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Una bellissima storia di sport

Sta sera io sarei voluto andare a sentire i Touché Amoré al live forum, ma avere un menisco gonfio e dolente mi ha costretto a rivedere i piani.
Così ho deciso di godermi il fascino della finale di Champions League tifando spudoratamente Real e, alla fine, sono qui a godere del risultato per diversi motivi che, non avendo di meglio da fare, vado ad elencare insieme a qualche nota sparsa sulla partita.
In questo periodo essere supporter dell’Atletico va molto. “La cenerentola d’Europa”, il modello per cui si può vincere senza spendere, il grande allenatore Cholo Simeone (che qui si ricorderà sempre e solo per aver segnato alla Juve consegnando lo scudetto alla Lazio nel 1999/2000. Ero in gita di quinta liceo a Monaco di Baviera. Fu bellissimo.). I colchoneros non hanno grandi colpe, porelli, se non l’incarnare tutte le frasi fatte che, ciclicamente, riempiono la bocca agli intellettuali che per forza di cose devono parlare anche di calcio. L’ultimo movimento che ricordo, simile a quello generato dall’Atletico di quest’anno, fu quello intorno alla Germania Multi Kulti dei mondiali 2010 e anche in quel caso fu decisamente liberatorio veder naufragare un’altra “bellissima favola dello sport” (Puyol di testa, se non erro, e tutti a casa. Vivevo in Germania. Fu bellissimo). Facciamo un parallelismo. Rocky Balboa che sale sul ring da semi sconosciuto e tiene testa per decine di riprese al campione del mondo Apollo Creed è una bellissima storia di sport. Rocky è sfavorito, non gode dei mezzi di Apollo, ma con tanto cuore e altrettanti coglioni se la gioca alla pari. Se nell’incontro finale del film Rocky avesse vinto perchè ad un certo punto Apollo inciampa da solo, cade, si spezza una clavicola e deve ritirarsi, credo che non staremmo più parlando di una grande impresa sportiva, ma di una gigantesca botta di culo. Ecco, l’Atletico sta sera non se l’è giocata col Real (che comunque ha fatto una partita per ampi tratti orrenda), è andato in vantaggio approfittando di una cagata fotonica di Casillas e ha cercato di restarci quanto più possibile senza giocare a pallone. Questa non è una bella favola sportiva, a casa mia.
Nello sport il più forte vince ed E’ GIUSTO CHE SIA COSI’.
Se vogliamo metterla sull’etica economica sarebbe una bella storia una squadra che gioca meglio delle altre e vince senza spendere i patrimoni che investono le grandi società. Ma l’Atletico non è così.
Si può discutere se sia moralmente accettabile pagare 100 milioni di euro per un calciatore, ma se Bale vale più degli altri è perchè probabilmente sarà anche più forte. Quindi se al 93′ la picchia in porta di testa dopo essersi mangiato le uniche occasioni degne di tal nome nei 92′ precedenti di partita, è giusto che sia così.
Ha vinto la squadra più forte.
Questa per me è una bellissima storia di sport.

Note:
1) Tutti a parlare di Di Maria. Io non l’ho visto giocare tante volte, ma in quelle poche di cui ho memoria ha sempre dimostrato più limiti che pregi. E’ veloce e può saltare l’uomo (a volte), ma tatticamente è un decerebrato e in termini di copertura difensiva fa venire voglia di prenderlo a calci in bocca. Il fatto che tutti ne parlino come di un messia, dà un po’ l’idea del livello critico di chi parla.
2) Fatico a ricordare un terzino più scarso del Carvajal di questa sera.
3) Modric per me è un fenomeno assoluto
4) L’esultanza finale di CR7 forse è un po’ eccessiva, specie per uno che ha fatto poco per tutta la partita. Questa è anche l’unica cosa su cui l’Atletico può recriminare a ragione. Il resto son piagnistei.
5) L’allenatore più forte del mondo di oggi è quello che schiera un giocatore fondamentale, ma rotto, titolare e lo cambia dopo 8 minuti. Poco importa se dall’altra parte c’è uno che sta sera s’è vinto la terza champions e che, ovunque sia andato, qualche trofeo l’ha sempre portato a casa. Che poi Carletto al Milan mi faceva bestemmiare mica poco, gli ultimi anni, ma da lì a preferirgli il primo che passa solo perchè ha imbroccato una stagione super ne passa.

5 commenti su “Una bellissima storia di sport”

  1. Concordo, peraltro mi sembra sbagliata la retorica tanto sentita di “squadra operaia che vince con il lavoro, la fatica e il coraggio” contro la squadra di ricchi che vince solo perché compra i più forti.
    Se segni al 93′ dell’ultima partita dell’anno vuol dire che per 11 mesi ti sei allenato come un pazzo pure tu, non è che ti hanno comprato muscoli e polmoni nuovi a metà campionato. Pure CR7 lo descrivono come gran professionista anche dal punto di vista degli allenamenti ecc.

    Detto questo, nessuno mette in dubbio che andare sul sicuro a ogni campagna acquisti ingaggiando i campioni conclamati è più facile che presentarsi con pochi euro, azzardare l’ingaggio del semisconosciuto e sperare di aver fatto il colpo a sorpresa che diventerà un campione.

  2. Ciao Filippo e grazie per la visita.
    Sono ovviamente d’accordo con te. Quando una squadra con pochi soldi investe su un giovane sconosciuto e questo diventa un campionissimo, portando la squadra a vincere magari qualcosa, è assolutamente giusto vederci del bene. Comprare sempre e comunque i più forti sul mercato strapagandoli è chiaramente la via più semplice e, la storia dimostra, non è nemmeno sufficiente nel calcio. L’Atletico ha vinto la liga, credo con merito (non ho visto tutte le partite). L’ultima giornata è andato a pareggiare al Camp Nou portando a termine un’impresa sportiva notevole, ma anche lì non ho visto la partita.
    In Champions però Simeone e soci non hanno dimostrato di essere più forti nonostante i mezzi inferiori, ma di essere meno forti. Caparbi sicuramente, ma meno forti. Soprattutto in finale. E quindi è giusto che perdano.

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