Vai al contenuto

I Nofx a 100 euro

Qualche giorno fa i Nofx hanno annunciato quello che dovrebbe essere il loro ultimo tour europeo di sempre.
La prima volta che ho visto suonare i Nofx è stato al Teste Vuote Ossa Rotte del 1998, in quello che la mia memoria ricorda come il parcheggio del Forum di Assago (ai tempi Filaforum). Ancora oggi si parla di quel festival come di un evento “generazionale” per la scena punk-rock, c’erano i Rancid come co-headliner e poi Primus, Buzzcocks, H20 (mi folgorarono), Punkreas e vai te a ricordare chi altri. A me però interessava solo vedere finalmente i Nofx, perché da circa un paio d’anni erano diventati, senza esagerare, la mia religione. Sto provando a cercare online conferma di quanto costò il biglietto, ma non trovo info quindi mi affido alla memoria e dico 48.000 lire.
Per dare qualche riferimento, nei dodici mesi precedenti gli Offspring dentro al Filaforum erano costati 35.000 lire, i Green Day al Palalido 32.000 lire, mentre i Foo Fighters freschi di The Colour and the Shape volevano 20.000 lire per un live al Propaganda (locale decisamente più piccolo). Nel 1998 avevo 17 anni, vivevo coi miei e la somma delle mancette con cui campavo era 50.000 lire al mese.

Dopo quella prima volta credo sinceramente di non aver perso una loro data italiana in quindici anni. Che fosse un loro concerto o un festival, che fosse Milano, Bologna o Brescia, credo davvero di esserci sempre stato nonostante abbia smesso di ascoltare e comprare i loro dischi con Pump Up the Valuum, nel 2000. Non so dire quando sia stata la prima volta in cui ho passato la mano, ma posso dire che non fu una questione di prezzo. Semplicemente, se prima almeno dal vivo trovavo ancora la band di cui ero stato innamorato, con l’andare del tempo (e delle dipendenze di Mike, ma questa e un’opinione mia) vedergli azzeccare un concerto era diventato improbabile, al punto da provare disagio nello stare a guardarli. Senza esagerare, avevo l’impressione si stesse(ro) umiliando, fin quasi a farmi pena. Non nego che la decisione possa anche aver avuto a che fare con la faccenda del calcione al fan, ma forse la usai più che altro come pretesto.
Dico tutto questo perché, probabilmente, se fossero andati avanti avrei continuato anche io a dire: “Mah, magari la prossima volta…” e saltare i loro concerti fino al giorno in cui una prossima volta non ci sarebbe più stata. L’annuncio di un ultimo tour europeo, invece, mi permette di chiudere il cerchio, di fare un ultimo giro di giostra con un pezzo importante della mia vita. Non importa cosa suoneranno o come suoneranno. Per me era, è, importante esserci.
I biglietti sono stati messi in vendita alle 17:00 di oggi pomeriggio (NdM: 15/11/2023). Ero in riunione, ma continuavo a guardare l’orologio perché pur pensando che razionalmente due date dei Nofx al Carroponte non sarebbero mai andate sold out, ero terrorizzato all’idea di non riuscire a prendere i biglietti.
Così, alle 17:30 circa, quando sono finalmente riuscito a sganciarmi e tornare al PC, ho aperto il sito delle prevendite e comprato il biglietto.
Ho visto il prezzo, per un momento ho pensato: “No, così no. Così dovete andarvene affanculo!”, ma poi ho anche pensato che questo mondo in cui i concerti sono beni di lusso sarebbe rimasto tale e quale anche se avessi rinunciato, solo la mia vita sarebbe stata un pochino peggio. E allora, con un altro vaffanculo, ho cliccato acquista.

Il prezzo del biglietto per vedere i Nofx al Carroponte il 12 Maggio 2024 è 79 euro, a cui vanno aggiunti 11,85 euro di diritti di prevendita e 8,07 di spese di gestione, per un totale di 98,92 euro. È una cifra folle, irragionevole, su cui però può valere la pena fare qualche riflessione.
La prima, ideologica, è certamente la più ingombrante e quindi conviene tirarsela via fin da subito. I Nofx sono stati i paladini del DIY negli anni in cui il punk-rock ha avuto facile accesso alle classifiche e alle major. Ho sempre avuto la sensazione siano stati bravissimi a rivendere come scelta ideologica l’aver perso un treno su cui non avrebbero esitato a salire con Leave it Alone, così come siano stati molto scaltri (Mike in primis) nel monetizzare una moda pur restandone formalmente fuori, ma al netto di ogni congettura nessuno, in tempi non sospetti, si sarebbe sognato di rinfacciare loro It’s my job to keep punk-rock elite come sarebbe ultra lecito fare oggi. La questione è molto semplice: se l’obbiettivo é davvero chiudere in bellezza, i Nofx avrebbero potuto e dovuto farlo a prezzi che permettessero a tutti di partecipare alla festa. Perché è l’ideale che hanno sempre spinto e perché hanno le spalle abbastanza larghe da poterlo applicare.
Ci sta quindi non lasciar loro passare questa scelta, capisco in pieno chi non ci stia e chi si senta tradito. Non sentissi così forte il bisogno di esserci per me, più che per loro, sarei anche io di quel partito.
Sul piano prettamente economico peró, credo che: “100 euro per i Nofx è una follia” sia una reazione di pancia più che un’analisi, quindi adesso provo a fare qualche conto della serva.
Un po’ come ad inizio post, parto con un parallelismo con altre band dello stesso giro e con una “storicità” analoga. I Blink a Bologna un mese fa uscirono con i biglietti alla stessa cifra, facendo sold-out in pochi minuti, idem i Green Day per il loro show a sorpresa ai Magazzini Generali di qualche giorno fa. Due concerti “evento”, anche se per ragioni diverse, accomunabili quindi a questo final tour. Se invece prendiamo il concerto standard dei Green Day previsto per il prossimo Giugno agli I-Days, il prezzo scende a 70 euro, prevendita e commissioni varie comprese (da qui in poi solo prezzi finiti, per comodità).
Sempre facendo un giro su ticket-one (che continuo a sperare fallisca), ecco altri prezzi di concerti che trovo paragonabili in termini di portata/dimensione dell’artista e che non hanno, che io sappia, il carico dell’essere un evento particolare:
– Meshuggah: 50 e passa euro
– Bruce Dickinson: 50 e passa euro
– I Prevail: 50 e passa euro
– Judas Priest: 80 e passa euro
– Rammstein: 100 e passa euro
– Powerwolf: quasi 60 euro
– Fear Factory: quasi 50 euro
– Sum 41 + Avril Lavigne: 60 e passa euro
– Deep Purple: 60 e passa euro
– The 1975: 50 e passa euro
Non so, forse non tutti gli esempi sono calzanti, ma vedendo la lista mi sento di ipotizzare che il prezzo per un concerto dei Nofx al Carroponte nel 2024 non sarebbe mai potuto essere inferiore ai 50/60 euro, a meno di uscire con un biglietto “fuori mercato”, cosa che i Nofx non credo abbiano mai fatto in 25 anni.
So benissimo che 60 euro non sono 100, non sono scemo, però credo che la discriminante non sia in questo scarto. Posso certamente sbagliare, ma secondo me il nodo della questione sta nel fatto che oggi vedere un concerto di media portata è di fatto una spesa poco accessibile, sempre. L’industria ha deciso di abdicare all’idea di portare tutti ai concerti, forse perché non praticabile (scendere sotto quelle cifre potrebbe essere insostenibile, nei fatti. Non lo so. Certo, il 20% in più per i costi di gestione e la prevendita, su un biglietto da 80 euro, non riesce proprio a sembrarmi legittimo.), e passare a spremere come limoni quelli che possono permettersi di andarci. Chi è entrato nell’ottica del fatto che sia normale spendere 60 euro per un concerto può cacciarne 80/100 quella volta in cui si presenta l’evento straordinario. Con la giusta strategia poi, la straordinarietà potrà diventare sempre più frequente, fino a rimpiazzare la normalità, dando spazio ad una nuova straordinarietà ancora più cara. Trovo veramente molto naive pensare che band in giro da quarant’anni, che fanno tour intercontinentali e campano di questo, possano o debbano disallinearsi da questo meccanismo sulla base del fatto che suonano punk-rock. I Nofx non sono mai stati i Fugazi, ma forse dovremmo anche considerare che se il modello etico dei Fugazi fosse appartenuto a tante altre band, avremmo di loro una visione meno eroica. Sarà il mio arido cuore di anziano sulla via per la più classica delle morti da democristiano, ma l’obbiezione “il punk a 100 euro è una vergogna” parlando dei Nofx, dei Green Day o dei Blink 182 mi sembra vagamente populista.

Non lo so, sono le 2:17 di notte, sto da 5 ore su questa pagina e mi sembra tutto solo un gigantesco tentativo di autoassolvermi per essere in qualche modo venuto meno ad una serie principi. Una cosa che non mi capita per esempio al mattino quando mi alzo, mi vesto e butto parecchie energie nel tentativo di arricchire la multinazionale per cui lavoro. E sí, probabilmente è benaltrismo, ma forse se trovo più indigesto spendere 100 euro per vedere un concerto è perchè ho perso completamente il senso delle proporzioni. Solo io, ovviamente, non sentitevi tirati in mezzo. 

Ah, giusto per chiudere, qualcuno ipotizza possa non essere davvero l’ultimo concerto dei Nofx, che sia tutta una strategia di marketing più o meno premeditata per alzare più soldi col tour e ripresentarsi magari tra qualche anno dicendo: “Avevamo scherzato”.
Possibile.
Ciò che mi sento sinceramente di dare per impossibile, però, è che questo non sia destinato a rimanere in ogni caso il mio ultimo concerto dei Nofx.


Ehi, vuoi ricevere i post di questo blog direttamente via mail e senza dover venire qui a leggerli?
Iscriviti alla newsletter!

5 commenti su “I Nofx a 100 euro”

  1. Primo commento veloce per segnalarti i gruppi presenti al TVOR (sì, c’ero anche io e il mio file concerti non sbaglia mai!):
    * BBC (Big Bertha Corporation)
    * Punkreas
    * H2O
    * Dance Hall Crashers
    * Buzzcocks
    * Primus
    * Rancid
    * Nofx
    Adesso leggo il resto!

  2. “Chi è entrato nell’ottica del fatto che sia normale spendere 60 euro per un concerto può cacciarne 80/100 quella volta in cui si presenta l’evento straordinario. Con la giusta strategia poi, la straordinarietà potrà diventare sempre più frequente, fino a rimpiazzare la normalità, dando spazio ad una nuova straordinarietà ancora più cara.”
    Sante parole. E infatti non è normale nemmeno 60 euro per un concerto di fascia media. Invece i concerti da te citati non sono paragonabili a quello dei Nofx per millemila motivi (incluso il pubblico di riferimento).
    Sui concerti, dico una cosa: stanno sparendo i concerti di fascia media. Tra un po’ avremo solo mega eventi e concerti piccolini e questo sarà un grosso male.

  3. Minchia i DHC li ho completamente rimossi!!!
    Riguardo il resto, sono tristemente d’accordo sulla sparizione dei concerti medi, invece secondo me sul pubblico di riferimento dei Nofx nel 2023 ti sbagli tu (ma ovviamente non posso provartelo).

  4. Se per pubblico intendi “gente di una certa età che vuole vedere dal vivo altra gente di una certa età che nella maggior parte dei casi ha fatto il suo tempo già da parecchio” allora concordo che sono uguali.

  5. Anche io ero ansioso per i concerti dei Nofx in Italia che sono stati probabilmente la band che più mi ha segnato e bramavo l’ora X in cui i biglietti sarebbero stati disponibili.
    Poi al fatidico momento mi sono cadute non le braccia ma le palle!!! Secondo me bisogna dare un segnale… Bisogna prendere una posizione decisa… Non si può lasciare andare tutto a questo mondo. Faccio parte anche io del comsumismo sfrenato e forse, anzi sicuramente, sono diventato quello che non avrei voluto quando ero in ragazzo. Però di fronte a 100 fottuti euro (ché potrei permettermi intendiamoci) per un concerto dei Nofx alla frutta dico NO GRAZIE. Vacci tu/voi e immagino quanto ti/vi divertirai/divertirete, forse solo se prendi il biglietto a 200 euro con i 5 drink omaggio. Io preferisco spenderli in altro, anche solo per una/due cene succulente perché allora saprei che il prezzo sarebbe giustificato.
    P. S. Io non ci vado se vi fosse sfuggito e sicuramente non dovreste farlo neanche voi. Il passato non torna e sarebbe meglio che nemmeno i MerdFx non lo facessero, non riesco neanche più a sentire una loro canzone…. Fanc…!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.