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Italia, un Paese buono per i test nucleari

La vignetta, profetica, del sempre geniale Makkox qui a lato è un po’ la base di questo post, fatto essenzialmente di commenti che inevitabilmente per molti odoreranno di senno del poi. Ad onor del vero però, io non credo che Bersani questa volta possa far sua la classica giustificazione del “dopo son buoni tutti”, perchè, se avesse ascoltato bene, che le cose stessero andando maluccio qualcuno aveva iniziato a dirglielo ben prima di ieri. Si potrebbero fare molti esempi, ma credo che tutti possano essere raccolti dall’appello di Crozza a Ballarò e quel suo: “avete ancora un mese per riuscire a perdere le elezioni, pensate di farcela?“.
Sì.
Ad ogni modo, questo post non vuole parlare del PD nè delle cause della sua sconfitta. Una bella analisi sul voto io questa mattina l’ho letta ed è quella pubblicata su I hate Milano. Mi preoccupa di più parlare di ciò che viene adesso. Sostanziale parità PD-PDL, ingovernabilità di fatto, M5S primo partito con tutte le implicazioni del caso. Che si fa? Ecco, gli scenari che vedo sono essenzialmente due:
1- Il PD propone accordo a Grillo, che non essendo scemo rifiuta. Motivo: a parte che tutta la campagna grillina si basa sull’essere altro e quindi difficilmente si assisterà ad un alleanza formale, il M5S non ha alcun interesse nel fare parte di un governo ora. Ha ottenuto ciò che voleva, ovvero la morte della “vecchia politica” che, oggi, non è in grado di gorvernae il Paese. Si nascondono dietro il “voteremo le idee” senza dire (o in alcuni casi senza sapere, secondo me) che per avere delle idee da votare serve un governo e che per avere un governo servono i numeri. Che non ci sono. Quindi prima di poter votare le idee serve che qualcuno formi un governo, cosa che senza di loro, apre all’unica possibilità del punto 2.
2- L’asse PD-PdL. Leggi anche il chiodo che manca per chiudere la bara. Io già le sento circolare queste voci, al grido di responsabilità e bene del Paese. In realtà l’intento, ormai davvero impossibile da non vedere, è l’autoconservazione. Cercare in tutti i modi e con tutte le forze di non darla vinta a Grillo, il quale, lungimirante e per nulla fesso, auspica proprio uno scenario di questo tipo che, di fatto, gli consegnerebbe l’Italia. Un maxigoverno oggi, oltre a privare Pd e PdL di qual si voglia credibilità (Ok, solo il PD, perchè il PdL ha dimostrato di poter sopravvivere a tutto), avrebbe durata molto molto limitata se non a patto di restare nell’immobilismo che condurrà senza se e senza ma alla deriva.
Comunque vada, insomma, Grillo vince.
Il punto quindi è decidere come. Leggevo su Twitter una proposta di Civati (di cui ho già avuto modo di dire male in passato, ma che riconosco essere una delle personalità più avanti, oggi, nel PD) di un governo di minoranza PD, concetto che onestamente mi è poco chiaro, che possa traghettare l’Italia al voto previa riformulazione della legge elettorale e altre cose. Volendo ancora una volta credere all’intenzione seria di riformare una legge elettorale che dal 2006 è sopravvissuta a qualunque tipo di maggioranza, io penso che la soluzione sia davvero in quella direzione. Un governo ad interim, a questo punto con grossa partecipazione M5S, che si prefissi l’attuazione di due o tre punti in un anno, uno dei quali dovrebbe proprio essere la riformulazione della legge elettorale. Questa, pensandoci, è la cosa più vicina al votare le idee. Ci si accorda a tempo determinato per fare qualcosa che possa portare l’Italia a votare in condizioni decenti tra un anno. Alla fine, rifare la legge elettorale e tagliare i parlamentari sono proposte centrali del progetto di Grillo, quindi non vedo perchè dire di no. A meno che l’intenzione non sia fare il bene della nazione, ma solo il proprio tornaconto, cosa che poi andrebbe comunque spiegata ai propri elettori. Mi spiego: se ci fosse la possibilità di attuare due punti del programma, una risposta del tipo: “Non lo facciamo perchè vogliamo farlo solo se possiamo farlo da soli, senza allearci con nessuno” a me elettore di Grillo non andrebbe giù. Poi oh, io Grillo non lo voto quindi posso anche sbagliare.
Insomma, la questione adesso è aperta e nel mio piccolo voglio sperare che l’intento di tutti gli aventi diritto sia arrivare ad avere un governo che faccia qualcosa, perchè dopo vent’anni di immobilismo è anche ora di dire basta. In quest’ottica io sarei disposto anche a dare a Grillo una chances di dimostrare sappia davvero ciò che fa e non sia solo uno strillone.
Chiudo il post con la considerazione da cui tutto è partito, titolo compreso. Io ieri, quando ho visto i sondaggi attribuire il 37% al PD ero comunque basito per il 30% di Berlusconi. Trentapercento. Io posso accettare tutto, ma c’è una soglia oltre cui non si può andare. Ora potrei anche star qui ad elencare tutti i motivi per cui rivotare Berlusconi nel 2013 vuol dire avere la merda nella scatola cranica, senza se, senza ma e con un sonoro fanculo a chi ritiene questa esternazione poco democratica, ma non ne vedo davvero più l’utilità.
Settimana scorsa Bastonate si preparava alle elezioni con la settimana grindcore e io ho voluto dare il mio contributo con un video.
Le mie indicazioni di voto.
Dai, provate a dirmi che avevo torto.

4 commenti su “Italia, un Paese buono per i test nucleari”

  1. Posso dire che l’errore di continuare a classificare M5S come anti-politica è stato un autogoal clamoroso?
    Accidenti, fai il Politico e non riesci a capire che il Movimento 5 Stelle vuol proporre un altro modo di far politica, ma continui a trattarlo come se fosse un partito “old school”, beh sei fuori strada.
    Sono l’anti-poltica “partitica”, ma non puoi continuare a snobbarli perchè sono, tuo malgrado, la vita politica del tuo paese.
    Con dei limiti assurdi, nel programma e nei candidati, il M5S ha avuto la strada spianata proprio dai suoi avversari.
    Una campagna elettorale mai giocata sui contenuti, almeno giocala sulla strategia, sull’astuzia.
    Non si è mai capito chi fosse il candidato del PDL, Grillo non è candidato, ecco forse il PD avrebbe fatto meglio a fare di Renzi almeno il suo portavoce,
    invece di buttarlo nella mischia a fine partita per evitare una sconfitta che solo un mese fa era inimmaginabile

  2. Il pd ha perso credibilità nel momento in cui si è formato..infatti, non ha mai vinto!
    Detta la polemica, a me quello che preoccupa è il tempo:1 anno, anno??un anno a litigare e non fare assolutamente nulla.Di cui 6 mesi solo per la formazione della squadra.
    Lo dico forse con un po’ di freschezza data dalla lontananza: ma non è meglio rivotare tra un mese?sempre che sia possibile!

  3. @RedMoustache: Ciao.
    Prima di tutto, grazie per il commento. Riguardo al M5S secondo me c’è da considerare un’ampia fetta di “voto di protesta” al M5S dovuta a tanta gente che non si aspettava un exploit del genere.
    Detto questo però, concordo che un errore grosso sia stato non cercare un confronto con questo movimento, ma ghettizzarlo (o permettergli di autoghettizzarsi forse) e lasciargli fare corsa da solo, in un contesto sconnesso dal Paese reale, in cui Grillo se l’è cantata e suonata per i cazzi suoi, facendo proseliti e campagna elettorale essenzialmente solo ed indisturbato. Mentre Silvio colonizzava le TV per rimettere mano sul suo elettorato, Grillo spadroneggiava sul web accaparrandosi, tra gli altri, anche tutta quella fetta di persone che accende il modem e vede la Madonna.
    In tutto questo il PD era convinto di vincere con i voti presi da Bersani alle primarie, perchè se ci si pensa, non han fatto nemmeno moltissimo per accertarsi di non disperdere proprio tutto l’elettorato renziano.
    Da lì il casino. Sul finire, forse sentendo puzza di disastro, han deciso di muoversi, ma l’unica mossa tentata è stata togliere voti a Ingroia, neanche fosse lui il problema.
    Ecco, io la riassumerei così. Certo che, onestamente, dopo una scoppola così è difficile crederci ancora in sto benedetto PD. Nel ’94 ero piccolo, ma questa m’ha segnato…

    @Bri: Ciao pure a te.
    Leggevo in giro che rivotare subito non è proprio possibile in termini regolamentari. Però un mese mi pare troppo poco…

  4. Il punto è votare prima che possano fare campagna elettorale.
    Fossimo un paese civile ingaggeresti volontari(come sono gli scrutinatori in germania) per organizzare il tutto e diminuire quanto meno le spese, e magari, sempre in caso di estrema civiltà, far votare per posta(come succede qui per TUTTI quelli che non possono recarsi alle urne).Ah dimenticavo siamo italiani.

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