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Diario dall’isolamento 2: day 1

E quindi niente, da oggi si riparte con il lockdown fino a data da destinarsi, perchè alle scadenze pronosticate non penso qualcuno creda più.
Questa seconda stagione però ha qualche novità rispetto alla prima, perchè a quanto pare almeno gli asili resteranno aperti e io credo sia una soluzione abbastanza intelligente: se non hai altri contatti con l’esterno, stai esponendo al rischio unicamente persone che, dati alla mano, dovrebbero poterla gestire senza problemi.
Di fatto però è un vantaggio molto relativo visto che dal 7 Settembre ad oggi sono riuscito a mandare simultaneamente a scuola sia Giorgio che Olivia una risicata manciata di giorni. La storia di questo anno scolastico è così avvincente che su twitter la sto raccontando coi meme di Game of Thrones. Da sbellicarsi.
Ad ogni modo almeno per i piccoli dovrebbe essere meno traumatica di Marzo e questo è bene, quindi proviamo a guardare al bicchiere mezzo pieno almeno in questa prima puntata.

Secondo diario giornaliero in partenza quindi e quale potrebbe mai essere l’argomento del primo giorno se non le avvincentissime presidenziali americane?
Commentare i risultati non mi interessa granchè, ci sono opinioni assolutamente più autorevoli della mia grossomodo ovunque, online. 
Una cosa però mi ha appassionato nelle dirette CNN che ho seguito in questi giorni, un fenomeno che coinvolge tantissimi media US in modo trasversale: la condanna alle bugie che Trump sta urlando ovunque nel tentativo di invalidare la sua (probabile?) sconfitta.
La CNN sta ripetendo da giorni in maniera ossessiva che non c’è alcuna ragione per dubitare del corretto svolgimento delle operazioni di voto e parla senza mezzi termini di bugie riferendosi alle parole dette e twittate da Trump. Molti network, tra cui MSNBC, hanno troncato la trasmissione in diretta del discorso di quello che è ancora il Presidente degli Stati Uniti perchè il contenuto era ritenuto non solo falso, ma lesivo nei confronti della democrazia del Paese. Persino Fox News, ancora ampiamente filotrumpiana, sta mostrando segni di non voler passare il limite.
Quale limite?
Semplice, quello dell’amor patrio. C’è proprio un discorso di orgoglio nazionale/ista per cui Trump coi suoi proclami e le sue accuse sta mettendo in discussione la Democrazia Americana, quella che ci hanno insegnato essere la migliore del mondo, quella che si sentono legittimati ad esportare altrove. Non solo, Trump sta minando la sacralità e l’inviolabilità della figura del Presidente degli Stati Uniti e quindi del Mondo Libero. E questo ad un americano non va giù tanto facilmente, democratico o repubblicano che sia. Sarcasmo a parte, la fedeltà alle istituzioni di un popolo che ogni mattina saluta la bandiera e canta l’inno nelle scuole è ben oltre la persona e non mi stupirei per nulla se il Trumpismo, a differenza del Berlusconismo, avesse vita molto breve. Quattro anni sono pochi per spostare il culto dal ruolo all’uomo, ovunque, ma soprattutto negli Stati Uniti. Certo Trump ha costruito un’ampia schiera di fedeli che probabilmente sarebbero disposti a scendere in piazza con le armi per tenerlo alla Casa Bianca. Magari lo faranno anche (incitare alla guerra un popolo armato fino ai denti non è la più grande idea del secolo). Però la mia personalissima ed ignorantissima posizione (supportata da alcuni indizi) è che perfino i repubblicani (intesi come classe dirigente del partito) non vedano l’ora di toglierselo dal cazzo e ripartire.
Vedremo.
E’ comunque di grande aiuto vedere come, nonostante gli stessi media USA stiano impiegando tantissime risorse per non far attecchire il messaggio antidemocratico, falso e violento di Trump, in Italia i nostri sempre bravi giornalisti ci tengano a rilanciare ogni farneticazione dell'(Ex)Presidente con virgolettati privi di commento o rettifiche. Un po’ li capisco: sono abituati a cercare sempre e comunque il taglio controverso, che alimenti polemiche e scandali e che quindi generi click e questo caso, secondo loro, non fa differenza. Eppure questo atteggiamento non ha solo la grave colpa di essere completamente privo di etica professionale e quindi disgustoso agli occhi di chiunque cerchi informazione dagli organi di informazione, ma ha soprattutto la colpa, grave e innegabile, di legittimane dare adito a Salvini di fare sparate cospirazioniste pro Trump venendo tutto sommato percepito come credibile.
Se la stampa italiana avesse passato gli ultimi tre giorni a denunciare e censurare le bugie dell'(Ex)Presidente USA, le dichiarazioni di oggi di Salvini sarebbero state per moltissimi italiani semplicemente irricevibili e per lui stesso per lo meno sconvenienti se non deleterie. 
Invece può permettersi di parlare perchè nessuno si prende la briga di smentirlo, qui.
Altrove la questione è un po’ diversa:

Magari, se anche da noi qualcuno si prendesse la briga di fare il mestiere per cui viene pagato, certi mostri farebbero decisamente più fatica a nascere e, soprattutto, prosperare.

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