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Ignorance is bliss

Non mi è mai piaciuta la musica colta.
Da sempre ascolto quello che mi piace e che mi diverte, senza badare troppo alla situazione culturale e sociale che mi circonda. Non sono uno di quelli che si spara gli eventi cool per essere cool, per dirla chiara, ma semplicemente uno che ci può capitare nel momento in cui quello che gli piace diventa in qualche modo trandy. Questo mi porta ad ascoltare ed apprezzare un monte di roba che probabilmente mi taglia fuori dal giro giusto, ma mi da anche modo di vedere spettacoli di indubbio valore artistico e socio-culturale.
Questo preambolo infinito serve ad introdurre il fatto che ieri mi sono sparato il live di Scooter. E mi è piaciuto parecchio.
Vedere un evento techno in Germania è una roba che volevo fare da tempo e ieri questa mia voglia è stata appagata appieno, con annessa dimostrazione di quanto realmente qui siano tagliati per quel genere di storie.
Nell’ambito poi, Scooter è il capo.
Lo so, sono un gruppo di tre persone ed io continuo a parlarne come fosse una sola, ma per me Scooter è il frontman, quello biondo-finto, ed è così dai tempi delle medie quindi non cambierò certo adesso il mio modo di intendere la cosa. E poi, diciamoci la verità, visti live traspare come Scooter sia lui e lui soltanto. Il resto è contorno, per quanto fondamentale.
Lo show si è tenuto al Palladium ed a costo di apparire ripetitivo, ancora una volta Colonia ha dimostrato di avere il locale giusto per l’evento giusto. Questo posto infatti è una sorta di vecchio capannone nel pieno nella zona industriale fuori Colonia, adibito a sede concerti e rave. L’ingresso, la zona bar, il guardaroba ed i bagni sono stati del tutto riattrezzati, quasi in stile teatro, ma la parte dove si svolge l’evento è ancora un capannone in tutto e per tutto, con travi e colonne d’acciaio a sostenere il soffitto, impianti a vista ed muri non verniciati. L’effetto rave è quindi tangibile ancora prima dell’inizio dell’evento.
E c’è un mare di gente.
Scooter attacca pochi minuti dopo le nove e nei primi quindici secondi ridefinisce completamente il mio concetto di “alto volume”. La gente ovviamente esce di testa ed inizia a ballare priva di ogni tipo di controllo, ma io mi soffermo ad analizzare l’aspetto visivo della questione. C’è un impianto luci impressionante, con effetti veramente assurdi. In bilico tra estasi ed epilessia inizio a lasciarmi prendere dalla performance in un tripudio di fuochi artificiali, fiamme che neanche i Ramstein e schermi dalle immagini allucinanti. Rapito da quello spettacolo ho il sospetto di aver appreso come debba essere calarsi dell’acido.
Sul palco, oltre ai “dj”, si alternano i due ragazzi protagonisti di “J’adore hardcore“* e la crew ballerina di “What is the question?“, oltre ad una coppia di cubiste di notevole caratura tecnico-tattica, ma l’attenzione è sempre per lui, il biondone, che salta e si dimena come un pazzo continuando a tirare i cori del pubblico come fosse allo stadio.
La performance dura poco più di un’ora e vengono proposte, oltre alle previa citate, chicche un po’ da tutta il repertorio. Da “Posse” a “Call me manana“, da “Fuck the millenum” a “Stuck on replay“, da “The sound above my hair” (una delle mie preferite) all’acclamatissima “One“, fino alla conclusione lasciata a “Maria“, il pezzo che la gente ha cantato per tutto il tempo dell’attesa per l’inizio dello show.
Ovviamente non è finita qui.
Scooter concede ben due bis snocciolando altre perle come “How much is the fish?“, pezzo durante il quale credo che il Palladium sia stato rilevato dai sismografi di mezza Europa, fino ad arrivare alla conclusione già scritta per l’accoppiata “Hyper hyper” e “Move your ass!“, coronata dalla comparsa di una gigantesca scritta “The end” sui monitor dietro il palco.
Tutto molto divertente. Unico rimpianto è non aver sentito “Faster harder Scooter“, ma non si può avere tutto.
La cosa che invece mi ha sconcertato è stata vedere gente di cinquanta/sessant’anni, dignitosissima all’apparenza, lasciare cappotto e maglione al guardaroba per indossare la maglia del gruppo e gettarsi in mezzo alla folla a ballare. Personaggi impagabili.
Insomma, sarà anche musica ignorante, però gran divertimento.

* al banchetto c’era anche la maglia, fighissima. Non l’ho presa solo perchè volevo qualcosa di più chiaramente riconducibile a Scooter, ma devo ammettere che le mutande con quel logo mi hanno tentato fino all’ultimo…

7 commenti su “Ignorance is bliss”

  1. Cazzo, grande sì!
    Su Fire è uscito tipo col chiodo e una chitarra elettrica che fingeva di suonare e che sparava petardi dal manico.
    Il capo dei tarri.

  2. Ti invidio e nello stesso tempo ti stimo parecchio. Non sai cosa darei per assistere ad uno spettacolo del genere… sono commosso. Io la maglietta l’avrei presa.

  3. Ti sei dimenticato di dire che tutte le bevande venivano servite in un fantastico bicchiere con l’effigie di SCOOTER. Ora abbiamo un nuovo porta spazzolini ;)

  4. c’è un unico commento possibile: Porca troia, per la maglietta, per i bicchieri e in generale per scooter..
    Genio indiscusso…
    Spero st’estate di beccarlo da qualche parte..

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