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Attenzione: post a sfondo politico

Nel giorno in cui blogger celebra il suo compleanno, ho installato wordpress sul mio host. L’idea di costruirmi un blog in php tutto da solo si è infatti rivelata inattuabile, indi ho optato per il tentativo di forgiarne uno utilizzando qualcosa di già esistente, ma che comunque mi permetta di avere un mio DB in cui racchiudere tutti i post. Il fatto che questo sia avvenuto nel giorno in cui blogger, che tanto mi ha dato in questi anni, compie gli anni è del tutto casuale e, come tutte le coincidenze, non manca di affascinarmi.
Non è però di questo che voglio scrivere.
Da diversi giorni medito di stendere qualche riga riguardo il paese in cui vivo. Domenica sera avevo anche scritto un interminabile post, ma poi ho deciso di eliminarlo perchè giunto in fondo risultavo in disaccordo con me stesso. Problema annoso, quello di essere del mio stesso parere.
Una parte di quello che avevo scritto però la condivido ed è da lì che voglio ripartire oggi.
Il mio paese mi fa abbastanza schifo.
E’ oggettivamente vero che sarei potuto nascere in tanti altri posti in cui le mie condizioni sarebbero potute essere molto peggiori ed è matematicamente corretto pensare che la probabilità che questo potesse avvenire era immensamente più alta che non quella di nascere in un posto migliore. In fin dei conti la mia famiglia non se l’è mai cavata male: entrambi i miei genitori lavoravano, i miei nonni non sono mai stati un peso, abbiamo una casa nostra e ,addirittura, un monolocale mio, io ho potuto studiare e scegliere di peggiorare la mia condizione economica e sociale senza che mi venisse imposto dall’alto, insomma tutto questo per l’80% (sparo, ma non credo di andarci molto lontano) della popolazione mondiale sarebbe un gran lusso ed io non manco di riconoscerlo.
Sono però stufo di autocensurare il disprezzo che covo nei confronti della mia nazione solo in virtù del fatto che sarebbe potuta andarmi peggio.
Oggi, quindi, mi lamento.
Ci sono tantissime cose che potrei dire riguardo a quanto poco il bel paese tenga fede al suo soprannome, ma tutte in fin dei conti riportano allo scenario politico e quindi credo di poter riassumere pagine e pagine di lamentele semplicemente andando al nucleo della questione.
Questo week-end, tra l’altro, mi è stato anche fornito un bel pretesto per tirare fuori l’argomento e, non fosse per l’outing iniziale, questo post potrebbe benissimo passare per una reazione a quanto accaduto: il V-day.
Ho smesso di stimare Grillo anni fa, quando sputava sulle televisioni e prendeva soldi da Striscia la Notizia. Oltre a questa incongruenza di fondo da cui è scaturito il mio disappunto e su cui ammetto di non essermi mai voluto informare realmente, ho deciso di dare al “comico” genovese più credito dopo un discorso tenuto con Lale, Ivan e Theo al ritorno dall’avventura in rafting. Il loro punto di vista sul personaggio non era quello di chi idolatra, ma anzi più simile ad un pensiero del tipo: “capisco che ciò che fa lo fa per i suoi interessi, ma almeno ogni tanto fa qualcosa di buono e quando questo accade, viste le condizioni in cui versiamo, c’è da essere contenti”.
Effettiavamente il discorso ha una sua logica.
Tuttavia io sono un inguaribile romantico e mi piacerebbe che chi dice di muoversi nell’interesse della comunità lo faccesse realmente con quell’obbiettivo e non è certo questo il caso. Oltretutto non riesco mai ad apprezzare chi si schiera dietro a facili populismi nel tentativo di raccogliere consenso. Io, Manq, posso dire cose ovvie e scontate “sicuro” di raccogliere consensi perchè sono privo di potere mediatico o risalto sociale. Per questo posso affermare: “i politici italiani danno il voltastomaco” senza dovermi preoccupare troppo. Se invece volessi pormi alle masse e raccogliere fiducia come una sorta di leader, a quella frase dovrei far seguire un progetto in grado di cambiare le cose. Solo così a mio avviso meriterei di essere ascoltato. Grillo questo non l’ha mai fatto e perfino in quest’ultima trovata, che potrebbe indurre a pensare il contrario, mancano idee reali e concrete. Quello che penso del V-Day infatti è quanto ha scritto in merito Daniele Luttazzi sul suo blog, con una sola aggiunta: non aderirei a priori ad una manifestazione che si chiama “vaffanculo-day” perchè, sebbene non sia contrario all’utilizzo delle volgarità, a mio parere un nome del genere priva immediatamente di credibilità qualunque progetto.
Ciò che nonostante tutto colpisce di questa faccenda è l’esigenza della gente di dare retta a qualcuno che non sia parte della classe politica di oggi. Questo secondo me è un segnale da non sottovalutare.
Analiziamo la situazione. Io ho ventisei anni e credo di potermi definire “di sinistra” nella concezione più tradizionale del termine. Non vivo nell’anacronismo che caratterizza i “comunisti” del nostro paese, ma non sono nemmeno moderato al punto di poter avere qualcosa da spartire con Rutelli (o Mastella, o Follini, o… oh mio Dio!). Sono idealista e per quanto so che quello che ritengo giusto sia inattuabile, non smetto di crederci, perchè a renderlo utopico è la società in cui vivo ed in cuor mio penso ancora che la società si possa cambiare. Sono laico e convinto che anche lo Stato debba esserlo, senza tuttavia sentire la necessità di fare guerra a chi è religioso se non attacca lui per primo (d’altra parte “porgi l’altra guancia” è il loro motto, non il mio). Amo la libertà conscio del male che questa, se parziale, possa fare all’uomo che capisce di non averne pieno accesso.
Non penso che in Italia siano molti a pensarla come me, eppure credo che qualcuno ci sia. Per tanti o pochi che siamo il quesito è semplice: chi ci rappresenta?
Già faticavo ad individuare nel panorama politico del mio paese una realtà in cui potermi identificare alle ultime elezioni, ma sono sempre andato convinto che almeno far perdere Berlusconi potesse essere un’ottima ragione per votare dall’altra parte. Con la nascita del Partito Democratico però, l’altra parte diventa insostenibile. Un conto è votare DS conscio che dovranno governare alleandosi con entità di dubbio gusto quali Margherita, Udeur e sti cazzi. Un conto è votare per un conglomerato di cui Udeur, Margherita e sti cazzi fanno parte integrante. Sarebbe come votare per loro.
E’ votare per loro.
Io per loro non voterò mai.
E allora cosa faccio? Credo nell’andare a votare e non sarò mai quello che diserta dall’esercitare il suo diritto/dovere. Non accetto nemmeno l’idea che il mio voto venga dato a qualcuno “d’ufficio” e quindi non potrei mai votare scheda bianca.
Attualmente credo annullerei la scheda, ma spero di non dover prendere questa decisione.
Spero che qualcuno prenda coscienza del fatto che la gente è stufa di non contare nulla e si getti al seguito del demagogo di turno, capace di raccogliere le forze in piazza, instaurare una sana e duratura dittatura ed imporsi sulle genti.
Ci vorrebbe uno come il Duce, magari con amici migliori.
Quantomeno potei lamentarmene dalla mattina alla sera conscio di non averlo mandato io al potere e quindi senza sentirmi responsabile.
Forse no, non potrei lamentarmene dalla mattina alla sera senza subire spiacevoli conseguenze.
Effettivamente serve qualcuno diverso dal Duce.
E diverso da Grillo.
E diverso da Bossi, da Veltroni o dal Silvio.
Serve uno diverso da tutti.
Forse è meglio che inizi a cercare un modo creativo per annullare la scheda.

12 commenti su “Attenzione: post a sfondo politico”

  1. “Chi ci rappresenta?”
    Boselli corrisponde grossomodo all’identikit di politico di sinistra (non paleo-sinistra) laico.

    gx

  2. io andrò a votare e continuerò a scegliere il meno peggio…spero negli atei agnostici(magari si candidano col partito umanista) o in qualsiasi altro partito che non sia di destra nè cattolico…
    Grillo è un cretino che deve semplicemente stare dove sta per fare opposizione, ma col V-Day ha cagato fuori dalla tazza…

  3. Boselli porta sfiga.
    Detto questo, concordo ovviamente con quello che hai detto su Grillo. E ovviamente non concordo su quanto hai detto sul PD. E’ proprio perchè non voglio lasciarlo in mano a Rutelli, a De Mita, alla Binetti che io ho deciso di entrare e partecipare attivamente. Non ho mai fatto politica in vita mia e vedo nel PD qualcosa che potrà realmente incidere sul nostro paese. E credo che Veltroni sia l’uomo giusto per guidare questo processo.
    Tornando al capitolo Grillo, mi ha colpito molto il fatto che ci sia gente che disposta a correre dietro ad un persona così. E mi ha fatto pensare che domani al posto di Grillo potrebbe esserci Montezemolo, o peggio. Quando la gente ha bisogno di personaggi del genere per formare una propria coscienza politica, la situazione si fa pesante.
    Un’ultima osservazione. Quando sono andato a votare nell’aprile 2006, purtroppo la priorità era mandare a casa Berlusconi. Non mi aspettavo molto da questa coalizione, che in un paese normale sarebbe un intero arco parlamentare. E sapevo che il governo avrebbe incontrato un certo tipo di difficoltà (comunque e’ durato anche più di quanto mi aspettassi, ed ha fatto cose a mio avviso buone. Ero convinto che le elezioni successive sarebbero state quelle decisive per far fare il salto di qualità al paese. Non mi aspettavo un Berlusconi ancora così virulento e con così tanta forza. Mi aspettavo che passasse la mano e consegnasse il centrodestra in mano a Fini o a Casini.
    Ho fatto confusione e sono saltato da un punto all’altro, spero che si capisca qualcosa.
    Bel post, tra l’altro. ;)

  4. mmmh. ti ho promesso un commento che si rivela più arduo del previsto. in primo luogo perché il tuo post-fiume (non nel senso di dopo un corso d’acqua) offre numerosi spunti interessanti. con ordine.

    1 – capitolo grillo. non ne sono un grande estimatore. non mi piace il suo ergersi a santone laico, a paladino delle masse. però non mi piace neppure come sia diventato “di moda” (e chiedo scusa per la faciloneria del termine) dargli contro da parte di chi si vuole ergere al di sopra del livello della massa stessa. grillo ha un indubbio merito. spinge a riflettere. è vero, condiziona, mistifica addirittura in alcuni casi. tuttavia se su 10 boutade 1, 1 e mezza sono spunti intelligenti ben venga. è pur meglio del piattume su cui ci si è abituati ad adagiarsi in italia. per quel che riguarda il prendere soldi dalla tv..beh, manq, essere duri e puri e sempre più difficile. e raggiungere una determinata esposizione mediatica restandolo ancor di più. del resto osannate icone del libero pensiero come miss no logo naomi klein, il professor chomsky e soprattutto micheal moore non credo rifiutino sdegnatamente le royalties che il tanto disprezzato sistema offre loro per libri, conferenze o film. nonostante questo chomsky rimane uno dei miei personaggi preferiti nel desolante panorama intellettuale contemporaneo;
    2 – capitolo pd. mi trovi d’accordo sul fatto che rischia di essere un’accozzaglia di gente a cui il mio voto non potrà mai arrivare. le alternative tuttavia non mancano. basta avere coscienza del fatto che rimarranno comunque “alternative”, qualunque sia l’esito della pariglia. detto ciò, cito fat mike: “the president laughing ‘cause we voted for nader”. beh, nella situazione particolare, probabilmente sarei stato uno di quelli che ha contribuito a far ri-eleggere il texano.
    3 – il sentimento patriottico è quanto di più lontano da me ci possa essere. questa volta cito il signor g. “io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono”. e credo che, in questa situazione, si debba cercare di fare e scegliere il meglio per il posto in cui si è nati e si vive. allo stesso modo in cui lo si dovrebbe fare in francia o in burundi.

    ho almeno altri tre punti da sviluppare. li lascio a domani perchè mi si stanno chiudendo gli occhi. essere parzialmente in sintonia con miss toga party mi compiace.

    cheers.

  5. E’ bello poter tenere una sana discussione. Era tanto tempo che non accadeva. Ringrazio fin da ora tutti coloro che sentiranno la voglia di dire la loro e saluto in particolare gx, che da tanto non faceva capolino da queste parti.
    Rispondere a tutti è arduo, ma voglio provarci.

    @gx: Sono stato in dubbio se votare i rosa pugnanti a lungo alle ultime elezioni. Dalla loro avevano un approccio a laicità e scienza che molto si avvicina a quanto vorrei si attuasse per lo Stato. A farmi desistere fu la loro scelta migliore, ovvero quella di non aderire al programma dell’Unione. Lì ai miei occhi persero l’opportunità di essere una valida alternativa nel panorama anti-Berlusconi che intendevo votare, definendosi come entità a sè stante. Scelta ideologicamente ineccepibile e da stimarsi, ma non utile a rendersi da me votabili.

    @bri: se volevi votare gli Atei Agnostici un modo c’era: Margherita Hack (presidente o ex presidente del gruppo a cui facevi riferimento) candidata coi Comunisti Italiani al senato. Ho sempre stimato moltissimo quella donna e non nego che ebbe la mia preferenza allora.

    @federico: su grillo condividiamo il punto così come sul PD abbiamo idee realmente inavvicinabili. Ciò che a te dona la forza di gettarsi in prima persona nela questione politica a me sta privando della voglia di votare. Non credo ci sia modo di mediare tra le due posizioni… ;)
    Sul discorso Berlusconi invece, beh, se fosse caduto sarebbe stato sicuramente un male maggiore per la sinistra che non per la destra.

    @ale-bu: seguo i tuoi punti, così da provare a non fare confusione.
    1- io non condanno il fare soldi. Io condanno il fare soldi sfruttando qualcosa che si definisce pari al demonio, soprattutto dopo che si è passata la maggior parte del tempo a far sentire una merda il cittadino medio reo di foraggiare quello stesso demonio. Provo a spiegarmi meglio. Grillo dice: “Tu cittadino sei un coglione se guardi le reti finivest perchè fai guadagnare berlusconi, che è il male”. Questo va bene fino a che non scopro che tu stesso sei pagato dalle medesime reti. A quel punto la frase diventa: “Tu cittadino sei un coglione perchè mi permetti di fare soldi”. Ipocrisia e conseguente disgusto, anche se il consiglio di biocottare mediaset di per sè stesso sia anche condivisibile.
    2- io alternative serie, ovvero che non puzzino di voto disperso, non ne vedo. Sarò miope.
    3- il patriottismo non è mai stato il mio forte, ma siamo realmente al minimo storico. Se fino a pochi anni fa, in caso di chiamata allearmi, mi sarei limitato a disertare, oggi penso che potrei farlo tifando per il nemico.
    Attendo ansioso gli altri punti.

    Bene, ora mi piacerebbe che il buon vecchio Manowar facesse irruzione e dicesse la sua carico del sano e radicato spirito fascista che da sempre lo accompagna.

  6. Se Berlusconi decidesse di ritirarsi a vita privata, il centrosinistra così come è concepito ora non esisterebbe più. E’ un’alleanza che ha come unico collante l’antiberlusconismo.
    Prima delle elezioni io prevedevo vittoria facile e caduta di Prodi altrettanto facile, con conseguentemente rimescolamento della scena politica.
    Centrodestra rappresentato da un’eventuale Dc (Forza Italia+UDC+Di Pietro+Mastella+Rutelli) ed AN, con la Lega fuori. Centrosinistra con Partito Democratico (DS+Franceschini+Verdi+Rosa nel Pugno) e Sinistra Europea (Rifondazione e PDCI annacquati). Fantapolitica.
    Non è andata così. :)

  7. Che dire?
    L’irruenza sanguigna dell’adolescenza lascia il passo allo sconforto travestito da saggezza dell’età adulta.
    Leggendo post e commenti mi sorprendo nell’avere reazioni pseudo-vitali unicamente verso affermazioni e argomenti di corollario (Patriottismo, laicismo, ateismo, anti-Berlusconimo…) e, ahime’, tiepidissime reazioni in merito all’oggetto della discussione.
    Vuoi parlarci di Grillo? o dello schifo per la politica? o dello schifo per la politica mancata dell’attuale governo?
    Forse di tutto un po’, ma non riesco a trovare altro filo conduttore dello sconforto…
    della fine dell’epoca delle illusioni.
    Del resto è assodato che adolescenza e giovinezza portano con loro la voglia di cambiare il
    mondo, tramutano in “credere che altri possano cambiare il mondo” e tracollano nell’appaltare tutte le proprie speranze ad un personaggio di riferimento che speriamo possa fare quello che noi non abbiamo avuto modo di fare (raramente ammettiamo di non averci nemmeno provato a fare qualcosa). Trovo illuminante una frase di Luttazzi che copio pari pari dal suo Blog (che schifo… ma dove si finisce clickando i link del tuo log?!?!?? immagino ce ne siano anche che portano direttamente alle fogne di Calcutta…)
    Luttazzi: “Adesso Grillo esalta la democrazia di internet con la stessa foga con cui dieci
    anni fa sul palco spaccava un computer con una mazza per opporsi alla nuova schiavitù moderna inventata da Gates. La gente applaudiva estasiata allora, così come applaude estasiata ora. Si applaude l’enfasi”.
    Si applaude l’enfasi… geniale!
    Chi applaude l’enfasi di Grillo è qualcuno che non solo non crede piu’ di poter fare qualcosa “in prima persona” ma è addirittura giunto al punto di non credere piu’ nell’espressione del proprio voto. Applaudendo Grillo si proclama un elettore fallito.
    Eppure sono convinto che, se Grillo si candidasse, solo una minima parte di quei 300.000 lo voterebbe, perche’ al contrario di molti, io non vedo la maturità dell’elettorato necessaria per cambiare realmente le cose.
    Avete letto “La Casta”? anche se cosi’ non fosse sapete certamente a cosa mi riferisco. Questa Casta da’ da mangiare a molti, moltissimi. E poi siamo il Popolo del volemose bene, il Popolo del fattiicazzituoichecampicentanni… Per questa rivoluzione auspicata e voluta da Grillo servirebbero 10-15 milioni di Italiani…. non 300-500 mila.
    (Qui nasce la mia personale opinione sul fatto che il V-Day sia stato un FLOP MOSTRUOSO. Ma
    sembra che io sia l’unico a pensarla cosi’…)
    Sul fatto poi che Grillo lo faccia per tornaconto personale…. bleah! che pensiero da cinese triste. Che cazzo vuol dire? tutti fanno un lavoro per qualcosa. E il fatto che lui sputi nel piatto in cui mangia… non sono altrettanto d’accordo.
    Tu confondi le “ere di Grillo”… è lui stesso il primo a dire che ha fatto pubblicità alla Yomo (Yomo? magari mi sbaglio) e poi ha passato 10 anni a tirare merda alla pubblicità, che è stato sempre lui a spaccare computer sul palco e ora a decantare le lodi di Internet… insomma anche lui muta opinione come tutti noi. (chi è che diceva “solo gli stupidi non
    cambiano mai idea”?)
    Sul nome della manifestazione hai tutto il mio appoggio. E’ piu’ che poco serio… è DEGRADANTE.
    Soprattutto per uno che il giorno dopo l’ha definito IL NUOVO RINASCIMENTO.
    Ritornando al discorso sulla fine delle illusioni ed il fatto che ad un certo punto si vanno a riporre tutte le speranze in personaggi chiave, bada bene non per fiducia ma per sconfitta, trovo illuminante il tuo accenno all’eventuale Avvento di un nuovo Dittatore.
    Effettivamente questo è l’ultimo scalino nel degrado dell’elettore, del cittadino, dello sconfitto.
    Arrivare a sperare che qualcuno cambi con violenza (non per forza fisica) e arroganza quello che con meccanismi democratici è impossibile (la Democrazia l’avete voluta… mo’ ve la godete) cambiare, PERO’… senza assumercene la responsabilità.
    In contrapposizione a questa peccaminosa e segreta speranza in un Dittatore che darebbe modo di cambiare le cose senza doversi far carico della responsabilità delle conseguenze (il Duce da te nominato dopo il delitto Matteotti se ne fece carico pienamente) ti correggi immediatamente e dici che questa Dittatura non è auspicabile perche’ non ce ne si potrebbe
    lamentare.
    A tal proposito mi piace ricordare che gia’ 9 secoli fa sulle navi della Repubblica Genovese quando veniva assoldato un mozzo gli si presentavano due strade:
    – Avere la retribuzione piena e dover tacere di fronte agli ordini ricevuti
    – Avere la retribuzione decurtata di una quota ed avere “il diritto al mugugno”. Diritto che rendeva possibile lamentarsi dal mattino alla sera, pur costretti ad eseguire pedissequamente ogni ordine!
    Erano avanti questi genovesi… tanto che il Diritto al Mugugno si continuo’ ad esercitare per quasi mille anni (quella si’ che era Democrazia), fino a quando la Famiglia Savoia non decise che a comandare eran loro e c’era poco da lamentarsi.

    Insomma… la Politica ti fa schifo, non vedi reali vie d’uscita, Grillo è un ipocrita…
    vogliamo permetterci di dire che la Democrazia in Italia è inadeguata a questo periodo storico?
    Si fa fatica il sabato sera a metter d’accordo 10 persone sul locale in cui andare a bere
    una birra… figurati 40 milioni di elettori. E qui non c’e’ da fare politica ordinaria…
    bisogna cambiare tutto.

    Io, da vecchio tricheco con i baffi bianchi, chiedo solo un terremoto, un cambiamento
    devastante… anche cinese se servisse a far qualcosa.
    Non credo in questa democrazia che non è la somma di molte voci ma un coro dove tutti cantano la stessa cosa.
    Quello del meno-peggio è un concetto aberrante, è come dover scegliere come essere condannati a morte:
    cosa minchia me ne frega di scegliere tra sedia elettrica, iniezione di veleno o gas???
    Posso solo sperare che crolli il braccio della morte e che il sole mi accarezzi nuovamente.

    ….
    …..
    ……
    …….
    Eh… quando c’era Lui…..
    ;)

    Saluti Romani

  8. Toh! Manowar con un post con tinte a tratti rossi! Il paese va a rotoli… ;P

    Mi piacerebbe postare in questa sede (avrei tante cose da dire), ma non ho davvero tempo.
    Solo una cosa: ho votato Boselli (principalmente perchè si è accozzato ai Radicali), ma non lo considero l’alternativa a nulla. E per rafforzare la mia opinione si è affrettato ad invocare una nuova Costituente Socialista.
    Il Pentapartito è sempre più vicino (visto che degli anni 80 sta tornando di moda quasi tutto…).

    Vabbè, ribadisco, non ho tempo.

    Salve.

  9. Sapevo che il buon Manowar avrebbe saputo fornire spunti di riflessione.
    Non immaginavo certo però di poter essere così vicino alle sue posizioni.
    Non a tutte, però a molte.
    Quello che mi preme commentare però è che se sono arrivato al punto di sperare che succeda qualcosa di grave per mano di qualcuno non è per mancanza di volontà nell’essere artefice del mio destino, ma per manifesta impossibilità di esserlo.
    Oggi non c’è modo perchè io possa fare nulla per risolvere le cose.
    Nulla.
    Posso solo limitarmi ad agire nel mio piccolo con la consolazione di non rendere il mondo peggiore.
    Posso spegnere l’acqua mentre mi lavo i denti.
    La società da me non vuole altro che io produca e, possibilmente, non debba essere di peso. Vivere per lavorare, possibilmente evitando di ammalarsi perchè ammalarsi ha un costo.
    Non c’è altro.
    Un film nemmeno troppo datato recitava: “I popoli non dovrebbero temere i propri governi. Dovrebbero essere i governi a temere i popoli.”.
    Questo è sacrosanto, ma per fortuna o sfortuna, non saprei, nessuno sembra più considerarlo.
    Siamo stati educati bene, non c’è dubbio.

  10. Scusate l’intrusione, ma vorrei dire la mia.
    A che scopo lamentarsi per un paese che fa schifo e poi non supportare chi cerca di fare qualcosa per migliorare?
    Di Grillo non so i retroscena, avrà fatto le sue porcate, non lo metto in dubbio, ma perlomeno si sbatte per cambiare la situazione! Io al V-Day ho firmato e sono contenta d’averlo fatto, senza tante seghe mentali; sono d’accordo con i punti dell’iniziativa.

    Lasciando spazio alla fantasia, io sogno dei politici che facciano part-time un lavoro qualsiasi (fabbrica, officina, estetiste eccetera) e che nel resto della giornata si dedichino appunto alla politica. E che abbiamo uno stipendio assolutamente nella norma, in modo che si occupino della cosa per vocazione e per idealismo di costruire una società e un’Italia migliore in cui vivere.

    (dimenticavo: sono pastandfuture, quella di emofobia.)

  11. Innanzi tutto grazie della visita e del commento.
    Vedrò di risponderti per quel che è la mia visione della cosa.
    Mi lamento di grillo perchè cerca di fare qualcosa che second me non è un bene per il paese. Estromettere dal parlamento i condannati a titolo definitivo è giusto, estromettere gli indagati no, perchè diventerebbe un modo per togliere di mezzo politici magari onesti e però scomodi per tutto il tempo che la giustizia italiana impiega a constatarne l’innocenza (tanto tempo). Impedire sistematicamente a qualcuno di essere in carica per più di due legislature è sbagliato, perchè se questo si rivela in gamba io voglio poterlo rivotare ancora.
    Insomma, non è che basta fare qualcosa per essere ok, bisgona fare qualcosa di giusto e utile.

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