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Diario dall’isolamento 2: day 2

Alla fine ha vinto Biden e direi che siamo tutti contenti. Un po’ perche Trump è un essere abietto che deve sparire dal dibattito politico mondiale, ma più che altro perché l’insediamento sarà a Gennaio ed è un bel modo per il 2021 di presentarsi al suo pubblico.


Oggi abbiamo smontato la cameretta dei bambini, che poi era composta da un lettino per neonati, un lettino Ikea di quelli media lunghezza e un armadio tre ante che stava nel bilocale della Polly e che ci eravamo portati dietro temporaneamente ormai quasi sei anni fa. Via anche il tappeto-puzzle con le lettere, quello di gommina che credo sia obbligatorio per chiunque ha dei bambini sotto i 4 anni, tipo il dispositivo anti abbandono per i seggiolini auto. Odiavo quel tappeto e farlo sparire mi ha dato gusto quasi quanto mi è piaciuto liberarmi del seggiolone Chicco. Ci sono cose da cui è difficile distaccarsi perché le associ al ricordo dei tuoi bimbi piccoli e un po’ liberartene è ammettere che quel periodo è passato e non tornerá (NEVER), ma per altre, che magari ti hanno fatto smoccolare quotidianamente per anni e per cui hai contato letteralmente i minuti che ti separavano dal disfartene, caricarle in macchina destinazione discarica ti riempie di quella sensazione che portano con loro le vittorie. Calci al passato che ti trasmettono positività per il futuro. Quindi dai, oggi bene.
Adesso dobbiamo spostare un paio di prese, imbiancare e poi montare la cameretta nuova che arriva il 16 Novembre.
Lavorare per obbiettivi, si dice.
Intanto io, dopo sta giornata massacrante, ho dolori ovunque.

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