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NBA All-Star Game 2013

Anche quest’anno, come ogni anno, è giunta l’ora di votare i quintetti dell’ NBA All-Star Game.
Come al solito quindi ho effettuato tutta la procedura on-line e, dopo diversi ballottaggi, sono giunto alle mie dieci pick definitive. Che sono queste.

Prima di procedere con le spiegazioni dettagliate è bene chiarire alcune linee guida usate per la votazione. Per prima cosa, ovviamente, c’è la simpatia personale, ovvero quel sano tifo che permette di andare oltre il reale valore tecnico del giocatore o del suo attuale rendimento. In secondo luogo l’ormai consueta regola di dare al quintetto una parvenza old school, mettendo quindi in campo un solo play, un solo centro e così via. Last but not least, in protesta verso la tendenza ormai spiccata di aggregare stelle all’interno di un’unica franchigia, mi sono imposto di non pescare più di un giocatore per squadra. Andiamo quindi all’analisi dei due quintetti.
OVEST:
In posizione di centro, la prima notevole esclusione. Niente Howard, quest’anno, un po’ per come stanno realmente andando i Lakers e un po’ anche perchè da centro io voglio far giocare Sergione Ibaka. Certo, avrei potuto mettere Ibaka da 4 e tagliare Davis, che ancora non ha fatto vedere un beneamato niente a noi tifosi dei calabroni, però monociglio sta rientrando e necessita di tutto il supporto possibile. Fuori Howard quindi e fuori pure Danilone Gallinari, per la prima volta da che è possibile votarlo, a vantaggio di un Iguodala che a Denver per come la vedo io sta facendo buone cose. Per quanto riguarda il pacchetto guardie, immancabile selezione per CP3 che resta uno dei miei giocatori preferiti della lega nonostante un po’ di alti e bassi in questa prima parte di stagione. Al suo fianco, impossibile da non votare, spunta la barba di James Harden che taglia fuori dai giochi un Kobe mai così meritevole di menzione. E per la pacific side, abbiamo concluso.
EST:
Il mio centro preferito della east side è Lopez e quindi si becca la canotta, non che avesse chissà quali concorrenti. Al suo fianco il genio e la sregolatezza di Josh Smith, un altro dei miei personali pallini quando si parla di NBA. A fare l’ala piccola del quintetto ci mettiamo Melo che, si dica un po’ quel che si vuole, ma al momento fa tanto MVP. In cabina di regia, assolutamente impossibile da non votare nonostante mi spiacesse tagliare Irving, c’è Rondo, l’uomo che ha giocato tutta la stagione unicamente per allungare la sua striscia di partite con +10 assist e ha vanificato tutto con un’espulsione insulsa. Con lui ci metto Monta Ellis anche se quest’anno non ho una minima idea di quanto stia producendo coi Bucks. E’ rimasto fuori talmente tante volte pur dovendoci andare, che il mio voto lo prende anche per quello.
Resta la scelta finale, quella dell’outsider, che nel mio caso è andata a Greivis Vásquez perchè secondo me è un giusto.
That’s it.

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