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Blog

Attenzione: post a sfondo politico

Nel giorno in cui blogger celebra il suo compleanno, ho installato wordpress sul mio host. L’idea di costruirmi un blog in php tutto da solo si è infatti rivelata inattuabile, indi ho optato per il tentativo di forgiarne uno utilizzando qualcosa di già esistente, ma che comunque mi permetta di avere un mio DB in cui racchiudere tutti i post. Il fatto che questo sia avvenuto nel giorno in cui blogger, che tanto mi ha dato in questi anni, compie gli anni è del tutto casuale e, come tutte le coincidenze, non manca di affascinarmi.
Non è però di questo che voglio scrivere.
Da diversi giorni medito di stendere qualche riga riguardo il paese in cui vivo. Domenica sera avevo anche scritto un interminabile post, ma poi ho deciso di eliminarlo perchè giunto in fondo risultavo in disaccordo con me stesso. Problema annoso, quello di essere del mio stesso parere.
Una parte di quello che avevo scritto però la condivido ed è da lì che voglio ripartire oggi.
Il mio paese mi fa abbastanza schifo.
E’ oggettivamente vero che sarei potuto nascere in tanti altri posti in cui le mie condizioni sarebbero potute essere molto peggiori ed è matematicamente corretto pensare che la probabilità che questo potesse avvenire era immensamente più alta che non quella di nascere in un posto migliore. In fin dei conti la mia famiglia non se l’è mai cavata male: entrambi i miei genitori lavoravano, i miei nonni non sono mai stati un peso, abbiamo una casa nostra e ,addirittura, un monolocale mio, io ho potuto studiare e scegliere di peggiorare la mia condizione economica e sociale senza che mi venisse imposto dall’alto, insomma tutto questo per l’80% (sparo, ma non credo di andarci molto lontano) della popolazione mondiale sarebbe un gran lusso ed io non manco di riconoscerlo.
Sono però stufo di autocensurare il disprezzo che covo nei confronti della mia nazione solo in virtù del fatto che sarebbe potuta andarmi peggio.
Oggi, quindi, mi lamento.
Ci sono tantissime cose che potrei dire riguardo a quanto poco il bel paese tenga fede al suo soprannome, ma tutte in fin dei conti riportano allo scenario politico e quindi credo di poter riassumere pagine e pagine di lamentele semplicemente andando al nucleo della questione.
Questo week-end, tra l’altro, mi è stato anche fornito un bel pretesto per tirare fuori l’argomento e, non fosse per l’outing iniziale, questo post potrebbe benissimo passare per una reazione a quanto accaduto: il V-day.
Ho smesso di stimare Grillo anni fa, quando sputava sulle televisioni e prendeva soldi da Striscia la Notizia. Oltre a questa incongruenza di fondo da cui è scaturito il mio disappunto e su cui ammetto di non essermi mai voluto informare realmente, ho deciso di dare al “comico” genovese più credito dopo un discorso tenuto con Lale, Ivan e Theo al ritorno dall’avventura in rafting. Il loro punto di vista sul personaggio non era quello di chi idolatra, ma anzi più simile ad un pensiero del tipo: “capisco che ciò che fa lo fa per i suoi interessi, ma almeno ogni tanto fa qualcosa di buono e quando questo accade, viste le condizioni in cui versiamo, c’è da essere contenti”.
Effettiavamente il discorso ha una sua logica.
Tuttavia io sono un inguaribile romantico e mi piacerebbe che chi dice di muoversi nell’interesse della comunità lo faccesse realmente con quell’obbiettivo e non è certo questo il caso. Oltretutto non riesco mai ad apprezzare chi si schiera dietro a facili populismi nel tentativo di raccogliere consenso. Io, Manq, posso dire cose ovvie e scontate “sicuro” di raccogliere consensi perchè sono privo di potere mediatico o risalto sociale. Per questo posso affermare: “i politici italiani danno il voltastomaco” senza dovermi preoccupare troppo. Se invece volessi pormi alle masse e raccogliere fiducia come una sorta di leader, a quella frase dovrei far seguire un progetto in grado di cambiare le cose. Solo così a mio avviso meriterei di essere ascoltato. Grillo questo non l’ha mai fatto e perfino in quest’ultima trovata, che potrebbe indurre a pensare il contrario, mancano idee reali e concrete. Quello che penso del V-Day infatti è quanto ha scritto in merito Daniele Luttazzi sul suo blog, con una sola aggiunta: non aderirei a priori ad una manifestazione che si chiama “vaffanculo-day” perchè, sebbene non sia contrario all’utilizzo delle volgarità, a mio parere un nome del genere priva immediatamente di credibilità qualunque progetto.
Ciò che nonostante tutto colpisce di questa faccenda è l’esigenza della gente di dare retta a qualcuno che non sia parte della classe politica di oggi. Questo secondo me è un segnale da non sottovalutare.
Analiziamo la situazione. Io ho ventisei anni e credo di potermi definire “di sinistra” nella concezione più tradizionale del termine. Non vivo nell’anacronismo che caratterizza i “comunisti” del nostro paese, ma non sono nemmeno moderato al punto di poter avere qualcosa da spartire con Rutelli (o Mastella, o Follini, o… oh mio Dio!). Sono idealista e per quanto so che quello che ritengo giusto sia inattuabile, non smetto di crederci, perchè a renderlo utopico è la società in cui vivo ed in cuor mio penso ancora che la società si possa cambiare. Sono laico e convinto che anche lo Stato debba esserlo, senza tuttavia sentire la necessità di fare guerra a chi è religioso se non attacca lui per primo (d’altra parte “porgi l’altra guancia” è il loro motto, non il mio). Amo la libertà conscio del male che questa, se parziale, possa fare all’uomo che capisce di non averne pieno accesso.
Non penso che in Italia siano molti a pensarla come me, eppure credo che qualcuno ci sia. Per tanti o pochi che siamo il quesito è semplice: chi ci rappresenta?
Già faticavo ad individuare nel panorama politico del mio paese una realtà in cui potermi identificare alle ultime elezioni, ma sono sempre andato convinto che almeno far perdere Berlusconi potesse essere un’ottima ragione per votare dall’altra parte. Con la nascita del Partito Democratico però, l’altra parte diventa insostenibile. Un conto è votare DS conscio che dovranno governare alleandosi con entità di dubbio gusto quali Margherita, Udeur e sti cazzi. Un conto è votare per un conglomerato di cui Udeur, Margherita e sti cazzi fanno parte integrante. Sarebbe come votare per loro.
E’ votare per loro.
Io per loro non voterò mai.
E allora cosa faccio? Credo nell’andare a votare e non sarò mai quello che diserta dall’esercitare il suo diritto/dovere. Non accetto nemmeno l’idea che il mio voto venga dato a qualcuno “d’ufficio” e quindi non potrei mai votare scheda bianca.
Attualmente credo annullerei la scheda, ma spero di non dover prendere questa decisione.
Spero che qualcuno prenda coscienza del fatto che la gente è stufa di non contare nulla e si getti al seguito del demagogo di turno, capace di raccogliere le forze in piazza, instaurare una sana e duratura dittatura ed imporsi sulle genti.
Ci vorrebbe uno come il Duce, magari con amici migliori.
Quantomeno potei lamentarmene dalla mattina alla sera conscio di non averlo mandato io al potere e quindi senza sentirmi responsabile.
Forse no, non potrei lamentarmene dalla mattina alla sera senza subire spiacevoli conseguenze.
Effettivamente serve qualcuno diverso dal Duce.
E diverso da Grillo.
E diverso da Bossi, da Veltroni o dal Silvio.
Serve uno diverso da tutti.
Forse è meglio che inizi a cercare un modo creativo per annullare la scheda.

Wasabi

Vorrei scrivere un post sui cambiamenti ed il primo che mi preme segnalare riguarda il livello qualitativo della televisione. Lungi da me gridare al miracolo, tuttavia in seconda serata ieri sera su rai due c’era “Traning Day”, mentre sta sera c’è “Fuori in 60 secondi”. Due film discreti, due giorni consecutivi, stesso canale, stessa fascia oraria. Caso? Non lo so, sta di fatto che di solito non si gode di tanta grazia. Ora il quesito è: cosa c’è in programma per domani in seconda serata su rai due? Io non voglio controllare, amo le sorprese, ma siccome tre indizi fanno una prova potrei pensare che qualcosa si stia muovendo.
I cambiamenti di cui volevo parlare sono altri però.
Mi sono iscritto al concorso di dottorato.
Questo si traduce in 50 euri già versati, ma soprattutto nell’ottica di stare in laboratorio per altri tre anni, con più lavoro e meno soldi.
Non volendo stare ora a spiegare le motivazioni della mia scelta, mi limiterò ad analizzare le conseguenze.
Innanzi tutto, sto meditando di smettere di andare al lavoro in macchina per iniziare ad utilizzare i mezzi. Questo vorrebbe dire uscire di casa un’ora prima e rientrare un’ora dopo, risparmiando un discreto gruzzolo in benzina.
Riflettendo su cosa sia peggio tra uscire prima e tornare dopo, credo abbia ragione mio cugino Valerio: il peggio è tornare dopo quando si è anche andati via prima.
Intanto il mio appartamento si prepara alla rivoluzione. Domenica ho smantellato i mobili che c’erano al suo interno, rifiuti che provvederò a recapitare alla discarica grazie all’aiuto di Bazzu e di Aiace questo Sabato. Al loro posto dovrebbero arrivarmi nuovi e fiammanti oggetti d’arredo. Alcuni sono già pronti da ritirare, per altri attendo trepidante notizie entro domani.
Cambiamenti e ancora cambiamenti.
L’articolo ricavato dal mio lavoro è stato respinto da NAR. La motivazione è che quanto da noi proposto non rientra nelle loro linee editoriali. Questo è un male, perchè non ci pubblicheranno, ma un bene perchè il rifiuto non è dovuto al fatto che il lavoro non sia valido, ma solo che non sia adatto alla loro rivista.
Da quando ho aperto questo blog ogni volta che ho scritto riguardo il mio lavoro, sono sorti problemi. Sto iniziando a diventare scaramantico.
Introdurre etichette nei post del blog non è stato un buon cambiamento. Da quando l’ho fatto pubblicare richiede troppo tempo. Da questo momento non ci saranno più etichette e la decisione avrà presto effetti retroattivi. Le lascerò solo nelle Google Hit List, così da poterle visualizzare tutte insieme.
Dopo la cena giapponese ho il palato soddisfatto.
Merito del wasabi.

Le grandi manovre

E poi mi dicono che sono pigro.
Oggi sono stato attivissimo su diversi fronti, gettando basi per la costruzione di cose a cui tengo molto.
Innanzi tutto ho messo qualche altro tassello al mosaico della mia non più così futura dimora, acquistando un materasso Permafelx con annessa rete e coppia di guanciali gentilmente offerti dal rivenditore. Dopo adeguati test tattili ed ergonomici ho selezionato il modello Gold del catalogo, la cui imbottitura credo sia in leghe di metallo e cemento. Amo i materassi duri. Le dimensioni del mio nuovissimo talamo sono di 165×200 cm, ovvero 3,3 m2 di spazio atto a rotolarsi tra le lenzuola.
Mai più letto caldo e bestemmie a profusione, basterà semplicemente scivolare sull’altra sponda cambiando eventualmente anche il cuscino. Definitivo. Poco importa se nella mia futura camera da letto non ci sarà spazio nemmeno per la polvere: il letto sarà enorme e io sono già ansioso di collaudarlo.
Oggi ho anche effettuato una prima analisi della questione cucina. Dopo un sopralluogo nell’appartamento ho constatato con mia immensa gioia che le piastrelle del pavimento non sono poi così orribili e quindi la possibilità che restino a far parte della dimora è schizzata alle stelle. Detto questo ho iniziato a guardarmi in giro, trovando delle buone offerte per i modelli Allegra della MOBILTURI. Dando un’occhiata al sito e ai cataloghi mi sono letteralmente innamorato delle cucine gialle.
Ho deciso di prendermi una settimana per meditare, contemplare e valutare e poi eventualmente partirò con l’ordine.
Il secondo ambito in cui mi sono cimentato oggi è il php. Per tutto il pomeriggio sono stato da Bazzu che si è gentilmente offerto di darmi un’infarinatura di programmazione. Lui si è appena fatto un nuovo sito (lo aggiungerò ai link a fine mese) ed il risultato oltre a piacermi molto mi ha messo nell’ottica di provare a creare qualcosa di simile anche per me. Se ce la farò o meno è tutto da vedere e come al solito non scommetterei molto su di me.
C’è da dire però che per ciò che concerne il mio blog se in passato l’avessi fatto avrei probabilmente vinto molti soldi.
Dialogando con Bazzu sono venuto a conoscenza di una triste verità che mi era oscura: gli RRS. Grazie a questi simpatici codici sembra infatti che chiunque possa ricevere direttamente nella sua casella di posta le cose che pubblico su questo blog, senza nemmeno dover passare di qui. Capisco la comodità per i lettori, tuttavia essendomi ammazzato per dare al blog l’aspetto che volevo avesse mi girano non poco le scatole nel sapere che i miei lettori di qui nemmeno ci passano.
Per questo ho deciso che da Agosto la funzione del feed verrà notevolmente ridotta, inviando agli iscritti unicamente un accenno di quello che è il post, che potrà essere letto in forma completa solo on-line.
Se qualcuno se ne avrà a male mi dispiace, ma credo che fare un salto sulla mia pagina non sia così faticoso da essere addirittura di fastidio.
Resta quindi solo da analizzare il terzo ed ultimo dei miei impegni giornalieri.
Devo capire come mettermi una toga per andare alla festa del Magnolia.
Non sarà facile e non ho molto tempo.
Vediamo cosa ne esce.
Al momento invece di una corona d’alloro credo ne avrò una di salvia.

Notte fonda

Volevo scrivere un bel post prima di partire.
Lo giuro.
Eppure adesso che mi trovo di fronte al monitor costretto ad interloquire con le mie idee, sento queste mie intenzioni pretenziose sfuggire da me come scarafaggi alla luce. La causa di tutto questo credo stia nell’aver impiegato una buona mezz’ora ad aggiornare il template del blog. Nuovi link da aggiungere, vecchi ed inutilizzaati collegamenti da rimuovere, nuovo disco del mese da scegliere e presentare. Da quando “hosto” il blog su un server esterno a blogger.com le operazioni di restyling si sono tramutate in massacranti epopee e questo, in accoppiata alla mia perenne disattenzione, mi causa enormi problemi.
Prendiamo il caso odierno: avevo scelto come disco del mese “False Cathedrals” degli Elliott, fresco di acquisto e già consunto dalla vagonata di ascolti. Gli Elliott tuttavia pare non abbiano un sito internet di alcun tipo e siccome non amo fare le cose in maniera approssimativa, ho deciso di esautorarli e rimpiazzarli con i Dillinger Escape Plan. Quale passaggio logico mi abbia portato a sostituire un gruppo come gli Elliott con quella macchina assassina che sono i DEP non mi è tutt’ora chiaro, ma forse è meglio così.
Buttati quaranta minuti per questa faccenda sono passato all’aggiornamento dei link. Sono molto lieto di presentare a tutti il blog della mascotte ufficiale del laboratorio in cui lavoro: Capitan Falcon. Io non sto bene di testa, questo è assodato, tuttavia mi consola sapere che anche le persone con cui lavoro non siano proprio ciò che si suol dire normali. Oggi Paola ha deciso di creare questa mascotte che, sulla falsa riga del nano di Amelie, dovrà essere portata da ciascuno di noi in giro per il mondo. L’idea è molto carina, niente da dire, ed anche il pupazzo in se è riuscito bene, però a 26 anni suonati giocare a costruire amici immaginari non penso sia ascrivibile alla sfera delle così dette normalità.
Sistemate tutte queste cose ho dato il via all’aggiornamento del template.
Esattamente 40 millisecondi dopo aver premuto il pulsante “Ripubblica l’intero blog” mi sono reso conto di aver dimenticato di aggiungere il neonato blog di Aledoni alla mia lista di consigli.
Bestemmie come a piovere non hanno posto rimedio alla situazione, come ovvio che fosse.
Per questo motivo mi ritrovo ancora qui alle 3.11 di notte, a 49 minuti esatti dal suono della sveglia che mi ricorderà l’imminente partenza per il Regno Unito.
Mi si chiudono gli occhi.
Non ho tempo per dormire seriamente.
Devo pubblicare le googolate di Giugno.

Fotografia soprattutto, ma anche altro

Ieri sono andato a fare una gita fotografica insieme a Bazzu e Max. La scusa per la scampagnata l’ha data proprio il primo dei miei due soci, che ha deciso di acquistare una Canon 350D per provare a coltivare questa sua passione. Max è già da un po’ invece che possiede lo stesso strumento, tanto da avere addirittura due ottiche diverse. La pecora nera del gruppo in sostanza ero io, l’unico dotato di compatta.
Esticazzi.
La mia macchina infatti ha dato prova di se già in diverse occasioni e quindi ho pensato bene di poter aderire all’iniziativa senza alcun timore reverenziale. Il pomeriggio è stato molto divertente e, grazie a mio cugino Valerio, anche abbastanza profiquo. Fosse stato per noi infatti, il soggetto più interessante emerso sarebbe risultato essere una centrale dell’AEM che, con tutto il rispetto, non era certo bellissima. Valerio invece ci ha consigliato qualche meta più interessante, tra cui abbiamo scelto Trezzo e Crespi d’Adda. Approfitto anche per ringraziare i miei zii che ci hanno ospitati in casa nonostante l’improvvisata, offrendoci deliziosi stuzzichini e ottimo vino friulano.
Le foto che ho realizzato ieri le ho aggiunte all’album on-line di questo sito, qui.
A me piacciono.
Anche ai miei colleghi piacciono e siccome anche loro si dilettano in maniera del tutto amatoriale con la macchina fotografica, stiamo meditando di presentare qualche scatto ad un concorso indetto dalla Fnac. La voglia di competizione è grande in me un po’ in tutto quello che faccio, ma soprattutto non facendo il fotografo per vivere posso permettermi di sentirmi dire: “Lei è un incapace.” senza sentirmi un fallito.
Parlando della pagina dedicata alla fotografia di manq.it ho deciso di spostare il link alla suddetta più in alto nella sidebar, in attesa di trovare una sistemazione ancora migliore. così comunque dovrebbe risultare un po’ più visibile.
Aggiornare il template di questo sito è ormai impresa titanica. L’operazione richiede diversi minuti e spesso si conclude con un lavoro approssimativo e contenente diversi errori. Per questo ho deciso che il “disco del momento” diverrà “disco del mese”, così da permettermi di rinnovare l’ambiente ogni trenta giorni senza che la cosa disturbi il mio senso di coerenza.
Direi che è tutto.
No, non lo è.
Ho finalmente realizzato il test che misura quanto la gente mi conosce.
Dieci domande sono effettivamente troppo poche per valutare in maniera corretta, ma almeno il tutto risulta veloce e divertente.
Forse l’ho fatto un po’ troppo difficile.
Io, rifacendolo, ho ottenuto un punteggio di 98 su 100.
Enjoy!

Call me elettro-hc

Se non scrivo è perchè tutto il tempo che ho da dedicare a questo blog lo uso per sistemare le foto e metterle on-line.
Tutte le pagine fino ad ora prodotte sono accessibili dall’archivio.
Ho aderito alla cieca al concerto degli Enter Shikari propostomi da Aledoni.
Ho aderito perchè me li ha definiti così: elettro-hardcore a due voci.
Dopo aver accettato, mi sono documentato.
Questo video spacca.

Il dannato jet lag mi perseguita

Mi sono svegliato.
Non riesco più a dormire.
Tanto vale sfruttare questo momento per scrivere due righe.
Grazie all’aiuto di Max e di Beo, ho iniziato a lavorare alla sezione foto di questo sito. Ho creato la pagina delle foto di New York, per iniziare a familiarizzare col mezzo. E’ stata un’operazione lunga, ma tutto sommato decisamente semplice. Il problema più grosso è stato scremare le foto per non doverne “uploadare” troppe. Ho deciso che non ritoccherò le foto che pubblicherò in queste sezioni per due essenziali motivi: non ne sono capace e non amo le manipolazioni. A questo punto il difficile sarà creare una pagina in cui ci siano link a tutte le sezioni fotografiche che genererò. L’idea che ho in mente è tutt’ora ampiamente oltre le mie conoscenze informatiche, tuttavia fino a questa mattina lo era anche creare la pagina che ho linkato poc’anzi e quindi è poco logico non essere ottimisti.
Oggi ho ripreso a lavorare e devo ammettere che la vacanza, per quanto fisicamente stancante, ha non poco disteso la mia mente.
Ho ripreso con nuove energie, approcciando un esperimento che fino ad ora non mi è mai venuto. Non so se questa volta le cose andranno diversamente, non credo, però lo spirito è quello dei tempi migliori e questo è già un bel risultato.
Sono quasi alla fine de “Il grande inverno”, secondo libro della saga di R.R. Martin. La faccenda inizia a farsi molto appassionante. Se dovessi esprimere un commento su due piedi direi pollice alto per Tyrion Lannister e pollice verso per Sansa Stark, ma è decisamente presto per formulare delle simpatie. Inoltre vista la facilità con cui i protagonisti muoiono da un momento all’altro, preferirei non affezionarmi a nessuno.
La Bri sul suo blog ha postato una sorta di classifica riassuntiva del viaggio a NY. L’idea mi è piaciuta molto e non è detto che faccia anche io una cosa del genere prossimamente.
La Betta sul suo blog ha postato un link ad un test che ha generato per vedere quanto la gente la conosca veramente. L’idea mi è piaciuta molto e non è detto che faccia anche io una cosa del genere prossimamente.
I post che scrivo di notte sono sempre drasticamente frammentati e sconclusionati.

Back from NY

Eccomi a casa.
I miei sette giorni nella grande mela sono stati fantastici.
Al momento il jet lag mi sta distruggendo quindi andrò a letto senza scrivere molto di quanto è avvenuto oltre oceano.
E’ stato un viaggio perfetto pieno zeppo di imperfezioni.
Un viaggio in cui tutto è andato liscio nonostante milioni di contrattempi.
D’altra parte è di questi continui controsensi che vive NY e quindi se non mi fossi trovato anch’io totalmente immerso in questo clima non potrei certo dire di averla vissuta appieno.
Ancora ho negli occhi immagini incredibili.
Colori incredibili.
Situazioni incredibili.
Persoanggi incredibili.
Tutto si mescola come in una delle opere esposte al MoMA e ciò che ne scaturisce è la gioia di aver fatto questo viaggio esattamente così come l’ho fatto.
Oggi pomeriggio ho guardato la mia parte di foto.
Di alcune di queste sono decisamente fiero.
Una delle mie priorità ora sarà creare una sezione foto su questo sito.
Devo trovare il modo di creare questa benedetta pagina in flash.
Devo decidermi a chiedere al fratello della Bri come abbia creato la sua.
Io la vorrei fare esattamente così, con magari una pagina iniziale tipo questa.
Se ora non vado a dormire però, domani in laboratorio non sarà facile.

Capitolo 3 – A new era

Ci siamo.
Il terzo anno di vita di questo blog è ufficialmente iniziato.
Come ogni genitore che si rispetti, non ho potuto esimermi dal fare un bel regalo al mio diario virtuale e così ho deciso di comprargli una nuova casa.
Da oggi si inaugura ufficialmente www.manq.it, il mio nuovo dominio.
Per il momento le cose non cambieranno molto: il templato rimarrà grosso modo lo stesso, fatta eccezione per qualche piccola modifica, e non sarà aggiunto nulla per mancanza di tempo libero a disposizione del sottoscritto.
E’ tuttavia in fase di sviluppo una nuova sezione di questo spazio e a questa ne seguirà probabilmente una seconda.
La speranza è che questo spazio possa diventare ancora più personale.
Non resta che chiudere.
Tanti auguri.

Blog Day 2006

Ho appreso navigando che oggi è il Blog Day.
In qualità di Bogger ormai discretamente veterano, seppur totalmente avulso da tutto ciò che è il mondo dei blogger e di conseguenza dalle loro iniziative, ho deciso di aderire alla manifestazione.
Per partecipare, a quanto ho capito, non serve fare altro che linkare in un post cinque blog che si frequentano.
L’iniziativa prevederebbe che questi fossero totalmente dissimili dal proprio per arricchire e ampliare lo spettro della manifestazione, tuttavia io conosco pochi blog, tra l’altro tutti assolutamente italiani e per di più quasi tutti simili al mio per argomenti trattati.
D’altra parte se non volessi raccontare la mia quotidianità non avrebbe senso aprire un blog, almeno a mio avviso, quindi non posso che comprendere chi fa esattamente come me.
Bando alle ciance, è il momento di elencare le mie cinque scelte.
Lo farò in ordine sparso e del tutto casuale, senza meritocrazia o premeditazione.
As it comes.

Dietnam. La blogstar. Lo inserisco non tanto perchè sia particolare, ma perchè è continua fonte di soluzioni e spunti su come utilizzare appieno le potenzialità del nostro amico internet. Credo che tra le mie scelte questa sia la più simile al mio blog e quindi forse la meno corretta, ma tant’è.

Primadipartire. Il cinismo. Il primo blog che ho letto dall’inizio alla fine. Forse sono l’unico a vederci più di macabro esibizionismo dietro, ma è per questo che credo che sia spaventosamente coinvolgente.

Dissezione Mentale. L’arte. Questo lo scelgo perchè tratta di una cosa che non potrò mai capire e che quindi non posso che limitarmi a cogliere da chi invece sembra trovarcisi più a suo agio. Alcuni racconti sono realmente fantastici.

Creati_v. Le immagini. Questa scelta non so se sia consentita dal regolamento, trattandosi di un fotolog. Tuttavia trovo le immagini di questo spazio troppo belle per non essere omaggiate.

Bioetica. La quotidianità. Questo lo metto perchè è bene che la gente lo legga e ne discuta. Si può non essere d’accordo solo se si hanno opinioni in merito e per averle l’unica è documentarsi. Almeno a parer mio.

Fatto.
Ora dovrei taggare il tutto.
Spero che sia corretto:
E’ stato divertente.