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Diario dall’isolamento: day 38

Sono giorni in cui è abbastanza complicato non cedere all’odio nei confronti di parte delle istituzioni.
Vivo in una delle regioni che funziona meglio e che forse anche per quello si è potuta permettere anni di malagestione clientelare schiava di CL, dell’incompetenza Leghista e delle infiltrazioni malavitose. Ora che questa impronosticabile sfiga ci ha messo alle corde, spingendo sul meccanismo fin oltre il punto di rottura e facendo così emergere tutti i problemi prima invisibili (o forse ben mascherati), sentirsi montare dentro la necessità di poter odiare i responsabili è qualcosa di difficilmente gestibile.
Se possibile però c’è una categoria che mi disgusta ancora più dei vari Fontana, Gallera e Formigoni: i vigili urbani ubriachi di potere.
Quella sottopopolazione di vigili che invece di sentir crescere il senso del dovere, in questa momento di merda hanno il bisogno di ostentare il loro ruolo, mettendosi a sindacare sulle autocertificazioni, sulle reali necessità, sui contenuti della spesa.
Vigili che multano i propri vicini di appartamento perché scendono a buttare il pattume nei box senza mascherina.
Mi piacerebbe pensare siate unicamente il prodotto della recente disumanizzazione, come gli stronzi appollaiati sui balconi a far vedetta anti-runner, ma la realtà è che molto probabilmente siete sempre stati esseri spregevoli a cui mancava solo l’occasione per darlo a vedere.

Oggi ho postato il giochino social dei 10 concerti (9 a cui sei stato davvero e uno a cui invece non sei andato).
Per renderlo un po’ più complesso ho fatto una lista di roba improbabile: Queen, Spice Girls, Van De Sfroos, Gazzé, GDV, Subsonica, Muse, Scooter, Joe Strummer che però mi sono visto davvero (in alcuni casi con soddisfazione). E poi c’era l’intrusa, con grande, grandissimo rammarico.

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