Manq
La mia settimana
Ci sono un po’ di cose di cui ho voglia di scrivere, riguardo gli ultimi sette giorni.
In ordine sparso, ovviamente.
Emendamento D’Alia.
Chiunque mi conosca sa quello che penso di Grillo.
C’è da dire, però, che un certo tipo di notizie difficilmente trovano spazio nei telegiornali e che lui è uno dei pochi a cercare di farle venire fuori. Il caso di questo emendamento è un esempio.
In breve il concetto di questo provvedimento, se non erro già approvato in Senato, è inserire nel famigerato “pacchetto sicurezza” una capitolo dedicato alla rete.
Con questo emendamento si concede all’esecutivo, senza passare per i tribunali, il potere di oscurare siti internet in cui venga fatta “apologia di reato” o si inneggi all’infrazione della legge. Letta così a molti potrà sembrare una buona cosa, ma fare degli esempi in merito renderà la questione più chiara.
Mettiamo che, un domani, un medico decida di farsi carico della decisione di staccare la spina ad un malato terminale con il consenso di quest’ultimo, ma senza la legittimazione a farlo da parte dello Stato. Un nuovo caso Welby, per intenderci. Bene, se io decidessi di scrivere che quel medico ha fatto, a mio parere, la cosa giusta sarei passabile di oscuramento.
Il mio blog verrebbe chiuso.
Peggio ancora se andassi sul blog di un’altra persona a scrivere questa cosa e quella persona decidesse di lasciare il mio commento on-line senza cancellarlo (pur avendo in merito un’opinione diametralmente opposta alla mia magari, ma amando la libertà di pensiero), bene il blog di questa persona sarebbe passabile di oscuramento.
Caso limite?
Domani uno qualsiasi dei dementi che invadono la rete si presenta qui sopra e mi scrive: “Manq sei uno stronzo, se scrivi ancora una cosa del genere ti ammazzo”.
Se io decido di non cancellare la minaccia, ma di lasciarla visibile a tutti, il mio blog potrebbe venire oscurato.
Non sto esagerando, questi esempi sono stati portati all’attenzione del sopracitato senatore in un’intervista rilasciata per l’espresso e questi ha confermato.
Qual’è lo scopo di tutto questo?
Ovviamente nessuno vigilerà sui blog della gente comune (quindi non affrettatevi a minacciarmi di morte su queste pagine, tanto non chiuderanno mai questo sito), per controllare tutti i siti del mondo servirebbe uno spiegamento di forze inumano. L’obbiettivo è chiudere in maniera pretestuosa siti ad ampio spettro, tipo Facebook, Youtube, il blog di Grillo, ecc…
Roba scomoda.
Siti che innegabilmente contengono cose che non vanno. Io stesso sono agghiacciato da tutte le pagine ed i gruppi neonazi che vedo spuntare ogni giorno su faccialibro. Però questi siti permettono alla gente di vivere fuori dalla televisione, di comunicare in maniera incontrollata ed incontrollabile, di esprimersi in libertà.
Ovviamente tutto questo non collima con la creazione di un regime…
Calcio
Ieri si è giocato il derby. Non dirò nulla della questione arbitraggio perchè non mi interessa parlare di quello o parlare di inter. Io voglio parlare della mia squadra e sottolineare quanto sia imbarazzante. Leggendo i giornali oggi si è parlato di “partita giocata alla pari e decisa dagli episodi”. Ma dove? Decisa dagli episodi sì, ma giocata alla pari proprio per niente. A sto giro non posso nemmeno accanirmi troppo con il maiale che sta in panchina visto che i queattro difensori che ha schierato erano i quattro disponibili. Però cazzo non puoi continuare a far giocare quella merdaccia che è Sedorf. Non con Pirlo e Beckam affianco. Non con Ronaldinho affianco. Dinho ha dimostrato che, pur giocando da fermo, qualcosa di buono riesce sempre a crearlo. Non è il giocatore che mi aspettavo, ma cazzo non è nemmeno da buttare. Serve gente che corre per lui e gente che vada in porta quando lui ce la manda. Lo capirebbero pure i sassi.
Anche quest’anno quindi non si vincerà una beneamata minchia. La speranza è che il porcello faccia le valigie a fine anno e che magari si porti con se Sedorf che con un nuovo allenatore forse potrebbe essere messo in discussione, cosa che non gli va certo a genio. Se le premesse per il nuovo anno però sono l’acquisto di Beckam (con tutto il rispetto, sta pure giocando meglio degli altri) ed il ritorno di Nesta dopo due anni di inattività, beh, non resta che sperare che qualche arabo/russo/magnate della droga decida di rilevare il milan.
Vita di coppia
Come Ross e Rachel, anche io e la Polly abbiamo deciso di stilare la lista plastificata delle cinque celebrità con cui ci è concesso tradire il/la partner. Dopo lunghe meditazioni, ufficializzo la mia:
1- Nathalie Goitom. Categoria sport. Chiunque segua QSVS non può che essere d’accordo con me. E poi questa non è nemmeno impossibilissimo incontrarla, quindi mi pareva una scelta saggia.
2- Christina Aguilera. Categoria pop-star. Per quanto io ami Britney Spears e Gwen Stefani, il posto nella lista, alla fine, se lo vince lei. E non mi pento.
3- Megane Fox. Categoria attrici. E’ necessario commentare?
4- Giorgia Palmas. Categoria soubrette italiane. Spiace anche qui dover tagliare amori d’infanzia come la Colombari o la Merz, ma alla fine la vita va e le stagioni cambiano…
5- Scarlett Johansson. Categoria zozze. Boh, mi da quest’idea…
Spiace per tutti i tagli che ho dovuto apportare, purtoppo la lista è fatta. Come capitò a Ross, so già che domani mattina al Sio a bere il caffè mi troverò Gwen Stefani e che non vorrà credere che l’ho rimossa proprio all’ultimo dalle mie selezioni…
Concerti
Visto che l’anno scorso mi sono lamentato di aver visto pochi concerti, quest’anno non me ne sto lasciando scappare uno. Lunedì scorso mi son visto i No Use for a Name allo Zoe. Bel live, nonostante il posto in cui a metà show è mancata la corrente con rischio concreto di perdita di metà dello spettacolo. I NUFAN dal vivo rendono sempre ed è inutile continuare a riscriverlo ogni volta. Di spalla c’erano gli Only Crime dell’ex Good Riddance Russ. Loro invece non mi sono piaciuti.
Adesso la mia agenda prevede molti nuovi appuntamenti. Su tutti però mi piacerebbe trovare qualcuno che decida di venire con me a Bologna a vedere i Taking Back Sunday insieme agli Underøath e ai Thursday. Giusto per non farmi la vasca da solo. In any case, io ci andrò.
Lacrime
“Hi. We’re blink-182. This past week there’ve been a lot of questions about the current status of the band, and we wanted you to hear it straight from us. To put it simply, We’re back. We mean, really back. Picking up where we left off and then some. In the studio writing and recording a new album. Preparing to tour the world yet again. Friendships reformed. 17 years deep in our legacy.
Summer 2009.
Thanks and get ready…”
E’ ufficiale.
Sto già malissimo.
E adesso ovunque suonino, ci vado.
Buona la seconda, again.
Come sempre i concerti migliori sono quelli dove mi ritrovo ad andare da solo, lottando contro la pigrizia e la voglia di starmene a casa e non farmi lo sbattimento.
Quando mi trovo in questa situazione, di solito, poi assisto ad uno show esaltante.
Anche ieri sera è stato lo stesso.
All-American Rejects live @ Musicdrome di Milano.
Ci sono andato perchè li avevo visti anni fa in un festival e mi erano piaciuti parecchio. Tolto l’ultimo disco, conoscevo tre pezzi.
Non starò a dilungarmi molto, il concetto è che son stati bravi e mi son piaciuti un sacco. Il locale era pieno, cosa che non mi aspettavo, e sono riusciti a far ballare e cantare tutti, spaziando da pezzi più “rockeggianti” a ballatone acustiche a veri e propri pezzi dance come il singolo dell’ultimo album “Gives you Hell”, per quel che mi riguarda già tormentone.
Sul posto ho anche comprato una maglietta degli Airway, gruppo spalla che non ho nemmeno sentito.
Era una “S”.
Mi andava.
Dovevo comprarla.
Ora basterà non lavarla mai più.
Tornando al concerto mi va solo di precisare che il frontman degli AAR, da solo, vale il prezzo del biglietto. Veramente bravo a tirare in mezzo la gente (e non solo le ragazzine su cui ha facile presa).
Figo, insomma.
I nodi, prima o poi, dovranno pur venire al pettine.
Ho sempre più problemi a relazionarmi col mio paese.
Il primo dei problemi è che ormai non riesco a parlare della situazione che mi circonda senza arrabbiarmi.
Ma arrabbiarmi pesantemente.
Prendiamo il caso Eluana, tanto per cominciare.
Evidentemente non era sufficiente spargere in giro disinformazione e far passare il concetto che alcuni torturatori comunisti volessero uccidere la povera Eluana con una straziante e dio solo sa quanto lunga privazione da cibo ed acqua.
Sarà necessario creare apposta un decreto legge che impedisca di dare a Eluana, dopo 17 anni di coma vegetativo e rianimazioni forzate che le hanno letteralmente disfato il cervello, la morte che le spetta di diritto. Questo perchè nel nostro paese ormai non conta più nemmeno quello che stabiliscono i palazzi di giustizia. Il nostro presidente (a cui per inciso auguro una morte lenta e dolorosa possibilmente perpetrata ad oltranza per l’eternità da medici incoscenti, politicanti da quattro soldi e prelati dei miei coglioni) può decidere di alzarsi una mattina e creare leggi apposta perchè le cose vadano come vuole lui.
Ok, il nostro presidente ha sempre fatto queste cose, ma di solito se le faceva per lui.
Girava il cazzo comunque, ma quantomeno non ci rimetteva la salute di nessuno.
La cosa agghiacciante, oltretutto, sono le motivazioni che lo spingono.
Prendiamo il papa, lui almeno ha una motivazione ideologica seria e radicata per portare avanti le stupidate che predica. Non capisce un cazzo in materia, ha l’apertura mentale di un secchio di letame, però quantomeno è spinto da degli ideali in cui crede e di questo, solo di questo, non posso fargli certo una colpa.
Berlusconi invece non sa neanche chi sia Eluana e di lei gli frega meno di zero. Sa bene, però, che comportandosi così si aggiudicherà il voto di quell’ampia parte illuminata, riflessiva e per nulla strumentalizzabile del popolo cattolico italiano.
Fatti due conti, inchiodarla per altri vent’anni al letto contro la sua volontà vale bene i voti che ne guadagnerà alle prossime elezioni.
Semplice. Molto più semplice della valutazione sul vendere o meno Kakà, per fare un esempio.
Intanto giornali e tv continuano a bombardare il pubblico con la foto di Eluana sorridente e la gente pensa: “Cazzo, ma vi pare il caso di ammazzare una ragazza così giovane e allegra? Tenetela in vita che magari si riprende.”
Io le farei una foto adesso.
Dopo 17 anni in un letto, ridotta ad un vegetale, sarà una piaga unica.
Farei vedere alla gente le condizioni in cui versa oggi.
Le reazioni sarebbero sicuramente differenti.
Il mio più grande rammarico è che ieri mattina, durante il trasporto di Eluana in quel di Udine, non ci siano stati tafferugli con i manifestanti.
Chessò, qualche ferito investito dall’ambulanza.
Avrei apprezzato molto.
Questa però non è l’unica questione per cui sono decisamente indisposto nei confronti del mio paesucolo.
Oggi è passato il Decreto Sicurezza.
Imbarazzante.
I medici dovranno/potranno denunciare eventuali clandestini dopo aver loro somministrato le cure di cui hanno bisogno.
Tralasciamo per un secondo la questione etica e deontologica e guardiamo ai fatti.
Quanti immigrati clandestini ricominceranno a buttare i neonati nei cassonetti per evitare la denuncia?
Ok, dei bambini dei clandestini non frega un cazzo a nessuno nel nostro paese, neanche al Comitato per la Vita.
Però della salute propria sì.
Quante epidemie potrebbero avere origine?
Purtoppo però anche a questo nessuno pensa. L’importante è solo alimentare la paura, che in questo periodo viene facilmente convogliata sugli stranieri e si trasforma in xenofobia. Nessuna sorpresa quindi se poi qualcuno decide di dare alle fiamme un indiano per finire la serata nè se gli amici di questo qualcuno commentano in diretta tv: “Vabbè, ma hanno dato fuoco ad un marocchino, mica ad una persona.”.
E’ tutto già visto.
E’ successo agli inizi del secolo scorso in Germania, quando il malessere e la crisi economica furono usati per coalizzare il popolo a seguire il suo Führer anche quando decideva di mandare a morte gli ebrei.
Hitler aveva semplicemente sbagliato bersaglio.
Noi saremo più furbi, africani e slavi non hanno amici importanti.
E comunque, anche fosse, basta negare.
Per questo serve tenersi buona la chiesa, loro a negare son bravissimi.
Io, dal canto mio, mi limito a segnalare a chi di dovere che se porprio ci tenesse a far vedere che nella bibbia non sono scritte solo idiozie adatte ad imbonire i contadini questo è il momento ideale per un bel diluvio universale.
Non voglio certo candidarmi all’arca, per carità, c’è sicuramente chi è più adatto e meritevole di me.
Però cazzo, se fosse possibile far parte del servizio di sicurezza all’ingresso, terrei volentieri fuori con le mie manine tutta la gente di cui sopra.
Sta sera, invece della preghierina, quasi quasi mando a Gesù il mio curriculum.
Google Hit List [Gennaio 2009]
Gennaio solitamente è il mese in cui questo sito si rinnova.
Il 21 Gennaio infatti il mio blog ha compiuto i quattro anni di vita e, per la prima volta, non gli ho fatto nessun regalo. I motivi sono molteplici: scarso tempo a disposizione, scarse idee innovative, scarsa voglia di cambiare qualcosa che continua a piacermi così com’è, scarse necessità.
Oltre a tutto questo, mi sono palesemente dimenticato la data del compleanno.
Ti chiedo pubblicamente scusa, amico blog.
Ok, detto questo, direi che si può passare alla classifica del mese che mi ha dato parecchie soddisfazioni.
E un rammarico.
Non aver potuto dare il premio a colui/colei che ha cercato la lista dei suoi desideri in internet.
Pura genialità.
Mai vincitrice però fu più attinente, quindi questo mese va così.
Infine per la prima volta mi trovo in seria difficoltà nello scegliere il disco del momento, quindi premio quello che so essere l’evento live del 2009.
1 – diario di un poser
2 – lista dei miei desideri
3 – cataloghi per vedere pareti imbiancate
4 – dove comprare le tagliatelle di castagne già fatte ?
5 – non si vende kaka lyrics
6 – frasi simpatiche per chiedere la mancia
7 – prosperini snowboard
8 – se il dottorato è finito ad ottobre ma io ancora lo devo discutere sono o non sono dottoranda
9 – videi divertenti 31 dicembre
10 – misteri a crespi d’adda
Nota: aggiornata la sezione “musica”
Falsa partenza
Ancora una volta il primo concerto dell’anno non soddisfa.
Non siamo certo ai livelli dell’anno scorso, per carità, però la performance degli Alkaline Trio di questa sera lascia decisamente l’amaro in bocca.
Matt Skiba dal vivo è impresentabile.
Io l’ho visto tre volte e non mi è mai capitato di vederlo suonare nè cantare in maniera decente.
La prima volta non ero lì per loro, quindi ho sorvolato.
La seconda volta hanno piazzato una scaletta da brividi e ho sorvolato.
Questa sera non ci sono attenuanti, nemmeno il consueto show del batterista che da solo vale il prezzo del biglietto.
Non hanno fatto “Hell yes”, non hanno fatto “Warbrain” e non hanno fatto “Back to hell”.
Hanno fatto “Radio”, ma da come l’hanno suonata sarebbe stato meglio evitarla.
Insomma, come al solito scrivendo la valutazione del concerto viene fuori in maniera lucida: un live abbastanza orribile.
Non si inizia certo bene.
A giudicare dalla mia agenda però (che sarà online nella sezione musica con l’aggiornamento consueto di fine mese) di occasioni per rifarsi ce ne saranno abbastanza da qui alla primavera.
Speriamo bene.
A sto giro, mi sa che mi toccherà pure andare ad un festival metal.
Vedremo.
Intanto sta sera forse era meglio andare a sentire gli Helmet.
Ma anche no.
Acculturamento forzato
Approfittando del fatto che sono a casa con la schiena bloccata mi sono guardato Paranoid Park.
Dopo la visione del film ci ho riflettuto un po’ sopra ed ho concluso che non sto bene.
Ho trascorso l’intera durata della pellicola a cercare di capire di che marca fossero i vestiti dei protagonisti.
Ho evidentemente qualche problema.
Il film in se invece non mi è parso eccezionale, anche se curato.
In più ci ho letto una criminalizzazione dell’ambiente “skater” americano che, ovviamente, mi ha lasciato un po’ disgustato.
Forse però l’ho interpretato male.
Non posso escludere che la chiave di lettura fosse opposta a quella che io ne ho tratto, ma alla fine il cinema è ciò che arriva a chi guarda e non ciò che si propone chi gira, indi ho ragione io.
La cosa migliore del film, tuttavia, è la scena finale.
Non tanto per i fotogrammi in se.
Più che altro perchè è girata sulle note di “Angeles” di Elliott Smith.
E non aggiungo altro.
A volte è bello sbagliarsi
Per una volta non voglio fermarmi a riflettere su cosa c’è dietro.
Non voglio occuparmi dell’operazione mediatica, dell’imbonimento collettivo e della propaganda gratuita.
Per una volta voglio chiudere anche gli occhi sulla stampa che sta ribaltando la realtà dando il merito a chi non spetta.
Per una volta voglio fare l’italiano medio ignorante.
Kakà resta.
Ha vinto il cuore.
*Siam venuti fin qua
siam venuti fin qua
per vedere RESTARE Kakà!
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