano copiose. Tutti bravi, tutti belli.
Ecco, tutti tranne noi, che però non volevamo proprio mancare. Abbiamo così deciso di registrare una personalissima cover di “Sul sedile con te” degli Impossibili e quello che ne è uscito è ascoltabile nel video qui sotto.
Personalmente l’arrangiamento folkeggiante che abbiamo dato al pezzo piace molto. A convincere meno, per usare un eufemismo, sono la qualità di registrazione (più da “singing in the cellar”), l’intonazione del sottoscritto soprattutto nel finale e qualche altro dettaglio non proprio trascurabile.
Però ci siamo divertiti parecchio e, fosse per me, replicherei con altre tracce quanto prima.

NBA All-Star Game 2011

Come tutti gli anni, anche a questo giro ho provveduto nell’esercitare il mio dovere di votante per l’evento sportivo divenuto ormai il più insulso del panorama mondiale in competizione con quella baracconata che è il mondiale per club.
L’All Star Game.
Differentemente dal passato, questa volta ho provato a seguire delle “regole”, nel costruire i quintetti, che prescindessero dal guardare unicamente al tifo e alla simpatia, anche se il grosso delle scelte è stato fatto ancora in quell’ottica.
Prima regola che mi sono imposto, ad esempio, è non avere più di un play in quintetto. Non è stato facile, perchè gran parte dei miei giocatori preferiti militano in quel ruolo, tuttavia come play “puri” lo scettro è andato a Paul per l’Ovest e a Rose per quanto riguarda l’Est. Scelte indiscutibili, direi. Dispiace l’aver dovuto trombare per l’ennesima volta D. Williams, questa volta in compagnia illustre con Curry, Rondo ed il Barone per la prima volta escluso dalle mie opzioni.
Per quanto riguarda il secondo posto da guardia, la scelta è stata decisamente complicata. Ad Ovest sono stato ad un passo dal mettere in quintetto Bryant, motivato unicamente dal fatto che quest’anno, dovesse arrivare in finale con i tre buffoni, il mio tifo andrebbe tutto a lui. Il suo posto l’ha preso M. Ellis che, per quel che mi riguarda, sta facendo bene. Ad Est invece alla fine ho dovuto cedere all’evidenza e piazzare Wade tra i convocati. Il motivo è che è semplicemente troppo forte per essere ignorato, nonostante la simpatia che provavo nei suoi confronti sia crollata a picco. L’alternativa sarebbe stata Joe Johnson e vien da se che alternativa non era.
Reparto lunghi. Ad Est è stato dominio New York, con Amar’e e Danilo che si beccano entrambe le canotte. Se la scelta del primo, numeri alla mano, non è che debba poi star li troppo a motivarla, per il secondo forse il tifo ha pesato particolarmente anche se, il Danilo di quest’anno, io lo vorrei nella mia squadra tutta la vita. Non mi si chieda di LeBron, please, perchè non lo voterei nemmeno fosse rimasto l’unico giocatore sul pianeta. Passando ad Ovest, pesa come un macigno l’esclusione di Durant. Il motivo però è che Artest è l’idolo che non posso proprio astenermi dal selezionare e Griffin è uno dei giocatori della lega che attualmente mi gasa di più. Insomma, non mi pare di aver comunque pescato male.
Chiudendo con i centri direi che Howard ad Est non ha francamente rivali, mentre ad Ovest Nenè becca la pettorina della disperazione non essendoci un solo giocatore che mi sarebbe davvero piaciuto in quintetto. A tal proposito forse sarebbe stata buona cosa da parte del sito NBA dare un po’ più di flessibilità alle scelte.
Ah, dimenticavo, la scelta del giocatore l’ho data a T-Mac. Perchè vabbè dai, io lo voterei comunque e sempre.