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2005

Sunday is not the end

E’ domenica sera.
Il week-end è finito, le partite si sono giocate tutte (anche se il meglio è stato sabato, con i ragazzi che hanno massacrato la vecchia signora) e non rimane altro da fare che andare a dormire. Tutto come al solito.
Invece la differenza c’è: domani non si lavora, così come Martedì. Che sia Halloween, i morti, ogni Santi o quel che vi pare, il succo è solo che si può riposare un po’. Mi ci voleva.
Senza l’incombenza della levataccia del Lunedì mattina, mi ero organizzato una piacevole serata in compagnia di Ambra, il cui apice nel programma era occupato dall’aperitivo che avremmo fatto assieme. Mi piace quando facciamo qualcosa di “particolare” io e lei da soli, mi fa stare bene. La serata avrebbe dovuto protrarsi anche nel post aperitivo, tuttavia una nebbia spaventosa è calata sulla padana e questo ha messo in allarme un po’ tutti all’idea dei chilometri che avrebbe dovuto farsi per rientrare a casa. Nel breve tempo trascorso assieme ho deciso di scattare qualche foto a lei e al mio cane, facendo qualche piccolo esperimento di luci/colori/flash/chipiùnehapiùnemetta. I risultati ottenuti non sono certo da copertina di Vogue, tuttavia alcuni scatti* mi piacciono molto, non tanto per la qualità, ma per ciò che esprimono.
Ora andrò a letto. Domani dovrò almeno iniziare ad esaminare i lucidi di Tossicologia, se voglio avere un quadro della materia per il 15 Novembre alias la data in cui mi è stato fissato l’appello. Nonostante questo ho sempre più intenzione di fare una capatina a Rozzano nel pomeriggio ed andare a trovare la mia Bri per recuperare il tempo che la nebbia ci ha sottratto oggi. Non credo le dirò nulla, l’idea è di farle una sorpresa. L’unico modo che avrà per saperlo sarà leggere queste pagine per tempo. Chissà se lo farà…
La Bri
* She’s so Emo…

Considerazioni nate nel traffico

Oggi ero in macchina e stavo ascoltando Wake the Dead dei Comeback Kid. Hardcore suonato come si deve, senza fronzoli, capace di darti la carica necessaria a stare nel traffico di Milano. Ad un certo punto mi soffermo a pensare: “Chi direbbe che questa musica violenta racchiude in se il messaggio cristiano?”. I CK infatti sono un gruppo dichiaratamente cristiano e su quel messaggio incentrano la gran parte dei loro testi. Nulla di male, tengo a precisarlo, tuttavia è singolare che nessuno parli mai del fenomeno del “Christ Rock”. Perchè se è vero quel che dicono i media, ovvero che la musica plasma le giovani menti e le porta dove vuole allontanandole dai valori, dovrebbe anche essere in grado di fare l’esatto opposto. Oltre ai Comeback Kid io ascolto un sacco di altri gruppi appartenenti a questo filone, come Anberlin, The Cootees, Dead Poetic, MxPx, Slick Shoes e Underoath solo per citarne alcuni, eppure non sono mai stato pervaso da un irrazionale desiderio di predicare il vangelo. Com’è possibile? Insomma, se ascoltare gli Slayers dovrebbe ridurre gli adolescenti dei provetti satanisti, perchè non accade anche il contrario? E anche qual’ora io fossi l’unico elemento non influenzabile e il fenomeno dell’indottrinamento musicale fosse reale, perchè nessuno ne parla in quest’ottica? Mi piacerebbe vedere un servizio di Lucignolo accanirsi su un ragazzo che, cantando “Hear that Sound” totalmente privo di autocoscienza, si mette a battezzare i suoi amici nel Lambro.
Certo che è una bella fregatura. Io da ateo ritengo molti dei testi delle sopracitate band molto belli. Apprezzo il livello di spiritualità che riescono in alcuni casi a trasmettere, ma forse dovrei temere di esserne inconsapevolmente influenzato? Non saprei. Certo che per chi ascolta un certo genere musicale, come può essere quello che ascolto prevalentemente io, è difficile anche essere indottrinato. Troppe contraddizioni.
Qui sotto riporto testo che mi ha portato a tutta questa riflessione. E’ preso dal sito Christian Rock Lyrics, grande database di bands e testi pro Gesù.
Tutto questo, ma soprattutto la pubblicità di Dogma che ho appena visto in TV, mi ricordano il “Cristo compagnone“. La prima volta che ho visto il film mi aveva letteralmente piegato in due.

This is our city of the dead
Another life holds its weary head
We hope, we try, we live, survive
Counting days, trying to get by
Waiting for the calling
Anticipation in the air
We hope and dream of difference
City sleeping, unaware
Break the silence, WAKE THE DEAD
Running through these streets alone
I’ll kick and scream, let’s break the hold
Cuz I swear, and this won’t render useless
I promise you, we’ve come this far
And I’m not stopping, I’m not stopping now
I’m not hiding in shadows
Wake up, Send out this message, it’s clear

You said, you said, you said
this time was gonna be different
WAKE UP THE DEAD

Coming alive, something stirs inside
This isn’t over yet
Shake off the dirt
Swallow regret
Stop living under the weight
Living under the weight of regret
Your regrets
DON’T LOSE HOPE
Don’t let it happen to you
DON’T LOSE HOPE
Which side are you gonna choose?
Cuz I believe, I believe it’s in you RISE!

We said, we said, we said
This time was gonna be different
WAKE UP THE DEAD

Playtest

Questo week-end l’ho dedicato interamente alle prove del torneo di GdR che stiamo organizzando qui in Brugherio.
Sabato la giornata è stata devoluta all’acquisto dei premi e all’impaginazione delle prime stampe, mentre tutta la Domenica ha visto svolgersi il famigerato playtest, ovvero una sorta di prova generale di quanto sarà poi il torneo vero e proprio.
Il tempo che ci separa dall’inizio delle ostilità non è molto, poichè il primo fine settimana di gioco sarà quello del 12/13 Novembre, ma direi che siamo ben messi e che dovremmo farcela (toccando ferro) senza troppi problemi.
La prova generale, che ha visto la partecipazione di Ze, Po’, Sturm e Leo è andata bene poichè sono uscite delle falle impreviste nella storia cui adesso potremo mettere delle pezze, evitando che simili problemi nascessero in sede di competizione. Oltre a questo chi ha giocato l’avventura sembra l’abbia gradita e questo ci rende piuttosto soddisfatti.
Perchè tutto venga bene serve tuttavia un ultimo sforzo e quindi in questa settimana ci sarà ancora da lavorare sodo. Devo ammettere che organizzare questo genere di attività è molto pesante, ma sa dare le sue soddisfazioni.
Molte meno soddisfazioni da dover litigare e farsi venire il sangue marcio per organizzare cose che:
1- dovrebbero essere belle e divertenti.
2- non portano nelle mie tasche nessun introito economico.
Tuttavia il mondo è bello perchè è vario e permette di venire a contatto con tante persone diverse, tra cui militano anche elementi della cui conoscienza farei volentieri a meno.
Poco male, la loro presenza nella mia vita passerà, prima o poi…
Inoltre il rapporto soggetti fastidiosi : soggetti simpatici è vicino all’1:100 e questo è un altro motivo che spinge ad andare avanti.
Se in questo perodo ho scritto e scriverò poco sul blog è per questo motivo.
Chiudo con una nota estemporanea e totalmente a se stante: qualcuno dovrebbe uccidere Celentano e tutti quelli che pensano sia “uno contro”.

La panka

La panka* è sempre lei, da anni.
Eppure sempre diversa.
Oggi, ad esempio, è tornata vicina agli antichi splendori.
La panka
* Questa è per tutti gli inquilini della panka, ma soprattutto per quelli che ultimamente hanno poche occasioni per vederla.

Material Boy

Oggi sono andato a fare Shopping.
Devo ammettere che questa è una pratica che mi da discrete soddisfazioni, sebbene io non sia certo il tipo che dedica troppo tempo all’acquisto dei vestiti. Tuttavia quando devo farlo, ai cambi di stagione solitamente, mi piace farlo come si deve. Con l’aiuto di Ambra siamo partiti destinazione Morgan Air, sede di Eupilio in provincia di Lecco. Era un sacco di tempo che non andavo in quel posto, anche perchè solitamente lì compravo la roba da snowboard ed essendo un paio di annetti che di neve ne vedo veramente poca, occasioni per visitarlo non ce ne sono state. Bri però doveva comprare una giacca e quindi ho pensato potesse essere il posto giusto. Non mi sbagliavo. Ora è diventato un negozio realmente bello, dove poter comprare qualsiasi cosa inerente l’abbigliamento. Vagandoci all’interno mi sono ben presto ritrovato per le mani un jeans della Element, un maglione della Volcom ed un cappellino dell’Atticus, tutto rigorosamente in saldo invernale al 50%. Dei tre capi non so quale sia più poser e questo mi da discreta soddisfazione. Ambra ha trovato la giacca che cercava, molto bella, e grazie ai sopracitati saldi l’ha pagata decisamente poco. Abbastanza da potersi permettere di impiegare quanto risparmiato in una felpa. Siamo usciti da li entrambi molto soddisfatti degli acquisti. Io, dalla mia, posso anche aggiungere di aver passato con lei un fantastico Sabato. Ormai mi rendo sempre più conto di starci bene qualunque attività si scelga di intraprendere.
Dopo lo shopping sfrenato abbiamo deciso di concludere il pomeriggio a Lecco, presso il Mojito Cafè, dove suonava il duo “Trappola per Tope“*, la band di Fili. Più di tre ore tra stuzzichini e melodie che trasudavano ammore, all’insegna di un duo chitarra/sax in preda ai peggiori deliri da alcol. Fili è indubbiamente un rocker.
Corna alzate per lui.
La trappola per tope
* La Trappola per Tope, band che ama definirsi semplicemente “etero”. Gran live set il loro…

Me Vs. TAQ Polymerase

Vittoria!
Oggi, dopo 4 interi giorni di lavoro, è finalmente venuta la mia prima PCR! E’ stata una bella sensazione perchè oltre all’evidenza dell’esperimento riuscito si potevano notare su gel anche i segni della mia precisione e della mia accuratezza. Lavoro pulito insomma. Resta da risolvere un piccolo problema di aspecificità con uno degli oligo, nonostante il DMSO, ma non è un problema dovuto al mio lavoro e questo è positivo. Avrei voluto postare una foto del gel di controllo, ma era troppo complesso riuscire ad avere una copia del file quindi ho lasciato perdere.
Oggi il mio capo non c’era quindi posso prepararmi una frase d’effetto per presentarle i risultati domattina. Pensavo ad una roba tipo: “Guardi il controllo negativo. Un bianco così bianco, non l’avrebbe ottenuto nemmeno con Dash!”.
Devo ancora migliorarmi sulle battute da laboratorio.
Mentre scrivo mi sovviene una riflessione: possibile che io non abbia altro di cui parlare eccetto il mio lavoro? E’ indiscutibile che questo occupi gran parte della mia giornata, ma ci sarà pure qualcos’altro di cui valga la pena scrivere.
Ci provo.
Ultimamente non mi è capitato nulla di realmente interessante e la scelta più emozionante cui ho dovuto sottopormi riguardava il calendario che avrei acquistato per quest’anno (Per la cronaca, ho preso la Palmas. Notevole.). Tuttavia ieri sera sono uscito a bere una cosa con alcuni ragazzi conosciuti su un forum di GdR e uno di loro mi ha messo in contatto telefonicamente con un altro utente che vive a Roma. Questo tipo mi è sempre stato simpatico per quel che traspare dalle pagine del forum, ma ieri in 10 minuti di telefono ha guadagnato un’ulteriore montonata di punti. Tra le altre cose fa uno dei lavori più fighi del mondo: corregge le bozze per una casa editrice. Forse si riesce ad organizzare qualcosa per una delle volte in cui verrà a Milano (la sua ragazza vive e lavora qui). Speriamo.
Per il resto la serata è stata piacevole, non fosse per l’enorme quantità di metal che ho dovuto sorbirmi all’Elf’s Inn di Sesto S. Giovanni (Sì, i GdRisti si devono far riconoscere anche nella scelta dei locali.).
I metalli pesanti sono nocivi per l’organismo, soprattutto al singolare.
Questa, come battua da laboratorio, è già meglio.
Devo segnarmela.

Causa/Effetto

Causa:
E’ da venerdì che lavoro sulla mia prima PCR. La macchina è nuova di zecca e gli oligo per fare l’esperimento li ha disegnati Elena, la dottoranda che mi segue, per un lavoro in cui ancora non li ha utilizzati. Ho seguito il protocollo passo per passo eppure dei 12 campioni messi ad amplificare non ne è venuto mezzo. La cosa è decisamente frustrante. Dicono che il lavoro di laboratorio dia un sacco di soddisfazioni e probabilmente è vero. Io al primo esperimento fatto e venuto bene mi sono sentito piuttosto “proud”, non lo nego. Però è innegabile che la delusione sia sempre in agguato e che forse siano più le volte in cui è lei a vincere, soprattutto nell’ambito della ricerca scientifica. La speranza è che una soddisfazione basti a ripagare dei tanti bocconi amari e io continuo a credere che sia così. Vedremo, se mai ne avrò.
L’uscita dall’ufficio è avvenuta alle 18.40, dopo quasi dieci ore di desolante assenza di risultati.
La mia macchina è stata chiusa da un demente in possesso di una nuova Polo TDI. Ci ho messo 17 manovre per uscire dal parcheggio.
Effetto:
Aiutandomi con un puntale da P1000 gli ho sgonfiato una gomma. Anteriore sinstra. E sono ancora stato buono…

Gita

Oggi non c’era il campionato.
La Domenica ormai trova la sua realizzazione totale nella “taverna” di Simo dove il digitale terrestre e la sua offerta sul campionato detengono lo scettro del potere su tutti noi. Tra anticipi, posticipi e diretta pomeridiana, non ci perdiamo un minuto di calcio in tutto il week-end. Per questo l’idea dell’incombere di una Domenica senza calcio ci ha gettati un po’ nello sconforto e nell’ansia. La necessità di trovare un modo per impiegare la giornata incombeva e così ecco affiorare, nella tarda serata di Sabato, l’idea definitiva: la gita.
L’entusiasmo per aver trovato una degna soluzione al problema si è subito fatto strada nell’animo ormai disilluso di ognuno di noi e sulle ali dell’euforia si è immediatamente iniziato a snocciolare posti ove potersi recare. Tra le tante allettanti proposte, ad avere la meglio è stata Alba, la città del tartufo e del dolcetto.
Appuntamento alle 10 del mattino.
Il team per la gita comprende me, Simo, Missa e Ori, tutti a bordo dell’Opel Corsa del secondo. L’organizzazione è impeccabile, tanto che durante la percorrenza dell’intera tratta delle tangenziali di Milano (piccola svista sull’itinerario) riusciamo addirittura a prenotare il ristorante “Osteria Nuova”* situato proprio nel cuore della cittadina piemontese.
La strada da fare non è molta e la si percorre con facilità. Arrivati in loco scopriamo che proprio oggi si teneva la Fiera del Tartufo, evento che si traduce in affluenza smodata, zero parcheggio e assaggi gratuiti copiosi. La giornata trascorre così, tra cibo e buon vino, fino al rientro in patria guastato solo dall’eccessivo traffico.
Sicuramente la gita è una cosa da riproporre.
Non a breve però, mi manca il campionato.
S'è mangiato bene
* Missa che, come al solito, quando c’è da mangiare e spendere è sempre il primo della lista…

Pausa pranzo

Oggi, mentre mangiavo, mi è capitato di prestare ascolto ad un dialogo tra tre ragazze. Il tema era la figura della donna nella società. Dopo averne sentito i passaggi principali, mi sono venuti in mente Missa e questa simpatica storiella:

“Una donna sta giocando a golf, quando colpisce male la palla spedendola tra gli alberi. Va nella boscaglia per recuperarla e vi trova una rana intrappolata. La rana le dice: “Se mi liberi esaudiro’ tre tuoi desideri!”. Così è e la donna libera la rana, che aggiunge: “Grazie, tuttavia ho dimenticato di riferirti una condizione. Per qualsiasi desiderio che esprimerai, tuo marito ricevera’ la stessa cosa in valore dieci volte maggiore!”. La donna risponde che le sta comunque bene ed inizia ad elencare le tre scelte. Come primo desiderio chiede di diventare la piu’ bella donna del mondo. La rana la avvisa: “In questo modo anche tuo marito diventera’ l’uomo piu’ bello del mondo, in misura dieci volte maggiore a quanto lo sia tu. Diverrà un adone del quale tutte le donne si innamoreranno!”. La donna risponde: “Non e’ un problema, perche’ io saro’ la donna piu’ bella e lui avra’ occhi solo per me!”. Cosi’, come per magia, ella viene tramutata nella donna piu’ bella del mondo! Come secondo desiderio ella chiede di essere la donna piu’ riccadel mondo. Ancora una volta la rana la avvisa: “In questo modo tuo marito diventera’ il piu’ ricco del mondo. Dieci volte piu’ ricco di te!”. Sicura la donna risponde: “Non importa, perche’ cio’ che e’ mio e’ suo e cio’ che e’ suo e’ mio!”. E così, per la seconda volta il desiderio viene esaudito ed ella diventa la donna piu’ ricca del mondo! Giunti a questo punto la rana le chiede di esprimere il terzo desiderio e la donna dice: “Vorrei avere un LEGGERO attacco di cuore …”
Morale della storia: Le donne sono intelligenti. Non scherzare con loro.

Attenzione lettrici: questa e’ la fine della barzelletta per voi. Fermatevi qui e continuate a sentirvi bene…

Per i lettori maschi:
L’uomo ebbe un attacco di cuore 10 volte più leggero di sua moglie.
Morale della favola: le donne pensano di essere veramente intelligenti. Lasciamole continuare a pensarla in questo modo e gustiamoci lo spettacolo.

P.S. Se sei una donna e stai ancora leggendo dimostri che le donne non ascoltano mai!”

Fretta ariflessiva vs. disilluso e cosciente relax

Sono appena arrivato da casa di Ambra. E’ notte fonda. Tornando a casa, angosciato dall’orario oltremodo tardo, ho disintegrato alcuni dei miei record sulla tratta “Rozzano-Scivolodicasamia”. Tuttavia appena smesso di correre per recuperare tempo, mi sono accorto di non avere la benchè minima voglia di andare a dormire. Non che io non abbia sonno, tuttavia credo che se anche mi andassi a sdraiare avvolto nel mio piumoncino, Morfeo faticherebbe a rapirmi. A questa stregua tanto vale occuparmi un po’ di questo mio diario. Ho aggiunto un altro link, trattasi del blog della Ersaz. Ormai i diari multimediali spopolano anche tra i miei amici. Spero per loro riescano a portarli avanti perchè è sicuramente un’esperienza degna d’esser fatta, sebbene richieda sacrifici spesso difficili da compiere. Scrivere, se lo si vuole fare con una certa serietà, richiede tempo e questo spesso non c’è (salvo in nottate piovose e insonni come questa).
Visto il moltiplicarsi esponenziale dei link, ho avuto un’idea carina per il template, tuttavia devo ancora capire quanto possa essere facile da realizzare e soprattutto quanto possa essere funzionale.
Ho sentito “Uncle” Bazzu. Oltre ad un discreto scambio di mail sono anche riuscito ad intercettarlo in ICQ. Stava per iniziare laboratorio quando io ne ero uscito da pochi minuti. Fiko. Il fuso orario esercita su di me sempre un certo fascino. Se la cosa continua così non faticherò a sentirlo con continuità e questo è un bene. Certo che le distanze ai giorni nostre sono relative, come l’intelligenza riscontrabile in una frase ovvia come quella che non ho ancora finito di scrivere.
Il sonno forse comincia a farsi sentire, quindi è il caso che vada a nanna. Non so se ascoltare per l’ennesima volta “Tell All Your Friends” dei Taking Back Sunday prima di appisolarmi. Questo CD mi sta creando una seria dipendenza ultimamente, sebbene appena uscito lo ritenessi un prodotto mediocre.
Domani spero di andare a tagliare i capelli e spero che il risultato mi soddisfi. Ho voglia di frangia.