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Manq

It’s hard to say

Eccomi qui in laboratorio, appena rientrato da Malpensa.
Tra un paio d’ore i miei amici si imbarcheranno su un Boeing 767 con destinazione Los Angeles per compiere uno di quei viaggi che si ricordano per tutta la vita.
Il ruolo di spettatore in tutto questo mi va abbastanza stretto.
E’ come aver perso una di quelle occasioni che, nella vita, non bisogna assolutamente lasciarsi scappare.
Probabilmente avrò nuovamente occasione visitare quei posti, ma non sarà a 25 anni e con gli amici di sempre.
Sarà un’altra cosa.
Non migliore, non peggiore.
Diversa.
Poco importa se tutto questo sia dovuto solamente ad una serie abbastanza lunga di tristi coincidenze, in primis la scelta dei miei soci di fare il viaggio super proprio nell’unico (spero) anno in cui partire non mi è possibile e poco importa anche l’essere consci di quanto sia inutile stare a piangere sul latte versato.
In questo momento fa un po’ male.
Forse anche per questo ho aderito all’idea folle della veglia continuata fino alla loro partenza ed ho poi scelto di accompagnarli in aereoporto, solo per sentirmi un po’ meno “outsider”.
Faccio abbastanza cagare.
Leggere a video quanto so essere stupidamente emotivo rende il tutto ancora più reale, come mi impedisse di mandare giù con indifferenza questo boccone decisamente amaro.
Quello che realmente mi preme fare adesso è augurare ai quattro una bellissima vacanza e ringraziarli per aver provato a tirarmi in mezzo sempre e comunque, facendo di questo mio senso di non appartenenza una tara personale.
Resta solo una cosa da dire: Anubi.

Commiato estivo

Dopo un fine settimana di intensi lavori, domani sarà il grande giorno.
Da domani andrò a vivere da solo per un mesetto.
Rimettere in sesto quella casa è stata un’opera decisamente impegnativa, sporca e malconcia com’era.
Io e la Bri tuttavia ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo fatto un gran bel lavoro, rendendo il monolocale abitabile almeno per questi giorni.
Certamente nessuno di noi due è Copperfield e quindi i danni grossi e le situazioni irreparabili (tutto concentrato grossomodo nel cesso*) sono rimasti tali, tuttavia anche in quell’ambiente disgraziato adesso è possibile lavarsi e sistemarsi senza prendere troppe malattie.
Oggi è stato tempo di investimenti.
Ho comprato un fantastico set di piatti ultra style, delle posate fichissime, dei bicchieri, un tagliere, tre pentole hi-tec, uno scolapiatti, un porta posate e un fantastico scopettone da cesso da 0,99 euri, il tutto rigorosamente targato IKEA.
Ho anche fatto la valigia e traslocato di la tutti i miei vestiti stagionali.
In realtà ho dimenticato le camicie, ma farò un secondo viaggio domani con le ultime cose.
Mi aspetta un mesetto di vita strana.
L’idea di non avere internet già mi angoscia, ma non credo sarà poi un gran problema.
Ovviamente non potrò aggiornare questo mio diario, ma a settembre ci sarà modo di riportare al suo interno tutto quello che questa seppur breve esperienza sarà in grado di darmi.
Ora è tempo di fare l’ultima doccia calda e comoda e di andare.
In fondo in fondo, anche quest’anno d’estate farò una grande esperienza.
Senza muovermi da casa.
Scarico a vista
* impressionante.

Home alone

Agosto, è tempo di partire.
L’esodo vacanziero è un fenomeno che colpisce più o meno tutti in questo periodo dell’anno: amici, colleghi, parenti e conoscenti.
Purtoppo quest’anno non prenderò parte a questa folkloristica mobilitazione di massa.
Starò a Brugherio tutta l’estate.
Per motivi se vogliamo diversi, ma nemmeno poi troppo, anche i miei genitori passeranno l’estate a casa.
La prospettiva era quindi di un lungo lungo agosto insieme.
Io voglio bene ai miei genitori.
La cosa però sarebbe stata abbastanza tragica per tutti.
Inutile nascondersi, le abitudini e i ritmi sono molto diversi e stare a casa tutto il mese da soli, senza possibilità di molti svaghi visto che sia i miei amici che i loro sono in ferie, avrebbe creato più stress che relax anche in un periodo di sosta da lavoro e studio.
Oggi però è stato approvato il mio progetto di separazione: andrò a vivere per due o tre settimane nella casetta che fu di mia nonna e che sarà il mio domicilio nonappena potrò pagarmi le spese.
E’ a circa 200 metri da casa mia ed ha il posto auto interno.
E’ piccola.
E’ da pulire.
E’ vuota.
E’ la casa dove passerò agosto.
Una sorta di prologo all’indipendenza che, prima o poi, verrà.

Spot

Occhiali poser CK: 80/90 euro.
Codini: 2 euro .
Polina a righine Quicksilver: 30/40 euro.
Pantalone Skater Analog: 40/50 euro.
Scarpe DC: 50/60 euro.
Trasformare una metallozza in una fikissima Emo/Skate/Poser Girl* non ha prezzo.
Emogirl
* Manca giusto una cintura con le borchie, ma provvederò…

Google hit list [Luglio 2006]

Ormai la fine del mese è sinonimo di classifica.
Continuano ad essere gettonatissime ricerche su Tom Delonge, sull’abbigliamento scozzese e su termini legati al mio lavoro, tuttavia ormai anche “pompini” è un facile e ricorrente modo di trovare il mio blog.
Chissà poi perchè.
Da sottolineare la perseveranza del feticista che vuol vedere la Canalis mentre fuma, questa volta in formato video.
That’s all.

1 – dove comprare vestiti del punk
2 – fotomodelli iraniani
3 – grotte di realdino
4 – colonie nudiste photo
5 – bricolage
6 – kusse
7 – lasciare presupporre come lo traduco?
8 – abitanti di quartoggiaro
9 – proverbio il gioco non vale la candela medioevo
10 – idro orecchio

Un’offerta che non ho potuto rifiutare

La giornata di oggi, come da accordi con la Bri, sarà interamente dedicata allo shopping.
Per portarmi avanti con il lavoro, questa mattina sono uscito sul presto, intorno alle 11.30, diretto al mercato di Brugherio e al Carrefour di Carugate.
Le cose che volevo riuscire ad acquistare in mattinata erano: un cappello come quello che indossa Neffa nel video di “Il Mondo Nuovo”, che tra l’altro sta sempre di più diventando la mia canzone dell’estate, un cavo di rete per collegare e passare dati dal PC al Portabile, dei CD vergini per permettere a Riccardo di entrare nel magico mondo dei Coheed and Cambria, un guanto nero con le dita tagliate per stare al passo con l’ultimissima moda poser e una cornice 56×41 cm.
Di tutte queste cose ho trovato giusto i CD e il cavo, che tra l’altro devo ancora collaudare.
Uscendo dal Carrefour, detto poi Euro, sono passato di fronte all’EB Games, negozio di videogiochi dove lavora Claudio, il fratello di Roby.
Sono entrato a salutare e, tra una cazzata e l’altra, il buon Virzino mi estrae da sotto il bancone un oggetto di assoluto culto: la confezione della saga completa di Baldur’s Gate in versione DVD.
25 euri.
Tutto Agosto a disposizione.
Inutile dire come sia andata a finire.

Summertime…

…and the living is easy…
Una canzone del passato recitava così ed è difficile darle torto.
Da ieri sono ufficialmente in vacanza.
Questo non vuol dire che io sia al mare o che abbia smesso di lavorare, tuttavia la sessione estiva dell’Università si è conclusa ieri pomeriggio alle 14.30 con l’esame di Analisi dei Farmaci II, prova per altro superata con discreto successo.
Questa cosa, che per molti potrebbe non significare molto, per me invece è cruciale.
Andare in laboratorio a fare un lavoro che mi piace non pesa se una volta a casa posso finalmente spegnere il cervello e dedicarmi al niente più assoluto, anzi, è un ottimo modo per non annoiarmi.
Prendiamo oggi.
Sono arrivato in lab alle 8.30, con trenta minuti di anticipo, un po’ perchè ormai ero sveglio, un po’ perchè attendevo il risultato di un esperimento importante.
Come da copione, il risultato non è arrivato.
Pazienza, ormai ho capito che in questo lavoro ci dovrò fare l’abitudine quindi guardo avanti, si rifarà il tutto cambiando qualcosina e forse andrà meglio.
Forse no.
In ogni caso non è il momento per fasciarmi la testa visto che il problema non è dovuto a miei errori e che, soprattutto, anche stare a disperarsi non ha senso e non cambia le cose.
Via quindi a nuovi esperimenti, diversi, sperando di avere più fortuna.
Uscito dal lavoro, sono giunto a casa in poco più di venti minuti, arricchiti da una massiccia opera di “sing along” su freschi e giovani pezzi estivi.
Una volta avvolto nella privacy della mia cameretta, rigorosamente in mutande, mi sono guardato il primo Fast and Furious.
Decisamente un filmone.
Direi che sono stato seduto al compiuter anche troppo.
Vado a farmi una doccia.
Anzi, un bel bagno.
Tanto oggi ho tempo.
Fico.

And the winner is…

Sono arrivate le sentenze per gli illeciti sportivi.
Sono abbastanza vergognose.
Per carità, al Milan è anche andata bene e io non dovrò perdermi la Champion’s League l’anno prossimo, ma in tutta onestà speravo in un ripulisti nettamente più esemplare.
Con i vari ricorsi ulteriori si rischia di vedere anche la Juve in A e questo vuol dire continuare a guardare le partite pensando che ci sia qualcosa sotto.
Ogni fuorigioco non fischiato, ogni rigore dato o non dato, ogni cartellino estratto o non estratto continuerà a far pensare a qualche strano gioco di potere e non alla semplice sorte.
In poche parole, non cambierà nulla.
Peccato.
Era una buona occasione per migliorare le cose.
Non venendomi in tasca nulla tuttavia, la vivo con il distacco di chi continuerà a vedere le partite perchè ama questo sport, sebbene abbia molto riserbo nei confronti di chi lo gestisce.

Tokio drift

Sono appena stato a vedere il terzo episodio della serie Fast and Furious.
Per l’occasione ci siamo concessi la sala Mega Theatre del Warner Village di Vimercate, non tanto perchè il film la richiedesse, quanto perchè era l’unica sala dagli orari accettabili.
Il film è, come da pronostico, piuttosto pessimo.
Mi dispiace parlarne così male perchè il primo capitolo sul mondo delle corse clandestine a me era piaciuto tantissimo. Possedeva tutti gli ingredienti per inserirsi nella categoria dei cult senza sfigurare. Già la seconda prova mi era risultata abbastanza scadente, sebbene la presenza di Brian e di un filo conduttore, per quanto ridicolo, che lo legasse al precedente aveva saputo limitare i danni non poco.
In Tokio Drift vengono a mancare anche queste ancore di salvezza, lasciando così sprofondare il film nell’oblio dell’action movie di serie B.
Come detto non mi aspettavo niente di diverso da quanto visto per il 90% della durata della pellicola e quindi ho seguito la trama con visibile distacco e rassegnazione.
Questo fino alla scena finale.
La comparsa totalmente inaspettata di Dominique Toretto nell’ultima sequenza mi ha lasciato piacevolmente sopreso e mi ha permesso di valutare il tutto in maniera positiva.
Quel personaggio era ed è rimasto assolutamente geniale.
Ora credo sia giunto il momento di andare a nanna.
Domani mi attende una giornata di studio impegnativa e irrinunciabile, causa della mia latitanza alla seconda grigliata stagionale.
Peccato, la prima era stata forse la meglio riuscita di sempre e avrei replicato volentieri.
Sarà per la prossima volta.
Quello che ho appena scritto è il primo post battuto dalla tastiera del mio nuovo portatile.
Ho deciso di aggiornare da qui perchè ho cominciato le lunghe e meticolose procedure di installazione e aggiornamento dei software, che credo si protrarranno per tutta la notte e che quindi mi vedono costretto all’utilizzo di questa piattaforma.
Per il momento ho rimosso Norton e Works, discretamente inutili, installato Office 2003, installato Winrar, installato il modem, installato AVG Antivirus e iniziato l’aggiornamento online del tutto.
Sono solo all’inizio, ma già adoro questa macchina.