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Mistero

Oggi potrei parlare di tantissime cose, ma ne ho scelta una particolare: mi sento innamorato* più del solito. E’ una sensazione particolare e inspiegabile, frutto di chissà quali strani processi metabolici, psichici o subconsci. Sta di fatto che mi sento strano e mi sono accorto di amare Ambra più di quanto pensavo fosse possibile. Insomma, non so nemmeno bene come spiegarlo, non che fino ad ora non fossi conscio di essere presissimo da questa storia, tuttavia stasera sento la cosa in maniera diversa, speciale.
Assurdo?
In effetti l’ho pensato anche io, ma poi riflettendoci credo che una ragione ci sia e che non sia nemmeno troppo banale. Credo che poche volte uno si soffermi realmente a riflettere sulle cose e ad apprezzarne la reale essenza. Molte volte si è contenti e si vive la cosa in maniera quasi inconsapevole, superficialmente, traendo dal momento poca della gioia che questo potrebbe regalare. Altre volte, invece, la mente decide autonomamente di fermarsi e darti la reale immagine di ciò che stai vivendo. Quando questo succede vedi cose che hai sempre avuto sotto il naso nella loro reale forma e prospettiva. Alcune volte questa esperienza porta alla comprensione ultima di ciò che capita alla nostra persona, permettendoti di fare un istantanea del momento come lo vedrebbe un occhio esterno, ma attento e onniscente.
Penso sia totalmente incomprensibile ciò che ho scritto, ma per una volta credo non sia colpa mia. Descrivere la sensazione che ho provato realizzando questa cosa è pressochè impossibile, poichè non è nulla di razionale.
E si che la mia razionalità viene meno molto di rado per non dire mai.
Mistero.
...
* ho scelto quest’immagine perchè è come l’amore (e tutto ciò che ne parla): trash

Notte d’attesa

La speranza è l’ultima a morire, tuttavia la mia sta agonizzando.
Ho convinto Missa a votare in estremis, andrà domani mattina.
Io, la mia piccola battaglia, l’ho vinta.

Aspettando l’estate

Sembra sia insorto più di qualche inconveniente riguardo le mie vacanze in Scozia e Irlanda. L’Entreprise, azienda cui ci siamo affidati per il noleggio auto, continua a perplimerci via mail con richieste quantomeno strane. L’ultima è la necessità forzata di una patente inglese. Non valida in Inghilterra, proprio Inglese. A meno di iscriverci e sostenere l’esame in aeroporto, vedo difficile che noi la si possa ottenere, tuttavia mi pare strano che noleggino auto solo agli autoctoni. Altra cosa che richiedono insistentemente è un passaporto valido. Forse nessuno li ha avvisati della nascita della Comunità Europea. O forse lo sanno ma, come per tutte le altre faccende, fanno finta di niente. Mi aspetta un’estate di miglia, pollici, galloni, pinte e chissà quali altre unità di misura fantasiose. Come non bastassero la sterlina e la guida a sinistra.
I Britannici sono veramente un popolo insopportabilmente arrogante.
E già che ci sono, il Liverpool è una squadra di merda.
E’ allucinante come ormai qualunque discorso torni a cannone, per dirla alla Guido Meda, sulla serataccia di Istambul. E’ come un incubo ricorrente.
Basta. Devo liberare la testa e recuperare il filo della discussione: le vacanze.
Oltre al problema vettura, che già di per se stesso non è da sottovalutarsi, si sono venuti a creare dei piccoli scogli sul versante “prenotazione ostelli”.
Nessuno nel Regno Unito accetta la carta di Missa e prenotare senza è impossibile. A prescindere dal fatto che il Missaglia non possiede la carta di credito Cicciobaracca©byAui, ma un’onestissima American Express, l’unica alternativa è inviare dei soldi in Scozia prima di partire. Certo che, con anche tutta la buonafede del mondo, per me è una discreta via per perdere del denaro.
A parte queste piccole disavventure la vacanza è ormai totalmente programmata. Abbiamo risolto il problema principale, le foto, visto che ho acquistato una macchina fotografica digitale e quindi ora è tutto in discesa. Tra l’altro il buon Mauro, alias Zadrow, mi ha gentilmente prestato le sue guide ai Letto&Colazione delle terre del kilt e questo dovrebbe aiutarci a muoverci in loco.
A proposito di kilt, è l’unica cosa che spero di riuscire a comprare in scozia. Se lo trovo lo tengo per tutta la vacanza, ma soprattutto ci faccio la foto sulle Highlands.
Rigorosamente senza mutande.
Sento già freddo.

Stone Cold Steve Festival

Ho deciso di raccontare la grigliata di ieri.
Approfittando del ponte del 2 Giugno abbiamo deciso di passare una giornata in allegria e spensieratezza, sulle rive dell’Adda* e per la precisione a Groppello. Dopo il Venerdì dedicato alla spesa in cui è stato acquistato il minimo indispensabile (5 kg di carne, 72 birre, 10 baguette e un salame nostrano), eccoci pronti Sabato mattina per la conquista del posto. In questa località esistono infatti delle fantastiche griglie prefabbricate, utilizzabili “for free” dal primo che arriva, noto per essere colui che meglio alloggia. Per evitare di rimanere senza strumento di cottura, un primo drappello di uomini composto da me, Bazzu**, Simo, Missa**** e Aui***** è partito da Brugherio alle 8.00 con la delicata missione di occupare una postazione. L’orario è stato dettato dalla paura della rivalità con la classica famigliola felice che fa della grigliata estiva la propria ragion d’essere. Tale paura si è poi rivelata infondata, vista la desolazione che ha pervaso la località fino all’ora di pranzo. Il resto del contingente***, che al completo contava 14 valorosi elementi, ci ha raggiunto in seguito portando con se gran parte dei viveri. La giornata è così trascorsa tra cibo, birra e del sano wrestling, filo conduttore di quasi tutte le ultime nostre grigliate. Oltre a prese e schienamenti però, il main event della giornata è stato lo Stone Cold Steve Festival****** durante il quale pochi valorosi eroi hanno deciso di bere una cassa da 24 lattine di Dreher (non comprese nel conteggio delle 72 iniziali poichè adibite unicamente all’evento) alla maniera del buon vecchio Austin. Ad onor del vero, metà della sopracitata cassa se l’è portata via l’Adda e dovrebbe ormai essere reperibile nei pressi di Rimini. Degna di nota è anche la possibilità, per altro sfruttata, di fare il bagno nelle freddissime acque del fiume capaci di toglere dai corpi il torpore da alcol e l’irritazione provocata dall’erba.
In sostanza una gran bella giornata, ricca di momenti divertenti.
Io mi sono addormentato al sole.
Ho una grave ustione su gran parte della schiena, cosa che mi causa parecchio dolore.
Facendo il bagno mi sono aperto la mano destra su di una roccia, anche questo mi causa molto dolore.
W la gioventù.
Adda
* Le foto capaci di far apparire incantevole questo posto sono poche, eccone una
Bazzu
** Bazzu. Deve aver accusato la levataccia
Un po' di partecipanti
*** Da sinistra: Dani, L’Ali, Orifizio e la Paola
Steven Spielberg?
**** Missa, grazie al quale sono pervenute le immagini e i filmati dell’evento
Johnatan dimensione avventura?
***** Aui, facilmente confondibile con Ambrogio Fogart
Yeah!
****** The Austin way of drinking. Yeah!

Play

Parlerò un po’ di musica.
E’ inevitabile, visto che in questi giorni ne ho sentita parecchia per vari motivi.
Iniziamo col nuovo cd dei Finch, “Say hallo to Sunshine”. Avevo molte aspettative per questo disco, visto che il primo lavoro della band è a mio avviso un piccolo capolavoro, ed ero eccitatissimo quando mi è stato dato il link di un sito che permetteva di ascoltarlo interamente ed in maniera del tutto legale. Nell’attesa che il download dei brani fosse completo mi sono soffermato ad osservare l’artwork* della copertina. Molto bello, niente da dire. Non so se siano i colori o il disegno, ma lo trovo strepitoso. L’aDSL non ha impiegato molto a fare il suo lavoro e quindi i pezzi sono stati quasi subito disponibili all’ascolto. Emozionato, ho dato il via alla riproduzione. Man mano che i minuti si susseguivano, sono passato dal sopreso, allo stranito, al profondamente deluso. A mio avviso il disco è tremendamente brutto. Il cambiamento dietro le pelli, come spesso accade, ha stravolto il sound e originato una band che non ha nulla o quasi a che vedere con quella che mi aveva tanto colpito. Le melodie sono sparite, lasciando spazio ad arzigogolati intrecci di caos sonoro che tutto fanno, tranne che accattivarsi le mie grazie. Credo sia una sorta di Noisecore, una roba più simile ai Deftones per intenderci. Peccato. Peccato veramente.
Lunedì sono invece andato al concerto dei System of a Down. Il nuovo disco, “Mezmerize”, mi piace parecchio anche se devo ammettere essere molto poppy rispetto ai precedenti. Come musicisti devo dire che sono ineccepibili, trovo invece discutibile la scelta di sfornare 2 dischi in 4 mesi e di fare live senza dire una parola al pubblico. Insomma, mi paiono più interessati al denaro che ai fans.
Magia dello showbusiness.
Say hello to sunshine
* bello fuori, brutto dentro…

The party is over

Eccomi alla fine della mia settimana da single.
Il giudizio complessivo è piuttosto negativo, per ovvi motivi. Innanzi tutto il rinvio dell’esame di Biotecnologie Farmaceutiche II a stamattina mi ha impedito di godermi anche un solo minuto della mia autonomia domestica. Fortunatamente l’esame è andato bene e quindi non c’è il rammarico di aver speso il tempo inutilmente. Magra consolazione. In questa settimana dominata dall’insonnia, dallo stress, dal rammarico e dal nervosismo ha avuto un ruolo centralissimo la finale di Champions League. Un incubo. Tutt’ora se ci penso fatico a credere a ciò che ho visto, mi sembra una sorta di incubo terribile. Non è però della partita che voglio parlare, perchè sto già cercando di rimuoverla dalla memoria, bensì di ciò che la sciagurata serata dell’Ataturk ha portato alla luce. Da tempo rifletto sulla possibilità di andare a vivere da solo, è una cosa che mi piacerebbe tantissimo fare e che non esiterò a realizzare appena avrò delle entrate. Pensare ad una propria autonomia mi ha sempre entusiasmato, ma c’è una cosa che non ho mai tenuto in considerazione: la solitudine.
Non è che in questi giorni sentissi la mancanza dei miei, nè di solito mi spiace avere la casa sotto il mio controllo, tuttavia questa volta è stata un po’ diversa. Ho realizzato che quando si è giù di morale, come è capitato a me nel “day after”, essere da soli è terribile. Non c’è nessuno che ti distragga, che ti porti a distogliere la mente. Sei solo tu coi tuoi malesseri e non puoi scappare. La situazione può diventare veramente pesante, cosa che non credevo e a cui non avevo mai pensato. Per questo devo ringraziare Ambra che Giovedì mi ha fatto compagnia e mi ha aiutato a menarmi via un po’. Grazie.
Detto questo, è ora di tornare alle sane vecchie abitudini di convivenza coi genitori e riprendere un ritmo di vita più normale. Magari riposando un po’ visto che le mie occhiaie iniziano ad essere spaventose.
Magari…