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Blog

Una rete per la rete

Centrale, nel dibattito politico italiano, è il DDL intercettazioni, anche detto legge bavaglio.
Nell’ultimo periodo non si sente che parlare di questa legge e le mobilitazioni per fermarla sono state molteplici. La stampa tutta, o quasi, ha sollevato clamore attorno alla questione e l’opinione pubblica si è schierata con i giornalisti nel tentativo di tutelare il proprio diritto all’essere informati.
Da qui una lotta serrata fatta di continui cambiamenti, modifiche e rimescolamenti.
Cose che sanno tutti.
Quello che non proprio tutti sanno invece è che lo scorso 21 luglio il Presidente della Commissione Giustizia della Camera, On. Giulia Bongiorno, ha dichiarato inammissibili gli emendamenti presentati dall’On. Roberto Cassinelli (PDL) e dall’On. Roberto Zaccaria (PD) al comma 29 dell’art. 1 del c.d. DDL intercettazioni. Questo vuol dire che nel sopracitato DDL resta la norma che obbliga anche i blog a pubblicare entro 48 ore le rettifiche.
Resta quindi il tentativo di uccidere la rete intesa come unico elemento capace, attualmente, di far valere la propria libertà di opinione ed espressione.
Da cittadino, prima che da blogger, questa cosa mi da un certo qual fastidio.
Da blogger non professionista e intutelato invece, l’essere equiparato nei doveri e nelle sanzioni ad un giornalista mi da profonda preoccupazione.
Scrivo tutto questo perchè non sono convinto che la stampa ed i giornalisti solleveranno un nuovo polverone per salvare il web, soprattutto non dopo essere riusciti nell’impresa di salvare loro stessi.
E’ bene, a mio avviso, che quante più persone si rendano conto di tutto questo.
A tal fine smetto di scrivere e lascio alcuni link utili allo scopo, nella speranza che chiunque si trovi a passare da queste parti non solo si informi, ma abbia anche a cuore la possibilità di diffondere il messaggio e informare a sua volta.
C’è un tasto, qui in basso, che permette di spargere la voce ad esempio su Facebook. Per una volta potrebbe essere intelligente premerlo.
Ecco i link, buona lettura.
L’appello su Facebook.
Lettera aperta a Fini e Giglioli.
La Stampa.
Repubblica.

Blogosphera

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Ho deciso di tentare di dare qul minimo di visibilità in più al mio blog.
Il motivo è che, sarò arrogante, ma penso di meritarla.
Questo post però non è volto a tessere le lodi di me stesso, anzi. Il primo modo che mi era balzato in testa per perseguire questo mio scopo è stato quello di iniziare a pubblicare i post di questo blog sul mio “facebook wall”. Se non l’ho mai fatto fino ad ora però è perchè trovo la cosa abbastanza triste. Qui sopra scrivo quello che penso e non credo di nascondermi, mettendolo on-line. Tuttavia non mi piace essere promotore di me stesso, forse per timidezza o forse per qualche altra tara psicologica, non lo so. In ogni caso non è questo il punto. Il punto è che ho deciso di optare per soluzioni diverse.
Come primo passo ho contattato il bell’uomo, che in quest’ambito è un po’ il mio mentore. Il prezzo da pagare per la sua consulenza è sentirsi costantemente l’ultimo degli ignoranti, ma essendo questa cosa molto vicina alla realtà dei fatti non credo sia nemmeno troppo colpa sua.
Il primo consiglio che mi ha dato è utilizzare “Feedburner”, l’applicazione di Google che da quella marcia in più al feed del sito. E’ presto per valutare, ma questa nuova veste dei feed è coincisa con un incremento di visite quasi del 30%.
Il passo successivo, sempre su consiglio del bell’uomo, è stato quello di inserire in fondo ai post la possibilità per il lettore di divulgarne il contenuto con un click, utilizzando Facebook, Twitter o la cara e vecchia e-mail. Infatti seppur io sia lungi da voler essere promotore di me stesso, apprezzerei molto se qualcuno, leggendo quancosa da me scritto, sentisse la voglia di condividerlo con gli altri.
Ora, l’ultima cosa che potrebbe aiutarmi a dare visibilità a questo sito, sono i buoni e cari link su altri siti. La cosa fastidiosa, molto fastidiosa ad essere onesti, è che non c’è più la buona creanza di linkarsi a vicenda, cosa che una volta funzionava abbastanza bene. Ora l’idea che mi son fatto è che, quantomeno per i blog che seguo in prima persona, ci sia una sorta di cricca in cui i link alla fine son sempre gli stessi ed in cui non entri se non sei sufficientemente trendy nel tuo essere indie.
Lo so, è il classico discorso di chi rimane fuori.
Avrei potuto scrivere “non importa sai, avevo judo.” e sarebbe stato ancora più lampante, però questa nella sua tristezza è una grossa verità.
Chiudo sottolineando come l’esperimento Trombi si stia rivelando un colossale fallimento. A circa una settimana dall’installazione ho registrato un’unica foto, fatta più che altro per pietà.
Lo lascio, in ogni caso, perchè magari prima o poi esplode.
E poi non ho voglia di riscrivere altre righe di codice per questa sera, già allineare i bottoni qui sotto è stata roba da sangue dal naso.
Rileggendo questo post, forse avrei potuto anche scriverlo così:

Voglio incrementare le visite al blog e per questo ho migliorato i feed ed aggiunto la possibilità di condividere i miei post in diverse maniere.
Speriamo funzioni.
Bazinga.

Nessuna nuova, buona nuova.

Ho scelto questo proverbio come titolo del post unicamente per dire che non lo sottoscrivo.
Non parlerò di questo, tuttavia.
Non parlerò di nulla in realtà, perchè sono stanchissimo. Mi limiterò a segnalare alcune piccole novità riguardanti questo mio blog. Da qualche tempo infatti in fondo al menu è comparsa una piccola icona che, all’occorrenza, si colora di verde o di grigio. Trattasi del mio contatto Skype, messo lì apposta perchè chi abbia voglia di sentirmi e vedermi possa provare a farlo. Se, come credo nella grande maggioranza dei casi, questa esigenza fosse da me corrisposta utilizzare questo mezzo risulterebbe facile e veloce per entrambe le parti.
La seconda novità riguarda una nuova voce nel menu, corrispondente al tasto “visitatori”. Ecco di cosa si tratta: ho semplicemente deciso di installare un Trombi su questo sito. Trombi è uno strumento facile e veloce che permette a chi passa di qui, se vuole, di lasciare una foto ricordo del suo passaggio. L’utilizzo è immediato, non servono spiegazioni, e lo trovo un modo facile e veloce per conoscere le facce di chi si interessa alla mia vita. Non so quanto verrà utilizzato, se mi si chiedesse un parere direi “per niente”, ma ho voluto provare questa cosa. La mia blogstar di riferimento d’altronde lo utilizza ormai da tantissimo tempo e io dopo un po’ mi sento a disagio a non emularla nelle tendenze on-line (ho resistito e resisto tutt’ora solo per quel che riguarda twitter e non ho idea del perchè).
In ogni caso, funziona così:

La prima foto del mio trombi è un mio autoritratto. Lo so, è abbastanza triste, ma volevo immortalare l’irritazione che ha colpito il mio occhio sinistro da qualche giorno a questa parte. Ovviamente ho fallito nell’intento, ma quello è un altro discorso.
La terza ed ultima novità riguarda la sezione musica ed è una brutta notizia. Libero, nota compagnia costitutivamente incapace di fornire servizi decenti ai clienti, ha deciso che la mia pagina personale sui loro server non mi è più accessibile in quanto connesso da fuori dall’Italia. Di per se la cosa non mi frega più di tanto, il problema è che utilizzavo i loro server per uploadare i sample tratti dal disco in ascolto. Questo perchè, non ho mai capito per quale ragione, Aruba si rifiuta di far funzionare i file .rbs. Ora, fino a che troverò un nuovo spazio gratuito su cui poter caricare questi file e farli andare nel lettore posto sotto l’immagine del disco del momento, il mio sito resterà purtoppo orfano di quel servizio. Mi scuso con chi eventualmente possa averlo utilizzato nel tempo e, addirittura, possa averlo ritenuto utile.
Ok, penso di aver detto quel che c’era da dire.
Ora me ne vado a nanna e se l’occhio me lo consente mi sparo un paio di episodi della terza serie di Dexter.

Time to celebrate

Alle 12.45 di cinque anni fa nasceva questo blog.
Da allora mi sono successe un sacco di cose e, nel suo piccolo, queste pagine le hanno raccontate tutte.
Mai avrei pensato che la mia avventura nel mondo dei blogger sarebbe durata così a lungo, eppure per la prima volta nella mia vita non mi sono disappassionato alla cosa dopo il fisiologico tramontare dell’euforia iniziale.
Oggi scrivo meno di un tempo e dedico in generale a questa mia passione molto meno spazio all’interno della mia vita, eppure il blog resta una parte importante di me ed è quindi giusto celebrarne il compleanno.
In suo onore oggi ho scelto i miei 10 post preferiti e li riporto qui in forma di classifica.
Non so quanti dei lettori di questo diario vogliano dire la loro in merito, tuttavia se qualcuno sentisse di voler dire qual’è stata la sua pagina preferita in questi anni, lo spazio commenti sarà lieto di ascoltarvi.
Ed io lo sarò ancora di più.
In tutto questo, auguri blog!

Manq

La classifica:
Occhi aperti (4 Maggio 2007)
Avere trent’anni (11 Novembre 2009)
Chiedo scusa in anticipo (6 Novembre 2007)
Ciao, blogger.com (21 Gennaio 2008)
Dubbio (13 Settembre 2005)
A Dio (15 Febbraio 2007)
Istantanea (4 Maggio 2008)
Lista delle cose da fare (22 Dicembre 2006)
Sabet sira (10 Ottobre 2006)
10° E.R. (21 Settembre 2005)

Level up!

Forse l’avevo accennato o forse no, non ricordo.
Sta di fatto che avevo decisamente voglia di dare una rinfrescata a questo sito e così eccoci qui.
Nuova grafica.
Come tutte le cose non è detto che piaccia, ma mi reputo abbastanza soddisfatto del mio operato.
Ci sono ancora alcuni angoli da smussare, in realtà, ma è roba che dovrebbe riguardare solo me e non i visitatori. Spero di risolvere il tutto nei giorni a venire.
Solitamente aspetto il compleanno del mio blog per operare questi grandi stravolgimenti, ma mi pare di essere andato oltre questi stereotipi esattamente quanto sono andato oltre al rosa del vecchio style.
Null’altro da aggiungere.
Anzi, una cosa c’è.
Mi sono preso la libertà di utilizzare un font non standard per la realizzazione di questa nuova veste.
Il motivo è essenzialmente che mi piaceva.
Ora, so che la cosa non è da fare e che va contro tutte le buone regole della programmazione web, ma… whatever?
Il sito funziona anche senza, non dovrei arrecare particolare danno a nessuno, ma chi volesse goderne appieno può clikkare qui e risolvere il problema in pochi istanti.
Alla prossima.

Aggiornamento

E’ finalmente on-line la nuova e tante volte preannunciata sezione del blog.
Si chiama itinerari.
E’ una sorta di guida turistica in cui descrivo gli itinerari dei posti che ho visitato facendo dei tour ed in cui consiglio quello che secondo me vale o meno la pena di essere visto.
Purtoppo l’html ed il php hanno vinto sulle mie capacità e le pagine non sono commentabili, ma mai dire mai.
Alla fine sono abbastanza soddisfatto.

Parole ed opere

Si, vabbè, non sono noto per mantenere gli impegni presi.
Però ci provo.
Ad esempio sto provando in tutti i modi a mantener fede al mio proposito di iniziare a scrivere di musica non solo sulle pagine del mio blog. Non trovando molto spazio in giro come “recensore” e non avento reperito nemmeno mezza persona intenzionata a dar vita ad un progetto, ho deciso di darmi alle interviste.
Su questo fronte, ho ottenuto il primo risultato.
La mia intervista ai My Own Private Alaska è uscita in questi giorni su Groovebox e devo ringraziare Tempo per lo spazio che mi ha dato e per quello che, spero, mi darà in futuro.
Sono abbastanza soddisfatto del prodotto e quindi lo linko qui per chiunque volesse dargli una letta.
Il mio tentativo di dedicarmi con impegno ad una delle mie passioni però continua e così ho provato a richiedere un’intervista ad altre band. Al momento ho puntato Underøath, Brand New e Finch. Dai primi due, ovviamente, nessuna risposta mentre i terzi mi hanno chiesto di inviar loro le domande, cosa che ho fatto Venerdì.
Vedremo cosa ne uscirà.
Devo dire che scrivere domande per una band che amo molto è stato più facile.
Mi piacerebbe anche provare a contattare i Glassjaw, ma ad oggi mi è risultato impossibile riuscire a reperire un contatto che non sia il myspace.
Odio myspace.
In un futuro, se le interviste dovessero continuare, penso che aprirò una sezione su questo blog dove poterle leggere anche in lingua originale.
In realtà credo l’aprirò per bullarmene un po’.
Lo so, non è che sia poi nulla di cui vantarsi fare domande via email a dei gruppi musicali, però ai miei occhi è una cosa figa.
La sezione interviste non è la “nuova sezione” del sito di cui parlo da un po’ e che ad oggi non è ancora comparsa.
La realizzazione di quella sezione “misteriosa” sta ancora procedendo e, purtoppo, non senza qualche intoppo.
Credo che Settembre sarà il mese decisivo per la sua pubblicazione, ma essendo un mio proposito tutto lascia intendere che non sarà così.
Credo di stare apprendendo troppo bene e mio malgrado l’arte di disattendere attese e promesse fatte da quel maestro che è George R. R. Martin.
Potrei chiudere qui, ma non sarebbe giusto farlo senza citare l’inizio del campionato italiano di calcio.
Quest’anno non crdevo avrei fatto l’abbonamento a Mediaset Premium, fondamentalmente per due motivi:
1- Posso ufficializzare che dall’inverno mi trasferirò in Germania, precisamente a Colonia. Di conseguenza da Gennaio seguirò con tutta la passione di cui sono capace le sorti del Bochum ed il suo cammino in Bundesliga.
2- Continuo a serbare profondo risentimento verso la società A.C. Milan per la cessione di Kaka e per il mercato estivo a dir poco offensivo.
Eppure ieri sera ero ai blocchi di partenza con tesseria e decoder nuovo di zecca, pronto per le partite in HD.
Ora, sorvolando sul fatto che il canale HD da me non si prenda e di conseguenza sorvoliando sull’ammontare delle Madonne che ho cacciato ieri sera, restano due cose da dire.
La prima è che Leonardo è l’allenatore più bello ed elegante della serie A ed è un piacere vederlo e sentirlo parlare.
La seconda è che ancora una volta ho dimostrato di non essere abile nel portare a termine i miei propositi.

Domani aggiorno.

Promesso.
Volevo aggiornare questa sera, ma ero troppo impegnato a fare questo e a guardare questo.
Mica roba da poco, insomma.
Ho un sacco di argomenti in caldo però, quindi domani urge scrivere una paginetta.
Urge, oddio, diciamo che mi piacerebbe.
Sì, sto mettendo le mani avanti.
Mi conosco, io.

Quasi a casa

In attesa di partire e rientrare a casa ho deciso di fare veglia.
Il perchè è semplice: preferirei crollare in aereo e far così volare le troppe ore di volo che mi separano da Brugherio.
Non sapendo bene come impegnare il tempo, ma essendo sicuramente deciso a sfruttare fino all’ultimo ciò che questa notte in albergo ha da offrire, mi sono dedicato a questo blog su tre diversi fronti.
Il primo è facilmente visibile a tutti: ho creato l’album di foto di questo viaggio.
Una volta tanto sono soddisfatto delle foto che ho scattato.
Probabilemente questa sarà invece la volta in cui non piaceranno a nessuno.
Il risultato dei miei sforzi comunque è visibile nel menu qui accanto, come al solito.
Il secondo ambito su cui ho lavorato dovrebbe essere visibile soprattutto ai più attenti.
E’ da poco uscito il nuovo Internet Explorer 8.0 ed il suo avvento ha creato non pochi disastri al mio template.
La cosa buffa è che se utilizzato in modalità “normale” creava alcuni problemi, se invece impostato su “compatibilità con i browser precedenti”, ne creava di diversi che, ovviamente, i “browser precedenti” nemmeno si sognavano.
Dopo questa serata di lavoro spero di aver risolto i problemi della modalità “normale” e di conseguenza il mio blog diventa ufficilamente progettato per IE 8.0. Chi non ce l’ha potrebbe incorrere in piccoli difetti di visualizzazione che ignoro, poichè non ho più modo di controllare. Chi usa Firefox questi problemi li ha sempre avuti e non credo che per loro le cose siano ne migliorate, nè peggiorate.
La terza opera è quella che mi ha occupato più tempo e che, però, al momento non è visibile a nessuno.
Sto continuando la creazione di una nuova sezione del sito che spero possa essere non solo piacevole per chi decida di visitarla, ma a suo modo anche utile.
Ok, direi che per questo aggiornamento dall’Habana Libre Hotel di Miami Beach è tutto.
Appena tornato a casa scriverò qualcosa del viaggio e dell’intervista che i My Own Private Alaska mi hanno gentilmente concesso, intervista che dovrebbe uscire quanto prima su Groovebox.it.
Due ore e trenta al check out.
Quasi quasi due mele le peso comunque.

Nota: aggiornata la sezione “foto”

Aggiornamento

In Luglio non ho ancora scritto nulla su questo diario.
E’ una vergogna, effettivamente.
Di robe di cui parlare ce ne sarebbero anche tante, ma nessuna di queste al momento è riuscita a distogliermi dagli altri interessi che sto coltivando.
Di che interessi parlo?
Nulla di trascendentale, ad essere onesti, però tante piccole cose che occupano una marea di tempo.
Devo leggere altre 450 pagine di “Harry Potter e l’Ordine della Fenice” prima di partire per la Florida, dove dovrò leggere “HP e il Principe Mezzosangue” in modo da giungere preparato al cinema al mio rientro in Italia. Ce la farò? Al momento l’impresa appare titanica, ma non ho ancora smesso di crederci del tutto.
Oltre a questo, sto realmente dedicando del tempo alla costruzione di una nuova sezione per questo sito.
E’ una cosa a cui pensavo da tempo e che solo recentemente ho deciso di fare per davvero, sobbarcandomi di una certa qual mole di lavoro di programmazione, disciplina in cui ero abbastanza arrugginito. Nel fare questa cosa mi sono per altro reso conto che la grafica di questo blog inizia a stancarmi. Cambiarla, tuttavia, risulta un impresa titanica che non credo affronterò mai.
Come ultimo impegno, infine, cito la mia “nuova” e brillante idea di trasformarmi in giornalista musicale. Per questo ho deciso di riprovare ad intervistare una band via e-mail, dopo il fallimentare tentativo ottenuto anni fa coi Relient-k. Allora avevo richiesto l’intervista (per altro commissionatami, non avendo io particolare stima per i suddetti) e mi era stata concessa, ma alle domande non era mai pervenuta risposta. Questa volta ho quantomeno scelto io la band, optando per i meno famosi e per questo spero più disponibili My Own Private Alaska. Il risultato però ,al momento è il medesimo: intervista concessa, domande inviate e risposta mai pervenuta. Non è passato molto tempo in ogni caso, quindi non ho ancora del tutto perso le speranze.
Oltre a tutte queste iniziative, poi, ci sarebbero state un sacco di altre cose da raccontare.
Il matrimonio di Robi, a cui vanno i miei migliori auguri.
L’exploit canora di Salvini che meriterebbe ampia riflessione (accenno: ma possibile che quest’uomo dica una marea di stronzate razziste da anni e ci si debba scandalizzare per l’unica volta in cui, ubriaco, probabilmente stava solo facendo il pirla con gli amici senza pensare di essere parlamentare?).
Il mirabolante calciomercato del Milan.
La visione in semi anteprima del film “Outlander – L’ultimo vikingo” e conseguente disturbo della digestione.
Insomma, ci sarebbero come sempre moltissime cose di cui scrivere.
Io però, devo tornare a leggere Harry Potter.