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Diario dall’isolamento: day 11

22:32. Ho finito ora di lavorare.
Non è per forza una cosa negativa eh, impegna tempo che altrimenti passerei facendo cose che mi ricordano di essere in isolamento. Perchè intendiamoci, i film o le serie che vuoi davvero vedere, i giochi che vuoi davvero fare, prima o poi finiscono e lasciano il posto ai ripieghi. E i ripieghi, purtroppo, non sempre riescono a smarcarsi dal loro essere ripieghi.
Il lavoro invece è sempre lui: quando fai tardi per finirlo tiri seicento madonne, ma almeno stai con la testa in un posto pseudo normale. Boh, non so, per me ha senso.

Oggi ho chiacchierato online di cose interessanti, che riassumo qui per punti:
1) La situazione contingente ha portato alla ribalta una nutrita schiera di persone che auspicano l’espropriazione dei brevetti farmaceutici e medicali. I motivi per cui l’idea non mi convince li ho spiegati in una serie di tweet e non ho voglia di ripeterli qui. Nessuno è ancora venuto a dirmi che mi sbaglio, se capita vi aggiorno.
2) Arriverà un vaccino, prima di lui arriverà una terapia efficace per trattare la sintomatologia grave. In ogni caso, farmaci realizzati grazie alla sperimentazione animale. Una delle più comuni (e offensive) obbiezioni che ricevo quando mi capita di chiedere a qualche nazi-animalista: “Scusa, ma sai che tutti i farmaci sono testati su animali?” è: “Certo, infatti io non prendo farmaci!”. Perfetto. Visto che da sani è facile, mi auguro questa gente stia già firmando autocertificazioni per escludersi volontariamente da qual si voglia trattamento ci tolga dalla merda. Sarebbe un bel gesto, per liberare spazio a chi ne ha bisogno, ma anche per favorire la selezione naturale.
3) I dati diramati dalla protezione civile oggi sono brutti, ma non bisogna commettere l’errore di pensare siano frutto di quanto stiamo facendo. C’è un delta di tempo, diciamo 14 giorni, tra quel che facciamo e gli effetti misurabili dell’epidemia (ovvero nuovi infetti e decessi). I dati di oggi sono frutto di come ci siamo comportati 14 giorni fa. Come ci comportiamo oggi dovrebbe, speriamo, farci leggere dati molto migliori tra quattordici giorni.
Tenere duro, stare calmi e stare a casa, volendola riassumere.

Anche oggi il pezzo lo rubo dalla mia bolla social, che non ho avuto tempo di pensarci io. Su twitter questa mattina un mio contatto ha postato il video del concerto a porte chiuse che i Dropkick Murphys hanno registrato per San Patrizio. Qui sotto vi metto direttamente il link al minuto in cui vi viene la pelle d’oca di marmo.

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