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Manq

One more time with feeling

Sono tornato.
In realtà sono atterrato a Malpensa ieri, ma visto che è solo da domani che riprenderò a lavorare fisso ad oggi il mio giorno di rientro dalle ferie.
L’idea è scrivere un post sul mio viaggio ai Caraibi, ma parto già con l’anticipare che non sarà per nulla facile da stendere, visto che si è trattato del viaggio più bello della mia vita.
Non c’è gara.
Credo di poter affermare di aver visto ogni sfaccettatura di Cuba, ogni suo risvolto, e di averli apprezzati appieno tutti, nessuno escluso.
Ho fatto anche diverse foto di cui sono molto molto deluso, anche se Bazzu su di loro ha espresso parere positivo. Mi piacerebbe sapere perchè gli piacciano visto che io le trovo bruttine, ma confido che presto mi dia le motivazioni del suo pensiero.
Intanto butto on-line il link alla pagina, giusto per completezza e per avere eventualmente ulteriori pareri.
Partirei volentieri con la narrazione della vacanza, ma posso garantire che l’opera è quantomai difficile. Troppo materiale cui attingere, troppi aneddoti, troppi ricordi.
Ci provo.
La vacanza è cominciata a la Habana. 36 ore di immersione nel clima torrido e umido di cuba, nello smog delle macchine anni ’60 e nelle usanze della popolazione del luogo. Posto semplicemente surreale, personaggi anche più incredibili. Si sta in giro, in cinque, tra i cartelloni della propaganda Castrista e i locali Jazz accompagnati da una buona Bucanero (birra e sponsor della vacanza, il cui spot potrete trovare qui) e da qualche simpatico personaggio. Qui facciamo la conoscenza di Roberto e della sua fidanzata, che ci offrono dei sigari, ci portano in un locale a vedere le prove dello spettacolo serale di salsa, si bevono con noi il mojito più caro dell’isola (addirittura 5 CUC aka 3,5 Euri) e cercano in tutti i modi di piazzarci dei Montecristo n°4 alla metà del prezzo cui si comprerebbero nei negozi: 140 CUC per 50 sigari venduti generlamente a 107 CUC ogni 25.
E’ il primo giorno.
E allora di CUC gliene dai 110 per 25 sigari, dicendo che 50 non ti servono e stando a guardare mentre il tipo fa grottescamente finta di sbagliare a contare i soldi per estorcerti altri 10 CUC. A quel punto esci da casa sua convinto di aver preso una solita sonora inculata, ma in realtà hai semplicemente pagato dei sigari il loro prezzo di mercato, permettendo di campare a della gente che altrimenti, se li avessi acquistati in negozio, non avrebbe visto una lira.
Poi ci si sposta a Viñales e li facciamo conoscenza con il mago.
Scrivere tutto riguardo al mago è impossibile.
Il mago è il mago.
E’ quello di cui non sapevamo il nome e che però teneva le nostre chiavi di casa, quello che ci ha portato a mangiare in casa di sua zia dicendo che era un ristorante esclusivo, quello che ci ha fatto da cicerone per una giornata senza volere un solo CUC, quello che ci ha fatto assaggiare la canna da zucchero, quello che ha provato a farci le gomme senza riuscirci, quello che ci ha affittato una finca in mezzo al nulla e gestita dalle tarantole, quello che alle 4 di notte ci ha portato da un suo amico gommista in mezzo alla giungla e che ci ha bucato una gomma per poi ripararcela per portare a casa 10 CUC, quello che per paura di passare dei guai alla fine non ha voluto i 70 CUC dell’affitto della sopracitata finca, quello che ci ha messo 3 giorni a fare il viaggio che noi abbiamo fatto in 4 ore.
Come detto, il mago è il mago e non c’è altro da aggiungere.
E poi c’è stata Maria la Gorda con la sua spiaggia deserta, il suo mare da pelle d’oca, i suoi coralli, i suoi pesci, gli squaletti visti e fortunatamente non riconosciuti al primo sguardo, l’ennesima gomma bucata in mezzo al niente, il viaggio di Peich e Ori sul carro per raggiungere il primo gommista a 16 Km, l’uragano sopportato in mezzo ad una strada con la macchina sul crick e noi sotto l’acqua, l’intero paese (10 persone vecchi e bambini compresi) a tentare di aiutarci in tutti i modi, il testimone di geova che prova a convertirmi sotto l’acqua con una gomma tagliata e l’altra dispersa chissà dove insieme a due dei miei compagni di viaggio, ma soprattutto il tormentone della vacanza: “Ponchada?” “Sì” “E il repureto?” “Ponchado!” “Ohhhhhhhhh!”.
L’avevo detto, troppa roba per essere raccontata.
E rimarrebbero ancora Varadero e il suo all inclusive per ricchi sudamericani, un posto in cui l’occidentale medio ha schifo anche solo a scendere dalla macchina; Cayo S. Maria con il suo all inclusive per signori, in cui ho passato tre giorni indescrivibili (letteralmente, visti i vuoti di memoria causati dalla smodata assunzione di alchool); Trinidad e la sua Salsa in piazza; Cinfuegos e la sua cena problematica; l’Origgi che fraternizza con gli indigeni e canta ad un bambino cubano-napoletano una versione quantomai strana della vecchia fattoria in cui gli animali sono quasi tutti crostacei a parte il leone; la baia dei porci, l’hotel Moka ed il suo rebus (4,4).
Ripensandoci sto ancora male.
Viaggio esagerato.
Tutto ben oltre le più rosee aspettative.
Mi spiace se rileggendo questo post non sarà possibile cogliere il senso o lo svolgimento reale dei fatti, sono disponibile a dare spiegazioni di persona a chiunque le necessiti.
Mi prendo anche una riga o due per ringraziare il Bell’uomo, che andando al concerto dei Bad Religion aveva saputo darmi un gran consiglio.
Uno di quelli che sono molto contento di aver ascoltato.
Alla lettera.
Ora si riprende a lavorare.
Domani mattina ore 9.30 rientrerò in laboratorio conscio di doverci stare per tutto Agosto.
La cosa però non mi tange granchè perchè l’estate non è finita.
L’estate è appena iniziata, anche se ho già esaurito le ferie.
Il grido al momento è uno solo: TOGA!

Nota: aggiornata la sezione “foto”

Riepilogando

Tra poche ore parto per Cuba.
Ho preparato Norge, il mio zaino, e credo di averci messo tutto.
Ho il mio cappello di paglia, la mia collana di palle di legno, i miei ray-ban wayfarer bianchi, la mia borsetta da gay in vacanza.
Ho caricato le batterie della mia macchina foto e ho caricato un quattro giga scarsi di musica sul mio MUVO.
Ho fatto anche il CD della vacanza. E’ estivo, c’è un sacco di roba nuova, un sacco di roba vecchia, un sacco di roba molle e quasi esclusivamente roba che si può trovare a suo agio su una spiaggia caraibica.
Tra pochi minuti Peich, Ori, Max e Paola verranno da me ed inizieremo ad abituarci al fuso orario.
Prima di partire.
L’unica cosa che restava da fare era scrivere due righe sul blog, ma ho ormai fatto pure quello.
Hasta la vista, baby.

How to ruin Vergani’s wedding

Da poco rientrato da una bella serata e a poche ore dalla levataccia per il matrimonio del geometra Vergani avrei potuto tranquillamente andare a letto senza passare dal PC.
Invece sono qui, con ancora addosso i jeans ed il braccialetto fluo, con l’unico obbiettivo di aggiornare la pagina musicale del blog.
Perchè?
Perchè oggi “esce” il CD che abbiamo realizzato per il Vergani’s Wedding.
A parte la musica, sono fiero al mille per cento di come il tutto è venuto fuori: grafiche, video e contenuti extra del DVD sono assolutamente fantastici.
Soprattutto alla luce del fatto che abbiamo realizzato tutto da soli e che nessuno di noi aveva mai provato a fare qualcosa anche solamente di simile.
Ne vado molto fiero.
Per quel che riguarda la musica, beh, non è mai stata al centro di questo “progetto artistico” e non ha mai avuto la pretesa di piacere a chi che sia.
In molti casi non piace nemmeno a noi (io ad esempio odio “Estate”).
Però questo CD è l’immortalizzazione di un quantitativo ingente di divertimento e questo a noi nessuno potrà mai toglierlo.
Oltretutto, grazie alle magie del recordin and mixing, alcune tracce riescono persino a piacermi.
“Carlo e Sara” secondo me è un bel pezzo, nonostante l’intro acustica barbaramente rubata ai Murder, We Wrote e per altro suonata peggio.
Ma anche le altre le ascolto sempre volentieri, perchè ci sono legato e perchè credo di aver ascoltato anche di molto peggio durante la mia esistenza.
Ecco, magari nulla peggio di “Estate”.
E’ un peccato che proprio quest’anno abbiano segato il Festivalbar.
Forse è un segno.
Forse è l’ennesimo segno del fatto che il tempo passa inesorabile e che certe cose sono da lasciare dove sono, nel passato.
Eppure ogni tanto rispolverarle è bello.
E poi, a me mi ha sempre attratta la musica ben fatta come quella del Festivalbar…

Nota: aggiornata la sezione “musica”

Google Hit List [Giugno 2008]

E’ comprensibile.
Se inizi a trascurare il tuo blog non puoi certo biasimarlo quando lui, per ripicca, inizierà a trascurare te fornendoti classifiche di fine mese poco interessanti.
Purtoppo però al momento di tempo per queste pagine proprio non ne ho. Un indice di quanto questo non sia il classico “tanto per dire” è che ieri, Domenica, avevo 38 e passa di febbre ed ero al lavoro.
Oggi pure.
Domani spero quantomeno di non avere più la febbre.
Oltre al lavoro, mi sono tenuto occupato nelle operazioni di completamento del regalo alla futura coppia Vergani-Bassi, dedicando a questa cosa gli unici momenti liberi che ho a disposizione: le notti.
Con zero riposo, un mucchio di lavoro ed una dieta stile bambino del Biafra beccarsi la febbre era effettivamente il minimo potesse capitarmi.
Chiudo questo post di autocommiserazione con la classifica dovuta, anticipando che per questo mese la pagina “musica” del blog verrà aggiornata il 6 Luglio.
Ah, quasi dimenticavo, ieri ho realizzato che Capezzone adesso è parte del Popolo delle Libertà.
Uno spot alla politica italiana.

1 – ho voglia di stare in silenzio a riflettere
2 – è una bella sorpresa proiettare un dvd al mio ragazzo?
3 – cosa fare per ringraziare i dei
4 – test perchè non ho ancora trovato un ragazzo?
5 – la monarchia rappresenta la storia
6 – martin cannas programma naba
7 – naturismo agriturismo
8 – zanzare in alaska
9 – valentino rosso è diabetico?
10 – camping+tenda+nuda

Nota: aggiornata la sezione “musica”

Un’immagine di me che non ricordavo

In questi giorni l’Estate mi ha preso di sorpresa.
Io me ne stavo tranquillo per i fatti miei e lei una mattina di questa settimana è arrivata così, senza preavviso e con tutta l’intenzione di restare. Approfittando della partecipazione ad un congresso tenutosi praticamente in Duomo, ieri ho deciso di uscire e farci due passi, con l’Estate.
Io e lei soli.
Ho camminato per un bel po’, immerso in odori, colori e sensazioni che se arrivano di punto in bianco come è accaduto quest’anno ti lasciano realmente senza via di scampo. Credo ne sia stato vittima anche Bazzu, seppur in posti e contesti totalmente diversi.
Sta di fatto che ieri mi sono immerso in questa cosa e mi ci sono perso dentro per un bel po’, tra negozi e gente evidentemente sorpresa alle spalle dalla bella stagione come il sottoscritto.
Ed è così che ad un certo punto, camminando, mi sono visto riflesso in una vetrata.
Stavo sorridendo.
A quel punto ci ho riflettuto un bel po’ su è ho capito che sto bene.
Sto dannatamente bene.
Come non mi capitava da molto tempo.
Molto più di quanto si potesse pensare.
Molto più di quanto io stesso avrei potuto dire.
Camminando ho potuto apprezzare questo mio momento, ma ho potuto anche apprezzare il nuovo Alkaline Trio. Devo confessare di aver detto al BU una mezza cazzata: “Agony & Irony” è un gran disco.
E’ pop in modo imbarazzante, ci sono pezzi come “Over and Out” che potrebbero essere stati scritti davvero dai Finley, però entra in testa e non ne esce più.
Dalla mia, perlomeno, non è ancora uscito.
La canzone che meglio può descrivere questo momento però, è assolutamente “I’m yours” di Jason Mraz. Pezzo esagerato, ora come ora capace di rappresentarmi meglio di qualunque fotografia.
E poi Cuba si avvicina e io ne inizio a sentire il profumo, il gusto.
Cazzo.
Ieri io, Missa e Bazzu abbiamo mixato il video di “Carlo e Sara”. Questo sarà invece senz’ombra di dubbio il Video of the Season.
Capolavoro.
E fanculo alla modestia, tanto non mi è mai appartenuta.

Fuck armageddon, this is hell!

Vedere i Bad Religion dal vivo è un’esperienza da fare.
Io l’ho fatta sta sera ed è stato molto bello.
Si sta parlando di un gruppo che suona da quasi trent’anni con la stessa convinzione, lo stesso apporccio e la stessa attitudine.
Una band il cui leader, quando non è in tour, insegna “Scienze della Vita” all’Università della California.
Gente con una certa età.
Però sta sera han tirato un’ora e mezza quasi di musica con poche pause e tantissima carica.
Hanno letteralemtne spaccato.
Chissenefrega se su CD non li ho mai ascoltati, i Bad Religion sono una delle icone di quel che da sempre sento più vicino come cultura musicale e quindi dal vivo prima o poi dovevo assolutamente vederli.
Ora che l’ho fatto so che ripeterei la scelta ancora e ancora, se ricapitasse l’occasione.
E non è detto che non inizi a dar loro anche qualche ascolto su disco.
Alla fine hanno dei pezzi decisamente giganteschi.

… and there will be sorrow no more…

Qual’è il colmo per un ministro alle pari opportunità?

“Cosa farebbe se lei dovesse avere un figlio omosessuale?”
“Gli direi di vivere la sua condizione in sobrietà e di non rivendicare diritti.”

Risata.
Non è una barzelletta.
Gelo.
Il Ministro alle Pari Opportunità chiede ad una minoranza che di opportunità non ne ha di “non rivendicare diritti”. Questo già farebbe molto ridere. Il fatto che poi il Ministro in questione sia Mara Carfagna e che nella stessa frase parli di sobrietà è addirittura da spanciarsi.
Io, se non fossi italiano, probabilmente avrei le lacrime agli occhi per le risate.
Purtoppo però vivo qui e sta cosa mi lascia a dir poco sgomento.
Già in settimana avevo avuto modo di scontrarmi con la cultura oppressiva e omofoba del mio amato Paese (con la maiuscola, mica che Manowar passi di qui e mi si incazzi) scrivendo una lettera abbastanza dura alla redazione del Corriere della Sera Milano riguardo un articolo uscito Mercoledì scorso.
Manco a dirlo, nessuno mi ha risposto.
Non ci contavo, mi premeva unicamente non lasciar correre la cosa senza manifestare dissenso, tuttavia è bene rendere noto che al dissenso civile nessuno ha dato ascolto nè risposta.
E si parla del Corriere, non del Giornale.
Con il Giornale non mi sarei mai sognato di dissentire, quella testata è fatta apposta per scrivere certe cose.
Dal Corriere però certe affermazioni non le accetto.
Anyway il discorso principale riguarda il caos scoppiato ancora una volta nei confronti del gay pride.
Anzi no, riguarda l’idiozia del nostro Ministro alle pari opportunità che sempre in merito al suo rifiuto a patrocinare la manifestazione ha partorito altre perle come: “non c’è discriminazione nei confronti dei gay” o ancora: “Roma è la capitale della cristianità, quindi il gay pride è oltremodo provocatorio.”.
Lasciando stare la seconda affermazione, che è addirittura incommentabile, mi soffermerei sulla prima.
Non c’è discriminazione nei confronti degli omosessuali.
Mi pare ovvio.
Ma se loro non sono discriminati, chi lo è?
Le donne?
Ok, diamo per buona che lo siano le donne (e se ne potrebbe parlare anche di sta cosa…). Sicuramente la donna media, quella che non può restare incinta perchè se no perde il lavoro e che per fare carriera deve farsi due volte il culo che si farebbe un collega uomo (realtà queste purtoppo ancora drammaticamente reali) sarà felice di essere rappresentata e tutelata da una che nella sua vita per andare avanti non ha dovuto che mostrare le tette.
Io, fossi donna, ne sarei onorata.
Esattamente come, da cristiano, ringrazierei il signore tutte le mattine per questo nuovo baluardo della fede che ha mandato tra noi a fare le sue veci.
C’è da restare senza parole.

A.A.A. Concertari cercasi.

Ho una certa voglia di andare ad un festival.
Questo festival.
L’evento ha una line-up della madonna, per quel che mi riguarda, racchiudendo gruppi che ho visto milioni di volte e che rivedrei ancora milioni di volte, gruppi che amo e che non ho mai visto, gruppi che mi incuriosiscono pur non avendoli mai realmente ascoltati su disco e gruppi che vorrei vedere per poterne parlare male con ulteriore verve.
Ora elencherò i principali motivi per cui andrei ad Interlaken:
Venerdì 13:
– Enter Shikari
– In flames
Sabato 14:
– Zebrahead
– Donots
– Die Ärtze
Domenica 15:
– Biffy Clyro
Senza contare appunto tutte quelle band che mi gusterei volentierissimo, ma che oggettivamente non valgono un viaggio di duecento e passa km, ovvero: Millencolin, Nofx, Offspring, Coheed and Cambria, The Donnas, Sick of it All e Hundred Reasons.
Eviterei volentierissimo di spararmi il terzo live dei Rise Against nel giro di dodici mesi, avendoli trovati osceni sia quando li vidi per scelta che quando li vidi per costrizione, e mi eviterei altresì volentieri la combo From First to Last + Bullet for my Valentine.
Essendo poi io estremamente onesto, guarderei volentieri pure i Linkin Park.
Ora passiamo alle cose più serie.
Potrebbe essere che qualcuno, leggendo queste righe, sia colto dal desiderio di dire: “Cazzo, io ci volevo troppo andare, ma non sapevo a chi chiedere”.
Ecco, in quel caso “Chi” sono io.
Disponibile per fare uno, due o tre giorni, l’unica cosa che non mi andrebbe è di fare solo il Sabato.
Oltretutto i Linkin Park, ultimo gruppo d’interesse per il sottoscritto, finiranno di suonare alle 20.30 (orario svizzero), indi non si prospetta nemmeno un massacro per il rientro.
Insomma, il tutto molto fattibile.
Molto più di molte altre date che ho visto sul territorio nazionale.
La speranza è di trovare qualche commilitone.