Vai al contenuto

E’ fatta.

I Finch sono dei fighi.
Ok, lo so, ho iniziato così anche il post sugli Underoath.
Probabilmente non ho la stoffa per fare il “blogger che ne sa”.
Tuttavia i Finch sono assolutamente dei fighi e non c’è altro modo per iniziare a parlare di loro se non riconoscerlo.
Io li ho sempre amati.
“What it is to burn”, il loro primo disco, è stato prodotto da Mark Trombino e vede la partecipazione alle voci di Daryl Palumbo. Non dovrebbe essere nemmeno necessario aggiungere altro.
In quel disco ci sono solo pezzi belli, dal primo all’ultimo.
Ci sono perle come “Ender”, “Untitled”, “Three Simple Words”, “What it is to burn” e la devastante “Project Mayhem”.
E poi c’è “Letters to you”.
Quanto ho amato e amo tutt’oggi quella canzone è indescrivibile.
La adoro persino in chiave acustica.
In conclusione “What it is to burn” lo considero un disco della madonna.
Due o tre anni dopo è uscito “Say hallo to sunshine”.
Dopo averlo sentito la prima volta, scrissi questo post.
Oltre a trattarsi di uno dei peggiori post da me scritti e ad essere stato steso dopo aver visto uno, se non il concerto più pacco di sempre, quello linkato nella precedente frase è un esempio di come i giudizi andrebbero ponderati e non gettati d’impulso.
Ci ho messo più di un anno ad apprezzare “Say hallo to sunshine”.
Oggi forse lo ritengo addirittura più bello del predecessore.
E’ vero, non ci sono più i pezzi accattivanti e canterecci degli inizi, però le melodie ci sono eccome e sono devastanti, se uno ha la pazienza di metabolizzarle.
Con il secondo disco i Finch diventano in assoluto la versione figa dei Deftones.
Non mi pare certamente poco.
Anyway dopo l’uscita di quel disco i cinque sarebbero dovuti passare per l’Italia, precisamente a Torino.
Ai tempi, non amando il disco che stavano promuovendo con il tour, ero in dubbio se adare o no. Dubbio che avevo sciolto a poche settimane dall’evento, propendendo per il sì.
La data, neanche a dirlo, saltò.
Qualche mese più tardi, oltretutto, il gruppo decise di sciogliersi.
Questa primavera tuttavia, la band ha deciso di tornare insieme e di fare un tour negli Usa. La cosa è andata abbastanza bene, evidentemente, perchè i Finch hanno deciso di pubblicare un EP intitolato fantasiosamente proprio “Finch” e di continuare ad andare in tour.
Questa volta decidono pure di espatriare.
Europa.
Italia?
Ovviamente no. Però piazzano abbondanti date nel Regno Unito, tra cui una a Londra il 25 Novembre.
Fatti due conti, ho preso ferie, biglietto aereo e biglietto del concerto.
Se non succede nulla di eclatante, sarò ad Astoria a sentirli suonare dal vivo.
Su “Ender” credo piangerò.
Su “Letters to you” sicuramente piangerò.
Non vedo l’ora.
Sarà la prima volta in cui riesco ad andare ad un concerto fuori dai confini nazionali.
Chiudo con un commento al nuovo EP.
Sono quattro tracce. Le due centrali non mi paiono degne di nota, ma la prima e l’ultima sono dei gran pezzi.
“Daylight” soprattutto.

7 commenti su “E’ fatta.”

  1. ho letto tutto con partecipazione, pensando a quali gruppi mi farebbero fare la stessa cosa…se devo essere onesto, penso si contino sulle dita di una mano…i weezer senza dubbio, i glasseater se esistessero ancora, un’eventuale quanto improbabile reunion refused..ok, si contano sulle dita della mano di un focomelico…

    detto questo, quindi, cornaalzate&rocknroll per il viaggio che hai programmato. anche se definire i finch la versione figa dei deftones…beh, se fossi il chino moreno citofonerei a brughetto per chiedere spiegazioni!

    cheers!

  2. Mah, io invece credo che lo farei per un sacco di gruppi.
    Chiaramente non per gruppi già visti mille volte, nè per gruppi che dall’Italia comunque ci passano.
    Però per tanti gruppi che qui non arrivano o che arrivano solo in festival la sbatta me la farei.
    Per quel che riguarda il Chino Moreno, beh, se passa da Brughe e citofona gli offro un Braulio e gli dimostro che i Finch sono anni avanti. :P

  3. il chino è talmente più avanti dei finch che lui beve solo braulio riserva, mentre i tuoi amici si ammazzano di porcherie tipo ramazzotti o amaro del capo! ;)

  4. Il braulio spacca.

    Piu’ bel concerto della mia vita, Milano, Sigur Ros all’arena sotto un cielo rosso solcato da fulmini.

    Concerto da espatrio probabilmente.

  5. Il dramma sociale è che nel video che hai messo (sezione musica) di sti Finch il cantante prende una nota su cinque…
    cque il Braulio spacca.

  6. Dramma sociale mi pare eccessivo e non mi pare che prenda una nota su cinque.
    Anche fosse poi, se volessi la precisione canora probabilmente ascoltereiun altro tipo di musica.
    Sul braulio siamo d’accordo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.