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I dischi del 2023

Giorni fa leggevo che il wrapped di Spotify, il riepiloghino scopo condivisione con cui la nota app di streaming notifica ai suoi utenti le rispettive statistiche di ascolto per gli 11 mesi precedenti, stia creando nelle persone un certo disagio. Sarebbe facile mettersi qui a fare il Crepet della situazione e lagnarsi di questi giovani d’oggi che non fanno che lagnarsi, ma purtroppo io il meccanismo alla base di questo stress lo capisco benissimo.
La musica è soprattutto posa.
Chi si considera appassionato vive una relazione tossica, in cui si sente per qualche ragione costretto a dimostrarsi all’altezza della propria passione. Con gli altri, ma anche un po’ con se stesso. E’ il meccanismo per cui abbiamo dovuto inventare la definizione di “guilty pleasure” per definire quei dischi/artisti che ci piacciono, ma che non possiamo semplicemente ammettere ci piacciano, oppure il motivo per cui quando su twitter inizia a girare la moda di fare una classifica dei migliori 10 pezzi dei Beatles nessuno ci mette Yesterday, Let it Be o Hey Jude. Ogni appassionato ha la propria barra da tenere dritta, i propri confini da non valicare relativi sì alla bolla di appartenenza a cui tende, ma soprattutto all’idea che ha di se stesso. Per questo motivo nessuno dovrebbe essere costretto a fare i conti con il dato reale, freddo e inappellabile. Per molti è davvero un brusco tuffo nella realtà dei fatti.
Pagherei per vedere il wrapped di Scanzi, per esempio. Probabilmente però è uno di quelli che per sentire quello che gli piace veramente usa l’account della compagna. Che non si sa mai.

Io non uso più Spotify e non ho un wrapped da condividere, quindi non so dire se i dischi che mi sono piaciuti di più in questo 2023 siano anche quelli che ho ascoltato di più. Non ho neanche sentito così tanta roba da poter fare una vera e propria classifica, a voler guardare, quindi forse la cosa migliore è mettervi qui qualche disco con annesse considerazioni. Magari a qualcuno viene voglia di recuperarseli e dirmi cosa ne pensa. Per mero folklore, mi invento delle categorie a caso.

Disco “Grazie al cazzo, è piaciuto a tutti” 2023: The Record – Boygenius
E’ uscito a fine Marzo ed è probabilmente uno degli eventi musicali di questo 2023. Lo hanno presentato con 3 pezzi in anteprima, che poi sono diventati 4, e siamo capitolati grossomodo tutti perchè sono 4 capolavori. True Blue su tutti, anche se al fotofinish. Il resto del disco secondo me non ha tenuto il passo delle aspettative, nonostante Cool About It sia anche lei clamorosa, e adesso che sono passati diversi mesi posso dire che probabilmente avrei apprezzato di più un EP di sei/sette canzoni. Resta comunque un gran bel disco, che merita l’hype che lo circonda. Forse dovrei solo ascoltarlo in shuffle, per evitare di rimetterlo dall’inizio dopo Not Strong Enough.

Disco “Ma questo non è uscito nel” 2023: You’ll be fine – Hot Mulligan
Ad una certa ho scoperto che i vincitori della categoria “Ma questo disco non è uscito nel” 2022 sarebbero venuti a suonare in Europa insieme a tali Hot Mulligan e così ho pensato di recuperare qualcosa. SBAM! Innamorato alla follia. Autocitandomi: arpeggini che rimandano diretti al midwest emo, intrecci vocali serrati e ruvidi e un generale senso di urgenza, simile a quello di chi vuole comprimere un concetto elaborato dentro ad un tweet. A volte non è chiaro da subito, va riletto più volte e non è immediato capire dove voglia andare a parare, ma facendo uno sforzo nella direzione della comprensione si arriva col dar loro ragione. Nel 2023 sono usciti con un disco nuovo, ma questo è meglio. Dal vivo sono i capi del mondo.

Disco “Non invidio la vita di quelli a cui non è piaciuto” 2023: Suicide and Sunshine – Trophy Eyes
Questo è probabilmente il mio disco dell’anno. L’ho comprato e le spese di spedizione dall’Australia mi sono costate circa tre volte il prezzo del CD, fortuna che poi nella confezione il disco non c’era neanche e così ho pagato 30 dollari di UPS per un booklet. Va beh. Volendo stare sul piano musicale, è un disco derivativissimo che pesca a piene mani da tantissime robe anni zero, quindi la cosa interessante sarebbe capire come mai sia riuscito ad entrarmi così tanto sotto pelle a differenza di molti altri, ugualmente derivativi, che invece cestino senza remore finendo al massimo per rimettermi in cuffia le cose cui si ispirano. La risposta che mi sono dato è che questo è un bel disco, gli altri no, e che la discriminante tra un disco bello ed uno brutto non è nel suo essere o meno derivativo.

Disco “Inutile, ma bellissimo” 2023: Suburban Legend – Durry
Gli Imagine Dragons con una spruzzatina di emo. Non saprei come altro definirlo, però mi è piaciuto un sacco.

Disco “Ma non eri morto?” 2023: Glorious Sunset – Hundred Reasons
Ogni anno esce qualche disco di gente che eravamo convinti si fosse data ad altro. In molti casi sarebbe stato largamente meglio se la nostra percezione fosse coincisa con la realtà dei fatti, ma ci sono anche qui alcune eccezioni. Il ritorno degli Hundred Reasons per me è stata una bellissima sorpresa, perchè se ne sono usciti con un disco onestissimo di alt-rock anni zero. Genuino e orgoglioso del suo essere fuori tempo massimo. L’ho ascoltato parecchio.

Disco “Perchè mi fai questo????” 2023: Dove si muore davvero – Quercia
Sono usciti diversi dischi che hanno frustrato parecchio le mie aspettative, quest’anno, ma la botta peggiore probabilmente me l’ha data il disco dei Quercia. Non saprei neanche dire se i pezzi siano brutti perchè il mio problema è proprio che l’hanno registrato tutto sbagliato, con dei suoni tanto orrendi da rendermelo indigeribile. A pensar male si fa peccato etc. etc., ma la brutta sensazione è che si siano ritrovati con una manciata di pezzi troppo simili a quelli del disco precedente e abbiano provato a fare la differenza in fase di mix. Cattiveria gratuita? Mi sa di sì e loro non se la meritano, quindi spero di essere io il problema e che piaccia a tantissime persone.

Disco “Non esco in CD per farti un dispetto” 2023: Higher Lonely Power – Fireworks.
EDIT: Dopo aver passato tutto l’anno a citare questo disco tra i miei preferiti del 2023, al momento di scrivere questo pezzo mi sono autoconvinto non so in base a cosa che fosse un disco dell’anno scorso e quindi non l’ho messo in elenco nella prima stesura di questo pezzo. Va detto che un po’ se lo meritava perchè, appunto, non è uscito in CD.


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2 commenti su “I dischi del 2023”

  1. Tre piccole cose giusto per commentare:
    1- Da qualche parte ho letto (ma non ritrovo più) che i mesi presi in considerazione dal wrapped sono in realtà solo 10 (dal 1 gennaio al 31 ottobre). Ciò lo renderebbe ancora più ridicolo.
    2- Ha ancora senso il concetto di “guilty pleasure”? No, cit. https://extended-play.it/ha-ancora-senso-il-concetto-di-guilty-pleasure/
    3- SPOILER: nella mia classifica di fine anno (che non è una classifica) il disco delle Boygenius è sotto la sezione “Il disco su cui tutti si sono strappati le mutande e continuo a non capire come mai”. LOL.

  2. Sul disco delle boygenius onestamente credo di stare un po’ in mezzo, ma quando uscirono i singoli ammetto di esserci impazzito non poco.

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