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Diario dall’isolamento 2: day 15

Fuori c’è il sole, mi spara in faccia fortissimo e fatico a lavorare. Potrei spostare il PC, ma mi pesa il culo, che poi è lo stesso motivo per cui non tiro le tende.
E’ un momento abbastanza breve, quello in cui il sole trova spazio tra i tetti di fronte e mi si stampa sulla faccia, quindi l’idea è tenere duro. Lo faccio ogni volta che c’è il sole, da Marzo. Forse non proprio ogni singola volta, diciamo tutte le volte in cui non ero costretto a lavorare in situazioni improvvisate in qualche angolo remoto della casa a causa di questo o quel problema.
Venerdì pomeriggio, i bambini sono all’asilo e in casa si lavora bene. Benissimo, da quando è arrivata la nuova cameretta e abbiamo una scrivania in più. Io lavoro in sala, Paola dai bimbi, così durante le millemila call che ci toccano su base quotidiana io posso andarmene in giro per la sala camminando come un Tarcisio qualsiasi e lei può tenere quel tono di voce NYHC che le viene naturale al telefono.
Oggi per me giornata di numeri, quindi giornata con musica in cuffia grossomodo da questa mattina. Ho iniziato sentendomi tutti i dischi dei Good Riddance, definitivamente incoronati miglior band per fare analisi di budget e fatturati, mentre nel pomeriggio sono passato a ripescare un po’ di dischi italiani che non sentivo da un po’. Roba tipo i Gazebo Penguins o i Riviera. Bei dischi, insomma. Magari una volta faccio una playlist di pezzi italiani.
Con buona pace di Crisanti, di cui non linko le dichiarazioni manco a morire perchè dovrebbero finire nell’oblio, Paola mi ha raccontato che in azienda da lei si parla molto dello stato d’avanzamento lavori dei diversi vaccini, come ovvio, e i dati sono molto incoraggianti in tutti i casi, anche e soprattutto in termini di sicurezza. Non so perchè lo scrivo, tanto ognuno dice il cazzo che vuole e qualora qualcuno leggesse qui sarebbe legittimatissimo nel pensare che abbia scritto cazzate. Amen.
Mi mangio un pangocciole e torno ai numeri, vah.
Tra un paio d’ore inizia il weekend, una roba che nei meandri della mia memoria risulta avere un qualche senso lontano che adesso non saprei proprio spiegare, e sto pensando che magari domani griglio del pesce.
Via così dai, che anche sto giorno di lockdown ce lo siamo tolti dai coglioni.

1 commento su “Diario dall’isolamento 2: day 15”

  1. “così durante le millemila call che ci toccano su base quotidiana io posso andarmene in giro per la sala camminando come un Tarcisio qualsiasi e lei può tenere quel tono di voce NYHC che le viene naturale al telefono.”
    Ho riso parecchio immaginandoti come il Tarci ma soprattutto tua moglie come Lou Koller.

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